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Autore: TheShippinator    22/12/2013    1 recensioni
[Cast Arrow]
Per festeggiare la fine delle riprese, prima delle Vacanze Natalizie, il Cast di Arrow decide di andare a pattinare sul ghiaccio. C'è solo un piccolo inconveniente: Colton non sa pattinare e Grant è costretto ad insegnarglielo.
Colton Haynes/Grant Gustin (Granton). Non piace? Non leggete!
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Piccola premessa: one shot di Natale senza troppe pretese, ma con un perché. Le spiegazioni le rimando a fine ff!

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Gli inverni a Vancouver non erano poi così freddi, per lo meno non in periodo Natalizio.
La troupe, in vista del Ringraziamento -che sarebbe stato tra tre giorni-, aveva già girato le sue ultime riprese e messo a riposare le macchine per un paio di settimane, finchè i festeggiamenti per il Natale non sarebbero finiti e loro avrebbero ricominciato a lavorare. 
Grant si stava avvolgendo al collo una sciarpa, quando sentì dei piccoli colpi alla porta del suo trailer. Si voltò e sorrise, quando Colton fece il suo ingresso.
Colton era stato il suo primo "amico" sul set. Si erano già conosciuti a causa di eventi ai quali avevano partecipato entrambi, chi per Glee e chi per Teen Wolf, ma non avevano mai davvero lavorato insieme. Una volta scoperto che Grant sarebbe stato Flash nella serie televisiva alla quale aveva deciso di prendere parte, a Colton era letteralmente esploso il sorriso sulla faccia.
Avevano legato subito ed in fretta, avevano iniziato ad uscire con gli altri membri del cast e a passare le serate insieme. Se era in programma un'uscita, era sempre Colton che lo invitava ad unirsi a loro e, a causa della loro dipendenza dai social network, era anche stato uno dei primi ad introdurlo al mondo come suo nuovo collega. Adesso, non facevano altro che menzionarsi a vicenda e prendersi in giro e Colton gli era stato abbastanza vicino, da quando erano iniziati i problemi con la sua ragazza: la distanza aveva raffreddato i rapporti e i due avevano finito per lasciarsi. Lei era ancora una ferita aperta, anche se Vancouver sembrava riuscire, in qualche modo, a lenire l'amarezza della perdita.
«Ehi, Supercalifragilistichespiralidoso!» lo saluto Colton, entrando nella stanza. Si era già cambiato e non indossava più gli abiti di Roy, bensì i suoi, nascosti dalla giacca a vento.
Grant rise piano, afferrando la propria giacca ed infilandovi il braccio per primo. Aveva apprezzato il fatto che l'atteggiamento di Colton non fosse cambiato, dopotutto, e che non si comportasse con lui in maniera diversa solo perchè qualche volta era un po' triste.
«Dovresti smetterla, sai? Anche Kevin ha Twitter, potrebbe diventare geloso...» scherzò Grant e Colton fece spallucce, sorridendo.
«Gli altri pensavano di andare a pattinare, stasera. C'è una pista al chiuso aperta fino a mezzanotte neanche troppo lontano dall'hotel. Vieni?» domandò semplicemente Colton, con un cenno del capo verso la porta. Era chiaro che non gli stesse chiedendo di seguirlo in quel momento, ma chiedeva conferma per l'uscita serale.
«Certo! Non ci sono ancora andato quest'anno! Andiamo dopo cena?» rispose Grant, infilandosi del tutto il giaccone e tirando su la cerniera. Infilò le mani in tasca ed andò verso Colton, che aprì la porta e lo precedette fuori. Grant chiuse la porta dietro di sé, quindi cominciarono a camminare diretti all'uscita.
«Sì, ceniamo in hotel e poi andiamo. Possiamo andarci anche a piedi.» rispose Colton, estraendo il cellulare e cominciando a vagare sullo schermo con il pollice.
Grant lo fissò e sorrise lievemente.
«Niente selfie sui pattini però, eh.» lo avvertì il ragazzo, sorridendo.
Colton rise ed annuì.

Le due paia di calze che si era messo, per evitare di sviluppare vesciche fastidiose durante la serata, gli facevano sudare i piedi e gli davano fastidio. Non poteva fare a meno di piegarsi, ogni tanto, e sollevare il bordo dei jeans per grattarsi la caviglia.
