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Autore: Youhavesavedme_    24/12/2013    1 recensioni
Oggi è il tuo giorno.
Oggi è solamente il tuo giorno e tu non hai avuto il “coraggio” di uscire.
Non hai voluto vedere nessuno dei tuoi migliori amici.
Ti sei chiuso in casa, nella nostra stanza, e non ne sei più uscito.
Devo comprendere cosa ti succede, cosa succede al mio piccolo Tommo, cosa succede all’amore di una vita, cosa succede alla persona che ha sempre il sorriso sulle labbra, cosa succede alla persona che mi rende felice, alla persona che con una battuta, con un sorriso, con una stupidata riesce a far sentire più leggeri gli altri, riesce a far scordare per un momento tutto quello che uno di noi sta passando.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Happy bday little Tommo.
 
Oggi è il tuo giorno.
Oggi è solamente il tuo giorno e tu non hai avuto il “coraggio” di uscire.
Non hai voluto vedere nessuno dei tuoi migliori amici.
Ti sei chiuso in casa, nella nostra stanza, e non ne sei più uscito.
Devo comprendere cosa ti succede, cosa succede al mio piccolo Tommo, cosa succede all’amore di una vita, cosa succede alla persona che ha sempre il sorriso sulle labbra, cosa succede alla persona che mi rende felice, alla persona che con una battuta, con un sorriso, con una stupidata riesce a far sentire più leggeri gli altri, riesce a far scordare per un momento tutto quello che uno di noi sta passando. 
 

Devo capire cosa ti sta succedendo, così decido di salire nella nostra stanza.

La porta è chiusa a chiave, ma ti convinco a venirmi ad aprire e mi fai entrare.

Ti guardo e non mi sembri lo stesso Tommo di sempre.

Ti guardo e mi sembri diverso.

Il tuo sguardo è spento, i tuoi occhi non brillanonon sei felice.

Mi siedo accanto a te e decido di non parlare, almeno fino a quando tu non te la sentirai.

Aspetto che tu dica qualcosa, ma semplicemente mi fai segno di abbracciarti, così ti accolgo tra le mie braccia, appoggi la testa sul mio petto e cominci a piangere.

Passa diverso tempo prima che tu riesca a calmarti, e credimi, credimi se ti dico che mi hai fatta spaventare, ancora non riesco a comprendere cosa succeda, così ti invito con lo sguardo a parlare.

«Ho paura, mi spaventa tutto questo. Tutto ciò che mi sta succedendo non mi piace. Ho paura di deludere tutti.»

Io ti accarezzo la guancia e decido di pensare un momento prima di parlare, credimi se ti dico che non so come prenderti in questa situazione, credimi se ti dico che non so come comportarmi. Poi però trovo le parole, forse giuste, e decido di parlarti.

«Lou, non stai facendo nulla di sbagliato. Stai crescendo, come facciamo tutti. Cresci tu, come cresco io, come crescono i ragazzi. So che hai paura di tutto questo, so che hai paura di deludere le tue fan, so che hai paura che un giorno arrivino e ti dicano “sei troppo vecchio per rimanere in una band”, so che hai paura di questo, ma non credi che se ne sarebbero già andate? Non credi che avrebbero fatto di tutto pur di non essere più vostre fan?»

«Emm, non puoi capire. Non sei tu che convivi con ventidue anni addosso, non sei tu che cerchi di non darci peso, non sei tu che cerchi di mostrarti sempre sorridente per non far vedere che essere il più grande ti pesa, non sei tu che in più di una occasione fingi. Fingi, per fare star tranquilli tutti, fingi per non farti vedere debole, fingi per non farti prendere di mira dai giornalisti, che vedono ogni cambiamento d’umore e che lo allacciano subito a droga, alcool o tradimento.»

