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Autore: Himeno    22/12/2013    4 recensioni
Perché continuava ad esistere quella donna? Pensava il giovane Lightwood nel vedere la vampira entrare in casa di Magnus. Il suo stregone lo aveva rassicurato tante volte che lei non era più niente per lui ma Alec proprio non riusciva a non preoccuparsi. Odiava tutto di lei. I suoi capelli biondi, gli occhi verdi, i bellissimi lineamenti ma sopratutto il fatto che avesse conosciuto il suo ragazzo prima di lui. Camille e lo stregone avevano in comune l’immortalità, una cosa che non avrebbe mai potuto condividere con un mortale né tanto meno con un nephilim. I cacciatori rischiavano la vita ogni giorno e la sua poteva finire da un momento all’altro. Potevano avere poco tempo per il loro amore. Tuttavia Alec non voleva pensarci. Ogni momento era prezioso e una volta aveva sentito in un film che si può vivere tutta la vita in uno sguardo.
Diciamo che è la mia prima Malec e l'ho creata come regalo per la mia carissima redeagle86
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Camille Belcourt, Magnus Bane, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io sono il tuo futuro
 

 
Perché continuava ad esistere quella donna? Pensava il giovane Lightwood nel vedere la vampira entrare in casa di Magnus. Il suo stregone lo aveva rassicurato tante volte che lei non era più niente per lui ma Alec proprio non riusciva a non preoccuparsi. Odiava tutto di lei. I suoi capelli biondi, gli occhi verdi, i bellissimi lineamenti ma sopratutto il fatto che avesse conosciuto il suo ragazzo prima di lui. Camille e lo stregone avevano in comune l’immortalità, una cosa che non avrebbe mai potuto condividere con un mortale né tanto meno con un nephilim. I cacciatori rischiavano la vita ogni giorno e la sua poteva finire da un momento all’altro. Potevano avere poco tempo per il loro amore. Tuttavia Alec non voleva pensarci. Ogni momento era prezioso e una volta aveva sentito in un film che si può vivere tutta la vita in uno sguardo.
-Salve Alexander. Da quanto tempo- disse Camille dopo aver salutato il suo Magnus.
-Già. Sembra passata un’eternità- rispose con tono sarcastico.
-Che spiritoso- ridacchiò senza allegria per poi rivolgersi di nuovo allo stregone. –Non credevo che il tuo ragazzo avesse senso dell’umorismo-
-Sai com’è. Il mio pasticcino è pieno di sorprese- e gli fece l’occhiolino.
-Immagino- disse con tono fermo.
-Vado a preparare il thè. Vi lascio in compagnia del mio Presidente Miao- disse e sparì in direzione della cucina.
Alec e Camille andarono a posare lo sguardo sul gatto in questione. Era sdraiato sul divano e dormiva beato senza che la loro presenza lo disturbasse minimamente.
-Proprio il massimo della compagnia, vero Alexander?-
-Che sei venuta a fare, Camille?- disse ignorando le sue parole.
-Ma ovviamente per una visita di piacere. Per che altro se no?- disse con indifferenza andandosi ad accomodare sul divano senza svegliare il gatto.
-Dipende che intendi per “piacere”-
-Tranquillo, è finito il tempo dei nostri incontri amorosi. Non dovresti essere geloso di ogni ex amante del sommo stregone di Brooklyn. La lista di queste persone è immensa- disse lei con noncuranza.
-Io non sono geloso. Ho fiducia in lui e so che mi ama veramente-
-Buon per te ma lascia che ti dia un consiglio. Non essere troppo possessivo se è vero che hai fiducia in lui. Sai che ti è fedele e non dovresti temere che io te lo porti voi. Perciò smettila di fissarmi minaccioso- disse risistemandosi una ciocca di capelli con delicatezza.
Ecco un'altra cosa che odiava di lei. La sua grazia. Quel suo portamento leggiadro gli dava su i nervi. Anche se non era un pericolo nel suo rapporto con Magnus, rimaneva una persona irritante.
-Tornato! Eccovi lo speciale thè di casa Bane!- disse con entusiasmo con in mano il vassoio con thè e pasticcini.
-Hai portato i dolcetti con le mandorle che adoro! Oh grazie, chérie- esclamò contenta.
-Prego, Camille-
-Scusate, mi sono ricordato che ho un impegno. Izzy mi sta aspettando- disse il giovane Lightwood.
-Ma come? Ho portato anche i biscotti al limone che ti piacciono tanto- adesso lo stregone aveva i lacrimoni e guardava il suo fidanzato dispiaciuto.
-Sarà per la prossima volta. Vi saluto- e uscì da casa senza nemmeno baciarlo e senza guardare la vampira che aveva un sorriso malizioso in faccia.
 
