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Autore: Bell_Black    23/12/2013    3 recensioni
« ci conosciamo ? » esordì la mondana spostando leggermente verso destra il computer, un sorriso spontaneo mi spuntò sul viso e prendendo un sorso di caffè le risposi.
« no, comunque Jace » presi un secondo sorso di caffè, il telefono iniziò a vibrare nella tasca ma lo ignorai chiunque fosse poteva aspettare, mi sarei visto con Izzy e Alec dopo, quindi potevo non rispondere.
« Annie – si interruppe un momento perplessa per poi riprendere – ti serve qualcosa ? » non sapevo il perché ma ad ogni domanda mi faceva sorridere, per ogni cosa ci doveva essere una spiegazione per lei, forse non le era mai capitato che un estraneo le si sedesse vicino.
« no, nulla in particolare »
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jace Lightwood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alla Tavola Calda

Camminavo col cappuccio sulla testa mentre la pioggia scendeva veloce fino all’asfalto, ormai erano le sei e il sole era già tramontato su New York, avevo le mani fredde e con qualche taglio sulle dita, ero del tutto perso, stanco e stufo.
Ero in giro dalla notte precedente e non ero ancora tornato all’istituto, non so il perché ma non avevo voglia di vedere Izzy o Alec, volevo solo girare senza meta, senza pensieri, solo io e me stesso, lo stomaco continuava a gorgogliare mentre un odore invitante di caffè e ciambelle calde mi indirizzava verso una tavola calda.
Era quasi del tutto vuota, c’erano forse cinque persone contando il personale, mi guardai intorno stanco, dovevo trovarmi con gli altri verso sera tardi, avevo tutto il tempo del mondo, potevo mangiare e riposarmi, tanto nessuno avrebbe fatto caso a me con o senza rune.
Entrai nella tavola tenendo il viso basso, c’era un’insopportabile canzoncina di sottofondo mentre dalla cucina venivano i classici rumori delle stoviglie e dei piatti che cadevano o si scontravano, le luci al neon davano molto fastidio, anche se non erano molto forti.
Presi posto vicino alla vetrata prendendo in mano il menù, tolsi dalla testa il cappuccio nero e lasciai liberi i capelli biondi, guardai oltre il foglio e vidi una mondana forse della mia età impegnata nella scrittura di qualcosa davanti al computer grigio pieno di adesivi e scritte fatte con l’indelebile nero.
Aveva attratto la mia attenzione per i particolari capelli blu un po’ sbiaditi, era meno appariscente del resto dei ragazzi che frequentava il Pandemonium, portava dei grandi occhiali neri da vista e un capello di lana grigio, aveva una felpa verde sbiadito, larga e lunga che gli copriva pure le mani, la sciarpa nera e bianca le ricadeva sui lati mentre sembrava molto presa dalla sua scrittura.
Sentì una voce indirizzata verso di me, tornai con la mente sulla terra, la cameriera aveva un blocchetto ed una matita in mano, la osservai qualche secondo, aveva più capelli bianchi che neri e parecchie rughe sulla fronte che forse la facevano più vecchia del dovuto.
« vuole ordinare si o no ? » chiese la mondana con voce rauca e quasi maschile, sbuffai annoiato e diedi un veloce sguardo al menù 
« un caffè forte e due ciambelle con glassa al cioccolato, succo d’arancia e un muffin alla ciliegia » posai il foglio rigido mentre la signora continuava a scrivere in modo lento e fastidioso, per poi lasciarmi solo al tavolo, la ragazza nel tavolo davanti al mio aveva le guance rosse e stava sussurrando parolacce al computer.
Ero tremendamente curioso di sapere chi fosse, sembrava così interessante, anche se non elogiavo i mondani, anzi ne facevo benissimo a meno di loro ma nessuno mi impediva di indagare su persone “ interessante ” almeno dal punto di vista fisico, quei capelli blu erano particolari, come il suo abbigliamento.
Mi alzai dalla poltrona di scatto e andai a mettermi nel posto parallelo al mio ma nel tavolo della mondana, davanti al computer aveva anche un blocco per gli appunti e delle penne che non avevo notato, quando mi misi seduto al tavolo le mani le si irrigidirono e smisero di battere sulla tastiera, aveva le unghie tinte di nero con delle sottili strisce rosse che le caratterizzavano.
Alzò la testa di scatto e mi guardò da sopra gli occhiali tondi mostrando dei grandi occhi verdi intensi e brillanti, mi lasciai andare sulla panca in pelle rossa che fece strani rumori, la cameriera stava già tornando con il caffè e le due ciambelle e vedendomi ad un tavolo diverso sembrò infuriata, a me veniva solo da ridere.
« ci conosciamo ? » esordì la mondana spostando leggermente verso destra il computer, un sorriso spontaneo mi spuntò sul viso e prendendo un sorso di caffè le risposi.
« no, comunque Jace » presi un secondo sorso di caffè, il telefono iniziò a vibrare nella tasca ma lo ignorai chiunque fosse poteva aspettare, mi sarei visto con Izzy e Alec dopo, quindi potevo non rispondere.
« Annie – si interruppe un momento perplessa per poi riprendere – ti serve qualcosa ? » non sapevo il perché ma ad ogni domanda mi faceva sorridere, per ogni cosa ci doveva essere una spiegazione per lei, forse non le era mai capitato che un estraneo le si sedesse vicino.
« no, nulla in particolare, che stai scrivendo ? » chiesi sporgendomi in avanti, lei si ritrasse indietro e trascinò il computer con lei intimidita, era molto divertente vederla così nel panico.
« una tesina sull’inferno di Dante, tu invece cosa vuoi veramente Jace, non mi conosci neanche » 