«Hai ragione Lou, probabilmente non capisco, non comprendo nulla dell’essere famosa, perché non ci sono dentro e questo è vero, ma credi che io non veda quando fingi? Credi che non mi sia accorta che da un buon periodo a questa parte non sorridi più? Credi che non mi sia accorta che da un po’ hai cominciato a fingere anche con me?» dissi cominciando a piangere.

Louis, cercò di asciugarmi le lacrime, poi riprese a parlare, cercando di tranquillizzarmi abbracciandomi.

«Emm, mi dispiace, non credevo tu stessi così male per me. Ammetto che non credevo che ti accorgessi che stavo male. Ma non puoi comunque comprendere. Perché? Perché la mia paura è che un giorno possano volermi rimpiazzare. Che un giorno mi convochino e mi dicano “Louis, non sei più adatto per stare in questa band, sei troppo vecchio.” Ti rendi conto di come potrei sentirmi?»

«Lou, ma credi che i ragazzi ti lascerebbero veramente allontanare? Non ricordi che come gli One Direction sono nati, finiranno? Non vi separeranno, non vi separerete, perché gli One Direction quando sarà il loro momento finiranno insieme, non lasceranno spazio ad un altro componente, gli One Direction sono Harry, Liam, Niall, Zayn e Louis, nessun’altro potrà esserci. Capisci Lou?»

Louis semplicemente si avvicinò a me, mi prese le mani, e mi baciò.

Probabilmente perché non mi aspettavo questa sua reazione rimasi inizialmente un po’ rigida, poi ricambiai il suo bacio. Ma fummo interrotti da Harry che spalancò la porta.

«Auguri little Boo bear.»

Louis si staccò bruscamente da me, e corse ad abbracciare Harry.

«Lou, dimenticavo. Sapevo che ti avrei aperto la mente, che ti avrei almeno cercato di comprendere e che avremmo risolto la situazione, quindi ho deciso di chiamare i ragazzi per festeggiare il tuo compleanno. Poi stasera ti darò il mio regalo.»

«Emm, non vogliamo sapere le vostre cose private, mi raccomando fare i bravi. Comunque ora scendi, ci sono anche i ragazzi e le altre ragazze, sono tutti qui solamente per il tuo compleanno, renditene conto.»

Louis subito mi sorrise, mi lasciò un bacio sulla guancia e scendemmo in salotto, dove si trovavano tutti i suoi amici ad aspettarlo.

Vidi finalmente Louis sorridere, dopo una giornata passata a piangere, dopo che da un buon periodo a questa parte aveva smesso di sorridere, anche se fingeva di sorridere, fingeva che fosse tutto a posto per rendere tutti più tranquilli, ma non comprendeva che questi tutti si erano accorti del fatto che non stesse bene, del fatto che non fosse il solito Louis che sorrideva sempre. Tutti avevano capito che aveva paura di qualcosa, avevano capito che stava cercando di nascondere qualcosa, qualcosa che lo spaventava immensamente, che non lo rendeva più padrone della sua vita.

Cercai di non stargli pero molto tempo accanto per fargli godere il suo compleanno con i suoi amici.

Ora comprendevo la sua paura. 
Ora comprendevo che aveva paura di crescere.
Aveva tanta paura di cambiare.
Aveva paura di essere diverso da quello che era.
Aveva paura di deludere tutte le persone che gli stavano accanto, e che si fidavano di lui.
Aveva paura di diventare talmente tanto diverso che aveva deciso di non uscire più.
Aveva paura di non essere più lo stesso Louis che le fan avevano conosciuto.
Aveva paura di non essere più considerato l’eterno bambino, il Peter Pan per cui si era fatto conoscere.


