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Autore: HeavenMayBurn    18/05/2008    7 recensioni
Il gatto non era suo, naturalmente.
Si chiamava Cubbie, ed era di quello che doveva essere il suo ragazzo, James.
Lo stesso che ora non era in casa, essendo uscito presto per andare in studio a finire dei demo. Tutto normale fin qui, perché da quando la sua band si era sciolta e lui aveva deciso di andare avanti lo stesso, era quello che faceva quasi tutti i giorni.
E’ solo che quella mattina si differenziava dalle altre per un solo, piccolo particolare. La sera precedente Matt era tornato a casa da un tour molto, molto, molto lungo, dove non aveva visto James per quattro mesi interi.
Questo voleva dire quasi 120 giorni dove era andato avanti a seghe, porno, web cam e sesso telefonico. Uno schifo, insomma.
Nuova ff slash.
Dieci one-shot, con dieci coppie diverse, inspirate a dieci proverbi inglesi.
Pt. One: “Curiosity killed the cat, satisfaction brought it back.” [Synyster Gates/Zacky Vengeance]• Pt. Two: “As you make your bed, so you must lie on it.” [Ronnie Radke/Max Green]• Pt. Three:“Don’t play with fire.” [Bert McCracken/Quinn Allman]• Pt. Four:“A picture is worth a thousand words” [Ryan Ross/Brendon Urie]• Pt. Five: “A man is innocent until is proven guilty” [M. Shadows/James Hart]
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Avenged Sevenfold, Fall Out Boy, Panic at the Disco, The Used
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Curiosity killed the cat.

By Niamh

(N.b. "Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e non mi appartengono, gli eventi non sono accaduti realmente e questa storia non è scritta a scopo di lucro")

“Curiosity killed the cat, satisfaction brought it back.”

 

Pioveva, quel giorno.

La pioggia cadeva diritta e veloce, e se ti affacciava alla finestra c’era così tanta nebbia che non potevi vedere l’oceano.

Zacky V. sospirò, chiudendo la finestra.

L’aria era pesante, piena di umidità.

Potevi sentirla, annusarla, era dappertutto.

Metteva quasi ansia perché potevi renderti conto che ti entrava nei polmoni e tu non potevi fare nulla. Soffocavi e basta.

E Zack si sentiva proprio così.

Stava soffocando nonostante nulla gli impedisse la respirazione, stava affogando anche se aveva i piedi piantati saldamente al pavimento.

E non riusciva a trovare un modo per impedire a se stesso di sprofondare, nessun salvagente, nessun appiglio.

Chiuse gli occhi passandosi una mano sulla fronte e cercando di riprendere il controllo. Questi discorsi da caso umano e queste stronzate depressive non facevano decisamente per lui.

Accarezzò la testa di Ichabod, che rispose muovendo la coda e abbaiando felice.

In quel momento il suo campanello suonò e lui si avviò alla porta.

Ecco.

La persona che lo faceva sentire al settimo cielo e nello stesso tempo due metri  sotto terra.

Brian Elwin Haner Jr, noto anche come Synyster fuckin Gates.

Ed era questo il problema, lui era sia l’uno che l’altro.

Era il suo migliore amico e quello con cui si ubriacava dopo i concerti, ma anche quello con cui litigava. Era la persona con cui stava sveglio la notte nella cucietta del tourbus a parlare di  tutto e di nulla, e quello che a volte voleva prendere a pugni fino a farlo sanguinare.

Non era certo di chi dei due si fosse innamorato, ma il problema era che se avesse confessato i suoi sentimenti non sapeva chi si sarebbe trovato davanti.

Scopavano, lui e Zack.

Da un po’ di tempo ormai.

Tutto era cominciato la sera del party per l’uscita di ‘City of Evil’.

Quella sera Zack non aveva ancora capito cosa l’uscita di quell’album avesse comportato, tutta la fama, gli inviti ai party, i soldi, il successo.. Si era limitato a stare con i suoi amici e bere champagne.

Probabilmente troppo.

 E quando, ubriaco fradicio mentre ballava in mezzo alla pista del locale, Brian si era avvicinato a lui, lente mante, lo aveva baciato sul collo e gli aveva sussurrato di seguirlo a casa sua, Zack aveva annuito.

E ora si ritrovava, quasi tre anni dopo, bloccato in quella situazione del cazzo.

-Ehy,- lo salutò Brian. –Come va, amico? Hai una faccia orribile- esclamò ridacchiando.