«Se continui a fermarti, quando arriveremo sarà già ora di tornare a casa!» lo prese in giro Willa.
Grant sollevò solo lo sguardo, restando piegato verso il basso, e sorrise vagamente.
«Ho scelto le calze sbagliate, scusate...» si giustificò, dandosi un'ultima grattata ed affrettandosi a raggiungerli. Si potrò vicino alla ragazza e a Colton e li ascoltò chiacchierare dell'ultima scena che avevano girato insieme, discussione che cadde quando si ritrovarono tutti impegnati a pagare l'ingresso e a noleggiare i pattini.
Infilarseli richiese anche meno tempo di quello che ci volle a sfilarsi le scarpe e, nel giro di cinque minuti dal loro noleggio, Grant era già in piedi con le mani infilate nelle tasche della propria giacca che testava il ghiaccio sotto di sé.
Batté piano la punta di una delle lame sul suolo bianco e freddo, quindi fece un paio di passi di prova. Gli altri membri del cast lo seguirono in fretta, chi partendo subito in quarta, chi saggiando il terreno come lui. Willa gli passò di fianco in fretta, ridendo ed inseguendo Stephen, ma Colton si fermò dietro di lui, reggendosi saldamente alla balaustra. Inizialmente Grant nemmeno se ne accorse, ma quando provò a ruotare sul posto, per vedere se si ricordava ancora come fare, lo notò.
Il ragazzo se ne stava vicino al bordo della pista e guardava con espressione assorta il terreno, avanzando come se stesse camminando, piuttosto che scivolando.
«Colton, qual è il problema?» domandò Grant, avvicinandosi a lui ed utilizzando la balaustra per frenare la sua avanzata. Colton sussultò e sorrise per abitudine.
«No, niente, devo solo... capire come funzionano questi cosi...» rispose il ragazzo, battendo piano il piede sinistro a terra e reggendosi più forte al bordo della pista per non perdere l'equilibrio.
«Pensavo che tu sapessi pattinare...» disse Grant, sollevando un sopracciglio e cercando di nascondere un sorrisetto.
«Non l'ho mai detto.» si limitò a specificare Colton, lasciando cautamente la balaustra.
«Infatti lo pensavo e basta.» ripeté Grant, lasciando a sua volta la balaustra e afferrando le mani dell'altro.
Colton sollevò lo sguardo, dubbioso, verso Grant.
«Prova così. Io ho imparato in questo modo: io vado all'indietro e tu provi ad avanzare. Devi scivolare, non camminare. I piedi devi portarli in fuori, capito?» disse Grant, tirandolo un po' per le braccia. Poté notare il panico diffondersi negli occhi di Colton, quando si sentì tirare, probabilmente per la paura di cadere.
«Non è che non ho mai pattinato in vita mia, è solo che l'ultima volta avevo otto anni, capito?» disse il più grande, continuando a fissare il ghiaccio con terrore.
Grant permetteva al proprio bacino di oscillare e muoveva i piedi e le gambe in modo da andare all'indietro in una sorta di movimento ad onda. Lo faceva lentamente, di modo che Colton non fosse trascinato in fretta in avanti a lui e non finisse con la faccia per terra.
«Allora devi solo riprenderci la mano... dai, vedrai che tra qualche minuto andrai anche più veloce di me!» lo incoraggiò Grant.
Ovviamente, non andò così. Qualche minuto dopo, Colton non aveva più bisogno di reggersi alla balaustra, ma si rifiutava di mollare la mano dell'altro, mentre, lentamente, iniziava ad acquisire abbastanza sicurezza da percorrere qualche metro scivolando sul giaccio. 
«Oh, capisco perchè mi piaceva quand'ero piccolo!» esclamò ad un certo punto, ridendo di gusto e perdendo quasi l'equilibrio. Andò all'indietro, nel tentativo di bilanciarsi, finendo solo per sbilanciarsi di nuovo. Prontamente, Grant lo afferrò in vita con una mano e gli posò l'altra sulla schiena, sistemandolo in posizione eretta. Risero di nuovo, entrambi.
«Beh, io non capisco invece perchè tu mi abbia chiesto di venire a pattinare, se non ne sei capace tu.» rispose Grant, sorridendo appena.
