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Autore: xnicholasblessing    24/12/2013    6 recensioni
Harry Styles, Scarlett Styles ed Abigail Anne Styles.
Sono viva, viva come non lo sono mai stata. Sento una nuova energia, una nuova voglia di vivere.
Sento l’amore. Ora più che mai.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Feeling the love tonight.
I just want you here tonight, holding on to me so tight. 



Harry Styles.

Rosso, blu.
Poi verde, bianco e arancione.
Continuo a fissare le luci dell’albero finché non mi bruciano gli occhi.
Amo quell’albero, pur essendo sempre uguale da qualche anno a questa parte.
Ma sembra sempre magico uguale, se non un po’ di più.
Fisso il vuoto, con in sottofondo il cd di Michael Bublè regalatomi l’inverno scorso da mia sorella.   

“I just want you for my own, more than you could ever know. 
Make my wish come true: baby, all I want for Christmas is you.”

Aspetto che la mia Scarlett torni. Così come lei ha aspettato me.
Oggi, più che mani, sono ansioso di vederla.
Oggi, che è il 24 dicembre.
Oggi, che è il nostro giorno.

***

Scarlett Styles.

Ho fretta di tornare a casa.
Maledico ogni semaforo rosso, e ovviamente li becco tutti io.
Sono in macchina già da mezz’ora, ed è fin troppo per i miei nervi.
Odio guidare, mi terrorizza ancora, nonostante gli anni, ma so che devo farlo per forza, se non voglio impiegare il quadruplo del tempo.
Harry è tornato a casa dopo quattro mesi e io, invece che essere con lui, proprio oggi, sono imbottigliata nel traffico londinese.
Sbuffo, tiro giù il finestrino e mi accendo una sigaretta.
Spero che non mi rimanga troppo il sapore di fumo sulle labbra: Harry lo odia.
Prendo un tiro, la nicotina mi calma i nervi.
Se tutto va bene, ancora una decina di minuti e potrò dire di essere a casa.
-tutto bene Abbie?- chiedo, guardando nello specchietto retrovisore.
Una bambina di tre anni e mezzo con gli occhioni verdi mi sorride, facendo sì con il capo.
Sorrido, notando il solito ciuffo di ricci scuri che le ricade davanti agli occhi, solleticandole il nasino e dandole visibilmente fastidio.
Lei abbassa lo sguardo e torna a giocare con Cher, la sua bambola preferita, il suo regalo di compleanno da parte di Anne.
Adora quella bambola, la tratta come fosse una sorella, e, a volte, addirittura come una figlia.
Ricordo quando io facevo lo stesso, avevo la sua età.
A distanza di vent’anni, è incredibile che sia diventata madre davvero.
Spesso non ci credo. Spesso mi convinco che mi sveglierò sul più bello, quando la mia Abigail tornerà a casa piangendo di gioia e urlando che si sposa, o quando mi dirà “mamma, sono incinta”.
Guardo di nuovo nello specchietto, in coda per l’ennesimo semaforo rosso, e mi incanto davanti alla somiglianza incredibile che ha con suo padre.
Stessi capelli, stessi occhi. 
Stessa scintilla nello sguardo.
Finalmente è scattato il verde. Forse allora ce la faccio ad arrivare a casa.

***

Harry Styles.

Perché ci stanno mettendo tanto? 
Avrebbero già dovuto essere a casa da un po’.
Stupido traffico londinese. Quest’attesa mi sta snervando.
Ho già fatto tutto il possibile per tenermi occupato, ma non ci riesco, non è bastato.
Ho pulito le duecento cornici di argento sul cassettone del salotto, ho spazzato il pavimento dagli aghi che ha perso l’albero, e ho addirittura passato l’aspirapolvere sul tappeto d’ingresso, cosa che faccio sì e no due volte all’anno, e sempre dopo che Scarlett mi ha minacciato per giorni.
Il tempo sembra non passare mai.
Le cinque e dieci.
L’ultima volta che ho guardato l’orologio, più o meno un secolo fa, segnava le cinque e otto.
Tutto ciò è immensamente frustrante.
Voglio rivederle.
Voglio riabbracciarle.
Mi sono sentito morire ogni giorno, senza di loro: mancava una parte di me.
Mancava un pezzo del puzzle, quello più importante, quello senza il quale non si capisce quale sia l’immagine finale.