-Grazie…- rispose Zack ironico, sbadigliando. –Sei bello tu.-

-Puoi dirlo!- esclamò sorridendo e entrando in casa. –Allora, per il nostro pomeriggio all’insegna del buon cinema ho affitatoSaw III’, ‘L’Alba Dei Morti Viventi’ e ‘Space Jam’. Che si guarda?-

Zack alzò un sopracciglio e Brian sbuffò. -Che c’è?! Guarda che è un film carino! C’è Bugs Bunny e Duffy Duck! Come puoi non ridere con Duffy?!-

-Come ti pare- mormorò rovesciando la busta di pop corn che aveva comprato al WalMart in una ciotola e sedendosi sul divano.

Brian annuì e tirò fuori dalla busta il primo dvd che trovò, mettendolo nel lettore.

Raggiunse l’altro chitarrista sul divano e sgranocchiò un pop corn.

Non passarono che pochi minuti; non erano neanche finiti i titoli di testa, che Zacky si accorse che le labbra di Brian era vicine, troppo, alle sue.

Era come stare sulle sabbie mobili.

Puoi cercare di muoverti, puoi scalciare, ma non cambia nulla. Rimarrai sempre nello stesso punto, ad annegare in un mare di merda.

E in quel momento Zack si chiese come sarebbe stato se fosse tutto diverso.

Una relazione normale, e non scopare stando attenti che Matt non gli scoprisse; niente più ragazze con cui inventare balle, niente più fare finta che tra di loro non succedesse mai nulla.

Chiuse gli occhi e contò fino a dieci per calmarsi.

Non era la prima volta che desiderava qualcosa del genere; ma di solito dopo un po’ gli passava. Si accontentava di quell’amore a senso unico, di tutto quello che aveva. Perché o era così o non era nulla.

Questa volta però quel pensiero non se ne andava; rimaneva lì e dava a Zack quel coraggio che in quei tre anni gli era mancato.

-No… Bri, metti il film in pausa, devo parlarti-

Ma si sa, la curiosità uccide il gatto.

Brian annuì, spegnendo la tv e guardando Zacky negli occhi leggeremente confuso. –Certo, spara.-

-Io…- Zacky sospirò non più tanto sicuro di se stesso. Gli sembrava di stare firmando la sua condanna a morte, di stare per perdere ogni cosa. –Io… Non c’è la faccio più a continuare così; e lo so che sembra una di quelle frasi da telefilm drammatici per adolescenti, ma non trovo altre parole per spiegarmi. Sono stanco, Bri.-

Il chitarrista lo fissava sempre più stupito. –Di cosa?-

-Di tutto questo!- esclamò Zack agitando un braccio. –Di te, di me, di quello che siamo diventati… anzi, di quello che non siamo diventati. Io non ce la faccio più, per me non è più solo.. Insomma, io ti amo-

Brian rimase in silenzio.

Cercava di capire quello che era successo, di mettere in ordine quelle parole nella sua testa.

Dopo qualche minuto in cui Zacky aveva fissato la moquette del salotto maledendo la sua stupidità, Brian lo baciò.

In quel momento Zack capì e si sciolse in quel contatto. 

Brian non gli disse nulla, perché davvero, non era bravo in momenti come questi, a rispondere a frasi come questa; e poi, dallo specchio dietro le spalle dell’altro chitarrista, Zacky vide la sua espressione.

Brian stava sorridendo, il sorriso più bello che fosse mai apparso sulle sue labbra.

E quello non era un sorriso di Synyster Gates ma di Brian.

Certo, la curiosità uccide il gatto, ma la soddisfazione lo riporta in vita.

 

 

Curiosity killed the cat.

[End Pt. One]

 

 

[NdA: Lo so, ogni tanto salto fuori con nuove ff a capitoli o.O

Oggi mi ero messa in testa di aggiornare una di quelle che ho in sospeso da mesi, ma appena mi sono messa al computer mi è venuta questa idea…  Shame on me!

In pratica ho intenzione di scrivere 10 one-shot ispirate a 10 proverbi inglesi con dieci coppie diverse (Ci saranno Frank/Gee, Bert/Quinn, Jimmy/Johnny e molti altri… )

Questa non mi è venuta proprio come sperassi, ma cercherò di migliorare con le prossime.

Ditemi cosa ne pensate e se credete che io debba continuarla =)

Grazie a chi commenterà/leggerà questo capitolo =*****]

Cheers.

Fede.

 

   
 
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