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Autore: Denny_Volturi    24/12/2013    2 recensioni
Siamo sicuri che i Volturi non hanno un cuore? Sono passati quasi dei secoli da quando si son rinchiusi a palazzo ma qualcuno ha voglia di cambiamento....
Inoltrandosi in questo paese all'insaputa di tutti accade qualcosa, poi arriva la scuola anche per alcuni dei Volturi a causa dei Quileute, cosa sarà mai? Amore, passione, gelosia, rabbia e odio potranno mai avere un'armonia?
Questa è la mia prima FF spero vi piaccia, commentate mi raccomando ;P
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec, Demetri, Nuovo personaggio, Quileute, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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capitolo 34 Autrice: Ciao a tutti ed auguri di Buon Natale! Ebbene siamo arrivati al 34° capitolo di questa lunga avventura... Vi chiesto scusa per questa lunghissima attesa, ma ho avuto problemi personali che mi avevano portato ad allontanarmi dal pc per diverso tempo. Però non disperate :) Ora sono qui e questo capitolo è tutto per voi!! Spero vi piaccia e che riesca ancora a coinvolgervi. Ora vi lascio, buona lettura e fatemi sapere con una piccola recensione ;) Ciaoo!! Baci e abbracci, Denny


Nascita di una nuova famiglia
Erano ore che Carlisle non usciva dalla stanza affianco ed io continuavo a girare avanti e indietro lungo il fianco del tavolo, volgendo ogni tanto lo sguardo verso Denny, allarmato che non potesse farcela. I suoi battiti, da quando anche il secondo bambino era uscito, non avevano fatto altro che decellerare sempre più, diventando ancora più bassi di quelli di un comune essere umano.
Speravo con tutto me stesso che questo non significasse che mi stesse lasciando, eppure era la cosa più plausibile e cosa che ancor più mi metteva ansia, era il fatto che Carlisle non fosse ancora uscito. Che cosa stava succedendo nell'altra stanza? Non sentivo né un rumore, né un pianto da parte dei bambini, ma in fondo come potevo? Ero completamente concentrato su Denny e quando decisi di andare a sentire cosa stesse succedendo nell'altra stanza, sentii come una voce di qualcuno che si stava lamentando e quando mi voltai verso quel rumore, vidi gli occhi di Denny aperti e lei che tentava di alzarsi.
A quel gesto corsi velocemente verso di lei e la obbligai a non alzarsi, accorgendomi solo in quel momento che sotto le sue gambe era ancora tutto pieno di sangue, potendone nuovamente sentire l'odore siccome precedentemente ne avevo fatta l'abitudine. Non sapevo come fosse messa dentro, né tanto meno lì sotto. Sapevo solo che era meglio che non si alzasse ed aspettassimo Carlisle.
"Meglio se stai ferma per ora.... Comunque sai vero che questa è già la seconda volta che fai uno scherzo simile?" le domandai con sarcasmo vedendola che mi guardava piena di paura misto a confusione per quello che probabilmente avevo detto.
"D-dove sono i bambini?" mi domandò in un sussurro, faticando quasi nel parlare ed istintivamente le accarezzai il volto mostrandole un sorriso.
"Eccoli." sentii dire alle mie spalle poco prima che potessi rispondere e vedendo Carlisle portare entrambi i bambini con un sorriso, portandomi a sospirare di sollievo. Vederlo con entrambi significava che anche il secondo bambino era vivo, non avevo perso nessuno e tanto meno sarei rimasto solo, avrei potuto continuare a vivere la mia eternità con lei e con la mia futura famiglia. Non c'era cosa più meravigliosa di quella e a tali pensieri rimasi ad osservare Denny mentre teneva i due bambini e che aveva iniziato a piangere silenziosamente con il sorriso mentre Carlisle aveva iniziato a prendere una sacca per fare probabilmente una trasfusione di sangue, ma iniziai a notare i suoi occhi diventare sempre più neri come la pece. Non ce l'avrebbe fatta a resistere ancora, non dopo tutte quelle ore passate ad annusare il suo profumo.
