Papà

 
Li avevo abbandonati.
Di nuovo.
Ma non potevo fare altrimenti.
Avrebbero continuato a soffrire.
Io ero la loro fonte di sofferenza.
 
Io che continuavo ad uccidere nonostante gli anni passati con loro.
Io che non ho mai dato retta ai consigli di Stefan e Caroline.
Io che sono l’egoista e che ho preferito rendere felice me stesso rovinando la vita agli altri.
 
Io che anni fa ho deciso di sposare Elena.
Io che ho avuto tre figli con lei.
 
 
Sono davanti al pensionato Salvatore.
Sono qui solo per un’unica ragione.
 
L’ultima volta.
Poi me ne andrò.
 
Busso perché mi sembra la cosa più cortese che potrei fare dato che ormai questa non è più casa mia.
Ad aprirmi è Barbie che, appena mi vede, tenta di chiudermi la porta in faccia.
Ma io la blocco.
 
“Cosa diavolo ci fai qui?”
“Pensi veramente che te lo dica? Fammi entrare, il tempo di cinque minuti. Poi me ne vado.”
Lei sbuffa sonoramente, mi fa spazio e io sono di nuovo a casa.
 
Solo per cinque minuti.
Ma sono a casa.
 
Senza degnarla di un altro sguardo salgo le scale.
A ogni gradino il cuore mi si stringe sempre di più, lo stomaco si attorciglia.
 
Cavolo, potrebbe essere più difficile?
 
Arrivo in cima.
Mi fermo.
Prendo un respiro profondo e vado verso il mio sfarfallio.
 
E la vedo.
La mia principessa.
Lì, seduta a giocare con l’orsacchiotto di Elena.
 
Non la vedo da una settimana e Dio solo sa quanto mi sia mancata.
E non so come farò a rinunciare a tutto questo per l’intera esistenza.
 
“Ciao piccoletta”
Mi avvicino a lei e mi inginocchio alla sua altezza.
Lily ha undici mesi ed è praticamente la mia fotocopia sputata.
Stessi occhi.
Stessa testardaggine.
Stesso sorrisetto.
 
Il suo sguardo si posa inevitabilmente su di me e l’attenzione per il pupazzo è letteralmente sfumata.
Poso la mano sulla sua testolina, arruffandole dolcemente i capelli.
Lei non si lamenta affatto e mi fa un sorriso enorme che mi scalda il cuore.
 
Come posso lasciarla?
Come posso abbandonare tutto?
 
“Quanto mi sei mancata principessa”
 
Con lei posso essere così.
Sincero fino in fondo.
E’ troppo piccola per capire e forse sarà più facile.
 
“Sono venuto qui per salutarti.
Non posso fare altrimenti.
Lo devo a te, ai tuoi fratelli e a tua madre.
Starete meglio senza di me anche se mi mancherete.
Siete tutto quello che ho e per questo non posso rovinarlo.”
 
Mia figlia continua a guardarmi intensamente ma il suo sguardo è mutato.
Sembra triste.
Sembra che capisca.
 
“Rimarrà un segreto tra di noi.”
 
Le faccio l’occhiolino per sdrammatizzare un po’.
Mi stupisco del fatto che non sia già scoppiato a piangere davanti a lei.
 
“Quando sarai grande mi capirai.
Spero solo che tu possa perdonarmi.”
 
La bacio delicatamente sulla fronte per poi alzarmi e girarmi.
Sento le lacrime che le imperlano le piccole guanciotte
Non posso vederla piangere.
Mi distruggerebbe letteralmente.
 
“Papà”
 
Tutto si blocca.
Freno la mia camminata.
Il mio cuore si gonfia e un sorriso mi increspa il volto.
Mi giro e ritorno indietro.
 
“Amore mio …”
 
La prendo in braccio e l’abbraccio forte.
Le lacrime continuano a scenderle silenziose bagnandomi la maglietta.
 
Questo è il regalo più grande che mia figlia poteva farmi.
Ma ora devo andare.
Devo farlo.
 
“Ti voglio bene bambina mia …
Non dimenticarlo mai.”
 
Le asciugo le lacrime.
La bacio sulla guancia.
La poso a terra e questa volta, senza fermarmi, esco.
 
 
“Sei sicuro Damon?”
Mi acciglio vedendo Caroline seduta sul divano con gli occhi rossi.
“No, ma devo farlo.”
Lei annuisce e so che vorrebbe fermarmi.
Ma so anche che non può.
So che ha pianto per tutto il tempo.
E so che questo rimarrà solo un segreto tra noi tre.
 
Angolo autrice:
Tutto questo mi è venuto fuori vedendo l'ultima puntata di TVD!
Damon che lascia Elena perchè sa di essere sbagliato per lei.
Io me lo sono immaginato in un futuro molto lontano e volevo renderlo un momento speciale per Damon.
Perchè secondo me l'unica persona che potrebbe "cambiare" per sempre quel personaggio sarebbe un figlio.
Ne sono sicura.
E quindi mi sono immaginata questa scena.
Così malinconica ma anche dolce.
Spero che sia di vostro gradimento.
Anna