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Autore: _Colours_ of the _Music_    23/12/2013    4 recensioni
"Rin, questo era il nome della ragazza che viveva nella soffitta di quella casa abbandonata da tempo. Purtroppo a causa di una malattia quella ragazza non avrebbe più potuto camminare. Sarebbe dovuta restare in quella soffitta dimenticata da tutti per il resto della sua vita, sognando come mai avrebbe vissuto se solo avesse potuto uscirne". [Cit. dal testo]
Salve a tutti! Questa è una one-shot ispirata alla tristissima canzone "Mahou no Kagami - Magical Mirror" di Rin e Len Kagamine. Spero che vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: AU, OOC, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta
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Mahou no Kagami
~
(Magical Mirror)

 
{Angolo dell'Autrice
Ho sempre pensato che in storie come questa l'angolo dell'autrice dovesse essere messo in alto per non interrompere l'atmosfera finale (?), perciò eccomi qui C:
Ebbene sì, mi sono - nuovamente - fissata con i Vocaloid, e soprattutto con questa canzone. Il titolo, come avrete capito è "Mahou no Kagami" o, in inglese, "Magical Mirror". Vi consiglio di andare a vedere il video perché è qualcosa di incredibile. Ho pianto guardandolo.
Detto questo, spero vivamente che questa one-shot di tipo 1900 parole vi piaccia xD
Bye!}

< Above the ceiling, is a small, narrow room, that no one ever visited.
In the middle of such a lonely world, she dreams of happiness, an ephemeral girl.
>
Rin, questo era il nome della ragazza che viveva nella soffitta di quella casa abbandonata da tempo. Purtroppo a causa di una malattia quella ragazza non avrebbe più potuto camminare. Sarebbe dovuta restare in quella soffitta dimenticata da tutti per il resto della sua vita, sognando come mai avrebbe vissuto se solo avesse potuto uscirne. Sognava quanto sarebbe stato bello correre sui prati, o anche solo rivedere la luce del sole, ed essere colpiti dai suoi raggi caldi.
Ma sapeva bene anche lei che erano tutte solo fantasie, e che non avrebbe mai potuto anche solo rialzarsi… Tante, forse troppe, volte aveva cercato di non deprimersi e di trovare il lato positivo, ma ormai era così giù di morale che di lì a poco sarebbe affondata nella disperazione assoluta.
Si guardò intorno per la millesima volta da quando si era ritrovata là dentro – non ricordava nemmeno lei come e quando -. L’unica cosa che la consolava un po’ tra i vari oggetti presenti nella stanza era un grande specchio appoggiato ad una parete, in cui poteva benissimo veder rifletta la sua immagine, e al quale rivolgeva spesso delle facce buffe per auto-consolarsi.
 
< It happened one day, in an old mirror, an image of a young boy was suddenly reflected. He introduced himself as a wizard, and laughed, his smile exactly like mine. >
La ragazza fissò a lungo quello specchio, più di quanto non avesse mai fatto prima. Quel giorno le sembrava che avesse qualcosa di strano, di diverso, quasi un qualcosa di magico.
Cercò di avvicinarsi il più possibile allo specchio in questione, e solo allora si accorge di quanto effettivamente fosse grande. Se si fosse potuta alzare, avrebbe potuto accorgersi che quello specchio era anche più alto di lei. Lo fissò ancora, il viso quasi a contatto con il vetro freddo ma stranamente pulito, non notò nulla di strano. Fece per ritornare da dove era arrivata per appoggiarsi alla parete come faceva di solito, un po’ delusa, quando una voce alle sue spalle la fece fermare di colpo.
-Ehi!
Per un attimo Rin sentì il sangue congelarsi nelle vene, e rimase immobile, inginocchiata com’era e pallida per lo spavento. Chi aveva parlato? Che qualcuno si fosse ricordato di lei? O della soffitta abbandonata? Non le pareva possibile.
Si girò come meglio poté, e inizialmente non vide nessuno. Credette di essersi immaginata tutto, ma non fece in tempo nemmeno a sospirare che nello specchio apparve la figura di un ragazzo biondo, dagli occhi azzurri come il cielo e con un vestito un po’.. strano addosso.
-Mi chiamo Len!
Il ragazzo sorride in un modo che a Rin parve dolcissimo, e rispose velocemente per non dargli l’impressione sbagliata.
-Io sono Rin…!
Dopo un silenzio che sembrò infinito ad entrambi, Rin riprese a parlare, ancora sorpresa e incredula. Che stesse sognando?
-Come hai fatto ad entrare nello specchio? N-Non sono diventata pazza, vero?!
Quella strana domanda fece ridere Len, che per tutta risposta cercò di calmarla.
-Non sei diventata pazza! Sono un mago!
-…
-… Che c’è?
Rin pensava che, alla fine, doveva davvero essere impazzita. Ma decise di non dire niente, e scoppiò a ridere di gusto, come non faceva da… non ricordava nemmeno lei da quanto.
 
