23/12/2013
4 recensioniNOTA: non metto l’avviso m-preg perché NON si parla di gravidanze maschili, ma di bambini di una coppia di uomini (l’hanno trovati sotto al cavolo v.v).
ILLUSORY DREAM
I bambini sono un dono del Cielo, una gioia immensa che ci riempie la vita, sono l’espressione dell’amore fra due persone … ma quando mai!
Lui odia i bambini!
Sono così rumorosi, pestiferi e FUORI DALLE REGOLE!
Sono come delle scimmie dispettose che, non importa quanto tu ti possa sforzare ad educare, continueranno sempre a mantenere la loro natura dispettosa!
… eppure …
… eppure lui e il suo compagno ne avevano due.
Per qualche inspiegabile motivo, si era ritrovatomadre genitore di due creature mostruose: i suoi figli, Tetsuo e Hana.
A vederli, i due fratellini si sarebbero potuti definire amabili, ma non è tutto oro quello che luccica.
Tetsuo, il maggiore, aveva i capelli neri come i suoi, ma con una indomabile forma ad ananas ereditatadal padre dall’altro genitore, e gli occhi blu e dal taglio occidentale.
Hana, la minore, aveva i capelli fra il nero e il blu, e gli occhi grigi identici ai suoi; in conclusionedal padre dall’altro genitore non aveva ereditato nulla, se non la risata folle e la sfumatura nei capelli.
Bellissimi, certo, ma due veri tornadi per i suoi nervi!
Tetsuo, da “bravo” fratello maggiore, non faceva che assillare la sorellina. Le rubava le bambole – povere vittime sulle quali la piccola cercava di sviluppare le sue doti illusorie – le tirava i capelli e le scarabocchiava la faccia; lei per ricambiare la cortesia, gli faceva crescere un’altra testa, altre sei paia di braccia e lo omaggiava con una orrida pelle verde che fa tanto Hulk.
Questo accadeva tutti i giorni, TUTTI.
E il sistema nervoso del giapponese ormai non ne poteva più.
Senza tonfa – sequestrati dal compagno per evitare che gli usasse contro lui, non contro i bambini che, comunque, non avrebbe mai toccato – senza scuola, senza fascia da disciplinare …
… e quel giorno anche senza thè perché Tetsuo, tentando di arrampicarsi stile uomo ragno, aveva ribaltato la credenza.
Si era, quindi, inginocchiato a raccogliere i cocci di quelle che, un tempo, erano le sue stoviglie – in cerca, magari, anche del suo orgoglio – quando Hana, decidendo che solo la credenza non bastava, aveva deciso di ribaltare anche la sua collezione di katana.
Lui odia i bambini!
Sono così rumorosi, pestiferi e FUORI DALLE REGOLE!
Sono come delle scimmie dispettose che, non importa quanto tu ti possa sforzare ad educare, continueranno sempre a mantenere la loro natura dispettosa!
… eppure …
… eppure lui e il suo compagno ne avevano due.
Per qualche inspiegabile motivo, si era ritrovato
A vederli, i due fratellini si sarebbero potuti definire amabili, ma non è tutto oro quello che luccica.
Tetsuo, il maggiore, aveva i capelli neri come i suoi, ma con una indomabile forma ad ananas ereditata
Hana, la minore, aveva i capelli fra il nero e il blu, e gli occhi grigi identici ai suoi; in conclusione
Bellissimi, certo, ma due veri tornadi per i suoi nervi!
Tetsuo, da “bravo” fratello maggiore, non faceva che assillare la sorellina. Le rubava le bambole – povere vittime sulle quali la piccola cercava di sviluppare le sue doti illusorie – le tirava i capelli e le scarabocchiava la faccia; lei per ricambiare la cortesia, gli faceva crescere un’altra testa, altre sei paia di braccia e lo omaggiava con una orrida pelle verde che fa tanto Hulk.
Questo accadeva tutti i giorni, TUTTI.
E il sistema nervoso del giapponese ormai non ne poteva più.
Senza tonfa – sequestrati dal compagno per evitare che gli usasse contro lui, non contro i bambini che, comunque, non avrebbe mai toccato – senza scuola, senza fascia da disciplinare …
… e quel giorno anche senza thè perché Tetsuo, tentando di arrampicarsi stile uomo ragno, aveva ribaltato la credenza.
Si era, quindi, inginocchiato a raccogliere i cocci di quelle che, un tempo, erano le sue stoviglie – in cerca, magari, anche del suo orgoglio – quando Hana, decidendo che solo la credenza non bastava, aveva deciso di ribaltare anche la sua collezione di katana.
Si svegliò in preda ai brividi, coi sudori freddi e più pallido del solito.
Al suo fianco dormiva ignaro l’uomo che, in quel momento, lui considerava la fonte di ogni male, la testa ad ananas, Rokudo Mukuro.
Lo ridestò con un brusco spintone che per poco non lo fece cadere dal letto.
“Kyoya” lo fissò perplesso l’italiano non capendoci niente.
“Devi pagare le colpe dei tuoi figli” sibilò col solito tono freddo da gelare il sangue, saltandogli addosso armato di tonfa.
Fu così che si rincorsero per tutta la notte in giro per la camera … e, ovviamente, nella camera di fianco non c’era nessuno.
FINE.
Buon salve a chi ce l’ha fatta a leggere XD
Giusto una precisazione (oltre a quanto detto nella nota all’inizio) non c’è l’avviso OOC perché era tutto frutto
Dedico interamente la fic ad Haku.
Inoltre ringrazio tutti quelli che hanno commentato, letto, inserito ai preferiti o alle ricordate le mie precedenti fic in questa sezione, arigato minna <3
Ciau ;)