Colton si rabbuiò lievemente, quindi fece spallucce.
«Speravo che tu fossi capace, così mi avresti insegnato. Gli altri sono tutti bravi, li vedi? Non avrebbero passato la loro serata dietro a me... invece noi avremmo potuto anche scattarci qualche foto insieme e gettare un po' di benzina sul fuoco della nostra ship!» spiegò il più grande, sollevando le sopracciglia e facendogli scherzosamente gli occhi dolci.
«Avevamo detto niente foto sui pattini!» si lamentò Grant, ridendo, per poi scuotere il capo. «Perchè credi che i fan debbano necessariamente immaginare una relazione tra qualunque loro idolo?»
«Perchè li diverte. Perchè regala loro emozioni e perchè non c'è nulla di male nel dire che pensi che due persone siano carine insieme. Io trovo che sia un gioco divertente e non mi sento offeso, quando mi dicono che sarei carino in coppia con un ragazzo.» disse Colton, appoggiandosi alla balaustra con la schiena, posando sul bordo della stessa i gomiti e cercando di incrociare i piedi, come dimenticandosi della presenza dei pattini. Una volta sollevato il piede destro, il sinistro iniziò a scivolare in avanti, quindi Colton lo riposò a terra velocemente, decidendo che forse era meglio restare immobile ed evitare di ritrovarsi con il sedere sul ghiaccio.
«Mh... forse è come dici tu... o forse sono solo un gruppo di pervertiti inquietanti...» rispose Grant, sistemandosi davanti a lui, con le braccia incrociate al petto.
«Forse.» convenne Colton, con un mezzo sorriso.
Rimasero li a fissarsi qualche secondo, prima che Grant arretrasse un po' e gli facesse un cenno con la testa.
«Allora, te la senti di concludere almeno un giro di pista?» domandò, e Colton si staccò dal bordo della stessa. Allungò la mancina e prese la destra di Grant, costringendolo a sciogliere il nodo delle braccia incrociate. Non lo guardò nemmeno negli occhi, fissò solo il ghiaccio davanti a sé.
«Ma sì. Facciamo questo giro.» disse semplicemente.
Ne fecero molti più di uno. Caddero un paio di volte e Grant si fece un piccolo taglio all'indice a causa della lama del pattino sinistro di Colton, che finì troppo vicino alla sua mano durante una delle più stupide cadute di tutti i tempi. Colton non imparò a frenare e per fermarsi doveva gettarsi ogni volta contro la balaustra, afferrandola con le mani e cercando di andarci contro con più grazia possibile, per non far voltare ogni volta tutti i presenti. Gli altri membri del cast se la cavavano decisamente meglio di loro e ben presto proposero di fare una pausa e recarsi a prendere un bicchiere di cioccolata calda, che vendevano in un piccolo baracchino poco fuori dalla pista.
Lentamente, Grant e Colton uscirono dalla pista e, senza levarsi i pattini come più o meno tutti gli altri, si diressero al baracchino. I loro movimenti erano impacciati, ma bastò qualche passo per abituarsi e cominciare a camminare normalmente, anche se in bilico su due lame infilate sul fondo di scarponi di plastica.
Comprarono la cioccolata e si sedettero intorno ad un tavolo rettangolare, uno dei tanti messi a disposizione dei clienti del palaghiaccio. Non erano i soli a fare una pausa e qualche fan, infatti, li riconobbe e si fermò qualche minuto per una foto, un autografo o anche semplici complimenti. Di solito, comunque, non venivano disturbati quasi mai: i cittadini si erano abituati a vederli andare in giro la sera per il quartiere e qualche venditore se li era anche fatti amici. Non erano molte le persone che li fermavano per chieder loro un autografo, principalmente lo facevano i turisti, che, visto che tra tre giorni sarebbe stato il Ringraziamento, non erano poi presenze così insolite.
Il tempo di far foto e firmare pezzi di carta a caso, diede loro la possibilità di evitare di congelarsi con una cioccolata ustionante. Punto a sfavore, però: la panna si era quasi del tutto sciolta.
