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Autore: roby_lia    24/12/2013    6 recensioni
I Vendicatori (e non solo loro) si trovano ad affrontare un piccolo problema alla vigilia di Natale.
Ok, si trovano ad affrontare tre piccoli problemi.
Ok, tre problemi che di piccolo hanno solo la statura
“No, no e assolutamente no!” ripetè per l’ennesima volta il padrone di casa, ma oramai i tre piccoli mostri erano già belli che proprietari della (ormai non più)Stark Tower.
“Dai Tony. Sarà solo per qualche giorno” cercò di consolarlo l’altro.
“Solo per qualche giorno?! Solo per qualche giorno?!!! Fino all’epifania ti sembra “solo qualche giorno”?!?!?!”
Steve sbuffò “Una ventina di giorni, dai Tony, non farne una tragedia. Potrebbe essere ciò di cui hanno bisogno”
“Chi? I tre piccoli mostri? Dagli sangue, cioccolata e una partita a Risiko interattiva, non vogliono altro”
The Avengers-Supernatural- Le cinque leggende
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Keep calm and stay evil'
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Crossover: The Avengers- Supernatural- Le cinque leggende (conviene conoscere abbastanza bene cosa succede)
                       Sottospecie di AU, se si vuole, perchè tutti si conoscono (e Dean si è trattenuto dallo sparare contro Calmoniglio) e a chi dovrebbe essere rinchiuso in un gabbia è andata molto meglio grazie all'intervento di Odino e di Manny, l'uomo della Luna (non si sa il perchè u.u)
Coppie: Tony/Steve (Thor/Loki e Jack/Calmoniglio a libera interpretazione)
Note: partecipa al contest natalizio del gruppo EFP Madness ( a cui siete invitati ad univirvi, se volete)



Keep calm and stay evil (yes, especially at Christmas)

In quell'ultimo mese Tony Stark aveva iniziato davvero a temere lo squillo del telefono.
Se già normalmente era difficile che portasse buone notizie, in quell'ultimo periodo il livello di pericolosità delle notizie era diventato catastrofico.
Per questo, quando quell'infernale apparecchio ricominciò a squillare, lasciò l’arduo compito di rispondere al prode Steven Rogers.
“Sì?...Sì, capisco…. D’accordo, arriviamo subito” rispose velocemente, chiudendo la chiamata.
“Ti prego dimmi che era il vecchio becchino che ha un’importante missione per noi. Mi va bene anche se è suicida, d’avvero, tutto ma non-“
“L’hanno fatto di nuovo” sospirò il biondo, indossando la giacca.
“Ma è già il tredicesimo!” esclamò Tony, disperato.
“Dai muoviti, prima che facciano altri danni” disse tirandogli la sua giacca.
Di malavoglia Tony la indossò, preparandosi ad incontrare le tre creature nate dal buco più oscuro che l’inferno possa avere. Letteralmente.
“Fantastico, neanche durante le vacanze possono lasciarci in pace”
“Tu sei sempre in vacanza Tony”
“Appunto”
 
