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Autore: raptasum    22/12/2013    3 recensioni
Liam Payne ha ventidue anni, lavora come bagnino alla piscina comunale coperta di Kilkenny, Irlanda.
E' un lavoro noioso, davvero noioso.
Fino a quando a quattro ragazzi non viene l'idea di gettare in acqua un piccolo moro che non sa nuotare...
[Ziam, accenni Niam-Ziall, lifeguard!Liam, writer!Zayn]
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Bloccò le mani del più basso tra le sue non appena le avvertì sui suoi fianchi, si voltò ghignando e godendosi le reazioni del moro.
- Perché mi hai abbandonato così? – si lagnò quello, l’altro scoppiò a ridere.
- Perché adesso inizia la tregua. Su, muoviamoci a fare colazione. Devi accompagnarmi a fare la spesa, amico mio. – gli schioccò un ultimo bacio sulla fronte e, ancora ridacchiando, si versò un’altra tazza di caffè.


***

- Devo per forza venire anch’io? – chiese Zayn con tono lamentoso, Liam annuì fermamente.
- Non posso lasciarti a casa mia da solo, no? – lasciò la tazza ormai vuota nell’acquaio; si portò alle spalle del moro (seduto al tavolo) e si chinò sulla spalla destra di quest’ultimo, le labbra sfioravano la sua pelle calda e scura. – Non è quello che fanno gli amici, migliore amico?
- Ho come l’impressione – il più piccolo girò il viso affinché la sua bocca finisse a poco più di un centimetro da quella del castano – che questa tregua non durerà a lungo…
- Oh, io so resistere alle tentazioni… non so cosa farai tu. – Zayn socchiuse gli occhi quando l’altro si avvicinò ancora di più a lui, sperando di ricevere anche solo un bacio a stampo, ma non era ciò che Liam aveva progettato.
Questi si rialzò, sogghignando, e liquidò il diciannovenne con un semplicissimo – Muoviti, lo Spar non è esattamente dietro l’angolo.
- Ti odio. – borbottò il minore, tornando ad occuparsi dei suoi cereali, che proprio suoi non erano.
- Non è vero. – ed entrambi sapevano che il ventiduenne aveva ragione.