"Carlisle va a cibarti, penso io a metterle la flebo per fare la trasfusione. Solo posso spostarla da sopra quel tavolo e portarla sul divano?" domandai a Carlisle mentre m'ero portato al suo fianco e gli avevo messo una mano sulla spalla. Sapevamo entrambi che ero capace di fare una trasfusione di sangue. In fondo avevo appreso da un buon maestro, ovvero lui. Era stato un gesto che aveva fatto per precauzione, nel caso Denny fosse stata nuovamente male, ci sarebbe comunque stato qualcuno che avrebbe potuto farle una trasfusione senza che si dovesse correre a chiamarlo.
"D'accordo, pensaci tu." disse poco prima di lasciarmi la flebo in mano ed avvicinarsi a Denny posandole una mano sulla sua.
"Denny, io tra poco vado a cibarmi. Tu senti dolore dalla vita in giù? Hai difficoltà a muovere le gambe? Devi essere sicura di non provare alcun tipo di dolore quindi ora cerca di concentrarti su questo. So che sei sveglia da poco e ti senti ancora affaticata, ma devo saperlo, altrimenti non potremo spostarti da qui." disse con dolcezza mostrandole un sorriso tranquillo nonostante la sua posa lasciava trapelare un po' di nervosismo per la fame.
"Dolore dalla vita in giù? Non... Non sento un dolore simile. Appena mi sono svegliata ho provato ad alzarmi ma avevo male a tutte le ossa, ora invece sembrerebbe andare meglio. Vedi? Muovo anche le dita dei piedi." disse cercando di non ridere troppo e con tono basso.
"Vedrai che starai sicuramente meglio dopo la trasfusione di sangue... Durante il parto ne hai perso parecchio ed i tuoi battiti sono ancora destabilizzati." disse con naturalezza e voltandosi verso di me e facendomi segno che potevo procedere per poi sparire dalla circolazione come un fulmine. Aveva sicuramente una sete pazzesca e non potevo far altro che comprenderlo, solo che io a differenza sua riuscivo a resistere.
Poggiai la flebo su di un tavolino di fronte al divano e presi Denny in braccio con quanta delicatezza potessi avere mentre i bambini iniziarono stranamente a piangere fino a quando non la posai sul divano mettendola dalla parte più lunga in modo che potesse stare stesa con le gambe.
"Oggi credo di aver provato la paura." le dissi mentre avevo iniziato a sistemare la flebo in alto e sentendomi osservare dai suoi occhi completamente incerti di aver compreso ciò che avevo detto.
"Pensavo che mi avresti lasciato per sempre... Che me la sarei dovuta cavare da solo con un bambino, dato che l'altro nemmeno si sentiva." dissi mentre mi avvicinavo a lei ed inserendo l'ago nel braccio, rimanendo per qualche secondo ad osservare il sangue che aveva iniziato a scorrere.
A quella visione istintivamente mi leccai le labbra venendo trasportato dai ricordi dell'ultima volta che assaggiai il suo sangue.
"E rischiare che me li portassi sulla cattiva strada o mi impazzissi? No, avrei lottato fino alla fine per stare con te." mi disse ad un tratto vedendole spuntare un sorriso caldo e dolce che mi portò a ricambiarlo, avvicinandomi sempre di più a lei, alle sue calde e morbide labbra.
"Neppure io avrei permesso che mi lasciassi, piuttosto ti avrei condannato a vivere in eterno come vampira." le sussurrai a pochi millimetri dalle sue labbra per poi baciarla con dolcezza potendo sentire le sue labbra più fredde rispetto al solito.
Mi portai a sedere affianco a lei, non lasciando solo il suo sguardo nemmeno per un momento, come se potesse scappare di lì, come se da un momento all'altro tutto questo sarebbe potuto svanire ed iniziai ad accarezzarle i capelli portandoglieli dietro all'orecchio, vedendola arrossire e abbassare lo sguardo.
"E' davvero bizzarro come tutto possa cambiare in poco tempo.... Fino a qualche mese fa non pensavo nemmeno che sarei diventata madre ed ora? Mi ritrovo con due fantastici bambini tra le mani e un uomo straordinario al mio fianco." disse sottovoce mentre guardava i due bambini che avevano iniziato a sorriderle, ma quando i suoi occhi tornarono su di me potei notare quanta felicità ci fosse in tutto questo, quanto amore ancora provava. Quello che era accaduto l'aveva solo resa ulteriormente forte e sicura di sé.