« giusta osservazione, non ti conosco ma questo non significa che non ti parlerei, do l’impressione di uno che non ti parlerebbe ? o forse sono troppo bello per essere così sfacciato? » la mondana alzò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto, con un dito tirò su gli occhiali e continuò a scrivere come se avessi appena inciso la runa dell’invisibilità, sembrava brava ad ignorare le persone.
« ammettilo che era divertente Annie, ciambella ? » le allungai uno dei piattini con su una ciambella e lei sembrò essersi ricordata che esistevo, guardò il concentrato di zuccheri e calorie come se non ne mangiasse da anni e poi spostò lo sguardo su di me.
« odio le ciambelle – disse sbuffando per poi lasciarsi andare all’indietro sulla panca, si era arresa a scrivere e potevo capirla, ero una bella distrazione – Jace sembri un bel ragazzo ma vorrei finire la tesina o per lo meno intrattenerne una conversazione che non sia concentrata su di te » chiuse il computer e mise sul tavolo una borsa nera con delle borchie argento, ci infilò dentro tutto ciò che aveva, gli occhi verdi continuavano a guizzare dalla borsa a me e gli occhiali continuavano a finirgli sull’orlo del naso, facendola sembrare ancora più nerd.
« ti offro un caffè, sono un ragazzo interessante, potrei stupirti, allora che pensi di fare dopo il liceo, se proprio non vuoi parlare di me » passai una mano tra i capelli biondi, ormai mi ero pure dimenticato perché fossi con questa povera ed indifesa mondana, comunque continuavo a vedere qualcosa in lei, che la faceva risplendere, come qualcosa di speciale.
« come se ti interessasse! Cosa ti ha spinto a parlare con me ? »
« eviti tutte le mie domande, perché dovrei rispondere alle tue, sei sempre più simpatica, vieni qui spesso ? » chiesi mangiando l’ultima ciambella, era già passata un’ora e mi stavo annoiando più di prima, la pioggia fuori era cessata e qualcuno si era infilato nel bar.
« solo quando non posso tornare a casa e tu abbordi sconosciute spesso ? » alzai il sopracciglio sinistro, non era per niente divertente ma a quanto pare per lei si.
« non del tuo genere e non in posti squallidi come questi, sembri più una tipa da incontrare al Pandemonium, non so se conosci il locale » Annie sbuffo, sembrava più che stesse per vomitare ma comunque mantenere quella strana lucentezza che mi spingeva a fargli domande.
« ovvio che lo conosco e tutti mi associano a quel locale ogni volta che mi vedono ma io non ci sono neanche mai entrata e non mi interessa farlo, adesso se vuoi scusarmi io dovrei farmi i fatti miei da un’altra parte, vorrei dire che è stato un piacere incontrarti ma... sarebbe una bugia » prese la sua borsa ed il cellulare per poi alzarsi quasi di scatto, lasciò qualche dollaro sul tavolo e si allontanò a passo veloce mentre la cameriera di prima la salutava con un sorriso spontaneo.
Mi alzai di scatto alzando di nuovo il cappuccio sulla testa, la raggiunsi in pochi secondi mentre si era inoltrata in un vicolo buio e umido, che puzzava di frutta marcia e sangue secco.
« potresti smetterla di seguirmi, sembri uno di quei maniaci che si sentono in televisione, non ho paura di darti un pugno in faccia se ne ho di bisogno » scoppiai a ridere, era una mondana veramente tenace lo dovevo ammettere, entrambi ci fermammo in mezzo al vicolo, anche lei aveva un’espressione divertita, anche se cercava di rimanere seria, non mi ero mai divertito tanto in presenza di una mondana qualsiasi.
« credo che le tue docili braccia non potrebbero neanche farmi il solletico, però tanto di cappello per la tua tenacia » 
« grazie, adesso è meglio dirsi addio non credi ? i tuoi amici ti staranno aspettando » assunsi un aria interrogativa, io non gli avevo detto nulla ma nello stesso istante il telefono iniziò a vibrare e lei abbassò lo sguardo verso il telefono in contemporanea con me, c’era qualcosa che mi era sfuggito in lei ma non capivo cosa.
« addio Jace Wayland » fece un mezzo sorriso e poi scomparve, come se non fosse mai esistita, come se fosse stata solo frutto della mia immaginazione, non poteva essere un demone, me ne sarei accorto, neanche una strega, no, non poteva esserlo, era troppo semplice, riservata... era sicuramente una mondana.
« per me non è un addio » urlai al vento, un piccolo foglio comparve in terra mentre una leggera risata risuonava tra le pareti insieme al vento, raccolsi il biglietto ed iniziai a leggerlo credendo ci fosse scritto qualcosa di intelligente “ per me lo è ” ma mi sbagliavo.
« ok, va bene Annie ammetto la sconfitta ma non credere che mi arrenderò » buttai il foglietto e me ne andai senza avere risposta, non me ne aspettavo una, era un addio ed ero sicuro che non sarebbe mai tornata, almeno che non ne avessi avuto di bisogno, forse dovrei stare più attento alla gente che mi circonda anche se già ci facevo molta attenzione.
Ormai ciò che avevo fatto non si poteva cancellare, ero rimasto in compagnia di una sconosciuta dai poteri strani che era scomparsa nel nulla, non dovrei essere sorpreso, eppure lo ero, chiusi gli occhi qualche secondo per tornare alla normalità, dovevo raggiungere Alec e Izzy al più presto e non farmi distrarre da quella ragazza, era solo un ricordo.
 

Bene avevo voglia di scrivere qualcosa su Jace e lo fatto, non è nulla di che è veramente semplice e senza molti colpi di scena, spero vi piaccia è stata fatta solo per passare un po’ di tempo, una piccola os per rilassarsi.
Detto questo spero vi piaccia veramente un bacione.
  
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