- Allora, ricapitoliamo. Io ho scritto che servono la pasta, magari dell’insalata, le birre, un paio di yogurt e basta, credo. Ti viene in mente dell’altro? – Liam scosse la testa, Zayn piegò il foglietto su cui aveva scritto tutto ordinatamente e se lo infilò nella tasca posteriore dei pantaloni. – Va bene, andiamo.
- Direi di sì. – il castano prese le chiavi di casa, il cellulare, il portafoglio e uscirono dall’abitazione.
Chiuse la porta, e si fermò un secondo o due a guardare di sottecchi il diciannovenne, il quale era uscito prima di lui: e stabilì che no, la tregua non durerà proprio per niente.
- Ci sei? – lo rimbeccò l’oggetto dei suoi pensieri, si risvegliò dal piccolo coma e gli sorrise.
- Sì, ovviamente. Andiamo in bici o a piedi?
- Direi a piedi…
- Come preferisci! A che ore devi essere a casa? Se vuoi puoi pranzare da me, ma c’è anche Niall. – al solo sentire quel nome il moro rabbrividì, scosse la testa con ben poca decisione; era palese che avrebbe voluto con tutto il cuore rispondere di sì.
- Magari domani, oggi è domenica e suppongo che tu voglia stare con la tua famiglia – quale famiglia?, avrebbe voluto rispondergli il maggiore solo Niall è la mia famiglia al momento che non importava affatto, però tenne la bocca chiusa limitandosi ad annuire.
- Okay, hai ragione. Andiamo, dai.
- Aspetta, Lee. – chiamami ancora Lee… - Ma gli Spar non aprono alle due, di domenica? – Liam sorrise, effettivamente Zayn aveva ragione un’altra volta.
- Forse non sei così stupido come dai a vedere…
- Lo prendo come un complimento! – ridacchiarono insieme, e il moro si lasciò trascinare in casa dal più grande.
- Sei capace di giocare a Tomb Raider? C’è questo pezzo, nell’ultimo uscito, che non riesco a passare e Niall è un impedito in queste cose.
- Ovviamente, l’ho finito un mesetto fa, al cento per cento. – si vantò, il castano scosse la testa divertito e accese la Playstation, e mentre prendeva il controller e lo accendeva borbottò qualcosa che il minore non capì. – Potresti cortesemente non parlare tra i denti e ripetere ciò che hai detto? Grazie, eh.
- Ho detto che sei un nerd di merda! – gli arrivò uno schiaffo sulla spalla, e lui e Zayn si accomodarono sul divano: gli passò il controller: sorrise vedendo una scintilla passare negli occhi del più piccolo non appena egli prese in mano l’oggetto, accese la televisione per poi sintonizzarla sul canale della consolle.
- Tu non giochi? Se vuoi ti spiego come fare mentre provi.
- No, ti guardo giocare. – il moro annuì, si sistemò un po’ meglio sul divano: non era a suo agio con Liam così vicino come era in quel momento, o meglio, era troppo a suo agio per riuscire a concentrarsi sul videogioco e non fare la figura dello sfigato.
Il tempo di far partire il caricamento, e si ritrovò catapultato sull’isola in cui si era avventurato, per così dire, già un mese prima.
- Amo questo gioco… a che punto sei arrivato?
- Devo arrivare al bunker, ma c’è pieno di nemici... – il ventiduenne si indispettì un poco quando il minore trattenne una risata. – Perché ridi? Guarda che è un pezzo davvero difficile!
- L’ho superato in dieci minuti, al primo colpo. Sei tu che sei estremamente scarso – intanto che parlavano, Zayn era riuscito a uccidere di soppiatto la prima guardia con Lara Croft, e stava per raggiungere la seconda, ci era vicinissimo… - Mi stai distraendo. – fu tutto quello che disse quando Liam, messo a gattoni sul divano, si mise a strofinare il naso contro il suo collo teso.
- Ma i nerd esperti come te non sono infallibili? Non ti curar di me, continua a giocare. – fece come ordinato, tuttavia le attenzioni che gli venivano gentilmente donate dall’amico erano difficili da ignorare.
In particolare nella situazione in cui si trovavano, ossia di tregua. O almeno, quella che sarebbe dovuta essere una tregua.
- Che cazzo stai facendo, ma ti pare un comportamento da amici?! – il minore imprecò ogni volta che le labbra del ventiduenne si posavano sulla sua pelle: ad un certo punto la situazione diventò insostenibile, e mise il gioco in pausa voltandosi, fintamente esasperato, verso Liam. – Mi sembrava che ci fosse una tregua, te ne sei già dimenticato?
- Scrivimi qualcosa. – disse solo l’altro, avvicinandosi di più e costringendo Zayn in un angolo del divano. – Dai, scrivimi qualcosa come l’altro giorno…
- C-cosa? Ma non pensarci minimamente, non ti scriverò proprio nulla. No, ti arrangi. – incrociò le braccia, arrossì quando il castano gli baciò di nuovo il collo, e a malincuore lo allontanò con una mano. – Smettila, lo sai che siamo amici.
- Ma io voglio che mi scrivi qualcosa, ti prego, fallo per il tuo amico Lee… - il ventiduenne baciò anche il palmo posato sulla sua faccia, beandosi dell’espressione stupefatta e un po’ arrabbiata del più piccolo. - Mi offendo, guarda che mi offendo seriamente, e poi sono affari tuoi. – aggiunse con voce capricciosa, l’altro sbuffò rimettendosi a giocare. – Almeno dimmi perché non vuoi, fammi felice… - anche se per farmi felice servirebbe ben altro
- Mi vergogno un po’, ecco tutto. Perché non sono tanto bravo a scrivere, e soprattutto non voglio farlo con te che leggi tutto quanto.
- Lo leggerei comunque, genietto. Comunque ci rinuncio, sono scelte tue. Però non devi dire che scrivi male, perché – si accostò di nuovo alla guancia di Zayn – sei bravissimo. – Liam lo morse piano, carezzandogli anche la pelle con le labbra, e ridendo se ne tornò al suo posticino nell’altro angolo del divano.
- Ma tu non eri d’accordo sulla tregua? Com’è che ti comporti così, ora? – il castano sorrise, il minore aveva ragione per l’ennesima volta.
Ma c’era una spiegazione molto semplice per il suo comportamento ammiccante, e non esitò un attimo a dargliela.