Quando arrivarono all'orfanotrofio, le ultime fiamme erano appena state spente.
La maggior parte dei bambini erano riuniti, insieme alle suore che dirigevano l’istituto.
Solo tre bambini erano lasciati in disparte e, a differenza della maggior parte degli altri che sembravano infreddoliti e preoccupati, questi avevano l’aria di spassarsela un mondo, incuranti della neve che aveva iniziato a cadere.
I due vendicatori li raggiunsero ad ampi passi, fulminandoli con lo sguardo “Cosa avete fatto sta volta?” ringhiò Stark, seccato.
“Assolutamente nulla” rispose il moro, continuando a saltellare cercando di afferrare i fiocchi di neve.
“Stavamo solo giocando a nascondino” aggiunse l’altro bambino, quello vestito eternamente di nero, tenendo gli occhi fissi su uno stormo di piccioni, per cogliere il momento più opportuno per spaventarli e farli scappare, magari tagliando la strada a qualche camion e causando un bell'incidente.
“Nelle caldaie?” domandò sarcastico l’uomo.
“Ovvio. Hai presente come si gioca a nascondino? Bisogna nascondersi, se non lo sai” spiegò il terzo bambino, passandosi una mano tra i capelli biondi e rivolgendogli un perfetto sorriso da schiaffi.
“Ah ah ah, che spiritosi” rispose, incrociando le braccia sul petto.
“Lo sappiamo” risposero in coro i tre, scambiandosi un cinque.
Tony trattenne a stento un ringhio di rabbia “Bene, io ci ho provato, è il tuo turno Cap”
Il biondo sospirò, prendendo la parola “L’altra volta eravate in punizione nelle cucine,  questa volta stavate giocando nelle caldaie, ma perché non vi sforzate neanche d’integrarvi?”
“Gli altri bambini sono noiosi” si lamentò Pitch, decidendosi a lasciar stare i piccioni.
“E stupidi” aggiunse Loki.
“E antigenici: si mettono le dita su per il naso!”
“Ah bhe, se questo lo trova antigenico il re dell’Inferno allora!” ironizzò Tony alzando gli occhi al cielo.
Lucifero lo fulminò con lo sguardo “Sì, ma all'inferno c’è il fuoco. C’è tanto fuoco, e si sa, il fuco purifica tutto” ribatté, fissandolo tenendo gli occhi a fessura.
Steve sospirò, mettendosi in mezzo tra i due “Sentite, non potete andare avanti così voi tre”
“E perché no? Mica è stata una nostra idea quella di ridurci in marmocchi ed esiliarci in quest’amabile posto”
“ E poi noi abbiamo fatto tutto questo per gli altri bambini”
“Ah sì?” domandò scettico il capitano.
“Certo- affermò Loki- è dimostrato che vicino a Natale le adozioni aumentano del 23,95%. Se in più si aggiunge un disastroso incendio che li ha privati della loro casa, la percentuale sale di sicuro fino al 30%. Se in più si aggiunge la visita di due Vendicatori, allora-“
“D’accordo, basta”
“è la nostra buona azione per Natale. Vogliamo finire sulla lista dei buoni” aggiunse Pitch, scrollando le spalle.
“Quindi perché non ci spedite in un altro orfanotrofio? Abbiamo solo cinque giorni prima di Natale, e vogliamo arrivare a quota 17 ” finì Lucifero, sorridendo diabolicamente.
“Ve lo avevo detto io che dovevamo distruggerne con più frequenza” si lamentò Pitch.
“…Ti prego chiama Fury e convincilo a rinchiuderli da qualche parte per favore” implorò il miliardario, cercando di convincere l’altro con il suo sguardo.
Steve sospirò, prendendo effettivamente il cellulare per chiamare il direttore, ed allontanandosi di qualche passo dal trio di piccole pesti.
Peccato che quando tornò non aveva esattamente buono notizie. O almeno non per Tony.
“Allora? In quale buco profondo, e di cui inceneriranno la chiave spero, li butteranno?” domandò già sorridendo il miliardario.
Il biondo deglutì “Ehm… casa tua”
 
“No, no e assolutamente no!” ripetè per l’ennesima volta il padrone di casa, ma oramai i tre piccoli mostri erano già belli che proprietari della (ormai non più)Stark Tower.
“Dai Tony. Sarà solo per qualche giorno” cercò di consolarlo l’altro.
“Solo per qualche giorno?! Solo per qualche giorno?!!! Fino all'epifania ti sembra “solo qualche giorno”?!?!?!”
Steve sbuffò “Una ventina di giorni, dai Tony, non farne una tragedia. Potrebbe essere ciò di cui hanno bisogno”
“Chi? I tre piccoli mostri? Dagli sangue, cioccolata e una partita a Risiko interattiva, non vogliono altro”
“Potrebbero volere una famiglia, Tony. Dopotutto è perché non l’hanno avuta che hanno fatto del male”
“Oh certo! E noi due sì che saremmo proprio la famiglia ideale”
“Non dirmi che non ci hai mai pensato”
“Pensato a cosa?”
“Che un giorno avremmo potuto adottare dei bambini”
“Ah perché… tu… tu vuoi dei figli?”
Steve si strinse le spalle, fissando i tre bambini che scorrazzavano liberamente per l’attico.
“Vabbè, io ho bisogno di bere… e già che ci siamo di chiamare i rinforzi” aggiunse poi, tra sé e sé.
 
