Pensa Fancy.

Badabum! E il grande mago Ozi tira fuori dal cilindro un bel coniglio bianco.

“Che carino! Mi sono sempre piaciuti i conigli” pensa Fancy.

Badabum! E il pubblico esplode in un fragoroso applauso.

“Ah, come mi piacerebbe essere come lui!” pensa Fancy.

Badabum! E già pensa al cenone di Natale.

“Se la troupe sapesse che cosa ho ingollato ieri mi darebbe un lassativo. Bleah. Solo al pensiero mi viene il voltastomaco!” pensa Fancy.

Badabum! Si interroga sull'origine dell'universo.

“Mm... il Sole è una stella, ma la Luna è un satellite. Ma allora perché si chiamano Sole e Luna se uno è una stella e l'altra è un satellite?” pensa Fancy.

Badabum! Si dà all'etimologia.

“Ma, la vera domanda è: chi ha inventato la parola spettacolo? O audience? Resta un mistero. Nel senso: uno si alza la mattina e decide di inventare così, alla buona, delle parole a caso? Bah. Devono essere stati dei geni.” pensa Fancy.

Badabum! La canzone che sta ascoltando Erika-dai-capelli-verde-pistacchio-con-il-liquore le fa tornare alla memoria i tempi del liceo.

“I'm a barbie girl, in a barbie world

live in plastic, it's fantastic...

Ah, che tempi! Tutte bionde ossigenate, con le unghie tinte di rosa pallido e tutte che rincorrevamo il mito della Barbie!” pensa emozionandosi Fancy. Una lacrima di malinconia si fa strada lungo la sua guancia incipriata.

Badabum! E il mago Ozi compie l'ultima magia, lasciando a bocca aperta il pubblico di Silly Central City.

“Mamma mia, che bravo! Che talentuoso! Che... mi mancano le parole, talmente è bravo!” pensa e sorride Fancy.

Badabum! E Olivia la riempie di lacca per capelli. Sono gli ultimi ritocchi.

“Badabum! Bididibodidibu!” soffoca una risata Fancy. “E i capelli fuori posto non ci sono più! Etciù!” ride Fancy.

Badabum! Il mago Ozi si congeda con un inchino mentre il sipario cala.

“Okay, Fancy, va tutto bene. Smettila di pensare a quel video e sii seria.” si rimprovera Fancy. Ma ride lo stesso.

Badabum! L'ultimo suono prima della pubblicità.

“Basta, Fancy! Quel porcellino è...” ride Fancy. “è...” esplode in una isterica risata.

- Fancy! Dobbiamo andare in onda, Fancy. Preparati – le dice Victor.

Fancy appoggia le piante dei piedi su quelle scarpe altissime e barcolla fino al palco.

“Brava, Fancy, così. Petto in fuori” e mette il petto in fuori, rischiando l'asfissia perché il corpetto è troppo stretto. “Tieni duro, Fancy. Petto in fuori. Pancia in dentro” e mette la pancia in dentro, diventando blu in viso. “Ancora uno sforzo, Fancy. Petto in fuori. Pancia in dentro e...”

- Tre. Due. Uno. In onda – annuncia il cameraman.

Le tende rosse si scostano e lasciano Fancy scoperta. Sembra che abbia smesso di respirare.

“E un bel sorriso.” conclude Fancy. Anche se quel sorriso assomiglia più ad una forzatura a trentadue denti, i cittadini di Silly Central City applaudono come impazziti.

“Dovresti muoverti, Fancy.” si dice Fancy. Prende una bella boccata d'aria ed esclama: - Buon Natale a tutta Silly Central City!

Il pubblico è come impazzito. Gente che ulula, gente che bacia persone a caso, gente ubriaca che vomita, gente che si strappa la maglietta con su scritto “Fancy ti amo”, gente che, per la commozione, ha le lacrime agli occhi.

I fotografi l'accecano con i flash. Il giorno seguente vincerà il premio per “miglior conduttrice televisiva”, pensano tutti. Ed è così.

“Brava, Fancy. Così si fa!” pensa Fancy.