- Diciamo che mi sono accorto che è più divertente starti molto vicino e vederti soffrire, rispetto a starti lontano e vederti soffrire. Insomma, tu stai male comunque, almeno ti rendo un pochino felice. O sbaglio? – l’altro tentennò visibilmente, indeciso tra l’annuire e fingere un profondo disaccordo, tuttavia venne battuto sul tempo dal padrone di casa. – No, non sbaglio per niente… a che punto sei con il gioco, comunque?
- Sto cercando di non farmi vedere dalla guardia con il faro, se entro nel campo di luce mi nota e mi arrivano tutti addosso, diventa difficile e-
- Oltre che nerd pure chiacchierone, mi sono scelto proprio un bel ragazzo. – Zayn fece uno strano verso con la bocca, a metà tra lo sbuffare e il fischiare, si riconcentrò di nuovo sul videogame cercando di tralasciare al meglio il ventiduenne: il quale, intanto, si era steso portando la testa sulle gambe del moro. – Mi sto annoiando a morte, non potremmo fare altro?
- Io sto solo cercando di darti una mano, non è colpa mia se sei un incapace- lasciami la maglia o ti faccio perdere la verginità anale con il controller. – agitò l’oggetto che aveva in mano, Liam ignorò la minaccia del più giovane tanto non sono più vergine da un pezzo, e gli sollevò la felpa e la maglietta mettendo in mostra la sua pancia non troppo piatta.
- Arrivi in ritardo di qualche annetto, sai? Certo, io preferisco stare sopra, ma essere passivo ha un non so che di particolare. Dovresti andare in palestra un po’ di più, invece di finire Tomb Raider al cento per cento… anche se, a dir la verità, ti dona abbastanza.
- Mi sembra carino che in una coppia ci sia il super palestrato, con i bicipiti allenati e tonico fino al midollo, e quello un po’ più piccolino e sfigato. E poi non sono il tipo da palestre. – l’unica parola che il castano ricordava era “coppia”.
Non erano una coppia, non stavano insieme, o perlomeno non del tutto.
Perché aveva usato quel termine tanto semplice quanto profondo? Per il ventiduenne “far parte di una coppia”, possibilmente con Zayn, era una cosa importantissima.
- Da quando siamo una coppia, noi due? Apprezzo il tentativo di fidanzamento, comunque, sei furbo! – il moro avvampò, rendendosi finalmente conto di ciò che aveva detto.
- No, non hai capito – si affrettò a spiegare – intendo in una coppia di amici… e io e te siamo in due e siamo amici, mi pare.
- Come dici tu, anche se non sono del tutto convinto che tu abbia pensato a una coppia di amici. – lasciò cadere la maglietta e la felpa del diciannovenne, entrambe tornarono al loro posto e il ragazzo più piccolo tirò un sospiro di sollievo.
Poi Liam afferrò di scatto il controller della Playstation, e lo lanciò con poca delicatezza il più lontano possibile da Zayn, ossia nella parte del divano occupata dalle sue gambe.
- Stavo per vincere, cavolo – sbuffò il moro, l’altro sogghignò soddisfatto mentre si rimetteva seduto.
- Tu hai – sussurrò il più grande, afferrò le spalle minute del minore e se lo tirò addosso, facendolo finire sdraiato su di lui e arrossire indicibilmente – qualcosa che mi appartiene. Sai di che parlo, giusto?
- N-no, ma mi stai spaventando – balbettò, per tutta risposta sentì una mano infilarsi nella tasca posteriore destra dei suoi jeans, e lì realizzò cos’era quel qualcosa. – La lista della spesa, intendi? Dio mio, non puoi essere serio…!
- Oh, invece sì. – ribatté Liam.
- Ora toglimi le mani dal culo e non ti succederà niente di male – puoi toccarmelo quando e quanto vuoi, giuro si disse invece Zayn.
- Ho sbagliato tasca, magari è nell’altra…? – esclamò beffardo il ventiduenne, e mentre con le dita della mano sinistra fingeva di cercare la lista, con l’altra teneva stretto il corpo esile sopra di lui contro il suo petto. – Niente, non la trovo. Provo a cercare di nuovo nella tasca destra.
- In realtà la lista è qui – il moro svicolò da quella specie di abbraccio, e sollevò vittorioso il pezzetto di carta con un sorriso divertito. – E piuttosto di dartela me la mangio, stai sicuro che lo faccio.
- E tu stai sicuro che verrò a cercare quella lista con la lingua, mentre la stai masticando. Vuoi provarci? Per me non c’è assolutamente problema, anzi. – capì dopo una manciata di secondi cosa realmente intendeva il giovane, stava per ribattere ma – E se te la infili nelle mutande sarò anche molto più contento, sai?
- Ma fai così anche con Niall?
- Con lui faccio molto peggio – Zayn si sentì morire di gelosia, ma piegò le labbra in un sorriso e addentò un angolo della lista della spesa.
- Forza, vienila a prendere! – riuscì a dire in qualche modo, sempre tenendo in bocca il foglio: Liam accettò di buon grado il suo invito, si alzò anche lui e morse la parte opposta del tanto agognato oggetto.
Dio benedica le liste della spesa, pensò il più piccolo.
Il padrone di casa mugolò qualcosa che doveva assomigliare a un “togliti”, che ovviamente non intendeva sul serio, infatti intrecciò le sue dita con quelle del moro, per avvicinarlo un pochino di più a lui.
Nessuno dei due si spostava, o provava a tirare il foglietto.
Anzi, si studiavano attentamente negli occhi, senza mostrare momenti di cedimento o insicurezza.
Tuttavia, a differenza di ciò che entrambi pensavano, il primo a cedere fu il castano; mollò la presa sulla lista, ma non sciolse le loro mani.
- Hai vinto – sospirò rassegnato, sul viso di Zayn spuntò un sorriso sincero come quello dei bambini.
- Lo so – si tolse il pezzo di carta dalla bocca e lo infilò di nuovo in tasca – sono davvero un grande.
- Sì, come dici tu. Sei bollente… e io sono un tipo molto fredd- - Liam venne interrotto dal trillo del campanello, andò ad aprire trovandosi davanti Niall, il quale entrò in casa senza nemmeno salutarlo. – Ciao, Niall.
