Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Jade Tisdale    24/12/2013    4 recensioni
E' già passato un anno dalla nascita di Seira e la vita sulla terra trascorre tranquilla per le principesse sirene. Un giorno però, la Regina dei Mari chiede il loro aiuto per affrontare una nuova minaccia, una forza molto più potente di Gaito e di Mikeru. Per sconfiggere il nemico, le principesse avranno bisogno dell'aiuto di un nuovo, misterioso personaggio, di cui non si sa ancora nulla. Riusciranno le sirene a cavarsela anche questa volta?
Dal 7° capitolo:
Mi stavo lentamente abbandonando quando, ad un tratto, una voce mi fece tornare in me.
«Seira, non puoi arrenderti così. Io lo so che puoi farcela.»
Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai in un luogo che, tutt'intorno, era bianco.
«S-Sara... Io non...»
«Tu puoi riuscirci. Puoi rialzarti e fargli vedere cosa sei in grado di fare.» Mia sorella sorrise. «Io credo in te, Seira. Non dimenticarlo mai.»
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sara, Seira, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lucia

 

«Lucia, svegliati o farai tardi l'ultimo giorno di scuola!»
Quella voce femminile mi fece svegliare, ma non abbastanza da farmi aprire gli occhi.
«Ancora cinque minuti... Ti prego...» la pregai.
Sentii tirarmi via le coperte e mi alzai sbuffando.
«E' inutile che ti arrabbi, se non ti fossi svegliata tu l'avrei fatto io con l'acqua ghiacciata come l'altra volta!»
«Lo so Nikora, non farmici pensare!»
Mi vestii velocemente e scesi in tempo per fare colazione con le altre, già a tavola ad aspettarmi, come al solito.
«Visto che è il vostro ultimo giorno di scuola pensavamo che ti saresti svegliata in orario e invece Nikora è dovuta di nuovo venirti a tirare giù dal letto...» mi accolse Coco, porgendomi una ciambella.
«Non cambi mai, vero Lucia?» fece eco Caren.
Alzai un pollice verso l'alto e diedi un morso alla mia ciambella al cioccolato. Bevvi il mio caffè in fretta e dopo pochi minuti io, Hanon, Rina e Seira ci dirigemmo a scuola. Noëlle ci fece gli auguri per l'ultimo giorno, mentre Caren e Coco, come per il resto dell'anno trascorso, ci ripeterono come fosse bello essere maggiorenni e non dover andare a scuola. Lo facevano per divertirsi, ma un po' mi dava fastidio. Poi Hanon mi ricordava sempre che eravamo state noi a scegliere quella vita, o meglio, io. Dopo la nascita di Seira, è tornata la pace nei mari e la Regina ci lasciò scegliere se tornare nel mondo marino o continuare la vita sulla terra. Non so cosa mi spinse a scegliere la terra, ma le altre principesse decisero di stare dalla mia parte e di seguirmi qualsiasi cosa avessi scelto. Loro si che erano delle vere amiche. 
Io e le ragazze avevamo iniziato a camminare così velocemente che neanche mi ero accorta di essere già davanti a scuola. Già, ero proprio sbadata come dicevano loro!
Poco prima di entrare, Seira si voltò verso di noi e ci regalò un enorme sorriso.
«Non potete neanche immaginare quanto sono felice ragazze! Vi rendete conto che da settembre inizierò le superiori!?»
«Non è poi così eccitante...» le disse Rina.
«Anzi!» continuò Hanon. «Avrai molte più cose da studiare e dovrai fare qualche piano in più di scale anziché fermarti al piano terra!»
Seira continuò a mantenere il sorriso stampato sulla faccia. 
«Ragazze, ma non riuscite proprio a vedere il lato positivo? Saremo sullo stesso piano, magari vicine di classe e passare qualche minuto in più con voi mi basta. Siete le mie migliori amiche!»
«Seira ha ragione.» dissi io guardando Hanon e Rina negli occhi, che sorrisero alla piccola principessa. 
Entrammo finalmente a scuola e noi tre ci dirigemmo al secondo piano. Non appena entrai in classe, Kaito mi venne incontro e mi stampò un bacio sulla fronte.
«Ehm, ciao, Kaito...» bisbigliai arrossendo per l'imbarazzo.
«Ho una notizia stupenda da darti!» disse con gli occhi lucidi dall'emozione.
«Parla, ti ascolto!»
«Ecco, quest'anno il consiglio d'istituto ha deciso di allestire un ballo e pensavo di andarci con la mia ragazza!»
«La tua... Ragazza?» chiesi sentendo le farfalle nello stomaco. 
«Perchè, non è questo che sei?» chiese col suo solito sorrisino da furbetto.
«Sì sì, ma, ecco, io...»
Arrossii di colpo.
«Passo a prenderti alle otto. Non fare tardi!»

