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Autore: Cyanide_Camelia    18/05/2008    5 recensioni
Anni dopo la morte di Neji ed Hinata, TenTen racconta a sua figlia del loro amore disperato e suggestivo, vissuto fino alle estreme conseguenze, e non può fare a meno di riviverlo lei stessa, ricordando la notte della tragedia. La notte in cui Neji ed Hinata lasciarono un segno indelebile della loro passione. [7°(XD)Classificata al concorso NejiHinaKiba indetto da HopeToSave e Kurenai88]
Genere: Romantico, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Neji Hyuuga, Tenten
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Hinata e Kiba erano stati legati fin da bambini da una grande amicizia e da affetto fraterno

 

Gli Amanti.

 

 

“Mamma, raccontami una storia, per favore!” pigolò la giovane Ichigo, raggomitolata accanto a me nel futon.

 

La guardai con aria incuriosita, scostandole la frangetta castana dalla fronte, simile a come la portavo anche io da ragazza.

 

“E che storia ti piacerebbe sentire?”le chiesi.

 

“Vorrei sentire una storia che parli di un amore straordinario…romantico…con un finale tragico però.” Rispose lei, sorridendo.

 

“Allora ho una storia vera per te, quella di due innamorati che conobbi tempo fa…La storia tratta di Hinata, Kiba e Neji.”

 

“Ma non erano due gli innamorati?” domandò Ichigo, leggermente in disappunto.

 

“Lascia che io ti racconti e capirai! Comunque, ti anticipo che Neji ed Hinata erano cugini, mentre Hinata e Kiba erano stati legati fin da bambini da una grande amicizia e da affetto fraterno.

 

Lui la aveva sempre amata teneramente, glielo aveva dimostrato più volte con la sua impacciata dolcezza e con le grossolane premure che comunque sulla ragazza avevano un certo effetto.

E, nonostante il suo canone di bellezza fosse rispecchiato più da altre fanciulle che da lei, alla fine si era abituato alla sua taciturna compagnia.

 

Lei, dal suo canto, non si era mai posta il problema dell’idoneità del ragazzo come suo sposo, si era ritrovata ad acconsentire ancor prima di essere pienamente consapevole di quel che le stava accadendo attorno.

 

La famiglia Inuzuka, d’altronde, era benestante, e così Hiashi, il padre di Hinata, si sarebbe assicurato un alleato economico affidabile, favorendo la formazione di un polo di riferimento per tutto il Paese della Foglia.

 

Così, unendo l’utile al dilettevole, i due si erano sposati.

E, alla fin fine, la cosa tutta era sembrata a tutti ragionevole, nonché quanto più di naturale vi fosse: avrebbe destato sicuramente maggiori sospetti se Hinata e Kiba non si fossero uniti in matrimonio.

 

Il loro era stato un matrimonio per pochi intimi, giusto qualche amico d’infanzia.

Ed in quella occasione, dopo tre anni, Hinata aveva rivisto suo cugino Neji, tornato per l’appunto da una missione.

Si erano definitivamente riappacificati, e così come si erano ritrovati, si erano di nuovo separati con un breve incrocio di sguardi che aveva a suo tempo detto molto più di quanto qualunque discorso potesse mai sperare di esprimere.

Ma quella strana sensazione che aveva dominato la ragazza in quel frangente era poi scomparsa brevemente, per lasciare il posto a gesti di una serena quotidianità coniugale.

 

La vita nell’elegante villa di campagna di Kiba ed Hinata da allora aveva proceduto nella calma più beata: lui lavorava a Konoha come sensei dei nuovi giovani ninja della Foglia, lei invece si era andata affermando come ninja medico.

I due passavano molto tempo insieme, come facevano da appena adolescenti, da ottimi amici, ed il grande rispetto reciproco gli permetteva di andare d’accordo.

 

Per un breve il periodo Hinata aveva pensato che tutto ciò che si potesse desiderare lei lo avesse già conquistato.

Ma in verità erano ben poche le volte in cui non sentiva la mancanza di qualcosa, quasi un alone di malinconia che si era adagiato sulle sue spalle e che non la abbandonava mai.

 

I loro momenti di più profonda intimità erano velati dall’imbarazzo e dalla vergogna, anche se alla fine la disarmante tenerezza di Kiba aveva saputo addolcire, per parte, anche quelli.

