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Autore: lyy223    26/12/2013    0 recensioni
Era una notte buia. Per le strade di Wallington passeggiava in quel silenzio un uomo che aveva sul volto la stanchezza di una notte dura passata alla centrale di polizia. L'unico suono presente era quello dei suoi stivali sull'asfalto umido del marciapiede dopo un'intera giornata di pioggia.
Genere: Azione, Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte buia. Per le strade di Wallington passeggiava in quel silenzio un uomo che aveva sul volto la stanchezza di una notte dura passata alla centrale di polizia. L'unico suono presente era quello dei suoi stivali sull'asfalto umido del marciapiede dopo un'intera giornata di pioggia. Come tutte le sere George attraversava quelle strade, la sua casa era poco distante dalla centrale..
Quella sera però c'era qualcosa di diverso nell'aria. L'atmosfera era tranquilla come non mai. L'uomo avvertiva un senso di attesa. Il suo fiuto da investigatore aveva percepito una situazione strana. Sentiva in cuor suo che sarebbe successo qualcosa, anche se non sapeva precisamente cosa.. L'istinto gli consigliava di tenere gli occhi aperti..
Spesso l'istinto non sbaglia, infatti quella notte l'istinto di George J. non si sbagliava affatto.
Mentre quell'uomo avvolto nel suo lungo trench nero si affrettava ad attraversare gli ultimi tre isolati che lo dividevano dalla sua casa, ma soprattutto dal suo amato letto, sentì qualcuno che lo seguiva. Inizialmente pensava fosse qualcuno che stava tornando verso casa. Ma più camminava e più si convinceva che quella persona lo stesse seguendo.  Rallentò Il passo per vedere se quella figura che lo seguiva faceva altrettanto. Ad un certo punto si fermò bruscamente. Fece finta di osservare una vetrina di un negozio di abbigliamento. Vide il riflesso di quell'uomo. Era più o meno alto come lui, esile, con un cappello che gli copriva la testa e il volto, un lungo cappotto rovinato. L'uomo appena capì di essere osservato, si voltò di spalle..
L'investigatore mantenne il sangue freddo, ricominciò a camminare e tornò al suo andamento normale..
Dopo un paio di minuti di cammino, arrivato finalmente sotto casa, si voltò ma non vide nessuno...
Mentre cercava le chiavi, colui che l'aveva seguito in precedenza lo prese per le ampie spalle e lo gettò nel vicolo di fianco a quel grande palazzo di un rosso sbiadito.. Il poliziotto andò a sbattere contro degli sporchi cassonetti ma riuscì a liberarsi dalla presa. Per difendersi stava per tirare un pugno con le sue grandi mani alla persona che l'aveva strattonato fino in quel vicolo buio.
Ma quando vide però che sotto il cappello nero c'era un volto anziano, Si fermò improvvisamente.
 Conosceva quel volto, gli era familiare. Ma non riusciva a capire chi fosse. L'uomo anziano gli sorrise, lo guardava intensamente negli occhi celesti, gli sorrideva mettendo in risalto ancor di più le rughe del viso ormai profonde a causa dell'età.
-cosa c'è JG? non mi riconosci più?? Ho capito, sono invecchiato di tanto ma non credevo di avere la memoria più fresca in confronto a quella di un ventisettene!".
George guardava l'uomo con uno sguardo perso, non riusciva davvero a capire chi fosse..
-Ci conosciamo?-.
-Ma come? Non ti ricordi più di me?-.
Uno stridio di gomme improvviso rimbombò nella grande strada principale su cui dava quel vicolo e interruppe la breve conversazione tra i due.
Lo strano uomo anziano si girò di scatto. Si allontanò velocemente.
-Ci rivedremo presto George, promesso!- urlò l'uomo anziano senza voltarsi.
George, questo era il suo cognome, ancora scombussolato per ciò che era successo, si avvicinò verso il portone di casa lentamente. Nella sua testa era ancora impresso il volto di quell'uomo. Pensava e ripensava alla sua faccia, ma nulla. Vuoto totale. Stava cercando di capire chi fosse, ma non riusciva a recuperare alcun ricordo collegato a quell'uomo.
Appena uscito dal vicolo vide una macchina nera parcheggiata ad una ventina metri di distanza dal vicoletto in cui era stato trascinato. Intravide nella macchina due individui loschi che lo osservavano.
Decise allora di entrare velocemente nel grande palazzo. Questa volta riuscì a trovare le chiavi facilmente, erano finite in un buco della tasca sinistra del trench. "Stupido vecchio trench! Prima o poi ti butterò!" pensò seccato.
Dopo essere salito per la vecchia scala scricchiolante del palazzo, aprì velocemente la porta di casa e se la richiuse violentemente alle spalle. Si buttò a peso morto sul letto per la stanchezza, ancora vestito. Si addormentò poco dopo.
   
 
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