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Autore: T_tonks    18/05/2008    6 recensioni
in questa ff parlo di Albus, figlio di Harry...le sue avventure e le sue scoperte...conoscerà un personaggio misterioso con il quale ha qualche legame anche Sirius...leggete numerosi !___!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la partenza

Eccolo arrivato. Il treno lo aspettava. Sapeva tutto, Harry e Ginny non avevano esitato a raccontargli le loro avventure, le loro amicizie e anche il loro amore. Era rimasto affascinato. Anche se aveva memorizzato tutte quelle informazioni sognava sempre una scuola diversa e s’immaginava azioni straordinarie o al contrario noiose. Comunque l’unica cosa certa che sapeva di Howarts era che non c’era niente da aspettarsi.

“Che cosa accadrà?” era l’unica domanda che si poneva da tutta un’estate.

-Albus! Dai vieni, Albus!-

Quella chiamata lo risvegliò e lo portò fuori dai suoi pensieri.

Era Rose che gli diceva di sbrigarsi, mancavano solo cinque minuti alle undici.

-Che c’è? Si parte?-

-Fra poco-

-Ehi, microbo!-

-Dai James, smettila!- disse Albus al fratello.

-James, lascia stare Albus, figliolo- Ginny non aveva perso tempo a concludere quel litigio.

-Mamma, posso sedermi vicino ad Albus?-

-Ma certo Rose-  rispose Hermione.

Un pianto interruppe tutte le conversazioni tra le due famiglie.

-Che c’è Lily?- intervenne prontamente Harry.

La bambina lo guardava con aria triste.

-Perchè io non posso andare con Albus e James?-

-Fra due anni arriverà anche il tuo turno, vedrai-

Adesso anche Hugo piangeva, per lo stesso motivo di Lily, ma Ron ed Hermione erano riusciti a tranquillizzarlo.

Il volto di Albus si era fatto più scuro e il fumo emesso dal treno gli copriva il volto, ma Ginny si accorgeva sempre di tutto e infatti guardò il figlio con aria interrogativa.

Albus non esitò a porre fine alle sue domande:-Mi mancherete-

-Non preoccuparti. Anche te ci mancherai ma se prometti di scriverci una volta a settimana saremo meno tristi-

-Una volta a settimana? Va bene. Facciamo.. mmh.. il sabato? O il venerdì- era eccitato e molto contento.

-Decidi te, e poi con Edwige potrai mandarci lettere anche a distanza di sole tre ore!- la civetta si era accorta di quello che avevano detto su di lei, e quindi si mostrò in tutta la sua bellezza.

Aveva le piume ambrate con delle striature nere e non ricordava affatto la civetta di Harry.

Il treno stava per partire, si salutarono, ogni genitore con un proprio raccomandamento da dare al figlio.

-Fai la brava e non essere come me, per fortuna il cervello lo hai ereditato da tua madre- scherzò Ron con Rose.

-Cerca di prendere la sufficienza almeno in Trasfigurazione-

-Guarda che io sono bravissimo a trasformare la materia, mamma- protestò James alla madre.

-Non ti preoccupare, caro. Sii rilassato e no crearti troppi problemi, non ce ne sono-  Harry rassicurò Albus, ancora elettrizzato.

Salirono tutti a bordo e il treno partì, lasciando dietro di sé qualche lacrima, ma anche molta speranza per i figli, o i fratelli.

Albus, Rose e James salutarono dal finestrino e Harry seppe che era un nuovo inizio.

 

 

Tutti i posti erano occupati, ma fortunatamente trovarono uno scompartimento quasi del tutto vuoto.

-Scusa, possiamo entrare?- chiese James ad un ragazzino, probabilmente anche lui primino come Albus e Rose, con il volto scarno e i capelli biondi.

Quando Albus lo vide rimase senza fiato.

“Come può essere lui?!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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