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Autore: Angelo_aiello    25/12/2013    0 recensioni
Parigi era tutto questo,il falò delle vanità per eccellenza,la doppia faccia di una medaglia fasulla,la delusione di un sogno custodito dentro il cuore da anni e una prigione,seppur meravigliosa, dalla quale bisognava scappare finché si era ancora in tempo,prima che fosse troppo tardi.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Aveva sempre pensato che Parigi sarebbe stata un ottima idea. Dannazione,tutti amano Parigi,i suoi colori, la sua poesia, i suoi misteri. Un grande re aveva detto che Parigi sarebbe valsa una messa,altri si consolavano dicendo che comunque anche quando la nostra vita va a puttane ci resta sempre Parigi. Ma seduto sul lungo Senna,fissando le luci di quell’immensa città, forse Parigi non sembrava più quello splendido paradiso che si era costruito per lunghi anni in quella piccola testa. Vie meravigliose,negozi da urlo,gente spettacolare, tutti li si,belli a vedersi,alcuni sarebbero stati anche invidiabili ma lui li conosceva bene i parigini,ci aveva avuto a che fare per tanto tempo e sapeva esattamente quello che celavano sotto i loro bei cappotti di pelle. Era tutta gente triste,disperata,sull’orlo di una crisi di nervi. Padri che salgono in metro ammantati nei loro vestiti il cui unico pensiero è quello di sperare che quel giorno il loro capo avrebbe deciso di cambiare vittima. Ragazzi disillusi ai quali non fai in tempo ad avvicinarti che già da 10 metri senti il tanfo del loro alito schifoso,un misto di alcol ed erba scadente,lo riconosceresti ovunque quel puzzo, è l odore di una generazione disillusa,sconfitta,che trae gioia in una bottiglia di vodka comprata a qualche euro da un marocchino e bevuta avidamente tra le fermate di una metro che corre troppo veloce ma non abbastanza per scappare da un esistenza che incombe perentoriamente sulle tue spalle. In metro si poteva vedere di tutto in effetti, la metro è una giungla dove non esiste differenza di colore,età,sesso, se riesci a prendere il fottutissimo posto è tuo e neanche un paraplegico in fin di vita potrebbe farti abbastanza pena da alzare il culo da li per cedergli quel posto che ti sei duramente guadagnato. La gente si rinchiude nel suo mondo,ha bisogno di un paio di cuffie e tutto sembra andar via per qualche istante,poi alla loro fermata,come macchine pre impostate si alzano e scendono giù sibilando un « Pardon » approssimativo,come se a Parigi bisognasse scusarsi per qualcosa,come se a qualcuno importasse sul serio. 

Lui a Parigi ci credeva sul serio,a quella città meravigliosa dove vai quando hai bisogno di trovare l’amore e lui l’amore lo rincorreva da un pezzo,o meglio, cercava di togliersi di dosso quel tremendo profumo di un amore troppo forte per andar via,gli si era attaccato alla pelle per anni e anni e quel che era peggio,gli si era attaccato al cuore più di ogni altra cosa al mondo, più del bene e del male, più del giusto e dello sbagliato, più dell’orgoglio e della vergogna. 

Ma Parigi era quello che era e nessuno poteva farci nulla o cercare di compiangerla,lei non avrebbe desiderato. Parigi è una grande signora,di classe,sofisticata,può offrirti tutto ciò che vuoi ma allo stesso tempo ti lascia vuoto e insoddisfatto. Vuoi l’arte? Bene il Louvre,l’Orsay,l’Orangerie sono li per saziare ogni tuo desiderio. Per quelli che continuano a definire arte quella specie di stronzate messe su da gente che non ha voglia di lavorare e pisciando sopra una tela decide di chiamarla ispirazione artistica allora Parigi ha inventato il centro Pompidou. 

C’è chi si inginocchia solo a letto,altri preferiscono farlo su lastre vecchie di 500 anni,neanche per questo però Parigi è impreparata. Notre Dame nasce al centro del quartiere latino,maestosità di pietra,nostra indiscussa signora della città con i suoi Gargoilles di pietra che sorvegliano i loro devoti cittadini.

C’è chi preferisce inginocchiarsi per altri motivi,beh Pigalle è la risposta a tutti questi problemi,il Moulin Rouge,streep club ovunque,tutti concentrati in una via di perversione,uno in sequenza all’altro,una strada all’inferno,forse la più dolce che un uomo abbia mai percorso. 

Ma che offre Parigi per i cuori infranti? Che offre per chi si è bevuto la stronzata che lei,proprio lei è la città dell’amore? Dove sono i protagonisti dei romanzi francesi dell’800?Le lettere d’amore,i baci rubati,le notti di passione. 

Questo resta ancora un miraggio per la bella città. L’amore è stato sostituito dal sesso,unico vero signore indiscusso. Ci sono uomini troppo innamorati di se,che tengono uno specchio sul capezzale del letto solo per vedersi mentre qualcuno li scopa senza rispetto di quello che sono,di quello che pensano,di cosa potrebbero diventare. E poi ci sono donne troppo frivole,occupate a scegliere quale sia il rossetto di Chanel migliore per farsi scopare da quel tizio che contrariamente ai mocassini e i calzini in tinta con la camicia non va in giro a succhiare cazzi ma ama ancora la buona e vecchia vagina. Ragazze che si svendono per nulla,ragazzi che nel nulla ci sguazzano e ri sguazzano come dei porci nel fango. 

Parigi era tutto questo,il falò delle vanità per eccellenza,la doppia faccia di una medaglia fasulla,la delusione di un sogno custodito dentro il cuore da anni e una prigione,seppur meravigliosa, dalla quale bisognava scappare finché si era ancora in tempo,prima che fosse troppo tardi. 

La sigaretta era finita e con lei anche il tempo dedicato a quella breve riflessione,era già tardi,l’ultima metro sarebbe partita tra meno di 20 minuti. Forse sarebbe stato meglio tornare a casa,si,quale casa?

  
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