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Autore: RRecklessoul    25/12/2013    4 recensioni
" Il sole e la luna sono destinati a rincorrersi senza incontrarsi mai.
Ma quando cala la notte, il sole le lascia il suo posto nel cielo, per guardarla risplendere nel buio della notte, in tutto il suo candore. "
Lei lotta.
Lui fugge.
Lei è forte
Lui finge di esserlo.
Lei è una Potter.
Lui è un Malfoy.
Lei lo ama.
Lui, pure.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il Destino degli astri.



" Il sole e la luna sono destinati a rincorrersi senza incontrarsi mai.
Ma quando cala la notte, il sole le cede il suo posto nel cielo, osservandola risplendere da lontano, in tutto il suo candore. "


Chiuso nella mente, solo il ricordo di ciò che era stato perso.
Aveva perso la luce, quel punto luminoso nel buoio del suo cuore, aveva perso lei.
Aveva perso tutto.
Eppure, per una volta nella sua vita, il giovane Malfoy aveva messo qualcuno davanti a sé stesso.
Si era tolto il sorriso per non oscurare il suo.
Aveva rinunciato alla sua scintilla per farla continuare a splendere negli occhi di lei.

Lei che si era lasciata amare, lei che si era lasciata distruggere.

Lei che gli era entrata nel cuore fino a farlo male, lui che l'aveva lasciata avvicinare senza nemmeno pensare. 
L'unica che riusciva a zittirlo. A farlo urlare, a farlo ridere e piangere.

Lei lo rendeva umano.

Lei così coraggiosa, ma che aveva paura di restare sola.
Lei così piccola, eppure così forte.
Lei con le sue lentigini, con i suoi capelli rossi e le sue facce strane.
Lei che aveva lottato per lui.

E poi c'era lui.
Lily tremava, al pensiero di lui.
Perché se n'era andato, perché era un codardo.
Perché non l'amava.

Lui che non si era mai lasciato amare, lui che l'aveva distrutta.

Lui così spavaldo, ma poi aveva paura di amare.
Lui così fiero, eppure così fragile.
Lui con i suoi capelli biondi, la pelle nivea e gli occhi di ghiaccio.
Lui che l'aveva tanto amata da lasciarla andare.

Chi da una parte e chi dall'altra del mondo, chiusero gli occhi, ma il ricordo non avrebbe fatto meno male.

" Se fosse stato il fato a farle ritrovare quel vecchio libro, comunque Lily non lo sapeva.
Con lo sguardo rapito lesse quella scritta per l'ennesima volta; 'Di proprietà di Scorpius Hyperion Malfoy.' 
Scorpius. Hyperion. Malfoy.
Lily tremò. Le guance si arrossarono così tanto da far sparire le efelidi al ricordo di quanto successo l'ultima volta. Le ultime volte. 
Perché nonostante tutti gli sguardi in cagnesco, lui l'aveva baciata.
Nonostante tutti i litigi, a lei era piaciuto.
E nonostante tutto fosse tremendamente insensato e sbagliato, a lei non poteva sembrare più giusto.
Ricordava il primo sorriso che le aveva rivolto.
Solo per lei. 
E quel pensiero le scosse il cuore. 
Perchè il suo non era un sorriso come gli altri, il suo era il sorriso di chi fa di tutto per nasconderlo dietro un ghigno arrogante, ma poi non ci riesce e cede.
E Lily si era ritrovata a sperare in segreto di vederlo cedere ancora.
Di veder brillare ancora i suoi occhi contro i propri, come se il calore della terra sciogliesse il ghiaccio più puro e lo rendesse acqua; Quando la guardava i suoi occhi erano azzurro vivo.
E poi quelle parole sussurrate sulla pelle; 'Ci siamo sempre sfidati ed io non ho mai perso, Potter. Non ti lascerò vincere il mio cuore.'
Così aveva detto, anche se quest'ultimo batteva furiosamente.
'Io non sto giocando.'
Quelle parole uscirono dalle labbra della ragazza in un sussurro quasi inudibile, e quasi se ne vergognò.
Lui doveva essersene accorto, perché si era morso le labbra con forza pur di non sorridere del suo imbarazzo.
E poi l'aveva baciata.
L'aveva baciata come nessuno aveva mai fatto prima.
Aveva assaggiato le sue labbra come il peccato più dolce, le aveva consumate come se fosse l'ultima volta.
La prima, e l'ultima volta.
E a Lily era parso di cadere.
Si chiese cosa le stesse facendo, perché in un attimo le gambe divennero molli, e la mente fu offuscata.
E respirarono l'uno nella bocca dell'altro, come fosse ossigeno.
E ancora una volta si odiarono in ogni istante, perché non riuscivano a smettere.
Perché non riuscivano a pensare.
Perché il forte tamburellare dei cuori copriva i pensieri.
Perché non c'era posto per nient'altro.
Ormai erano entrati nella loro bolla di sentimenti. Tutti talmente contrastanti da farli stare male e bene.

Male e bene.
Odio e amore.
Giorno e notte.
Potter e Malfoy.


Lily strinse forte il libro contro il petto, e prima che il cervello potesse comandarle qualsiasi cosa, le sue gambe si erano già mosse.
E correvano veloci, fino al freddo corridoio dei sotterranei.
E allora si fermò, con il cuore in gola.
Ma Lily quella volta dovette credere che il destino stava giocando con lei, con loro.
Perché lui era lì, solo, algido, bello e distante.
Azzardò un passo verso di lui e deglutì senza far rumore.

-Credo di avere qualcosa che ti appartiene.-

Disse mentre il corridoio vuoto le faceva eco. Tanto il fastidio, che la grifondoro fece un passo avanti.

