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Autore: Betty    16/11/2004    4 recensioni
Lord Diamond chiama presso il suo castello il dottor Averstone, per curare il mutismo della sorella Rose. Cosa farà quando si ritrova davanti la figlia del dottore, deceduto per una bronchite non curata? Sarà costretto ad assumerla sia per sua sorella, che per se stesso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Innanzitutto voglio scusarmi per il ritardo con cui pubblico questo capitolo, purtroppo ho qualche problema di salute e la mia mente è concentrata su questo

Innanzitutto voglio scusarmi per il ritardo con cui pubblico questo capitolo, purtroppo ho qualche problema di salute e la mia mente è concentrata su questo. Ma non voglio annoiarvi, ringrazio le ragazze che mi sostengono con le loro recensioni. Mi scuso anche perché questo capitolo l’ho scritto con un po’ di fatica e non mi soddisfa molto. Comunque grazie, un bacio Betty.

CAPITOLO 23

Poco prima del tramonto gli uomini si stavano radunando nel salone principale, Paul aveva mandato un ragazzo a controllare la zona per segnalargli dove fossero poste delle grosse pietre in modo da restringere il campo di ricerca. Il ragazzo segnalò con precisione i posti dove aveva notato delle pietre con le caratteristiche che aveva descritto Rose.

"Bene, queste informazioni restringono di molto il campo. Dovremo dividerci in gruppi" Paul divise la cartina in tre zone "Io controllerò questa zona, tu Oliver quella successiva e Benjamin.. dov’è Benjamin?" chiese Paul guardandosi intorno.

Nessuno seppe rispondergli, Paul alzò un sopracciglio in modo interrogativo, mentre nella sua mente si stava facendo strada un sospetto "Vado a cercarlo" disse ma fu bloccato da Alex e Patricia.

"Non vi preoccupate Paul ci penso io, è andato a riposare nella sua stanza. A dire la verità avrei dovuto svegliarlo ma me ne sono scordata" poi la donna raccolse le gonne tra le mani e corse al piano superiore.

"Patricia non correre!" le disse Oliver.

"Sono incinta non invalida!" esclamò la donna zittendo il marito. Paul si voltò verso l’amico e sorrise dandogli un pacca sulla spalla. "E bravo il nostro Oliver, non hai perso tempo! Comunque dovrei andare io a vedere.."

"No, finisci di parlare con gli uomini, a Benjamin farò un riassunto" disse Alexandra spingendo Paul verso il gruppo in attesa. L’uomo non poté ribattere ma sospettava che Benjamin non fosse nella sua stanza.

"Stavamo dicendo.."

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Patricia andò sicura verso la camera di Rose, bussò, poi entrò con una mano davanti agli occhi, non voleva trovarsi davanti brutte sorprese.

"Benjamin.." disse poi sentendo che nessuno le rispondeva aprì le dita e vide il fratello che dormiva e Rose appoggiata alla sua spalla, sorrise erano così dolci, andò vicino al letto e scosse il fratello.

"Benjamin.." il ragazzo aprì piano gli occhi e osservò confuso la sorella, che diavolo ci faceva nella sua stanza? Poi sentì un peso sul suo braccio e si ricordò che era nella stanza di Rose.

"Che ore sono?" chiese.

"E’ il tramonto e da basso Paul si sta chiedendo dove sei! C’è mancato poco che venisse lui a cercarti!" esclamò Patricia mettendosi le mani sui fianchi.

"Diavolo!" esclamò l’uomo, se Paul l’avesse trovato lì sarebbero stati guai, fece appoggiare rose ai cuscini, la ragazza dormiva profondamente ignara del rischio che avevano corso.

Quando uscirono dalla stanza Patricia lo rimproverò ancora. "Ma sei impazzito? Se fosse venuto Paul, avrebbe potuto fare una sciocchezza!"

"Al più avrebbe fatto anticipare la data del matrimonio, su non fare quella faccia sorellina, è giusto che mi sposi anch’io. Adesso è meglio che vada, naturalmente io ero nella mia stanza!" disse l’uomo poi corse al piano inferiore.

"Scusate il ritardo, non mi sono svegliato!" esclamò in direzione di Paul.

"Non c’è problema" rispose l’uomo mentre osservava severo l’amico. "Stavamo dicendo che ci siamo divisi in tre squadre, tu dovrai perlustrare questo settore, il giovane John ci ha segnato dove ci sono delle pietre che potrebbero fare al caso nostro. Naturalmente lavorando al buio sarà un po’ dura."