«Qual è il punto di essere famosi, se poi ti si scioglie la panna sulla cioccolata perchè hai troppi fan?» domandò Colton, mugolando di dispiacere, mentre si leccava via maldestramente la panna semiliquida dalle labbra. Un po' gli stava colando anche sul mento, ma lui, in fretta, si pulì con il dorso della mano.
«Il fatto che, volendo, puoi fartela rimettere e nessuno ti direbbe niente?» chiese retoricamente Grant, prendendo un sorso della sua cioccolata che, invece, era priva di panna.
Stavano chiacchierando tra loro, ignorando quasi del tutto i discorsi del resto del cast, che rideva e scherzava.
«Troppo pigro per alzarmi di nuovo...» ribatté Colton, inclinando la tazza per prendere a sua volta della cioccolata.
Grant sorrise appena, ma non aggiunse altro. Finirono la loro cioccolata e tornarono in pista tutti quanti, nessuno escluso. Come prima, però, quasi si fossero messi d'accordo, gli altri andarono subito verso il centro, dove c'era meno gente e potevano sfidarsi a chi faceva più piroette di seguito senza intralciare nessuno, lasciando Colton e Grant da soli in mezzo a degli sconosciuti.
I due non se ne preoccuparono e continuarono a pattinare per i fatti loro, ridendo, scherzando, scivolando ancora ed inseguendosi, non appena Colton ebbe acquistato abbastanza familiarità da lanciarsi in corse sui pattini che si concludevano quasi sempre con un ruzzolone per terra o con il bordo della balaustra dritto contro allo stomaco.
Grant non rideva così tanto da almeno un mese, di certo non così da quando lui ed Hannah si erano lasciati, il che più o meno corrispondeva appunto ad un mese.
Ancora intento a ridere per l'ultima caduta di Colton (che stava cercando disperatamente di tirarsi in piedi insultandolo e minacciando di strozzarlo), Grant tirò fuori il cellulare soprappensiero. Puntò l'obiettivo della fotocamera verso il ragazzo e gli scattò una foto, intenzionato a pubblicarla su Instagram e a fargli fare una bella figuraccia, quando alcune notifiche di Twitter attirarono la sua attenzione. Diede una scorsa ai tweet e sorrise, guardandosi intorno, per poi scivolare lentamente fino alla balaustra ed appoggiandovisi con un fianco. Qualche minuto dopo, mentre era intento a caricare un'immagine nella quale un fan lo aveva taggato, sentì un lieve peso sul braccio. Colton era riuscito finalmente a rialzarsi e gli si era avvicinato. Aveva posato la mano sul suo bicipite, sporgendosi, dal lato opposto, verso il cellulare.
«Cos'è?» domandò incuriosito, sollevando le sopracciglia.
«Il risultato della nostra serata di festeggiamento: fan che ci fanno foto mentre pattiniamo e dicono che "ci shippano perchè siamo carini".» rispose Grant, divertito, inclinando un po' il cellulare verso l'altro, per fargli vedere bene l'immagine raffigurata nella foto. Era un po' mossa, ma i due erano ripresi abbastanza bene. Il Colton nella foto si reggeva saldamente alle mani di Grant ed era sporto verso di lui. Aveva un'espressione spaventata in volto, mentre Grant stava ridendo di gusto e lo sorreggeva, perchè l'altro stava chiaramente cadendo.
Esattamente come l'amico aveva fatto poco prima, Colton si guardò intorno, come a cercare di individuare il colpevole. Invece di arrabbiarsi, comunque, sorrise e si voltò a guardare Grant, che sollevò un sopracciglio interrogativamente.
«Adesso ti farò rimpiangere di aver riso di me, mentre cercavo di rialzarmi, invece di darmi una mano.» sentenziò solamente, allungando il collo nella sua direzione. Si fermò a pochi centimetri dal suo volto e rimase immobile.
