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Autore: DelilahAndTheUnderdogs    25/12/2013    1 recensioni
Billie si trova con Norah a un concerto che non rientra nei suoi gusti. Gli farà cambiare idea una voce? Solo una voce?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perpetuamente umana, potenzialmente amabile.
 

A quel concerto non vi voleva presenziare. Nella sua ottica era un po’ claustrofobica la cosa. La sala era piena e si chiese quanti fan potesse avere. Norah gli aveva assicurato che sarebbe stata una serata indimenticabile. Sua moglie Adrienne aveva storto un po’ il naso all’inizio ma aveva acconsentito riluttante a lasciarlo con quella. Ma sapeva che dopotutto Billie era un uomo fedele.
Norah gli aveva detto che Regina era assurdamente fantastica, con una voce fuori dal comune.
Dal pubblico si sollevò un urlo femminile: “I love you”
Lei sorridendo rispose: “Oh me too” e cominciò.
Le sue dita lunghe e affusolate, scivolavano delicatamente sulla tastiera esperte. I capelli rossi, boccolosi ondeggiavano sulle spalle: indossava un vestitino molto anni cinquanta. Chiuse gli occhi come per concentrarsi e appena aprì la bocca fu come se gli angeli si fossero materializzati lì solo per lui.
“Sei sicura che sia umana?” chiese sconcertato Billie Joe.
“Oh, sì. Quanto me e te in questo momento” rispose pragmatica Norah continuando a non staccare gli occhi da Regina. Stava cantando di Sansone e Dalila e non c’era niente di forzato nella sua voce se non la straordinaria varietà di timbri e toni vocali. Il genere non gli apparteneva ma si era innamorato della voce di quella donna. Ed era solo amore platonico fortunatamente. Lui amava solo Adrienne in tutto per tutto: lei era la donna della sua vita.
Ma quella voce fanciullesca gli aveva sciolto il suo cuore. Quelle musiche così giocose, quasi puerili erano più graffianti di qualsiasi melodia avesse mai sentito.
Vedendo la faccia sgomenta di Billie Joe, Norah gli sussurrò divertita:
“Beh, non hai ancora assistito alla presenza scenica di Kimya Dawson”
“Chi?” rispose perplesso Billie.
“Ma dai! Non dirmi che non la conosci! Hai mai visto Juno?”
“Ovvio! Quel film è geniale!” sussurrò stizzito. Era naturale che lo conoscesse: proprio da una battuta del film* aveva preso ispirazione per una delle sue canzoni più famose.
“Allora avrai pur presente la voce un po’ particolare che accompagna ogni scena assieme a una chitarra acustica!” disse Norah con ovvietà.
“Sì” rispose sforzandosi di ricordare.
“Ecco, lei”
Regina era passata a qualcosa di più vivace, che gli ricordò il sound degli Yeah Yeah Yeahs.  
Forse parlava della prigionia o del fatto che la vita è una gabbia.**
Finito il concerto, Regina si inchinò al suo pubblico e lo salutò con la mano.
Come finale, uscì dalle quinte un uomo con una chitarra e intonò, guardandola negli occhi: forse parlava della guerra o del fatto di fingere.
“E quello chi è?” chiese Billie, vedendo la chimica che scorreva fra i due.
“Lui? È suo marito***!” disse Norah quasi strozzandosi dalle risate trattenute.
“Che hai?” disse sconcertato l’uomo.
“Niente”
“Ma quanti anni ha?”
“Trentatré”
Quella dolce, delicata, graffiante ragazza era l’ultima delle ragazze americane.
Dopo Adrienne, ovviamente.
 
NOTE

*la battuta del film è: Why would you drive an hour out to East Jesus, Nowhere?
**la canzone è: You’ve got Time.
***suo marito si chiama Jack Dishel.

 
   
 
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