< Our fate began to turn, my daily life was changing. Would it be all right to say you’re my first friend?
As moments pile up across the mirror in confusion, the magic is cast. “Could you call my name?
>
Da quel momento le cose cambiarono, per entrambi. Rin riprese a sorridere e si dimenticò della disperazione che la stava trascinando nell’oscurità. Cominciò a pensare che, dopotutto, Len era il suo primo vero amico. Ma non glielo avrebbe mai detto, perché non sapeva se fosse giusto. Non sapeva se fosse giusto avere per amico un “mago” che viveva in uno specchio, non sapeva se avrebbero potuto continuare così a lungo, e non sapeva se fosse normale sentirsi bene in una situazione come quella.
Ma dopotutto si sentiva felice per la prima volta da quando era lì, in quella soffitta. Avrebbe dovuto cogliere ogni momento e non lasciarsi sfuggire nulla.
-Len..
Rin posò la mano sullo specchio nel punto in cui era riflessa quella del “mago”. Il ragazzo dello specchio sorrise come era solito fare, compiendo il suo stesso gesto.
-Sì?
-Puoi… dire il mio nome?
Quella richiesta improvvisa lasciò un po’ spiazzato Len. In quel momento si accorge di non aver mai chiamato quella ragazza per nome. Così sorrise e abbassò lievemente lo sguardo per poi pronunciare la fatidica parola.
-Va bene, Rin..
 
< By touching your hand, your voice that reaches me is so warm, that suddenly tears begin to spill over. Is it all right to hold onto you like this, forever? In this world, I was waiting alone, for such a long time, from the other side of the mirror. >
Solo in quel momento Rin si accorse di quanto la sua voce fosse calda e rassicurante, e le parve quasi di sentire il tepore della sua mano attraverso il vetro freddo. Senza nemmeno accorgersene, stava cominciando a piangere e le lacrime non si fermavano. Voleva soltanto rimanere in quel modo, per sempre. Lo aveva aspettato da moltissimo tempo, e non avrebbe permesso che tutto finisse. Che la sua felicità finisse.
 
< The magician granted all my wishes, my illness was cured, and I was able to walk again. The long-lasting war finally come to an end, and the laughter in this quiet room increased. >
-Ho esaudito tutti i tuoi desideri, Rin?
Chiese il mago, con il suo solito sorriso dolce, un paio di giorni più tardi. Rin annuì, alzandosi. Una delle richieste fatte al ragazzo era stata, appunto, quella di guarirla dalla malattia. E adesso poteva camminare, e guardare Len direttamente negli occhi, blu come i suoi.
In quel periodo Rin non faceva che ridere e scherzare insieme a Len, come se la guerra contro la tristezza fosse ormai finita da tempo.
-Non pensavo fossi così alta.
-Ehi!
Ogni loro discussione finiva sempre con un’improvvisa risata che riempiva la stanza. Quella stessa soffitta che un tempo era impregnata di silenzio, tristezza e solitudine, in quei giorni sembrava essere il luogo più felice della Terra.
 
< I saw it in a dream, long ago, some childhood memories where in a beautiful castle I was the Princess. I could remember it so vividly, it became almost nostalgic… >
-Sai, Len..
Rin cominciò a parlare con una strana voce nostalgica e con lo sguardo basso, mentre il ragazzo dello specchio la guardava e ascoltava con attenzione, pronto a soddisfare ogni suo desiderio.
-L’altra notte ho fatto un sogno… in cui ero una principessa che viveva in un bellissimo castello…
Len sembrava capire i suoi sentimenti.
-La cosa strana è che mi sono sentita… triste, quando mi sono svegliata…
-Mi sembra una cosa normale, Ri-
-No, Len. Credo che in quel sogno ci fossero i miei ricordi d’infanzia. Penso che in qualche modo io stia ricominciando a ricordare ciò che successe quando ero piccola…
Len si fece stranamente cupo.
-Quindi… hai qualche desiderio?
-Vorrei ritornare ad essere la principessa che ero, Len.. Per favore…
 