«... Beh?» domandò Grant, sollevando entrambe le sopracciglia adesso, con il battito cardiaco leggermente accelerato. Era in ansia. Non aveva alcun tipo di problema con la vicinanza di quel tipo con un uomo, aveva interpretato un ragazzo gay, perdio! Un ragazzo gay che se ne faceva uno diverso ogni sera, che non badava a chi aveva davanti, purché fosse attraente, ed era stato obbligato a tenere i suoi occhi fissi sul sedere di Darren Criss e su quello di Chris Colfer per circa la metà delle sue scene, perchè Sebastian era fatto così, perchè Sebastian valutava quanto potevi interessargli in base a quanto gli piaceva il tuo didietro o il tuo davanti. Grant non aveva problemi con quello, ma era anche vero che non aveva mai dovuto sul serio baciare nessuno, in scena, o spingersi più in là di qualche strusciatina flirtosa casuale o qualche scoposguardo. Colton, dal canto suo, non sembrava il tipo che s'intimidiva per un bacio, che fosse con una ragazza o con un ragazzo. Sapeva, inoltre, che Colton era bisessuale. I media lo supponevano solamente, gli amici del ragazzo, invece, lo sapevano e non ne facevano un dramma.
«Sto dando il tempo al nostro fotografo di caricare l'applicazione Fotocamera e di sistemare la luce e lo zoom.» disse solamente lui, sorridendo, prima di avvicinarsi del tutto e posare, solamente, le labbra sulle sue.
Fu qualcosa di incredibilmente casto ed innocente, nessuno dei due mosse un solo muscolo per diversi secondi, prima che Colton stesso si allontanasse e sorridesse di nuovo.
Grant rimase ancora immobile, il sangue che affluiva copiosamente al volto e lo faceva arrossire.
«Oh, ma guardati...» sussurrò Colton, con un lieve ghignetto, inclinando la testa di solo qualche centimetro verso sinistra. «Tutto rosso per un semplice bacio.»
«T-... Twitter impazzità. Tumblr impazzirà. Perez farà un articolo pieno di doppi sensi e frasi sassy e mi chiederanno se sono gay e stiamo insieme per il resto della mia vita.» disse Grant a voce bassa, occhi spalancati ed espressione indecifrabile.
«La vendetta a lungo termine non è facile da ottenere, ma quando la si ottiene è sempre ottima!» sospirò Colton, tentando di scivolare verso l'uscita della pista: probabilmente il suo sedere era pieno di lividi e non aveva voglia di trovarsene addosso altri, la mattina dopo.
«Tu sei pazzo!» esclamò Grant ridacchiando e seguendo l'altro verso l'uscita.
«No, tu sei pazzo!» rispose, senza logica, Colton.
«Sei tu che mi hai baciato!» esclamò Grant, allargando le braccia ed aumentando la velocità, per raggiungerlo e superarlo. Ruotò sul posto, di modo da fronteggiarlo e continuare a pattinare all'indietro.
«E questo mi rende pazzo?» domandò Colton, senza riuscire a trattenere il grande sorriso divertito che faceva bella mostra di sé sul volto.
«Non saprei, tu che dici?» rispose sarcasticamente Grant, ridendo piano e facendosi da parte, per permettere a Colton di aiutarsi con la balaustra nella frenata e di uscire per primo dalla pista.
«Che sarei stato pazzo se non lo avessi fatto. Eri così carino che non sono riuscito a trattenermi.» rispose Colton, facendogli l'occhiolino e raggiungendo la propria sedia, per levarsi i pattini e recuperare le scarpe. Nemmeno si erano accorti che gli altri erano già andati via. Per lo meno, Grant non se n'era accorto, ma Colton probabilmente sì e si stava preoccupando di affrettarsi a raggiungerli.
Grant uscì a sua volta dalla pista, mordicchiandosi l'interno del labbro inferiore ed abbozzando un mezzo sorriso. Alzò gli occhi al soffitto, lasciandosi cadere sulla sedia di fianco a quella di Colton per cambiarsi le scarpe a sua volta.
«Dovremo fare in modo che Kevin non lo venga a sapere.» disse semplicemente, il sorriso che sembrava esserglisi cementato addosso.
Colton sospirò piano, senza smettere di sorridere a sua volta, ma meno apertamente.
«Tu e Kevin andate avanti seriamente con questa cosa dell'essere fidanzati?» domandò, sollevando un sopracciglio e tirando meglio i lacci delle scarpe.
«Sì, è divertente. Ma è un gioco, voglio dire... è ovvio che non stiamo insieme sul serio.» rispose Grant abbastanza in fretta, quasi sentisse il bisogno di giustificarsi.