Ovviamente non aveva nessun impegno con Izzy e quello che gli serviva era di restare solo per un po’. Andò in camera sua e si sdraiò sul letto a pensare. Pensava a Magnus, a Camille e a tutti gli altri “amichetti” che lui aveva avuto nei vari secoli della sua vita. Aveva ragione l’odiosa biondina. Era geloso marcio ma avrebbe preferito tagliarsi la lingua piuttosto che dirle che aveva ragione. La sua mente era così piena di pensieri però alla fine si addormentò e i suoi non sarebbero stati sogni comuni.
 
Stava fluttuando nel vuoto. Era tutto buio finché non vede avvicinarsi una specie di uragano. Cerca di evitarlo ma è tutto inutile. Finisce nel vagare al centro di esso e all’interno gli passano accanto diversi riquadri. Diversi ricordi. Ma non sono i suoi. Sembrano quelli di…
 
-Magnus... Ti sono mancata?-
 
Rimane interdetto a fissare una scena del passato del suo stregone. C’erano lui, seduto su una poltrona accanto al camino, Camille e un ragazzo disteso sul divano del salotto. Il ragazzo era di una bellezza sconvolgente. Aveva i capelli corvini e un bellissimo viso. Stava dormendo e aveva gli occhi chiusi. Chissà di che colore erano. Alec immaginava che dovevano essere di un colore bellissimo come tutta la persona. Notava che era ferito, aveva la camicia insanguinata e l’avambraccio fasciato fino al gomito. Cosa ci faceva lì con i due immortali?
 
-Non mi aspettavo che questa sera mi avresti accordato il favore della tua presenza- rispose Magnus drizzandosi a sedere sulla poltrona.
La vampira guardò Will e le sue labbra si arricciarono verso l'alto. - Mi pare evidente.
- Non hai mandato nessun messaggio. In effetti, non ricevo tuoi messaggi da quando hai lasciato Londra-
-Mi stai rimproverando, Magnus?- Camille sembrava divertita. Scivolando dietro il divano, si chinò sopra la spalliera e guardò il viso del ragazzo. -Will Herondale. Bello, non è vero? È il tuo nuovo passatempo?-
 
Nuovo passatempo? No! Non può essere. Quello è il famoso William Herondale. L’antenato di Jace. Certo che la bellezza era proprio di famiglia.
 
Invece di rispondere, Magnus incrociò le lunghe gambe davanti a sé. - Dove sei stata?
Camille si chinò ancora di più; il suo respiro, se fosse stata umana, avrebbe agitato gli scuri capelli ricci sulla fronte di Will. -Posso baciarlo?-
-No- rispose lo stregone. - Dove sei stata, Camille? Ho passato ogni sera steso qui sul tuo divano ad aspettare di sentire i tuoi passi nell'ingresso, chiedendomi dove fossi. Potresti almeno dirmelo-
 
Il giovane Lightwood guardò il ricordo con attenzione. Quello era un periodo in cui lui non esisteva ancora. Non era ancora nato mentre Magnus viveva già da tempo.
 
-Devi lasciarmi prendere le mie piccole distrazioni, Magnus.-
-Altrimenti?-
-Altrimenti mi arrabbierò moltissimo.-
-Come ti sei arrabbiata con il tuo amante umano, uccidendolo?- replicò Magnus. -E la pietà? La compassione? L'amore? O non provi questo sentimento?-
-Io amo- affermò Camille con aria sdegnata. -Io e te, Magnus, che dureremo in eterno, amiamo in una maniera che non può essere concepita dai mortali... una fiamma scura e costante di fronte alla loro luce breve e crepitante. Che t'importa di loro? La fedeltà è un concetto umano, basato sull'idea che siamo qui solo per breve tempo. Non puoi chiedermi di esserti fedele in eterno.-
 
Alec non era immortale ma era sicuro che se Magnus glielo avesse chiesto, gli avrebbe dedicato l’eternità. Lui sarebbe stato capace di essergli fedele per sempre.
 