Il rumore delle chiavi nella serratura.
Il cuore mi fa un salto nel petto. 
Non ci credo. Mi si mozza il respiro, le ginocchia sembrano cedere.
Credo di essere tornato a quando avevo dodici anni e avevo quasi vomitato dall’agitazione per il mio primo appuntamento con Scarlett Frasley.
Sì, lei c’è sempre stata. Dall’inizio.
La porta d’ingresso si apre. Potrei morire qui.
Le mie bambine, una più bella dell’altra.
Abbie mi corre incontro, con le manine tese per farsi prendere in braccio.
Per poco non inciampa sul bordo del tappeto: è la cosa più adorabile che abbia mai visto.
La sollevo senza il minimo sforzo, portando i suoi occhi verdi all’altezza dei miei.
-shei tonnato papi!- mi dice, con quella vocina acuta che non ho dimenticato neanche per un secondo.
Mi appoggia le mani paffute sulle guance, poi mi stampa un bacio a fior di labbra, ridacchiando.
Dio, quant’è cresciuta. 
Sento che sto per piangere. 
Fai l’uomo adulto, Styles.
Ma davanti ad un viso così angelico, che ti guarda in adorazione, non si può rimanere impassibili.
Sfiderei chiunque per vedere chi è che ci riesce davvero.
La appoggio delicatamente per terra, sfiorandole i ricci scuri che sono cresciuti tantissimo dall’ultima volta che l’ho vista, quattro mesi fa.
Scarlett aveva ragione quando mi diceva, nelle email, che sta diventando sempre più uguale a me.
Scarlett.
La mia bellissima Scarlett.
Stava assistendo alla scena con le mani giunte sulle labbra e le lacrime agli occhi.
La raggiungo, riuscendo finalmente a guardare quegli occhi di ghiaccio che mi sono mancati molto più dell’aria.
La stringo a me, respiro nei suoi capelli come fossero gli ultimi attimi che ho da vivere.
Lei è qui con me, di nuovo.
-mi sei mancato, Harry.- sussurra, con la voce spezzata dalla lacrime.
Aumento la stretta, le lego a me più di quanto lo siamo già, più di quanto il nostro amore abbia fatto in tutti questi anni.
-sono a casa piccola, sono qui adesso.- rispondo, sorridendo.
Lei si scosta, appoggiando la fronte sulla mia: le asciugo una lacrima con il pollice, sfiorando di nuovo quella pelle candida e liscia come la ceramica.
Cos’ho fatto nella mia vita per meritarmi una persona come lei?
Non è solo una persona, una compagna, una moglie… 
È una benedizione, arrivata dal cielo per premiarmi di chissà che cosa.
La migliore delle medicine, la peggiore delle droghe. 
Inferno e Paradiso insieme.
Mi uccide con uno sguardo e mi resuscita con una carezza.
Mi distrugge per poi rimettermi insieme.
Mi odia per poi abbandonarsi tra le mie braccia e amarmi.

***

Scarlett Styles.

Sono a casa. Lui è a casa, è tornato.
Siamo finalmente arrivati alla luce, dopo quel tunnel infinito.
Quattro mesi sono stati una tortura.
Mi sembrava di non avere la forza di vivere, ogni mattina.
Ho dovuto alzarmi presto, ogni giorno, accompagnare Abbie all’asilo e andare in ufficio, dove ho visto sempre le stesse facce, firmato sempre gli stessi documenti e fotocopiato sempre le stesse email. Ho sentito gli stessi pettegolezzi, le stesse maldicenze di chi credeva che Harry se n’era andato per non tornare più, perché era stanco di me.
Ho preparato gli stessi caffè per il mio noioso capo, sono uscita dall’ufficio e sono stata dal medico per i soliti controlli, poi con la stessa fretta sono andata a riprendermi Abbie, arrivando ovviamente in ritardo di mezz’ora.
Ho fatto da mangiare, ho messo la bambina a letto, e ho cercato disperatamente una ragione e la forza per fare lo stesso, il giorno dopo, senza di lui accanto.
Così, per quattro interminabili mesi.
Non sono impazzita solo per la consapevolezza che, giorno dopo giorno, ero un po’ più vicina al momento in cui l’avrei riabbracciato.
Ma adesso siamo di nuovo insieme, ed è tutto ciò di cui m’importa.
Proprio oggi, il 24 dicembre.
Sono tre anni che sono sopravvissuta.
Sono tre anni che Dio ha deciso, oltre che di salvare me, di salvare anche Abbie, che portavo in grembo da più di sei mesi.
Sono tre anni che l’amore della mia vita mi ha stretto la mano sul letto dell’ospedale e mi ha sussurrato di voler diventare mio marito.
Sono tre anni che, senza un briciolo di forze, ma con il cuore che scoppiava dalla felicità, ho risposto un flebile “sì”.
Qualunque cosa mi sia successo dal momento dell’impatto a quando mi sono svegliata in ospedale, è stato un miracolo.
Se chiudo gli occhi, sento ancora il rumore dell’auto che si schianta contro la mia, ma appena li riapro sono al sicuro.
Sono a casa, sono con Harry, con Abigail.
Tutto finito, basta.
Sono viva, viva come non lo sono mai stata.
Sento una nuova energia, una nuova voglia di vivere. 
Sento l’amore.
Ora più che mai.

