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Autore: elfin emrys    22/12/2013    1 recensioni
[FrUK]
Francis si sedette davanti alla finestra, portandosi la sigaretta alle labbra. Nell'appartamento davanti, Inghilterra aprì il cassettone per tirare fuori i suoi soliti abiti.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dressing Up

 

 

Francis si sedette davanti alla finestra, portandosi la sigaretta alle labbra. Nell'appartamento davanti, Inghilterra aprì il cassettone per tirare fuori i suoi soliti abiti.

Era diventata una routine tutt'altro che fastidiosa, quella: guardare Arthur mentre si vestiva, facendo finta di non notare lo sguardo dell'altro.

L'inglese sbirciò fuori dalla finestra, sorridendo beffardamente nel vedere, come ogni giorno, Francia affacciato. Gli fece cenno col capo, per poi volgergli le spalle e togliersi l'asciugamano dalla vita. Respirò profondamente, prima di mettersi di profilo e prendere l'intimo dal letto. Lo allargò leggermente, fingendo di esaminarlo un attimo, poi ci infilò le gambe, piegandosi in avanti e restando in piedi. Si rialzò con un movimento fluido, sistemandosi l'elastico dei boxer.

La linea morbida dei glutei l'aveva già vista, Francia, prima di allora. Le sue mani avevano già accarezzato la pelle delicata dei fianchi, con le labbra aveva già tracciato i contorni della sua entrata, lo ricordava. Tuttavia la memoria svaniva quando si perdeva a fissare Arthur in quei momenti nei quali, celata la pelle alla sua vista, ne serbava lui stesso, nel tessuto teso sul proprio corpo, l'emozione, nei nervi e nei muscoli, tanto che la stessa aria ne sembrava impregnata. E Francia, la respirava.

L'inglese si girò verso la finestra, alzò le braccia e si stiracchiò. Scosse le spalle. Si avvicinò tranquillamente all'armadio e ne tirò una camicia leggermente più grande del dovuto. Chiuse l'armadio, mettendo l'indumento di fronte a sé coprendosi alla visuale di Francia. Si portò la camicia al petto, abbassò il capo e accarezzò con un dito la stoffa.

Arthur stava per infilare le maniche quando si bloccò. Sbirciò fuori. Aspettò pochi secondi. Si decise.

Si avvicinò alla finestra, aprendola. Per un attimo l'aria fresca gli fece venire la pelle d'oca, perciò si strofinò le mani sulle braccia. Quando si fu un pochino abituato alla temperatura, allontanò la camicia da sé per infilarci un braccio, lo stesso fece con l'altro. Lasciò aperta la camicia, si divertì a sistemare il colletto, il petto e il ventre erano scoperti. Guardò in alto, la bocca socchiusa, le sopracciglia lievemente aggrottate. Inghilterra si passò le mani fra i capelli, si mise con una gamba seduto sul davanzale e iniziò ad allacciarsi la camicia.

Il petto era bello. Francia adorava guardarlo e passarci sopra le dita, stringere fra il pollice e l'indice i capezzoli, morderli. Poggiare la fronte sulle sue clavicole, ispirare il profumo. Ridacchiare nel sentire i peli del petto solleticargli le labbra. Era diventato un uomo, Arthur: era passato il tempo in cui addirittura non rispondeva ai suoi insulti perchè si vergognava della sua voce che stava cambiando, o in cui, ancora un mezzo bambino, aveva raggiunto l'altezza di Francia. Inghilterra era cresciuto e, da quando per la prima volta, sotto un albero, aveva potuto vedere il suo corpo nudo, era cambiato.

Arthur scosse le spalle, si alzò, lasciando che la camicia cadesse sulle cosce. Afferrò dei calzini che aveva precedentemente tirato fuori. Si sedette sulle coperte. Presi i pedalini, alzando prima una gamba e poi l'altra, se li infilò, lasciando che i bordi della camicia scoprissero le cosce magre.

Salì sul letto, procedette a gattoni fino ai cuscini, dove aveva poggiato dei pantaloni scuri. Li prese, si girò, si mise seduto e si infilò i pantaloni. Si alzò, saltellando leggermente cercando di infilare la camicia dentro i pantaloni. Prese dal comodino la cintura, se la mise.

La camicia risultava abbondante e i calzoni a vita alta, chiusi e stretti intorno al suo corpo, seguivano la linea dei fianchi. Arthur strofinò le mani vicino alle tasche, si stiracchiò nuovamente. Si diresse verso lo specchio, osservandosi criticamente. Sbuffò, alzando le spalle e scompigliandosi i capelli.

Guardò le scarpe. Scosse lentamente la testa, le prese e fece per uscire dalla camera. Sbirciò nuovamente alla finestra. Vide Francis cercare alla cieca il posacenere. Sorrise compiaciuto.

Fosse chiaro. Arthur era un uomo e, come tale, il suo punto vita non era particolarmente pronunciato, né aveva una qualsiasi curva degna di chiamarsi tale -se non per quella delle natiche- eppure Francis lo trovava, se non affascinante, attraente. Sexy, in qualche maniera. Gli era sempre rimasto un qualcosa di selvatico, di profondamente ribelle e malizioso, dentro. E quel “dentro” si mostrava in tutta la sua concreta bellezza all'esterno solo in alcune situazioni, in alcuni casi particolari. Quando si spogliava...

Francis si gettò fuori casa. Era già vestito, si infilò un cappotto. Scese velocemente le scale, uscì, aspettò pochi secondi prima di vedere Arthur aprire il portone. Gli andò incontro. Gli mise una mano vicino al viso, le dita, accarezzandolo, scoprirono leggermente il collo, spostando il colletto. La sua mano venne spostata bruscamente. Inghilterra lo salutò in maniera gelidamente cortese prima di andare avanti.

E quando si vestiva.

 

Note di Elfin:

Perchè mi sono stufata degli spogliarelli e basta XD

Spero vi piaccia, a me non soddisfa a pieno, tuttavia mi sono resa conto che se la cambiassi si uscirebbe dal tema principale... Volevo metterci un flash-back un po' hot, ma poi ho cambiato idea. Non ci starebbe bene.

Kiss

   
 
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