Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: beatriceprior34    24/12/2013    1 recensioni
Era così fragile, così distrutta, così insicura di tutto quello che faceva. Eppure non ha mollato. Mai. Non ha lasciato che niente la portasse via da questo mondo, perché lei doveva vivere, lei voleva vivere. Ne ha passate tante, troppe, ora sta cercando di dimenticare il passato. Per favore, aiutala. Non peggiorare le cose, o farai la fine che lei non ha fatto.
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Apro gli occhi. Il bianco mi circonda, ma non so dove sono. Mi fa male dappertutto, non riesco a muovere un muscolo senza uralre di dolore.
Giro la testa a fatica, e mi rendo conto di essere circondata da monitor che segnano le mie condizioni vitali. Sento qualcosa, credo sia il bip della macchina che mi controlla il battito cardiaco.
Cos'è successo? penso. Perché sono qui?
Poi ricordo.

Era notte. Stavo correndo, no, stavo scappando da loro. Da lui. Quell'uomo che mi ha fatta bere, quell'uomo che quando non mi reggevo in piedi mi ha portata via per... Rubarmi quella cosa che non avrai mai indietro.
Rideva, mi picchiava, mi faceva male.
Io urlavo ma nessuno poteva sentirci, erano tutti troppo impegnati a ballare al ritmo della musica assordante che metteva il DJ alla festa di Nick, il mio compagno di classe. Non so perché ero li, a me Nick non è mai stato particolarmente simpatico. Non so nemmeno chi fosse quel ragazzo che mi aveva stuprata.
Io ero debole, ferita, urlavo Voglio morire, uccidimi, ma lui non mi ascoltava.
Gli ho tirato un calcio, o un pugno, o non so cosa, so solo che sono riuscita a liberarmi dalla sua presa. Ho iniziato a correre, come mai prima avevo fatto. Le gambe mi facevano male, ma l'adrenalina era così forte che non mi fermavo per nessun motivo.
Sono corsa in strada, mi sono guardata dietro per vedere se mi stava seguendo, e... SBAM.
L'auto mi aveva investita, come se non ne avessi già abbastanza...

Sto piangendo. I ricordi fanno male. Il battito accelera e sento dei passi in corridoio. Tanti passi, veloci.
"Lasciate fare a me. Andatevene, non c'è bisogno di voi." dice una voce maschile.
Sento la porta aprirsi, entra un uomo giovane, si avvicina a me cautamente.
"Ben svegliata, cara", dice sorridendo.
Io non rispondo. Non perché non ne abbia voglia, ma perché fa troppo male. Riesco solo a muovere le labbra. Lui annuisce, avvicinando sempre di più la sua faccia alla mia.
No, non è la faccia che punta.
È il mio collo.
"Andrà tutto bene", mi tranquillizza.
Un attimo di esitazione.
Si sente un urlo, il mio credo.
E poi più niente.
 
  
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