***

Harry Styles.

Scarlett è in cucina a mettere i piatti sporchi nella lavastoviglie.
Sono seduto sul divano con Abbie in braccio.
-allora amore, sei pronta per Babbo Natale?- chiedo, pizzicandole dolcemente la punta del naso.
Si limita a ridere di gusto, facendo quella smorfia con le labbra di cui non posso che essermi innamorato: in questo è uguale a Scarlett, la copia identica.
-ma hai fatto la brava? Se no non ti porta niente!- continuo.
-cetto che shono tata brava, papà! Ho aiutato tanto la mamma mente tu non c’ei!- esclama, portandosi le mani ai fianchi, proprio “come le bimbe grandi”.
-brava la mia piccola.- le accarezzo una guancia, stampandole un bacio in fronte.
Scarlett spunta dalla cucina, con una mano tra i capelli e l’altra che schiaccia velocemente i tasti del blackberry. 
-saluti da Barbara.- dice, senza alzare lo sguardo.
-grazie, ricambia.- rispondo, pensando a quanto sua sorella le sia stata di supporto in questi mesi.
Si mette il cellulare in tasta e si china su di me: sorride ad Abbie, mentre continua a giocare con Cher, poi appoggia le labbra sulle mie.
Sono l’uomo più felice della terra. Che provino ad uccidermi, che mi facciano cosa vogliono, non mi importa: le ho riviste entrambe, le ho abbracciate. Nient’altro ha senso, se non loro.


-papà guaddaaaa!- urla Abbie, saltando giù dalle mie ginocchia e correndo verso la finestra.
Scarlett si alza preoccupata e la segue per assicurarsi che non cada, con la tipica ansia da madre che su di lei risulta semplicemente adorabile e per niente pesante.
Abbie appoggia le mani al davanzale cercando di tirarsi su.
Nevica.
-la maetta a cuola mi ha detto che she nevica, Babbo Natale aiva pima.- esclama, con gli occhi che brillavano.
Sorrido come un’ebete, ma non riesco a fermarmi.
Quella creaturina così piccola e innocente è la cosa migliore che mi sia mai capitata.
Seconda solo alla bellissima donna che le sta accanto, e che mi sussurra con uno sguardo languido “Buon Natale amore, e bentornato”.



 


Spazio autrice:
Bene, sono le due di notte e io non riesco a dormire, quindi vi molesto con questa one shot!
L'ispirazione mi è venuta di getto, non so per quale particolare motivo e l'ho scritta in un'ora e mezza, quindi se è un delirio mi scuso.
Mi è sempre piaciuto immaginare Harry come padre, come si sarebbe preso cura della sua bambina, e ho deciso di scriverci su.
In più, l'atmosfera nataliza non aiuta per niente a frenare la mia emotività lol
Sono abbastanza soddisfatta di quello che ho scritto, e spero davvero che apprezziate.
Ringrazio ovviamente chi recensirà, e chi ha anche solo letto fino a questo punto: per me è già tanto.
A presto! E Buon Natale a tutti! xx
Hold on.
Ronnie.

 

Scusatemi, ma dopo questa immagine vado a nascondermi in un angolino e piangere tutte le mie lacrime.

 

 

 
  
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