Nei giorni che seguirono, i famigerato rinforzi arrivarono e pian piano la Tower si animò sempre di più.
Il primo fu Burton, spedito lì dal grande capo senza un occhio, che, nonostante avesse affermato che lo Shield era in vacanza, preferiva avere lo stesso qualcuno di vedetta in un puntò così tanto caldo.
Poi fu il turno dei Winchester, chiamati giusto per avere un po’ di armamento vecchio stile che piaceva tanto a Steve (e alcool, tanto alcool, perché Tony aveva pur bisogno di un amico di bevute e Dean era più che disposto a prestarsi al ruolo).
Thor cadde dal cielo, dopo che sua madre l’aveva letteralmente buttato giù con il Bifrost, in ansia per sapere come stava per davvero il suo figlio preferito.
Bruce arrivò a malincuore, scortato da Natasha, che aveva preferito chiamare in causa anche lui perché, dopotutto, si stava sempre parlando di tre dei più pericolosi cattivi in circolazione anche se in formato junior ( e, in caso extremis, Hulk poteva pur sempre risultare un ottimo diversivo per far stancare il trio e tagliare la corda nel frattempo).
Tuttavia, tante precauzioni sembrarono esagerate inizialmente.
Certo, i tre facevano scherzi di tutti i tipi.
Certo, anche la minima dose di zucchero li mandava in escandescenza per ore.
Certo, ormai avevano monopolizzato tv, stereo, play station e Jarvis.
Certo, farli andare a dormire era un’impresa più che titanica, e fattibile solo dopo una maratona di film talmente splatter che facevano diventar verdognolo persino Thor.
Ma solo la vigilia di Natale capirono invero quanto fosse stato malefico il loro piano.
 
L’attico era immerso nell'oscurità, illuminato latentemente solo da un finto caminetto che Steve aveva insistito tanto per avere.
Nord avanzò cautamente: via il dente e via il dolore, come diceva Dentolina. Si sarebbe occupato di loro e poi avrebbe potuto finire con tranquillità tutto il resto del mondo.
Si fermò vicino all’albero di Natale, fissando corrucciato le decorazioni intagliate a forma di zucca e di… era Jack Sckeleton quello? Babbo Natale rabbrividì, ricordando la sua disavventura di qualche anno prima.
E come se non bastasse quello, i biscotti e dolci lasciati per lui erano stati tutti allegramente mangiati, tanto che ne era rimasto solo il piatto vuoto.
Nord fissò arrabbiato i tre, che si erano beatamente addormentati mentre lo aspettava (per tendergli un’imboscata, ne era sicuro): gli consumavano metà della sua riserva di carbone solo loro.
Babbo Natale scosse la testa, tornando a concentrarsi: erano addormentati per fortuna, nessuno poteva resistere alla magia del Natale.
Il suo sguardo fu attirato da un biscottò miracolosamente salvatosi dallo spuntino serale. L’umo si chinò, stava per sfiorarlo quando…
“Credi davvero che la tua magia possa avere effetto su di noi?”
E scattò la trappola.
 
“Preso!”
 
