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Autore: Shainareth    18/05/2008    5 recensioni
[Mai Otome - anime] Nina evitò con estrema facilità l’affondo di Arika; quindi, con disinvoltura, spiccò un balzo, le mise un piede in testa e si librò nell’aria, mentre la sua avversaria perdeva l’equilibrio e cadeva miseramente in terra.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Scontro di vitale importanza

 

 

Nina evitò con estrema facilità l’affondo di Arika; quindi, con disinvoltura, spiccò un balzo, le mise un piede in testa e si librò nell’aria, mentre la sua avversaria perdeva l’equilibrio e cadeva miseramente in terra.

   «Rialzati, Arika-chan!» la sostennero in coro Erstin ed Irina, ai bordi del campo d’allenamento per assistere a quello scontro assieme alle altre Coral, alle Perle e ad una delle docenti.

   «Mi chiedo se fosse proprio necessario fare questa messa in scena» si chiedeva la dolce Akane Soir, la prima fra le Perle, fissando con apprensione la solenne bastonata che Arika ricevette alle spalle dalla propria rivale.

   Quella mattina, infatti, la regina di Windbloom, Mashiro, si era destata con il capriccio di andare a fare shopping per la città, tanto per sfoggiare la sua superlimousine ed il proprio altezzoso contegno che però il popolo non vedeva affatto di buon occhio, cosa che alla ragazzina importava poco e niente. Almeno in apparenza. Ma, dicevamo, proprio a causa di questo suo infantile e discutibile desiderio, Mashiro aveva preteso ed ottenuto di essere accompagnata in quella passeggiata di un’intera giornata da una delle studentesse del Gardrobe. Tanto per vantarsi ulteriormente di avere anche l’istituzione delle Otome ai suoi piedi – cosa non vera, per altro.

   E così, non appena la notizia era arrivata alle orecchie della preside, Natsuki Kruger, quest’ultima aveva passato la patata bollente alla compagna Shizuru Viola, la quale, a sua volta, aveva lasciato ad una delle insegnanti, Yukariko Steinberg, il compito di scegliere quale delle studentesse avrebbe dovuto fungere da scorta alla loro sovrana. Sentito ciò, le Perle, le allieve del secondo anno, avevano affermato con magnanimità che un tale privilegio potevano, anche se solo per una volta, cederlo alle loro kohai. Alla fine, comunque, approfittando dell’assenza della severa collega Miss Maria, Yukariko aveva risolto di selezionare la studentessa che avrebbe accompagnato la regina attraverso uno scontro diretto fra due Coral in particolare: la migliore delle allieve del primo anno, Nina Wáng, e la peggiore fra esse, Arika Yumemiya. E, come il lettore può bene immaginare, le cose stavano andando a sfavore di quest’ultima.

   Che fosse una sconfitta preannunciata, quella di Arika, Shiho Huit, Perla numero tre del suo corso di studi, lo sapeva sin dall’inizio. La ragazza dai capelli rosa, infatti, se ne stava rannicchiata in un angolo a confabulare fra sé e sé come il buon vecchio Gollum, dando uno sguardo alla propria agendina, nonché libro nero, e mettendo mano ad uno strano aggeggio cacciato in quel momento da sotto al grembiule dell’uniforme.

   «Maki maki maki maki…» continuava a ripetere Shiho, tenendo salda la presa su quello che aveva tutta l’aria di essere il manico dell’apparecchio e prendendo a ruotare con sadica ferocia la manovella che era posta sulla parte anteriore dello stesso, in modo da formare spirali che avevano come fine quello di portare sfortuna alla vittima designata. In quel caso, ad Arika Yumemiya, macchiatasi più volte della colpa di avere messo la sua senpai in ridicolo o di averne quasi rivelato il lato folle che Shiho nascondeva quotidianamente dietro la maschera ben studiata di ragazza diligente e per bene.

   Juliet Nao Zhang, sua compagna di corso, si portò alle sue spalle, le mani alle anche, e piegò il busto in avanti per dare un’occhiata a ciò ch’ella stava combinando. Alzò gli occhi al cielo, raddrizzò la schiena e, tirando fuori dal grembiule una limetta per le unghie, iniziò a farsi la manicure senza prestare molta attenzione al corpo di Arika che in quel momento attraversava in volo il campo d’addestramento senza che la ragazzina lo avesse realmente desiderato.

   Colpita infatti da un nuovo poderoso calcio di Nina, la peggiore delle studentesse del primo anno fu scagliata a viva forza contro il muro esterno di un edificio, causando il danneggiamento dello stesso.

