Ero sfinita. quel posto mi aveva ucciso, davvero. Dov'erano finiti tutti?  Il mondo era morto, e io continuavo a cercare oggetti. Non sapevo neanche io perché. Solo.. non sapevo che altro fare. Avevo visto due donne, una rossa e una blu, uscire da dei quadri, due quadri, chiamati "Donna in rosso" e.. l'altro non lo sapevo, sapevo solo che lei stava strappando petali a una rosa blu. Con cautela mi sono avvicinata, con le mie rose rosse strette in una mano per paura di perderle, e mi ha visto.
Sono uscita fuori dalla stanza, velocemente. Era più veloce della rossa, molto più veloce. Eppure tutt'e due facevano versi poco femminili. Ha sfondato la finestra, dopo due colpi, e poi perché mettere una finestra in una stanza così piccola? Non ci ho visto più, sono tornata in quella ministanza dalla finestra rotta.C'era la rosa blu, quasi appassita del tutto io l'ho presa, e sono corsa via il più veloce possibile.
Avrò perso qualche petalo, per colpa della donna in blu, ma ne è valsa la pena. Sono andata a rigenerare la mia rosa: la paura di morire, in quel posto, era troppa. Mi sono ricordata dei quella blu, e l'ho messa nel vaso, rigenerando anche quella. Non mi stupiva- e tutt'ora non mi stupisce - che un vaso potesse rigenerare fiori così velocemente e che i fiori possano essere vita.
Ho visto di peggio, là.
Sono andata in direzione del tutto opposta a quella donna, e li l'ho rivisto: era un ragazzo dai capelli viola abbastanza lunghi, una giacca da pittore blu scolorita, e la memoria perduta.
Mi aveva offerto, incosciente, la chiave di quella piccola stanza dove ho trovato la rosa blu. E quando tornai verso la sua strada.. stava soffrendo, non sapevo che fare. Il fazzoletto che mi ha dato mamma sarebbe servito a poco, le rose rosse servivano a me, e.. c'era il fiore color mare, di un blu che, nonostante fosse più acceso, s'intonava con la sua giacca scolorita.
Il suo dolore sparì, si alzò.
Non capiva com'era finito li, come me- ero entrava di mia volontà, ma ignoravo perché in quel mondo bizzarro - solo che ha avuto reazioni diverse: si preoccupò molto più, come mai? Era molto agitato, aveva paura di perdersi e perdere qualcuno? Magari era fidanzato, come l'erano mamma e papà prima di mettersi la fede al dito. Allontanai subito quel pensiero, mi creava disagio.
Parlammo a lungo, poi mi disse il suo nome: Garry.
'Garry' divenne presto il mio tutto, li. Un amico, un migliore amico, undic'anni più grande di me: aveva vent'anni.
Lo sostituì presto, ahimè, con una ragazza, Mary. Con la mia sconfitta, un quadro Guertena.
Lui capì l'inganno, e mi salvò. Mi salvò proprio all'ultimo secondo, come nei film.
E io lo aiutai in seguito, gli diedi il mio fazzoletto bianco e puro, quando le schegge di vetro del quadro mortale bruciato lo colpirono. Una volta nel mio, nel nostro mondo, non mi ricordavo cosa fosse succeso, nulla, neanche lui.
Lo incontrai vicino alla statua della rosa rossa, gli chiesi cosa stesse guardando.
Sapeva il mio nome, eppure non si ricordava niente, come me. Vedendo il fazzoletto, finalmente si ricordò tutto, si ricordo di me, Ib, la sua rosa rossa, e io mi ricordai di lui. Mi ha chiesto di poterselo tenere per poterlo lavare, gli ho detto che poteva. E se n'è andato.
Ma prima, mi promise che ci saremo rivisti.
E tutt'ora conservo questa promessa, aspetto la mia rosa blu avvolta in un fazzoletto bianco.











Angfolo Autrice:
ecco la mia prima storia, aw *w*.
Non sono molto brava, lo ammetto. Questo è il finale "Promise of Reunion", poi farò gli altri, forse.
Grazie per aver letto! P.S.= Ho bisogni di recensioni, sapere dove- e cosa- sbaglio e se volete che continui a fare FanFiction.