Tony uscì sbadigliando dall’ascensore, dopo essersi fatto una lunga dormita rinchiuso al sicuro nel laboratorio.
Un paio d’ore e poi avrebbero potuto aprire i regali, checché ne dica Steve.
Stava giusto andando a controllare dov’erano i tre piccoli diavoli, quando un guizzo d’ombra gli saltò addosso.
“Dov’è?” ringhiò una voce minacciosa, afferrandolo per il bavero.
“Ma che diamine-“ venne brutalmente interrotto quando il suo aggressore lo sollevò, facendolo battere contro il muro.
“Non mi ripeterò un’altra volta. Dov’è Nord?” domandò l’altro, facendosi finalmente vedere in viso e puntandogli contro un boomerang.
Tony trattenne il fiato, sgranando gli occhi. Poi…
“….Steve!! Aiuto!! C’è un canguro parlante che vuole uccidermi!!!” 
Tutti gli altri abitanti della Stark Tower si svegliarono di soprassalto, guardandosi intorno confusi (la magia del Natale non risparmia nessuno e, volenti o nolenti, anche loro avevano finito con l’addormentarsi).
Steve e Thor furono i primi ad accorrere.
“Tony! Cosa succ-“ cercò di dire Steve, giusto prima di venir attaccato, da una sottospecie molto pericolosa di colibrì conosciuta come “Le fatine dei denti”.
Thor socchiuse la bocca, fissando perplesso la scena, ma prima che potesse intervenire, fu assalito a sua volta.
“Avanti! Parlate!! Dov’è lo avete… oh ma che bei denti!!! Se tutti gli asgardiani hanno denti del genere capisco perché non avete bisogno di noi!! Ragazze venite a vedere!!!” le richiamò Dentolina e, nel giro di pochi istanti, Capitan America si ritrovò libero, mentre il povero dio del tuono fu assalito da una marea di gridolini, cinguettii e piume.
“Guardate quei denti del giudizio!! Non sono un amore??”
In quel momento, armati di tutto punto fecero il loro ingresso gli altri quattro abitanti (Bruce aveva preferito continuare la sua yoga serale)
Sam e Dean aveva già pronte le pistole, ma restarono piuttosto sbalorditi dalla scena.
“Cosa sta succedendo qua?” intervenne glaciale Natasha, fissando critica tutto il casino che si era creato.
Calmoniglio sospirò, lasciando andare Tony “Concentrati Dentolina”
La fata lasciò immediatamente andare il dio, che cadde a terra confuso “Oh sì giusto, la missione” sorrise lei scusandosi.
“Ma che cazzo sta succedendo, si può sapere?” domandò con la sua solita delicatezza Dean.
Un mucchio di sabbia gialla si agitò, richiamando l’attenzione su Sandman che iniziò, molto velocemente a spiegare cos’era successo.
Dean scosse la testa “Ok, qualcuno vuole spiegarmi cosa sta dicendo il piccolo puffo giallo?”
La definizione non piacque particolarmente a Sandy che, socchiusi gli occhi e rimboccatosi le maniche, si avvicinò minaccioso al cacciatore.
Cacciatore che avrebbe fatto di sicuro una brutta fine se non fosse stato per Jack Frost, che bloccò l’avanzata dell’amico “Buono Sandy, ci servono tutti svegli”
“Quello che Sandman cercava di dire- prese la parola il Coniglietto Pasquale- è che non si trova più Babbo Natale”
“Esatto. Ero a ritirare dentini a Washington, a proposito guardate qua che bel molare-“
“Dentolina!”
“Oh, sì, scusate. Insomma ero a Washington, ma Nord non era ancora passato. Mi sono preoccupata perché aveva detto che avrebbe iniziato da qua il giro, e quindi ho chiamato gli altri”
Clint corrugò la fronte “Ma perché avrebbe dovuto passare alla Tower? Insomma gli unici bambini sono…”
Un gelido silenzio carico di comprensione cadde sulla stanza.
“Merda” mormorò Sam, prima che tutti si precipitassero dagli incriminati.
 