Colton sembrò soddisfatto delle sue parole, visto che si alzò in piedi ed attese che anche Grant fosse pronto, prima di raggiungere lo sportello del noleggio e restituire i pattini. Gli altri erano andati avanti, così i due si ritrovarono soli un'altra volta.
«Sai una cosa?» disse all'improvviso Colton, voltandosi verso Grant, mentre l'altro lo imitava.
«Cosa?» domandò a sua volta Grant, camminando lentamente e vicino a Colton, perchè era sera e faceva freddo.
«Sei piuttosto carino anche adesso.» rispose solamente Colton, dopo qualche secondo.
Grant deglutì e sorrise, distogliendo lo sguardo e provando a continuare a camminare, ma Colton glielo impedì, afferrandolo per un braccio e tirandolo verso di sé. Arretrò, raggiungendo un lampione ed infilandosi nel suo cono di luce, intorpidito dalle decorazioni natalizie che già addobbavano le strade a quell'ora deserte.
Colton sollevò lo sguardo e Grant fece lo stesso. Dovette coprire la luce del lampione con la mano libera, per capire che cosa l'altro stesse guardando, ma quando lo vide si ritrovò a deglutire nuovamente. Era mai stato così agitato prima? Eppure non si sentiva propriamente a disagio... Anche se era tutto un po' troppo strano.
«Se fossi rimasto in Teen Wolf, forse lo troverei un pessimo, pessimo presagio. E probabilmente scapperei. Per tua fortuna, però, non ho mai incontrato il Darach e i suoi trucchi da druida.» sussurrò Colton, e Grant abbassò lo sguardo per osservarlo.
«Non ho mai visto Teen Wolf.» disse solo, stupidamente.
Colton si limitò a ridere piano, sottovoce ed in modo roco, prima di sporgersi di nuovo verso di lui e spingerlo lentamente nell'ombra, fuori dal cono di luce e fuori dalla portata del Vischio.
Forse, tutto sommato, non era stata una cattiva idea passare la serata ad insegnare a Colton a pattinare. L'unica nota amara, in tutto ciò, era che il giorno dopo sarebbero partiti, per passare il giorno del Ringraziamento in famiglia. Grant avrebbe ringraziato per la riscoperta di un suo lato che aveva davvero solo creduto fosse frutto della recitazione (perchè a dire il vero, nessuno gli aveva mai imposto di passare le ore di prove delle coreografie a fissare il sedere di Chris Colfer).
Faceva freddo, comunque, e i loro respiri si raddensavano ormai in nuvolette bianche che s'infrangevano l'una sull'altra. Rimasero in silenzio qualche istante, forse per metabolizzare l'accaduto, per assicurarsi che non fosse stata colpa dell'alcol, prima di realizzare che stranamente nessuno dei due aveva bevuto nemmeno un goccio.
«... beh... Buon Natale?» sussurrò incerto Grant, la testa che gli girava lievemente ed uno strano calore allo stomaco, un'agitazione, che nulla aveva a che vedere con la paura o con il freddo. Era agitato, sì, ma tutto sommato la sua coscienza era a posto.
Colton scoppiò a ridere, posando la testa alla sua spalla con un lieve slancio rilassato, mentre s'intrufolava con le braccia sotto alle sue e lo avvolgeva in vita in un abbraccio. Grant, impacciato, gli posò le mani sui bicipiti, per poi sorridere appena ed abbassare la testa in modo da posare il naso e le labbra sulla sua nuca, mentre lui gli rispondeva.
«Sì... Buon Natale.»

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Spiegazione brevi del perché di quest’improvvisa ff: sulla pagina che gestisco con alcune mie amiche (Fandom Rhapsody), abbiamo dato il via ad un’iniziativa di ff giornaliera dedicata ad una coppia diversa al giorno.
Per leggere anche le altre, potete cliccare sulla pagina e guardare nell’Album Christmas Rhapsody -nel quale troverete ogni fanfiction del Fangirlario dell’Avvento- oppure cliccare qui.
Inoltre, vi lascio il link della mia Pagina d'Autore su fb (Cliccate pure qui!). Se volete contattarmi, potete farlo anche su Twitter (The Shippinator), su Tumblr (TheShippinator (Ship All The Characters!)) e su Ask (Andy TheShippinator)

Un bacio, Andy <3

  
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