 

Hanon

 

Kaito arrivò alle otto in punto, ma Lucia, come suo solito, si fece attendere.
«Ti sbrighi Lucia? Guarda che ci fai arrivare tutte in ritardo!» urlai dopo quasi venti minuti di attesa.
«Sto arrivando Hanon! Possibile che ve la prendiate sempre con me?» rispose lei seccata.
«E' senza speranze...» rispose rassegnata, guardando Kaito che, nel frattempo, era scoppiato in una sonora risata.
La nostra Lucia non sarebbe mai cambiata. Ma forse era meglio così. 
Arrivò proprio in quel momento. Indossava un abito rosa, lungo, con i soliti fiocchetti rossi tra i capelli.
«Lucia, sei bellissima!» esclamò Seira buttandosi tra le sue braccia.
«Seira ha ragione, stai benissimo!» continuai io.
Kaito la guardò da testa a piedi con la bocca mezza aperta, come se fosse imbambolato. Rina scocchiò le dita davanti ai suoi occhi e lo fece riprendere.
«Possiamo andare, mia bellissima sirena?» disse lui prendendola a braccetto.
Lucia annuì e gli sorrise, uscendo dalla porta. Sarebbe stato bello poter dire a Shirai che ero una sirena, ma purtroppo non lo potevo fare. Mi chiedevo se anche Rina desiderasse dire la verità a Masahiro. La vita era davvero ingiusta quando si metteva di mezzo l'amore!

 

Seira

 

Non appena arrivammo a scuola, lasciai subito le altre principesse per andare dai miei compagni di classe. C'erano praticamente tutti, tranne il mio accompagnatore: Hiroshi. Era il ragazzo più carino della classe e piaceva a molte mie compagne, me compresa. Quella mattina, quando mi aveva chiesto se potevo andare al ballo con lui, il cuore aveva iniziato a battermi a mille e mi ero sentita la ragazza più felice del mondo! Per tutto l'anno scolastico avevamo scambiato sì e no due parole, visto che con lui ero molto timida. Lucia mi aveva dato parecchi consigli, ma io ero una testona e non la ascoltavo, dicendole che intanto Hiroshi neanche mi considerava. E invece, mi aveva chiesto di andare al ballo con lui. Mi sembrava che la nostra storia fosse simile a quella tra Lucia e Kaito. Mi avevano raccontato tutto di loro, dal giorno in cui lei lo aveva salvato donandogli la sua perla fino al giorno del loro fidanzamento.
I miei pensieri furono interrotti da due mani sui miei occhi.
«Indovina chi sono?» chiese una voce.
«Hiroshi!» esclamai contenta, voltandomi di scatto e abbracciandolo.
Quella reazione lo stupì. A dire il vero, stupì molto anche me.
«Oh, scusami tanto... Non so proprio cosa mi sia preso...» balbettai arrossendo dalla vergogna.
«Ma no, figurati!» disse lui con un sorriso, mentre una dolce melodia iniziò a diffondersi nella sala. «Mi concedi un ballo?» chiese allungando la sua mano.
«Certamente!» risposi senza giri di parole, andando al centro della pista assieme a lui.

 

Naomi

 

«E' pronta, signorina Shimizu?»
Sospirai, asciugandomi velocemente le lacrime. La porta della mia camera si aprì di scatto. 
«Signorina Shimizu, i suoi fratelli la stanno aspettando.»
«Grazie mille, Ogai. Dì loro che sto arrivando.» risposi con la voce bassa, alzandomi dal letto.
Diedi un'ultima occhiata a quella stanza ormai vuota. Presi l'ultima valigia e scesi le scale velocemente, cercando di trattenere il pianto che presto sarebbe sceso come un fiume dai miei occhi.