-Lo so.-

La risposta atona del serpeverde la incuriosì, ignara del motivo di quella risposta.
Hai il mio cuore, ridammelo. Oppure sia come vuoi, io me lo riprendo.
Fu ciò che la mente del serpeverde partorì, ma gettò ugualmente lo sguardo di ghiaccio sul libro che la ragazza aveva ancora tra le mani.

-Grazie per avermelo portato.-

Disse in tono gelido, mentre la ragazza lo guardava quasi incapace di proferir parola.
Ma lei era Lily Potter.
Lily Luna Potter.
Si ripetè come un mantra, sperando di trovare forza nelle sue stesse parole.

-Non c'è altro?-

Chiese ostentando una sicurezza nella voce che in realtà non aveva.
E Scorpius si ritrovò ad ammirarla ancora una volta.
Il suo orgoglio era tanto da non permetterle di vacillare.
Ma a lui non doveva importare.
Doveva essere bravo come lei e non cedere.

-Dovrebbe esserci dell'altro?-

Le chiese con un tono di voce così gelido che Lily avrebbe voluto prenderlo a schiaffi.
Farlo ragionare.
Ricordargli ciò che erano stati, anche se solo per poco tempo.

-Lascia che io ti spieghi una cosa, Potter. Tu non sei niente, per me.
Ti ho baciata, è vero, ma credimi me ne pento continuamente.
E tutto solo per una stupida scommessa.-

Bugiardo. Quanto era bravo a mentire? Quanto era bravo a soffocare le emozioni? E quanto stava male a guardare quegli occhi d'ambra, così espressivi e caldi, increduli per le sue parole.
Codardo. Continuava a scappare da tutto, anche da lei. Soprattutto da lei.

-Scommessa?-

E quella volta anche lei vacillò. Anche il suo cuore perse un battito. Forse due, tre, o più.
Pensò che avrebbe anche potuto smettere di battere, lei non se ne sarebbe accorta.
Fin quando non fosse stramazzata al suolo battendo la testa, ovvio.

-Credevi davvero che io avrei potuto baciarti? E tu, stupida, che ci sei caduta per davvero.-

-Non ti credo.- Rispose lei. Il fuoco negli occhi appena lucidi. 
E tentava di autoconvincersi che non era così.
Perché non poteva essere.
Perché lui non poteva fingere un sorriso come quello dell'ultima volta.
Né quello sguardo intenso di chi ti spoglia con gli occhi e ti legge l'anima.
Era un bugiardo, un codardo, lui...

- Mi dispiace per te, Potter. Ma come fai a non credermi? Ti ho odiata per così tanto tempo.
La tua fottuta determinazione nel prendere il boccino prima di me, il tuo sorrisetto divertito ogni volta che vinci, e mi fai fallire. I tuoi ridicoli capelli rossi, il tuo cognome. Un'amico voleva vedere se il grande Scorpius Malfoy, per una volta, ma quella che vale più di tutte, sarebbe riuscito a battere Lil Luna Potter.-

La rabbia e l'indignazione le fecero perdere il controllo di sé.
E le guance si rigarono di lacrime amare.
Scorpius non si capacitava di come, nonostante piangesse, il suo sgurado riuscisse a mantenersi fiero e orgoglioso come sempre.
E l'ammirò ancora una volta.
E l'amò ancora una volta.
E gli si spezzò il cuore.
Le diede le spalle e chiuse i pugni così forte da conficcare le unghie nella carne e farla sanguinare.
Ma non gli importava.
Non era quello a fare male.

-Codardo.-

La voce della ragazza suonava ancora forte nonostante il pianto.
E non perse quella scintilla di determinazione che la caratterizzava. 

-Smettila di scappare. Ti prego. Sii coraggioso, prova ad essere forte.-

-Non lo sono.-

E la voce di lui era appena incrinata, mentre una mano andò a lisciare i capelli in un moto di disperazione.

-Non posso.-

Ripetè cercando di convincersi da solo.
E in quelle parole c'erano delle scuse.
Lily le sentiva forti e chiare; Scusa se mi sono innamorato di te, e poi non sono abbastanza coraggioso da non scappare.

-Posso esserlo per entrambi. Posso essere coraggiosa anche per te.-

-Non sarò io a disruggerti, non sarò io a farti del male. E ora vattene, Lily, non ti voglio.-

E lei se ne andò.
E lui la lasciò andare.
E lei stava male.
E lui stava peggio.
Quindi lei piangeva, quindi lui si faceva del male.

Se l'ami, lasciala andare.
E quindi la lasci andare.
Anche se questo ti distrugge.
Anche se non sarà lo stesso senza di lei.
Anche se tutto ciò che vorresti fare sarebbe seguirla e chiederle di restare.
Prenderla con te e amarla per sempre.
E invece resti lì, sperando che le passi presto, che torni ad amare.
Mentre tu non potrai farlo più.
Perché le hai donato il tuo cuore e poi non l'hai voluto indietro. "

E poi aprirono gli occhi, ancora chi da una parte e chi dall'altra del mondo.
L'uno davanti ad una finestra, con lo sguardo rivolto alla luna;

-Ti amo..-

L'altra davanti ad una finestra, con lo sguardo rivolto al sole cocente.

-Ti amo.-

Il ragazzo chiuse gli occhi ignorando quella lontana risposta che non avrebbe mai sentito e strinse i pugni.

-Per sempre..-

La ragazza chiuse gli occhi permettendo ad una lacrima di sfuggire al suo controllo, e con il sole che le scaldava la pelle si aprì in un altro sussurro.

-Per sempre.-
  
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