“Pitch, passami i biscotti”
“Mh” una nuvoletta di sabbia nera apparve, sollevando il pacchetto che finì vicino al piccolo dio degli inganni.
“Loki, mi raffreddi la coca?”
Sbadigliando il moro prese  tra le mani altre due lattine, gelandole prima di passarle a Lucifero.
“Lucy! Sono i finiti a marshmallow! Ne scaldi altri?” fece notare l’umo nero, allungando al demonietto il contenitore che aveva appena finito di ripulire dai resti bruciacchiati dei suoi dolci preferiti.
Il biondino sbuffò, ma allungò la mano per afferrare il pacchetto di marshmallow ancora chiuso.
Fu così che li trovarono i nostri eroi nella loro stanza, con in sottofondo le più grandi canzoni dei cattivi Disney e la playstation in pausa per fare lo spuntino notturno.
“Ma… da quando in qua riavete i vostri poteri?!”
Loki si stropicciò gli occhi “Magia del Natale. Annulla tutti gli altri incanti”
“è per questo che sbagliavamo sempre quando tentavamo di fermare il Natale. Usavamo la magia che veniva bloccata” aggiunse Pitch, scrollando le spalle.
“Invece basta usare la forza bruta. Chi l’avrebbe detto che sarebbe stata utile almeno una volta nella vita?”
“Infatti, noi sempre ad ingegnarci geniali e complicati piani, quando il solito vecchio agguato funziona a meraviglia”
“Allora lo ammettete! Avete rapito Babbo Natale!”
“Sì, è rinchiuso nello sgabuzzino” rispose distrattamente Pitch, preparandosi per ricominciare la partita.
Mentre gli altri li teneva sottocchio, i Guardiani liberarono Nord che, ancora stordito balbettava qualcosa sul ritorno di Jack Skeletron.
“Sammy, ti rendi conto che Babbo Natale si può considerare come un pagliaccio eternamente vestito di rosso?” domandò Dean al fratello, con un sorrisetto divertito.
Il minore gli lanciò un’occhiataccia, come se l’altro non sapesse che pagliacci e affini fosse un argomento delicato.
“Per tutti gli Yeti, devo sbrigarmi o non avere abbastanza tempo!!” esclamò l’ignoto interessato, capendo cos’era successo.
“Ehm non per dire, ma c’è un piccolo problemino” fece notare Jack, indicando fuori dalla finestra.
Nell’ampio terrazzo c’era La Slitta.
Il problema è che c’era solo quella.
“Oh no! Vixen! Donner! Prancer! Dove siete voi? Rudolph, tu almeno?”
“Le abbiamo liberate” si degnò d’informarlo l’uomo nero, fissando lo schermo dove il gioco era ricominciato.
“Siamo contro il maltrattamento sugli animali” spiegò Loki, muovendo tranquillamente il joystick.
“Ma non contro quello sugli umani. E lì hai proprio una bell’alce per ricominciare a formare il…branco?” opinionò  Lucifero.
“Muta, suona meglio” fece notare Loki.
“Forse dovremmo chiamarlo stormo, dopotutto volano”
“Sapete? Se foste sempre così sareste quasi adorabili” li prese in giro Jack, sedendosi e tirando una guancia a Lucifero.
Il diavolo, si agitò cercando di allontanarlo dalle sue bellissime guance “Hey guarda che posso denunciarti per molestie!”
Mentre lo spirito dell’inverno si divertiva a stuzzicare (e soprattutto a tenerli impegnati) gli altri studiarono la slitta.
“Non sembra che l’abbiano danneggiata, e per lo meno hanno lasciato i regali…”
“Ma senza le renne non riuscirà comunque a fare il giro del mondo in una notte” fece notare Dentolina.
“E  bambini smettere di nuovo di credere in noi” mormorò affranto Nord.
Calmoniglio s’irrigidì “Oh no. Assolutamente no! Non ho intenzione di diventare di nuovo un coniglio in miniatura! L’ultima volta mi è bastata!”
“Bhe…- Steve si passò una mano tra i capelli- una soluzione forse ci sarebbe…”
Tony lo fissò alzando un sopracciglio “Non provare nemmeno a pensarci!!”
“Potrebbe essere l’unica soluzione per salvare il Natale” lo sostenne Natasha, annuendo anche se anche lei piuttosto dubbiosa.
“Allora è deciso” intervenne a sorpresa Bruce, che si era avvicinato di soppiatto per non essere assalito dalle tre piccole pesti (oltre che dalle fatine dei denti che continuavano a pattugliare la casa e a ronzare particolarmente innamorate intorno alle tre piccole pesti succitate, e ai loro bei dentini)
Sopra la testa di Sandy apparve un punto interrogativo, mentre li guardava perplesso dal basso.
Steve annuì risoluto “Vi aiuteremo a distribuire i regali”
 