- Ciao, Liam. E’ ancora qui il nanerottolo? – gli chiese ad alta voce il biondino, prima di entrare in salotto.
- Sì, Zayn è ancora qui. Non ti dispiace, vero? – Horan scosse allegramente la testa, e si avvicinò quasi saltellando al minore dei tre con un ampio sorriso.
- No, affatto. La presenza di un bel ragazzo mi è sempre gradita, se poi sono due ancora meglio! Allora, che si fa? – afferrò una mano del moro, lo trascinò accanto a lui sul divano; il ragazzo, però, perse l’equilibrio e si ritrovò in braccio a Niall.
- Oddio, scusami, giuro che non volevo arrivarti addosso… - cercò di scusarsi subito, era vero che stava cercando di cambiare il suo atteggiamento, ma arrossì vistosamente e si gettò il più veloce possibile in un punto libero del sofà.
Inutile dire che Liam sarai pure il mio migliore amico, ma ti spezzerei le ossa minacciò mentalmente l’amico mentre, con un’espressione fintamente contenta, si accomodava tra gli altri due giovani.
- Allora, Niall, hai voglia di qualcosa? – chiese cortese, ho pronto un pugno per quando vuoi.
- Magari una birra…
- E tu, Zayn? – il castano si alzò, passò una mano nei capelli di Zayn amorevolmente.
- Sono a posto così, grazie. – al giovane in piedi sembrava quasi che il moro stesse facendo le fusa, abbandonandosi alle sue carezze sulla testa, ma forse era solo una sua meravigliosa impressione.
Si allontanò, entrando in cucina, e lasciando soli gli altri due sul divano.
- Ho sentito che sei un diciannovenne… mi sembri più un ragazzino di sedici anni, in realtà. – affermò il biondo, facendosi più vicino al minore.
- Lo so, ho avuto qualche problema. Senti, volevo chiederti una cosa… tu e Liam, insomma, credo ti abbia raccontato di-
- Mi ha detto tutto. Vuoi sapere in che rapporti siamo? – annuì, gli occhi azzurri di Niall si illuminarono con una scintilla che non era assolutamente di felicità.
Gelosia, infatti, era l’unica cosa che provava in quel momento.
E anche un po’ di rabbia, sommata a un velo di invidia, ma quest’ultima verso chi era indirizzata?
Invidia di Zayn, che poteva possedere Liam quando e quanto voleva, o invidia verso Liam, che aveva un fantastico ragazzo quale Zayn al suo fianco?
- Se non ti da’ fastidio, sì.
- Siamo scopamici. O meglio, eravamo scopamici fino a ieri sera. – fortunatamente il moro era seduto, perché sentì che le membra non lo avrebbero retto.
Alla faccia del migliore amico, pensò subito, immaginavo che ci fosse qualcosa ma non pensavo a questo mentì a se stesso, visto e considerato che l’idea di un’eventuale scopamicizia tra il suo Liam e Niall lo aveva gettato nel dubbio due o tre volte.
- Oh, capisco. Grazie per l’inform-
- E’ bravissimo, comunque. Giuro, è l’attivo migliore che abbia mai incontrato e il passivo più provocante della Terra. – il più piccolo avvampò fino alle orecchie, non che gli fosse mai passato per la mente di chiedere al biondo come se la cavava Payne a letto, al massimo se lo era solo immaginato; annuì, sorridendo imbarazzato, cercò di sviare la conversazione ma – Tu, invece? Sei ancora vergine?
- Io non-
- Sì, e penserò personalmente a questo suo “problema” – Liam si introdusse nella conversazione, che aveva bellamente origliato nascosto dietro la porta della cucina, lasciò la birra per l’amico sul tavolino e afferrò fermamente un braccio di Zayn, facendolo alzare e circondandolo in un abbraccio possessivo. – Vero, principessa?
- Liam…
- Shh, non preoccuparti. Te l’ho scritto, no? Devi essere mio a tutti gli effetti. – Niall, dietro di loro, sbuffò sonoramente e incrociò le braccia stizzito.
- Ti dirò la verità, piccolo Zayn, io e il tuo bel ragazzone abbiamo perso la verginità insieme… io in un senso e lui nell’altro, ma non importa, Leeyum se l’è cavata egregiamente. – il castano, sempre tenendo contro di sé il minore dei tre, si voltò verso l’amico per lanciargli uno sguardo che diceva tutto. – Sì, insomma, magari i primi momenti e soprattutto il giorno dopo il bel sederino che ti ritrovi farà un po’ male, dipende ovviamente da quanto selvaggio è il tuo “amico”, ma poi col tempo e tanto esercizio ti abituerai. Detto fra parentesi, quando Liam ha voglia è veramente molto violento…
- Fa davvero così male? – il bagnino sbuffò, non ne poteva già più di quella situazione, e se Zayn gli aveva garantito che sarebbe cambiato, tra le sue braccia era tornato ad essere l’impaurito ragazzino dei primi giorni.
In più Horan stava apertamente dicendo che erano andati a letto insieme un sacco di volte, non poteva esistere situazione più imbarazzante secondo Liam.
- Non crederci, sta raccontando un sacco di cazzate per metterti paura. Starai benissimo. Non ti va di diventare davvero mio? – carezzò una guancia del moro con il dorso delle dita, un sorriso dolce si dipinse sui volti di entrambi; tuttavia uno era imbarazzato, e l’altro aveva un velo di nervosismo ben mascherato.
- S-sì, ma potremmo parlare di altro? Non che mi vada particolarmente di parlare della mia verginità, ecco.
- Carissimi, io dovrei proprio andare. Torno per pranzo, okay? Ciao, bel ragazzone, – Niall si alzò e schioccò un sonoro bacio sulla tempia del castano – ciao anche a te, piccolo verginello… - scompigliò i capelli del più basso passandoci una mano, si avviò pigramente verso l’uscita della casa come suo solito.
- Va bene, ora vai – esclamò secco Liam, Zayn lasciò cadere la testa contro il petto ampio del più grande godendosi quell’abbraccio il più possibile. – Ci vediamo dopo.
- Ah, Liam! Poi mi racconti com’è Zayn, così me lo faccio passare anch’io, sai che approvo la regola del “ciò che è tuo è mio”!