 

Rina

 

Avevo cercato in tutti i modi di passare il tempo divertendomi, ma non ci riuscivo proprio. Lucia e Kaito stavano ballando in mezzo alla sala, mentre Hanon e Shirai parlavano allegramente in un angolo. Persino Seira aveva un amichetto con cui passare il tempo. Invece io me ne stavo lì da sola, a guardare le coppiette divertirsi. Avevo chiesto a Masahiro di accompagnarmi al ballo, ma purtroppo aveva un impegno.
Quando quella piacevole canzone finì, Seira si avvicinò a me.
«Non ti annoi a stare qui da sola?» chiese guardandomi con un po' di compassione.
«Beh, a dire il vero sì...» risposi con un sorriso.
Partì un'orribile canzone che mi provocava un forte fastidio. Notai che era così anche per Seira, che cercò di tapparsi le orecchie.
«Ma che... Ma che razza di musica è?» chiese lei chiudendo gli occhi.
«Non lo so, ma è... Fastidiosissima...» continuai.
Subito dopo, anche Hanon, Lucia e Kaito si avvicinarono a noi.
«Anche a voi da' fastidio questa canzone?» chiese Kaito che sembrava stare benissimo. «E' un normalissimo lento, non vedo cosa ci troviate di male...» 
«Dev'essere... Una canzone che da' fastidio solo alle sirene... Come facevano le perfide Dark Lovers...» spiegò Hanon.
La gente iniziò a guardarci e a chiedersi cosa ci turbasse.
«Mi è venuta un'idea ragazze! Voi preparatevi!» disse Kaito correndo via.
Dopo pochissimi minuti, saltò la corrente: di conseguenza, la canzone cessò e le persone iniziarono ad uscire velocemente dalla sala. Tutti tranne noi. Ci trasformammo e la luce bianca attorno a noi ci permise di vedere il dj che aveva fatto partire quella canzone: un ragazzo moro, coi capelli che gli cadevano sulle spalle, la carmagione bianchissima e una cicatrice sulla guancia sinistra.
«Ma che colpo di fortuna! Ci sono ben quattro principesse sirene qui!» esclamò con una risata il ragazzo.
«Chi sei tu? E che cosa vuoi da noi?» chiese Lucia, guardandolo con aria di sfida.
«Non ti scaldare, principessa del Pacifico del Nord. Il mio nome è Aki e sono il messaggero di sua maestà Dakota.»
«Sua maestà Dakota? E chi sarebbe?» chiese Hanon.
«Ogni cosa a suo tempo, principessa dell'Oceano Atlantico del Sud. Vi consiglio di prepararvi per la mia prossima apparizione. Adesso non ho tempo per voi, il mio compito era solamente quello di farvi uscire allo scoperto, ma ci rivedremo molto presto.» 
Detto questo, si dileguò e nella stanza tornò la luce.
«Ragazze, è tutto a posto? Come mai vi siete trasformate?» chiese Kaito in preda al panico, mentre noi tornavamo alla nostra forma umana.
«Il dj della festa ci è parso un tipo strano. Ha detto di essere il messaggero di una certa Dakota...» spiegò Seira.
Riflettei per qualche secondo e poi mi voltai verso le mie amiche.
«Ragazze, ho la sensazione che abbiamo un nuovo nemico...» dissi tirando un sospiro.

 

Dakota

 

Aki tornò al castello molto presto, più del previsto. Fece un inchino e si inginocchiò davanti a me.
«Sei già di ritorno?»
«Sì, sua maestà. La missione si è compiuta nel migliore dei modi.» rispose lui alzando lo sguardo. «Sono riuscito a identificare la principessa dell'Oceano Pacifico del Nord, dell'Atlantico del Sud, dell'Atlantico del Nord e dell'Oceano Indiano.»
«Ottimo lavoro.» dissi, facendo un mezzo sorriso. «Come ti sembravano?»
«Abbastanza felici, signora. Fin troppo per i miei gusti.»
«Ed erano solo loro? Nessuna traccia dell'erede?» chiesi sospirando.
«Non si deve preoccupare di questo, sua maestà. Siamo solo l'inizio della nostra missione. Vedrà che presto la Regina dei Mari contatterà le principesse sirene e riusciremo a trovare l'erede.»

   
 
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