   Il fischietto di Yukariko segnalò la fine dello scontro e Nina Wáng planò sul pubblico, fino ad atterrare leggiadra davanti alla propria insegnante. «Ottimo lavoro» si congratulò questa, un sorriso orgoglioso sul bel volto chiaro, mentre Shiho esplodeva in una folle e sguaiata risata che indusse Nao ad alzare nuovamente gli occhi al cielo con fare rassegnato.

   E sebbene l’insegnante non fosse l’unica a complimentarsi con lei, in quell’occasione, ogni singola parola scivolò sulla prode moretta, la quale, infatti, non si sprecò a perdere troppo tempo ad ascoltare le sue compagne e rivolse invece lo sguardo alla ragazzina ancora sepolta dai calcinacci del muro abbattuto poc’anzi. Sul volto di Nina si dipinse un sorriso che nulla aveva di allegro ma che denotava ugualmente la propria soddisfazione personale.

   D’improvviso si udì qualcuno applaudire più di tutti gli altri e la regina Mashiro si fece largo fra la folla, pronta a concedere alla vincitrice il privilegio non solamente di accompagnarla per negozi, ma anche di inchinarsi ai suoi piedi una volta di più. «Bene» iniziò infatti la sovrana, incrociando le braccia al petto minuto, lo sguardo altero e sprezzante, l’aria soddisfatta. «E così sarai tu a venire con me. Ne sei contenta, Nina?»

   Tutt’intorno la folla si zittì e Nina chinò il capo davanti alla fanciulla. «Non sarò io a scortarvi quest’oggi, Maestà» rispose senza tanti convenevoli, lasciandola spiazzata.

   «Che significa?» volle infatti sapere Mashiro, non capendo.

   «Ma Arika» completò la mora, rialzando gli occhi fieri e spostandoli in direzione della sconfitta, ora intenta a togliersi di dosso la polvere e a lagnarsi non poco per come si era concluso l’incontro.

   «Come?!» trasecolò la regina, le orbite sgranate, i brividi addosso.

   «Chi di noi avrebbe perso, vi avrebbe accompagnato in città, quest’oggi» prese allora a spiegare più nel dettaglio Nina, affondando il coltello nel petto della sovrana e rigirandolo senza pietà. «I patti erano questi.»

   «Ma… ma…?» balbettava la ragazza, credendo di non avere ben compreso la situazione.

   La scandalizzata protesta di Mashiro fu interrotta da un ululato spacca timpani. «Nina-chan! Potevi andarci più leggera!»

   Lo sguardo di lei si indurì. «Per rischiare di perdere una giornata intera? Non essere sciocca, Arika!» urlò, per poi tapparsi la bocca con entrambe le mani un attimo dopo, rea di aver detto qualcosa di troppo.

   «E’ per questo allora che ti sei impegnata così tanto?!» sbraitò furiosa la regina, pestando i piedi in terra, il pungo per aria. «Adesso esigo che ci veniate entrambe, con me!»

   «Cosa?!» si rifiutò di crederci Nina.

   «Hai capito bene! Per punizione ci verrete tutte e due!» si sgolò Mashiro, additando ora l’una ora l’altra con fare esagitato.

   «Ma…»

   «E’ un ordine, chiaro?!»

   La mora si morse il labbro ed infine fu costretta a piegarsi al volere della regina. «Come vostra Maestà desidera» rispose, cercando di controllare il tono della voce come le era stato insegnato di fare.

   Arika si avvicinò a loro con passo saltellato e con espressione allegra sul volto, segno che le legnate prese non erano state sufficienti a metterla per davvero fuori combattimento. «Ehi, ehi, Nina-chan! Ma lo sai che sei migliorata ancora?»

   Quell’osservazione le fece guadagnare uno sguardo feroce da parte della compagna: a che serviva essersi impegnata tanto, se poi doveva comunque sottostare ai capricci di quella mocciosa impertinente della regina?!

   Non cogliendo la quantità di furia presente negli occhi di Nina, Arika continuò, seppur a bassa voce: «Però… forse sarebbe meglio non dire a Mashiro-chan che siamo state costrette a batterci solo noi due perché eravamo le uniche in punizione, questa settimana…»







Nulla di che, questa volta, ma ho voluto provare a muovermi un po' all'interno del Gardrobe per saggiare il terreno. E anche per variare i personaggi, una volta tanto (infatti non sono del tutto convinta dell'IC di Nina).
Un bacio NicoDevil, Hinata_chan e Elia950 che mi hanno lasciato una recensione all'ultimo lavoro. ^^
Shainareth





  
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