“Perché diavolo ci siamo ficcati in questo casino?!” imprecò a mezza voce Sam, rischiando d’inciampare in un tappeto.
“Shh!” sibilò Dean, davanti a lui.
L’altro sbuffò, lanciando un’occhiataccia al cielo: perché Dean doveva sempre esaltarsi per missioni di quel genere?
“Hey Sammy guarda!- lo richiamò, girandosi verso di lui- Biscotti!”
Il moro scosse la testa, tirando fuori il regalo e depennando un altro nome dalla lista.
“Mhh, fatti in casa, semplicemente deliziosi” mugolò estasiato il maggiore, continuando il suo spuntino.
“Hey lasciamene uno!” lo rimproverò, raggiungendolo e cercando di rubargli un biscotto.
Ma poi un’improvvisa voce alle loro spalle li richiamò.
“Voi chi siete?” i due cacciatori si voltarono di scatto, trovandosi ad affrontare una bambina che li fissava arrabbiata, stringendo forte la sua bambola.
“Noi siamo… ecco siamo…” balbettò Sam.
“Gli aiutanti segreti di Babbo Natale, che domande” intervenne Dean, beccandosi un’altra occhiataccia dal fratello.
“Aiutanti di Babbo Natale? Voi?” il biondo corrugò la fronte, drizzando orgoglioso la schiena e appoggiandosi le mani sui fianchi.
“Certo! Perché non potremmo esserlo?”
La bambina s’illuminò in un sorriso “Ma allora siete elfi!!”
Dean perse immediatamente tutto il suo comportamento altezzoso, alzando un sopracciglio mentre suo fratello si sbatteva la lista dei bambini in faccia.
“No scusa, ma ti sembriamo degli elfi?” ringhiò il maggiore, indicandosi.
“Tu sì. L’altro sembra più un alce”
Dean socchiuse la bocca, girandosi verso il fratello, per poi sorridere “Ah ah, io sembro un elfo e tu no!”
“Ti sembra una cosa di cui vantarti, davvero?” gli fece notare alzando un sopracciglio.
Dean fece per ribattere, poi scrollò le spalle annuendo.
Sam si passò nuovamente la mano sul viso “Bene, ora gli aiutanti segreti di Babbo Natale devono andare. E mi raccomando, tieni il segreto”
La bimba annuì risoluta, stringendo con più forza la bambola, mentre i due uomini si dirigevano verso l’uscita.
“Brava. E ricorda di lavarti sempre i denti” aggiunse Dean, arraffando gli ultimi biscotti, prima di uscire dalla casa.
 