-Che sciocco sono. Pensavo di poterlo fare. Pensavo di potermi almeno aspettare che tu non mi mentissi.-
-Sei ridicolo. Un bambino. Ti aspetti che abbia la morale di certi mondani quando non sono umana, e neppure tu lo sei. In ogni caso, puoi fare ben poco al riguardo. Non tollero imposizioni, meno che mai da un mezzosangue. Mi sei devoto, l'hai detto tu stesso. La tua devozione dovrà semplicemente sopportare le mie distrazioni, e allora andremo d'amore e d'accordo. Altrimenti, ti lascerò. E non posso immaginare che tu lo voglia-
 
Invece ti sbagli, biondina. Lui non è il tuo schiavo. Pensò Alec.
 
-Non importa- disse, alzandosi. -Ora ho Will-
 
Il giovane Lightwood era contento che le stesse dando il ben servito ma avrebbe preferito una risposta diversa. Cosa c’entrava Will?
 
Camille spalancò la bocca, per la sorpresa. -Non dirai sul serio. Un Cacciatore-
-Potrai anche essere immortale, Camille, ma i tuoi sentimenti sono insulsi e superficiali. Quelli di Will no. Lui capisce che cos'è l'amore- Pronunciate tali parole con gran dignità, Magnus attraversò la stanza e scosse il ragazzo per la spalla. -Will... William, svegliati...-
Il Nephilim aprì gli occhi azzurri. Era steso supino, con lo sguardo rivolto verso l'alto e dopo aver notato la vampira, si raddrizzò di scatto. -Per l'Angelo...-
-Ssst... Non ti farò del male, Nephilim- disse Camille.
Magnus tirò su Will e annunciò: -La padrona di casa è tornata-
-Lo vedo- Will era accaldato, la camicia intrisa di sudore. -Delizioso-
 
Delizioso cosa? Si chiedeva Alec. Sperava non si riferisse a Camille. Era già fin troppo vanitosa e arrogante figuriamoci quando un bel ragazzo le faceva i complimenti.
 
-E quindi dobbiamo andare- disse Magnus, stringendo il braccio di Will in maniera eloquente.
Il Nephilim sbatté le palpebre. -Andare dove?-
-Ora non preoccuparti di questo, amore mio-
 
Amore mio eh… il suo ragazzo aveva da chiarirgli parecchie cose.
 
Will era sbalordito. Diede un'occhiata in giro, quasi aspettandosi che qualcuno li stesse osservando. -Io non... dov'è il mio cappotto?-
-Si era sporcato di sangue. Se n'è occupato Archer- disse Magnus, quindi fece un cenno del capo verso Camille. -Will ha cacciato demoni tutta la notte. Che coraggioso!-
 
Anche Alec cacciava anche di notte da bravo nephilim eppure non lo aveva mai elogiato.
 
L'espressione della vampira era un misto di stupore e fastidio.
-Io sono davvero coraggioso- dichiarò Will. Sembrava compiaciuto di sé.
 
Ecco un'altra caratteristica di famiglia. La modestia.
 
- Certo che lo sei - disse Magnus, e lo baciò.
Quando si separarono, Will era sbalordito. E anche Camille.
 
E anche Alec. Per l’Angelo… quel casanova di Magnus l’avrebbe pagata cara. Doveva spiegargli parecchie ma proprio parecchie cose.
 
-Ora dobbiamo proprio andare- insistette lo stregone. -Camille...-
Camille aveva le braccia incrociate sul petto e gli rivolgeva uno sguardo velenoso. -Te la spassi con i Cacciatori alle mie spalle- disse in tono glaciale, apparentemente infischiandosene dell'ipocrisia della propria posizione. -E in casa mia! Insomma, Magnus.- Indicò la porta. -Ti prego di lasciare questa casa e di non tornare. Spero di non dovertelo chiedere due volte-
Lo stregone obbedì e uscì. Pochi istanti dopo aveva raggiunto Will sul marciapiede. Si infilò il cappotto e lo abbottonò per proteggersi dall'aria fredda. Di lì a poco, la prima pennellata grigia del mattino avrebbe rischiarato il cielo.
-Mi hai appena baciato?- chiese Will.
-No-
 
Bugiardo e bastardo. Lo guardò male Alec.
 
