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Autore: isawri    25/12/2013    2 recensioni
Kayla è una ragazza che ha alle spalle un passato difficile, un passato che ancora tormenta i suoi giorni. Sta cercando di rifarsi una vita, sta cercando di essere forte per sè stessa e per chi ama.
Riuscirà a lasciar andare il lato oscuro della sua vita e far luce sul suo futuro?
Riuscirà ad essere forte abbastanza per non soffrire più?
Dal testo:
''«Il tuo fidanzato?» Chiede una voce profonda.
Mi manca solo il fidanzato, come se non bastassero già tutti i casini che ho.
Mi volto alla mia sinistra, un paio di occhi verdi, un verde che mai avevo visto prima d'ora, sono fissi su di me. Sul viso di quel ragazzo è ancora presente il ghigno che aveva mostrato un ora prima.''
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Tutto intorno a noi splendeva il sole, la forza delle onde che si infrangevano contro la scogliera accompagnava la nostra giornata, le nostre risate che risuonavano nel vento. 
«Kayla!» Mi chiamava a gran voce.  «Ho bisogno di te, sorellina!» Sul suo volto un sorriso molto più che solare, un sorriso raggiante, un sorriso contaggioso, un sorriso che ti faceva venir voglia di goderti la vita.  «Non vorrai che mi straccino?!» Mi incitò continuando a tener testa alle tre figure a pochi metri da lui.
Nei suoi occhi la leggerezza. La serenità.
 «Passa!» Lo accontentai correndo verso la meta. Proteggevo l'oggetto desiderato e cercavo di schivare il mio avversario. Ci ero riuscita. O almeno lo credevo finchè due mani forti e sicure di sè non mi presero per i fianchi impedendomi di proseguire.  «Papà così non vale!» Mi lamentai ridendo.

Ripongo al suo posto la foto che mi aveva procurato quel ricordo. Sigillo al meglio la scatola che racchiude milioni di quei ricordi, che racchiude la mia vita, la nostra vita, la nostra famiglia, quella famiglia che ormai fa parte di un altra realtà, una realtà non più esistente.
Nascondo quella vecchia realtà nell'angolo più remoto della soffitta, dietro mobili i quali probabilmente non verranno mai rimossi dal posto che occupano. 
Dobbiamo andare avanti. E per poter anche solo sperare di riuscirci dobbiamo concentrarsi sul nostro presente, estirpando dalle nostre vite tutto ciò che ci riconduce al passato.
Mi chiudo alle spalle la porta di quella vecchia soffitta polverosa e torno nel salotto della nostra nuova casa.
«Eccoti finalmente! Per un attimo ho temuto che volessi lasciarmi spacchettare tutte queste cose da solo» 
«Impazziresti ancora prima di capire quali sono gli scatoloni che contengono le tue cose!»  Sorrido al solo pensiero di un avvenimento simile. Alla mia espressione già divertita non tarda ad aggiungersi una linguaccia interamente dedicata all'impiastro con cui mi ritrovo a vivere.
«Appunto» Aggiunge, non sa neanche lui se mettersi a ridere o fingersi indignato. «Sai puoi anche non aiutarmi a cercare il che implica però che dovrò rimanere a casa a poltrire tutta la mattinata» Tenta. Lascio però che continui con le sue convinzioni, sono curiosa di sapere cosa si è inventato questa volta. «Meglio per me!» E termina così la sua orripilante minaccia. Beh devo ammettere che da una parte sono delusa, essendo mio fratello mi aspettavo di più!
«Muoviti dobbiamo andare a scuola» Replico annoiata.
«Tu devi andare a scuola. Io non posso venire. Sai che impressione potrei fare vestito così?» Oh santo cielo! Possibile che tra i due sono davvero io la ragazza? Comincio a pensare che i ruoli siano stati invertiti. 
«Un jeans e una maglietta direi che sono perfetti, li ho stesi ieri sera quindi sono anche puliti»
«Per quello basti tu! Sei nata già con un paio di jeans» Mi accusa con scalpore. «Anzi ora che ci penso li portavi già quando eri nel sacco amniotico!»
«Ah-Ah» Fingo una risatina. «Sai che ti dico?» Il suo sguardo si intensifica nel mio. «Hai dieci minuti per trovare qualcosa da metterti e raggiungermi in cucina»
«Altrimenti?» Mi sfida. Non capisco perchè si ostini a farlo, sa bene quanto poco gli convenga mettersi contro di me.
«Ti trascino a scuola in mutande e...» Lascio in sospeso la mia minaccia certa che da un secondo all'altro sarebbe arrivata la sua battutina. E infatti...
«Non ti conviene. Dovresti poi distribuire numeretti all'entrata» Sghignazza. Come posso continuare a vivere con un individuo del genere?! «E?» 
«Sei curioso, fratellino?» Adoro prendermi gioco di lui. «Puoi dire addio al caffè che tanto ami»
«Non oseresti...»
«Vogliamo scommettere?!»
1 a 0, per me. 
Mio fratello, infatti, è corso in camera sua a vestirsi.
Mi dirigo poi in cucina per preparare il caffè. «Ah il caffè... Come farei senza caffè?!» Ridacchio. Quella è la mia minaccia preferita, funziona sempre. Indipendentemente da ciò su cui si discute.






Angolo autrice:
Ciao a tutti! Ho deciso di lanciarmi in una nuova storia, sono giorni che penso e ripenso al fatto di pubblicarla alla fine ho deciso di provarci. 
Questo è solo il prologo, ho deciso infatti di non rivelare molto ma nei prossimi giorni posterò il capitolo seguente, così potrete conoscere meglio i protagonisti di questa storia. Beh non ho altro da aggiungere, vorrei solo spendere un paio di secondi per ringraziare chi si soffermerà a leggere questa parte iniziale. :3
Un grazie particolare va alla bravissima pagina di grafica Moon's Graphics che si è occupata del banner della storia, potete trovarla su facebook!
Chi fosse interessato può trovare il tanto discusso abbiagliamento di Kayla qui. --> 
http://www.polyvore.com/kaylas_first_day_school/set?id=107206006
Ancora grazie a Buon Natale a tutti!
isa
 
  
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