 

Bella a tutti...


Tanti auguri, carissimi lettori.
Ho aggiornato realtivamente presto perché sì, è Natale tra tre giorni e ci tenevo a farvi gli auguri (visto e considerato che una OS natalizia è fuori discussione).
In più questo è capitolo è di ben 2 pagine più lungo del solito, quindi viva me e anti applausi.
Niall è un badass. Lo ammetto, ma mi piace. 
Liam è un genio. Effettivamente il ragionamento del "è più divertente starti molto vicino e vederti soffrire, rispetto a starti lontano e vederti soffrire" non fa una piega.
Zayn è un verginello cutie. E su di lui non c'è molto da dire.
Così abbiamo scoperto tante belle cosine, ad esempio che Liam è principalmente attivo (ricordatevelo, mi raccomando) e Niall è principalmente passivo, che si sono dati alla pazza gioia per la prima volta insieme e altro, che al momento non ricordo.
Dovrei lasciare una parte di merito a una persona, ma no, non la menziono e non dico nemmeno chi è :-----------)) vabeh, comunque quella persona sarebbe la Bia, che sì ok va bene mi ha mandato in crisi ma poi mi ha dato una mano col capitolo, quindi ringraziate anche lei.

Twitter è qui, come sempre, e ancora tanti auguri di Natale e felice Anno Nuovo *sparge brillantini e festoni*

Amy <3


  
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