"Perché non ne prendi uno in braccio? Credo che a loro non dispiacerebbe." mi disse con un sorriso rimanendo a scrutare la mia espressione poiché la fissavo del tutto incredulo. Non mi sentivo pronto a prendere uno dei due in braccio, non sapevo nemmeno come dovevo fare, né tanto meno se avrei potuto fargli del male, ma quando notai che quello sulla sua destra stava per incominciare ad intrecciare il suo braccino con il tubo della flebo, mi precipitai nel prenderlo in braccio, accorgendomi di quanto in realtà fosse tutta apparenza. Aveva la stessa consistenza della pelle di Denny, il suo stesso tepore ed i suoi occhi non facevano che fissarmi quasi con ammirazione. Era un bambino stupendo e solo allora guardai meglio anche il secondo, potendo notare che erano due bambini bellissimi, entrambi con qualcosa che ricordava Denny. Sorrisi dolcemente quando provai a toccargli il naso con l'indice e il bambino iniziò a stringermi l'indice con tutta la forza che in quel momento aveva mentre avevo iniziato a sedermi nuovamente affianco a Denny per poi voltarmi e guardarla mentre rideva lievemente.
"Sei adorabile come papà. Appena mi sentirò meglio giuro che ti riempirò di coccole solo per questo. Comunque da quando in qua sai fare il medico?" mi domando con sarcasmo guardandomi con provocazione e a quel gesto le mostrai la lingua.
"Da parecchio tempo ad essere sincero, per la precisione da quando eri stata ricoverata. E' stata una precauzione che abbiamo voluto prendere io, Carlisle e tuo fratello nel caso sarebbe successo qualcosa di simile mentre eri di nuovo a palazzo." le spiegai distogliendo lievemente lo sguardo da lei e passandolo sui bambini, domandandomi ancora come mai solo ora potevo sentire il battito del secondo bambino, attendendo con ansia il ritorno di Carlisle.
"Capisco... Sai, stavo pensando ad un nome per i bambini. Vuoi sentirli?" mi domandò ad un tratto distraendomi da quei pensieri e portandomi a guardarla nuovamente negli occhi, posizionandomi di lato in modo che potessi stare più comodo, porgendo attenzione che non facessi del male al bambino.
"Avanti, sentiamo. Sappi che se saranno nomi del tutto assurdi obbietterò." dissi sincero vedendola annuire lievemente.
"Avevo pensato ad Ethan ed Elia oppure a Dean e Dylan." disse spedita inclinando la testa quando vide che storsi il naso nel sentire il secondo nome e scoppiare a ridere quando disse l'ultima proposta.
"Già io e te abbiamo le stesse iniziali, se poi gli metti dei nomi anche a loro con medesima caratteristica finiremo con l'essere chiamati la famiglia D.... Mi spiace ma la seconda proposta te la boccio completamente per quanto i nomi non siano affatto male. E poi non mi piace che li scelga solamente tu..." dissi facendomi più vicino a lei.
"E se uno si chiamasse Alan? Ethan ed Alan che ne dici?" le domandai con un sorriso pieno di sfida, vedendola pensierosa, incerta se accettare o meno.
"D'accordo. Come nome in fondo è accettabile e poi te lo posso concedere dato che hai lasciato il mio preferito." disse con aria furba e provocatrice.
"Come sarebbe a dire accettabile? Sei fortunata che abbiamo i bambini in braccio e ti devi riprendere, altrimenti non ti avrei lasciato scampo a questa provocazione. E pensare che credevo saresti stata più buona siccome ti dovevi riprendere." dissi prendendola in giro e baciandola lievemente sulle labbra, sentendola bloccarsi ed il cuore pulsare nuovamente con velocità poiché non se lo aspettava.
"Ora è meglio che ripulisca tutto quanto e faccia sparire questo odore di sangue prima che torni Carlisle. Mi raccomando, fa attenzione che non vi intrecciate tu e il bambino con la flebo." mi raccomandai mentre gli porgevo con delicatezza il bambino che scoppiò a piangere non appena glielo diedi in braccio, ritrovandomi costretto a ripulire mentre lo tenevo con una mano cullandolo dolcemente.