-Pensavo...-
-A volte gli effetti collaterali degli incantesimi antidolorifici possono risolversi in allucinazioni del tipo più bizzarro-
-Oh, che strano...- Will si voltò verso la casa di Camille e guardò la finestra del soggiorno, con le tende di velluto rosso ben chiuse.
 
Sì certo. Diamo la colpa agli effetti collaterali degli incantesimo antidolorifici. Appena si sarebbe svegliato, lui e lo stregone avrebbero fatto i conti.
Lasciò perdere quello scenario e continuò a viaggiare nell’uragano di ricordi e uno attrasse la sua attenzione e probabilmente gli avrebbe fatto male come il ricordo precedente. Magnus e Camille stavano passeggiando e guardando i loro vestiti, doveva essere intorno all’800.
-Sento che state per lasciarci, signor Bane- gli disse. -Mi dispiacerà vedervi andare via. De Quincey dà delle feste molto rinomate, e mi hanno detto che voi siete l’anima di qualsiasi party a cui prendiate parte-
 
Questo era certo. Alec non conosceva una persona più festaiola del suo fidanzato.
 
-In effetti dispiace anche a me andarmene- rispose lo stregone.
-Potrei chiedervene il motivo?- domandò Camille, il bel viso rivolto all’insù e gli occhi verdi scintillanti. -Ero certa che Londra vi avrebbe conquistato, e che sareste rimasto-
-Quel giovane lupo mannaro. E’ innamorato di voi. E a me è sembrato che anche voi lo abbiate guardato con un certo interesse- disse lui.
-E se fosse vero?- ribatté Camille, ridendo. -Non mi sembrate il genere di uomo che si fa da parte e rinuncia per il bene di un altro!-
 
Neanche a lui sembrava però era convinto che, a modo suo, Magnus era un tipo generoso.
 
-Oh, ma io non sono un uomo. O sì? Ho molti anni sulle spalle, e tu anche. Ma i lupi mannari non sono eterni. Invecchiano e muoiono. Scott non ha che una chance di ottenere il vostro amore, mentre io… Io potrei andarmene e tornare, incontrandovi di nuovo- disse lo stregone.
Camille mise un broncio adorabile. -E io potrei perdonarvi-
Le si avvicinò con la bocca all’orecchio. -Se lo fate, dovrò trovare il modo di richiamare con forza la vostra attenzione-
Le cinse la vita fra le mani. Quando le sfiorò la pelle con le labbra, la vide sussultare e rabbrividire. -Ama quel ragazzo- le disse Magnus. -Rendilo felice. E, quando tornerò, dedicherò un’età intera ad ammirarti-
 
Questo faceva davvero male. Dire che provava semplice gelosia era un eufemismo. Lui l’ha amata e lui non aveva il diritto di giudicarlo visto che è successo tutto prima di incontrare il giovane Lightwood. Tuttavia non riusciva a fare a meno di sentirsi male per lui.
 
-Un’età intera?-
-Forse- rispose Magnus, stuzzicandola.  -Com’è che recita la poesia di Marvell? “Cento anni trascorrerebbero a lodare / i tuoi occhi e a osservare il tuo viso / duecento per adorare i tuoi seni / e trentamila per tutto il resto. / Un’età intera per ciascuna parte / e l’ultima rivelerebbe il tuo cuore”-
Le sopracciglia di Camille si erano sollevate in corrispondenza del riferimento al seno, ma gli occhi le scintillavano. -E come fate a sapere che ho un cuore?-
- Ho sentito dire che l’amore è fiducia-
 
Già. Gli erano famigliari quelle parole.
 
- Se la vostra fiducia è ben riposta - rispose Camille - lo dirà il tempo-
-Prima che il tempo ci dica altro, vi prego umilmente di accettare un piccolo presente da parte mia - disse Magnus infilandosi una mano nel soprabito di impalpabile stoffa azzurra. Ne estrasse una collana. Il rubino brillò alla luce di un vicino lampione, il suo cuore del ricco colore del sangue.
 