< … and now, even that has become reality. Everything I had wished for in my dreams, was granted by you, even so, it feels like I’m missing something. This is, what is right before me, the “magic” only you can cast, “Please, never let go of my hand…>
Alla fine, anche questo desiderio della Principessa venne esaudito. Ormai aveva tutto quello che potesse desiderare e che non aveva mai avuto.
Rin si guardò intorno. Il castello che aveva sognato, e in cui aveva vissuto da piccola, era ritornato ad essere la sua casa, e lei era tornata ad essere una Principessa.
-Va meglio adesso?
Lo specchio, che continuava a riflettere la figura di Len, era appoggiato ad una parete.
La ragazza annuì, ma non sembrava poi così contenta. Perché? Aveva ottenuto tutto quello che aveva sempre desiderato, infondo.
-Cosa c’è che non va?
Chiede il mago con tono dolce.
Il fatto era che Rin non si sentiva più a suo agio. Aveva paura di perdere Len, aveva un brutto presentimento.
-Len.. C’è un’ultima cosa che dovrei chiederti…
-Ai tuoi ordini…
Rin appoggiò la mano sullo specchio, all’altezza della sua e mormorò il suo ultimo desiderio, con sguardo triste.
-Non lasciare la mia mano…
 
< I wish that I can stay like this forever, with no one else but you. So, right now, please, won’t you come to meet me? I’m so lonely that I can’t even sleep. Could you gently call my name? I’ll be waiting, always. >
Ancora Rin non aveva capito cosa le mancasse, ma di una cosa era certa. Avrebbe voluto soltanto che Len potesse uscire da quello specchio, e andare da lei, incontrarla di persona. Non poteva dire se era per quello che si sentiva vuota. Senza Len si sentiva sola, per questo avrebbe aspettato il momento in cui avrebbe lasciato quello specchio e sarebbe andato da lei, in carne ed ossa.
 
< The magic ran out all too soon. The lonely girl’s “dream” has become reality.
I have to leave soon…
Please, don’t go…
The spell will break if I don’t… I have to bid you farewell
Don’t say it
I beg you, please…
Don’t cry”, “Don’t go… >
Alla fine arrivò il giorno fatidico. Ormai i desideri di Rin erano stati tutti esauditi, e il buon mago capì che per lui era arrivata l’ora di andarsene. I tempi in cui i due ragazzi ridevano e scherzavano insieme ormai erano finiti, senza che nessuno lo avesse deciso.
-Rin, dovrò andarmene presto…
-Cosa..?!
Arrivò il momento tanto odiato da Len. Vedere il viso della ragazza che aveva amato per tutto quel tempo distrutto dalla disperazione, come lo era prima che si conoscessero era straziante, così come fingere e dire che si sarebbero rivisti prima di quanto lei avrebbe potuto pensare.
-Andrà tutto bene… Non piangere…
-E tu non andartene, Len!
-Sai che non posso restare… L’incantesimo non durerà a lungo, altrimenti…
-Non me ne importa!!
-Rin.. Avanti… Non piangere…
 
< On the other side of the mirror, was a “world where everything is reversed”, opposite “destinies” that never should have crossed.
I’ve just returned whatever you gave me. Your smile and your tears, I’ll never forget them… So, that’s why I beg you.. Don’t forget me. >
Len sorrise come meglio poté, cercando di non far trapelare la tristezza. Dopotutto doveva cercare di calmare Rin, già scoppiata in lacrime.
-Ascolta, Rin.. Non devi piangere… Questa volta, ho io una richiesta da farti. Ho cercato di restituirti tutto quello che mi hai dato. I tuoi sorrisi, le tue lacrime… perciò, per favore… non dimenticarti di me.
 
< If only you could’ve stayed with me forever, even if you have no magic… I want to stay by your side. So one more time, let’s meet somewhere… I’ll polish this old mirror and always be waiting. No matter how much time passes, I will always be… waiting for you… >
Nello specchio non c’era ormai più nessuna immagine riflessa. Il mago Len se n’era andato, e Rin aveva capito…
-Ti aspetterò… Ci rincontreremo…
Aveva capito che quello che le mancava era proprio il ragazzo che aveva amato sin dall’inizio, e che l’aveva salvata dalla disperazione. Len..
  
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