"Ma tu guarda!" mi sentii dire alle spalle, ritrovandomi accecato per qualche istante e quando tornai a vedere notai Felix scoppiare a ridere con in mano una macchina fotografica.
"Fammi capire che cosa c'è di divertente adesso." dissi con irritazione mentre avanzavo verso di lui.
"Nulla, è strano vederti con un bambino in braccio e che tenti di tranquillizzarlo. Tu che sembravi odiare tanto tutto questo. Specialmente i bambini." disse ridendo e facendo l'occhiolino a Denny che rise lievemente. Alla sua presa in giro, gli porsi scontrosamente il secchio dell'acqua per lavare a terra e lo guardai severamente.
"Senti jolly da strapazzo. Pulisci tu invece di prendermi in giro, almeno ti rendi utile. Io non riesco a capire se è andato via l'odore." dissi stizzito vedendolo ridere ulteriormente e dopo avergli lanciato nuovamente un'occhiataccia, andai a sedermi affianco a Denny che non smetteva di guardarmi con un sorriso divertito.
"Te l'ho mai detto che sei bellissimo quando ti arrabbi?" mi domandò proprio mentre stavo per domandarle cosa avesse tanto da ridere, facendomi perdere tutto quel nervoso che fino ad un attimo prima avevo e lasciandomi per qualche secondo in completa confusione.
"Denny devo davvero farti i complimenti. Riesci sempre a farlo tacere con delle semplici parole ed ora che mi ricordo, devo farti i complimenti anche per un'altra cosa. Sei riuscita a far tornare il Demetri che conoscevo, pensavo che si fosse estinto." disse Felix mentre finiva di pulire come gli avevo detto e vedendolo sistemare alcune cose dentro la borsa di Carlisle.
"Felix... Se sei venuto solo per divertiti prendendomi in giro, puoi anche tornare da Benjamin." dissi non riuscendo più ad essere arrabbiato e vedendolo prendere una sedia e sedersi di fronte a noi.
"Veramente ero venuto a vedere come stavate. Sono passate moltissime ore da quando eravate qui dentro e poi Carlisle mi ha detto che Denny ha quasi rischiato la pelle." disse facendosi serio.
Istintivamente volsi uno sguardo a Denny che mi porse un lieve sorriso, ricordando che non le avevo nemmeno chiesto quali fossero state le ultime cose che ricordava del parto, se si stesse sentendo meglio e se aveva dolore da qualche parte.
"Partorire il secondo bambino mi aveva fatto perdere molta energia e sicuramente molto sangue. So di avervi spaventati, ma per me era come se fossi solamente svenuta per qualche ora e quando ho riaperto gli occhi non vedevo nessuno affianco a me, per questo ho tentato di alzarmi." disse Denny mentre risistemava l'asciugamano attorno al bambino con un lieve sorriso materno e sia io che Felix non potemmo che sorriderle. Lui contento, probabilmente, che non fosse successo nulla di tragico ed io che tutto ciò fosse realmente vero. L'avevo di fronte a me ed ancora sé stessa.
Dopo poco iniziammo a parlare di altro, di quelli che sarebbero stati i nostri progetti. Una volta che Carlisle avrebbe constatato che tutti e tre stavano bene, avevamo intenzione di ritornare dai Cullen per poi andare a La Push, sistemandoci probabilmente da quelle parti, in attesa probabilmente di essere trovati da Aro. Nel dire il suo nome tremai leggermente, facendo piangere il bambino per qualche istante, non mi piaceva l'idea che Aro potesse trovarci. Sapevo alla perfezione come agiva e solitamente la morte era assicurata, ma era anche vero che dalla nostra parte avevamo dei poteri molto più forti della guardia di Aro. Forse c'era speranza... Forse potevamo vivere in pace, ma avremmo potuto avere molte perdite se fosse avvenuto uno scontro. Scontro o no, avrei difeso la mia famiglia, avrei difeso con tutto me stesso ciò che ora avevo.
  
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