Oh mio Dio… ma quella è la collana che ha adesso Izzy. Come ha fatto ad arrivare da Camille a sua sorella? Cos’era successo in tutti quegli anni? Quella collana deve avere una lunga storia.
 
- È solo una cosuccia graziosa - fece Magnus.
- Molto graziosa - rispose lei.
- Indegna della vostra bellezza, ovviamente, ma cosa potrebbe esserlo? E poi c’è un motivo, oltre alla bellezza, per regalarvelo. Questo gioiello è stato sottoposto a un incantesimo, per avvisarvi quando ci sono dei demoni nelle vicinanze-
Camille spalancò gli occhi.
- Vi penserò quando sarò lontano - promise Magnus, legandole il ciondolo attorno al candido collo. - E mi piacerebbe pensarvi intrepida-
La mano di lei volò, una colomba bianca, sul cuore luccicante della collana, e poi se ne andò di nuovo. Camille guardò Magnus negli occhi.
- Per essere giusti, anche io vi devo dare un dono con cui ricordarvi di me - disse sorridendo.
- Oh, bene - fece Magnus avvicinandosi. Le appoggiò una mano sul piccolo cerchio di seta che era la sua vita. Prima che le loro labbra si incontrassero, le mormorò: - Se è per la causa della giustizia…-
Camille lo baciò.
 
A quel punto, Alec non voleva più guardare. Non ce la faceva più. Non voleva guardare più nessun ricordo e sperava di svegliarsi presto da quell’incubo.
E proprio quando cominciò ad uscire dal mondo dei sogni, sentì un ultima frase che gli riscaldò il cuore.
 
-Tu puoi darmi il passato- sussurrò Magnus. -Ma Alec è il mio futuro-
 
Si svegliò e si mise a sedere di scatto sul letto. Come animato da una forza misteriosa, si alzò e ritornò a casa del suo fidanzato.
Bussò e subito se lo trovò davanti.
-Pasticcino, sei tornato! Menomale, ti…- non riuscì a finire la frase che si trovò le labbra di Alec sulle sue per un bacio appassionato.
Non che allo stregone dispiacesse ma era raro che fosse Alec ad avere l’iniziativa e ne fu sorpreso.
Dopo un po’, il nephilim si staccò da lui con lo sguardo deciso.
-Lo ammetto. Sono una persona dannatamente possessiva e gelosa. Mi fa male pensarti con i tuoi ex e anche se è una cosa stupida non posso farne a meno. Puoi amarmi così come sono, pregi e difetti, oppure no. Prendere o lasciare?-
Alle spalle di Magnus, la vampira se la rideva sotto i baffi e osservava la scena con la tazza di thè in mano. Mentre lo stregone era sempre più confuso. Sapeva già che fosse un tipo geloso il suo Alec tuttavia non capiva dove uscisse fuori questa reazione. Decise di non pensarci troppo. Gli sorrise e lo ribaciò.
-Ovviamente prendo-
Il cacciatore si sentì come se si fosse tolto un peso e ricambiò il bacio con gioia.
-Il passato è passato, ormai. Io sono il tuo futuro-
A quelle parole, lo stregone sgranò gli occhi. Erano quasi le stesse che aveva detto a Camille tempo fa. Possibile che Alec… no, non è possibile.
Continuarono a baciarsi lasciandosi alle spalle il mondo esterno compresa una certa persona.
Una Camille che si stava stufando di essere ignorata.
 

FINE
 

Questa è la prima Malec che scrivo perciò siate clementi :P La dedico alla mia cara Ely (redeagle86) che adora i nostri piccioncini. Mi è venuto in mente di citare due scene che pensavo avrebbero “colpito” Alec, che ne pensate? La prima è sulle origini - il principe e la seconda nelle cronache di Magnus Bane - Vampiri, scones ed Edmund Herondale. Poi c’è la piccola citazione finale. Quella viene da Città degli angeli caduti :) Forse sono stata troppo cattiva con questo “viaggio nei ricordi” però mi è venuta l’ispirazione leggendo il Canto di Natale di Charles Dickens. Avete in mente gli spiriti dei natali? Bè, io niente spiriti, solo un viaggio tra i ricordi del nostro amato stregone XD
Ora basta con le chiacchiere, spero vi sia piaciuta. Alla prossima! Kiss <3
   
 
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