L’alba stava sorgendo sulla Stark Tower quando, tutti esausti, fecero ritorno dopo aver consegnato i regali a tutti i bambini della Terra, chi più facilmente grazie a secoli di pratica, chi bussando ed utilizzando la scusa del “Salve, sono Iron Man!”, chi facendosi inseguire da mastini che forse non erano infernali ma facevano lo stesso venir le gambe molli.
“Tho’! Già tornati?” sbadigliò Lucifero, prima di stiracchiarsi rilassato.
Tony ringhiò “Toglietemeli tutti da sotto gli occhi, o giuro che non arriveranno a capodanno”
“Sei sempre che ti lamenti Tony” borbottò Loki, stropicciandosi gli occhioni.
“Lo volete capire che non potete continuare così? La maledizione non si romperà mai e resterete bambini per sempre!” proruppe Thor, fissandoli arrabbiati.
Il trio si guardò un attimo, prima di scrollare le spalle “E allora? Con questo aspetto conquistare Midgard sarà ancora più facile!”
“Esatto. E gli umani si comportano ancora più da idioti, pensando di aver a che fare con dei semplici bambini. Basta fargli gli occhioni e puoi rigirarteli come vuoi”
“Entro l’anno prossimo sappiamo già che avremo tutta la Terra ai nostri piedi. Siamo già i re di Tumblr!”
Tony rischiò di strozzarsi con lo scotch che stava bevendo “Che ne sapete voi di Tumblr?!”
“Sappiamo che abbiamo più fan di te” ghignò soddisfatto Lucifero.
“E tu come fai a sapere di Tumblr?- domandò confuso Pitch- ti credevo uno da video, non da Tumblr”
Steve alzò le sopracciglia, iniziando a fissare il suo compagno.
Tony tentò con un sorriso innocente “Ehm.. suvvia bambini, andate a giocare da qualche altra parte! Jarvis, scaricali qualche altro gioco!”
I tre sghignazzarono vittoriosi.
“Thor rinunciaci, con loro è impossibile ragionare” gli consigliò Clint, dandogli una pacca sulla spalla.
Il dio continuava a fissare arrabbiato il fratellino, che ricambiò il suo sguardo scocciato.
“Cosa vuoi?” domandò annoiato il moro.
“Se non rimetterai la testa apposto non potrai mai tornare a casa Loki” gli disse seriamente.
Il minore sbuffò “Come se io volessi tornare lassù. Non c’è niente per me”
“C’è la tua famiglia. Ci sono io
Il piccolo strinse i pungi, fissandolo arrabbiato “Oh certo, il bravo e perfetto fratello maggiore, che non passa neanche la Vigilia di Natale con me!” sbottò alla fine.
“L’avrei passata più che volentieri, ma come sempre dovevo sistemare i casini che combini con i tuoi scherzi!”
Loki gonfiò le guance “Era una prova!- gli urlò contro alla fine- volevo vedere se saresti restato qui o ti saresti accontentato della prima scusa passabile per trovare di meglio da fare!”
Il biondo si bloccò, fissandolo mentre tirava su il naso e cercava di trattenere i lacrimoni.
“Oh Loki, bastava che me lo dicessi che volevi stare di più con me! Sarei restato sulla Terra invece che tornare ad Asgard” gli disse, prima d’inginocchiarsi e stringerselo forte al petto.
Tony si sbattè una mano sulla fronte, non riuscendo a capire come facessero a non vedere l’evidente frottola che gli aveva propinato.
Nel frattempo anche Jack aveva preso in braccio Pitch, girandosi raggiante verso il coniglio di Pasqua “Possiamo tenerlo? Guardalo, è così carino e coccoloso!”
Lucifero fece una smorfia, distogliendo lo sguardo da quelle scene per fissare corrucciato i due cacciatori.
“è questo che basta? Un abbraccio?” domandò improvvisamente Castiel, apparso come suo solito dal nulla e rischiando di far venire un infarto a tutti i presenti.
“Provaci e ti do fuoco!” ribattè Lucifero, ma il modo in cui arrossì di botto e iniziò a tormentare la sua maglietta preferita (con tanto di scritta rosso sangue “Good morning Vietnam!”) lasciavano intendere tutt’altro.
L’angelo fissò il fratello, almeno finchè Dean non gli tirò un ben poco delicata gomitata.
“Abbraccialo” sibilò, lanciandogli un’occhiata esplicita.
“Perché dovrei farlo?”
“E che ne so! Con Sammy funzionava sempre!”
L’interessato fece una faccia strana “Scusa, ma quando mai mi hai abbracciato tu?”
Dean regalò un’occhiataccia anche a lui, mentre con incertezza Castiel si inginocchiava davanti all’angelo caduto, stringendolo con delicatezza, almeno finchè non fu proprio Lucifero a buttarsi con più decisione contro di lui.
Tony sospirò “E va bene, per questa volta ve la do buona, è Natale anche per voi”
“Ehi giusto! È Natale!”
“Vero! Buon Natale!”
“Buon Natale a tutti!!”
“Ehi, ma i nostri regali dove sono?” domandò Loki, comodamente rannicchiato in braccio a Thor.
Nella stanza ci fu un generale irrigidirsi di spalle, espressioni assai colpevoli e occhiate fugaci alle più vicine vie di fuga.
 
(Ciò che non sapevano era che i regali di tutti i bambini buoni del mondo erano stati sostituiti dal carbone, mentre quelli cattivi si ritrovarono guide interattive con consigli per continuare ad accrescere la loro malvagità e, un giorno, entrare a far parte dell’esercito che servirà per conquistare l’Universo)(e sì, le tre piccole pesti si divisero i veri regali di tutti i bambini)
(Ci fu un terrificante aumento delle barbie torturate quell’anno, per non parlare della triste fine di unicorni rosa e morbidosi)









Note (credo siano d'obbligo)
Guardare la tv mi fa male
Gli scleri su facebook, fanno ancora peggio, e questi sono i risultati u.u 
In questo caso in particolare il mio ringraziamento va di tutto cuore a meriluna (quindi prendetevela con lei) 
Per il resto ok, non credo che abbia molto senso e sono negata per fare l'accento russo del povero Nord (che 'sta notte so già che si vendicherà) ma hey, è Natale, sono tutti più buoni tranne la sottoscritta ecco dunque che vi beccate questo papiro quà u.u
Dunque buon Natale a tutti e se siete buoni fatemi sapere cosa ne pensate ^^

ciao ciao
roby_lia
  
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