 

Tuttavia, Hinata non aveva mai assaporato cosa volesse dire essere innamorati, né aveva ancora bevuto un solo sorso di quella che era la vera ebbrezza dei sensi: con suo marito si ripeteva solo come gesto automatico, una oramai gelida abitudine, mentre sentiva le sue amiche favoleggiare di rapimenti mistici raggiunti durante quelle notti che per lei, invece, avevano il solo suono ritmico e secco dei colpi del bacino di Kiba.

 

Era una donna giovane, bella, per giunta sposata…eppure l’amore le era totalmente estraneo.

 

Così, anche quella umida notte di marzo era andata a letto con Kiba, che l’aveva stretta nel suo abbraccio rassicurante.

Come da piccoli.

Già, solo che lei era cresciuta, e le cose erano cambiate.

Ad un tratto il suo riposo era stato interrotto da un forte colpo alla porta, nel cuore della notte.

Era andato ad aprire Kiba ed avevano accolto Neji in un bagno di sangue, ferito durante una missione di grado S.

 

Hinata lo aveva curato ed aveva suggerito di ospitarlo, con grande disappunto del marito, in casa loro per tutto il tempo della guarigione e della convalescenza.

Neji si era andato ingentilendo nei confronti della ragazza e le aveva mostrato attenzioni particolari e preziose, che aveva oramai dimenticate.

E poi le parole avevano osato andare oltre gli sguardi, tramutandosi in tocchi stentati ed esitanti, pronti ad intramezzare le intense chiacchierate dei due, fatte nei lunghi pomeriggi trascorsi insieme nella stanza preparata per il bell’uomo.

 

Nondimeno, i due erano entrati in confidenza finché, un pomeriggio come tanti, Neji si era lentamente proteso verso di lei e, afferrandola per la vita, la aveva baciata come Hinata non aveva mai immaginato le sarebbe capitato.

Perché sentiva la brama di lui, ne percepiva il profumo pregnante e violento, riusciva a capire che quelle erano le labbra che aveva sempre desiderato, e si era abbandonata in balia dell’incontenibile passione che l’aveva invasa.

Quella famigerata passione, con la quale avevano progressivamente perso ogni controllo, emancipandosi da ogni inibizione preesistente.

 

Avevano vissuto per altre due settimane quell’incantesimo di peccato e concupiscenza, dopodiché erano stati costretti a separarsi.

Ma il ritorno alla dolorosa ipocrisia della consuetudine aveva avuto la meglio sulla fragile psiche di Hinata, distrutta dal dolore della separazione, che non avrebbe sopportato quella rinuncia definitiva.

 

E così era stato.

 

Si era di nuovo incontrata col suo innamorato, nell’ombra, ed avvolti nel segreto della notte, che è complice dei delitti d’amore, aveva preso la decisione di distaccarsi definitivamente dal mondo, accompagnata da lui.

 

Così si conclude la storia di Neji ed Hinata, coloro che non sottostarono alla spietatezza della realtà e preferirono continuare a vivere il loro splendido sogno intessuto di meraviglia ed amore.”

 

“Mamma, tu hai davvero conosciuto i protagonisti?”

 

“Certo, Ichigo. Ora però a ninna, va bene?” dissi, uscendo dalla stanza e dirigendomi nella camera mia e di mio marito.

 

“Vieni a letto, TenTen?” mi chiese lui impaziente mentre io mi ero soffermata alla finestra.

 

“Arrivo, caro.” risposi.

 

Scrutai il cielo terso, finché non le trovai: due stelle vicinissime, chiamate anche “gli Amanti”, comparse la notte del suicidio di Neji ed Hinata: forse era solo suggestione, o magari c’erano sempre state e nessuno le aveva mai notate prima, ma da allora si diceva che fossero le anime di quei due splendidi innamorati, finalmente insieme.

 

 

 

 

Spazio Cos:

Amati lettori, pubblico la mia one-shot rigorosamente NON CORRETTA, visto che mi sarebbe sembrato scorretto verso le altre partecipanti.

Spero che, nonostante non sia stata una fic podista, venga ugualmente apprezzata dal mio pubblico ^^’ sostenetemi anche nelle avversità miei prodi e lasciate un commentino di consolaziò <3<3<3

 

Bacini, vostra affezionata Cos.

  
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