Un desiderio per Misty
( immagine di: Ash-Misty-Pikachu su deviantART )

Quando le stelle brillano alte nel cielo, vi è la possibilità che un desiderio espresso col cuore si avveri...
Misty aveva smesso di credere a queste storie già molto tempo fa.
Ormai non era più una bambina, non poteva certo dar retta a certe superstizioni ridicole.
Tuttavia, dinanzi a quel cielo notturno senza nuvole, la tentazione era troppo forte.
Avrebbe potuto chiedere qualsiasi cosa, per capriccio o per semplice vanità: fama, fortuna, un motivo qualunque per potersi vantare con le sue sorelle...
Ma solamente UN desiderio era fin troppo chiaro alla sua mente.
L'unico desiderio, la sola cosa che lei voleva, eppure ancora più difficile da realizzare degli altri.
Come allenatrice e maestra di pokémon d'acqua, la fama poteva raggiungerla con le proprie forze; la fortuna poteva conquistarla, confidando maggiormente in sé stessa e nelle proprie capacità; mentre con le sue sorelle, da che era diventata lei la capopalestra di Cerulean City, poteva benissimo dimostrare coi fatti di essere molto più brava e motivata di loro nelle lotte di pokémon...
LUI, invece, era un desiderio praticamente impossibile.
Oramai erano già alcuni anni che stava proseguendo il suo viaggio senza di lei, contando su nuovi amici e compagni di avventura, e molte altre ragazze dovevano essersi fatte strada nella sua vita. Nel tempo, Misty ne era sicura, anche lo sciocco e sprovveduto ragazzino di un tempo doveva essersi fatto adulto.
Proabilmente doveva essersi scordato di lei molto tempo fa.
La sola idea la faceva star male.
Dentro di sé, sognava continuamente di vederlo tornare.
Ogni giorno sperava di vederlo apparire da lontano, con Pikachu appollaiato sulla spalla, e salutarla allegramente con il sorriso sincero e scanzonato sulle labbra.
Anche quella notte, lo sguardo rivolto alla luna e alla stella più luminosa del firmamento, Misty non riusciva a mettere da parte il desiderio più intimo e profondo del suo cuore.

- Oh, Ash - sospirò.

Nel mentre che si sfregava una piccola lacrima dal volto triste e sconsolato, volgendo gli occhi allo strano bagliore elettrico che proveniva fuori della finestra, Misty si affacciò per controllare cosa stesse succedendo e... per poco non rimase di sasso.

- Pikachu - esclamò sorpresa, riconoscendo il giallo ed adorabile topino elettrico. - Che ci fai qui, non dovresti essere con... ASH ?!?

Il ragazzo annuì, portandosi le dita della mano alla visiera, togliendosi dunque il berretto e lanciandoglielo a dimostrazione che si trovava lì veramente. Misty quasi non credeva ai suoi occhi e, anche quando questi ebbe spiccato un balzo per raggiungere la finestra aperta del primo piano, non poté fare a meno di chiedersi se il giovane fosse vero oppure no.
A giudicare dal suo modo goffo di arrampicarsi ( nonché dal fatto che solo lui poteva mettersi a fare una bravàta simile nel cuore della notte! ), non vi erano dubbi che fosse proprio lui in carne ed ossa. Ash si tirò su nella camera della ragazza, completamente spompato dallo sforzo di issàrsi lungo gli spigoli del cornicione, allorché Misty gli domandò sottovoce se non si trattava di un sogno.

- Sei proprio tu? - chiese, allungando timidamente la mano per carezzargli una guancia.

Per tutta risposta, Ash si chinò dolcemente su di lei, cingendola piano per le spalle.

- Scusami, se non sono riuscito a tornare prima - mormorò il ragazzo. - Con tutto quello che ho incontrato strada facendo, non basterebbe un libro per spiegarti che razza di avventure mi sono capitate!
- Non devi scusarti, lo immagino - disse subito Misty comprensiva.
- Misty, cerca di capire: dopo tutto questo tempo lontano da te, non potevo aspettare domani; avevo bisogno di vederti, anche se è molto tardi... dovevo dirti subito una cosa molto importante!
- Che cosa?
- Questo!

Mettendo da parte pudore e timidezza, a dimostrazione di quanto fosse effettivamente cambiato nel frattempo, Ash baciò Misty come non avrebbe mai inteso fare... fino a quel momento.
Misty non reagì.
Era troppo felice, per rompere l'incanto con domande inutili e superflue.
Il suo desiderio si era appena avverato.
Ed era l'unica cosa che le interessava!

FINE