Semplicemente non sapeva che le fan lo avrebbero sempre seguito, non avrebbero scelto da un momento all’altro di abbandonarlo, anche perché non sarebbe stato un motivo valido abbandonare gli One Direction solamente perché uno di loro aveva ventidue anni.
Diciamo che io mi sarei vergognata ad averli abbandonati solo perché uno di loro è “grande” solo perché gli altri lo ritengono grande, solo perché sulla sua carta d’identità c’è scritto un numero “22”, solo perché sta crescendo. Certo, la cosa spaventerebbe chiunque, credo che sarebbe impossibile non confermare che il “crescere” ci spaventa, ma lui aveva la fortuna di avere i suoi amici, aveva la fortuna di avere intorno persone che gli volevano bene.

Sentii qualcuno scuotermi per la spalla.

Mi girai verso la persona che mi aveva “allontanata” dai miei pensieri, mentre sorridevo guardando quanto Louis era felice, e vidi che proprio accanto a me c’era il mio Tommo.

«Grazie Emm. Probabilmente se non ci fossi stata tu sarei rimasto tutto il giorno chiuso in camera e forse nemmeno i ragazzi mi avrebbero convinto ad uscire. Forse hanno ragione tutte quelle persone a dire che tu mi rendi migliore, che tu fai uscire il vero me.»

«Lou, questo non dipende da me, semplicemente hai preferito tenere nascosto per un po’ il vero te. Hai voluto soffocarlo per riuscire a mantenere contente tutte le tue fan. Ha voluto farlo per loto, perché avevi paura della loro reazione.»

Dopo quella mia frase vidi Louis sorridermi, e gli dissi di raggiungere i ragazzi, tanto avremmo avuto tempo di stare insieme, prima che dovesse tornare di nuovo in tour, lontano da me.

I ragazzi rimasero con noi anche a cena, poi decisero di allontanarsi, per lasciarci un po’ di spazio, anche perché il giorno dopo sarebbero stati da noi per il grandissimo cenone di Natale.

Salimmo nella nostra camera, ed io ero particolarmente agitata per il mio regalo. Non sapevo come avrebbe reagito, speravo solo che non decidesse di abbandonarmi, soprattutto con tutto quello che mi stava per succedere.

Louis si stese sul letto e mi chiese di raggiungerlo, ma prima di farlo presi una busta dal cassetto dove era rimasta quando avevo scoperto ciò che stavo per rivelargli.

«Lou, questo è il mio regalo.»

Gli diedi la busta in mano e cominciai ad osservare ogni sua reazione. Nel momento in cui apriva la busta lo vedevo particolarmente agitato, dimostrava di voler sapere cosa c’era scritto in quella poca carta. Non appena ebbe il foglio in mano lo aprì e cominciò a muovere gli occhi sulle parole. Vidi che era leggermente perplesso, non comprendeva di cosa si trattasse, poi non appena arrivò a ciò che doveva sapere spalancò gli occhi e rivolse il suo sguardo su di me.

«Emm, è vero quello che c’è scritto qui sopra?»

«Sì Lou, è la verità. Tanti auguri papà.»

Lo vidi immediatamente aprirsi in un sorriso.

Mi venne in contrò e mi abbracciò.

Non appena si allontanò da questo abbraccio si fece scappare una lacrima, che asciugai e ci baciammo, cercando di far comprendere all’altro l’amore che provavamo l’uno per l’altra.
 
Credo che i suoi ventidue anni se li sarebbe ricordato per sempre.
Anche perché è stato in quel momento che gli ho detto che sarebbe diventato padre.

 
*Angolo scrittrice*
Sinceramente non so da dove sia uscita tutta questa cosa. Inizialmente doveva essere una one shot solo triste, poi mi è venuto in mente tutto questo è l’ho allungata. Niente, spero vi piaccia, spero non vi abbia deluse.
Intanto vi auguro una buona e felice Vigilia, vi auguro un Buon Natale.
Adesso ho qualche dubbio sull’aggiornare il capitolo in questi giorni, magari aggiornerò quando torno, in modo da dare la possibilità a tutti coloro che devono recensire, di recensire, anche perché non sono poche persone che mancano.
Ora me ne vado.
A presto.
Carol.
  
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