"Sono sicuro che questa notte riusciremo a mettere fine a questo incubo" disse Benjamin.

"Mi sembri alquanto contento? A cosa dobbiamo questo stato d’animo?" chiese Paul curioso.

"Amico mio, ogni uomo ha dei segreti che non vuole rivelare. Credo che si ora di andare!" disse poi rivolto agli uomini che gli erano stati assegnati, insieme a loro si diresse verso il cortile del castello.

Paul avrebbe voluto sapere cosa nascondesse "Togliti quell’espressione truce dal volto! Sei troppo sospettoso." Gli disse Alexandra dandogli un bacio sulla guancia.

"Non sono sospettoso, sono un uomo e so come ragioniamo!" disse poi uscì anche lui per la loro caccia al tesoro.

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A Londra l’anziana Lady Christina stava osservando il fuoco nel camino, le fiamme erano così belle e pericolose pensò. Dopo il matrimonio del nipote, non aveva più osato uscire di casa a causa della vergogna, di colpo era invecchiata, si sentiva stanca. Aveva lottato tutta la vita per ottenere i suoi scopi e alla fine aveva fallito; ripensò al suo debutto in società, avrebbe potuto sposare addirittura il principe, lui aveva espresso una simpatia nei suoi confronti, invece i suoi genitori l’avevano già incastrata in un matrimonio combinato con la famiglia Diamond, e il principe saputolo si era dedicato ad altre giovani fanciulle. Si era dovuta rassegnare, perché quello scellerato di suo padre aveva buttato la loro ricchezza ai tavoli da gioco e in compagnie femminili. Lei era stato l’agnello sacrificale per saldare tutti i debiti che assillavano la sua famiglia, una famiglie tra le più in vista di tutta l’Inghilterra, sospirò. Dopotutto Joshua Diamond era stato un buon marito e non le aveva mai fatto mancare niente, ma lei doveva prendersi la sua rivincita, doveva salire ancora di un gradino la scala sociale. Quello stupido di suo figlio e poi suo nipote aveva distrutto tutto, tutto il suo castello di carta. Sospiro di nuovo in preda ai ricordi, quando una fiammata insolita del camino attirò la sua attenzione.

"Che succede?" disse ad voce alta, ben sapendo che nessuno avrebbe potuto sentirla.

"Sei invecchiata!" disse una voce alle sue spalle, era stato un sibilo ma lei lo aveva sentito chiaramente. La donna si girò di scatto ma non vide nessuno, forse si era fatta suggestionare dalle stupide dicerie che dicevano sul fantasma di Lucille, si mise una mano sul cuore e sentì che batteva all’impazzata, si alzò a andò a tirare il cordone accanto al letto, subito una cameriera corse da lei.

"Desiderate milady?"

"Fatemi preparare una tazza di te e che sia ben caldo"

"Subito milady" rispose la ragazza facendo un inchino e uscì dalla stanza.

Christina tornò a sedere davanti al fuoco, all’improvviso le sembrò di vedere tra le fiamme un volto, chiuse gli occhi e li riaprì, l’immagine era scomparsa. Cosa le stava accadendo? Stava forse perdendo il senno?

"No, non stai perdendo il senno mia cara!" la voce! Un’altra volta, Christina si voltò di scattò e si fronteggiò con la proprietaria della voce, Lucille.

"Lu-Lucille!" esclamò la donna meravigliata e spaventata allo stesso tempo.

"Sono tornata, per te."

"Per me?" chiese allibita Christina.

"La mia fine è giunta, tra poco sparirò da questo mondo, ma non me ne andrò da sola."

"Cosa vuoi dire?" chiese Christina indietreggiando.

"L’hai già capito, tu verrai con me, anche tu sei colpevole quanto me, ma non preoccuparti non soffrirai."

"Tu non puoi!" disse la donna.

"Cara Christina è giunto anche il tuo momento. Forse ti farebbe piacere sapere che Rose e il giovane Price si sposeranno, non sei contenta? Seppur in modo trasversale hai raggiunto il tuo scopo. Ora niente ti tiene legata a questo mondo." Lucille si avvicinò lentamente alla donna.

"No! Noooo!" urlò Christina disperata.

Sentendo le urla la cameriera che stava portando il te, abbandonò per terra il vassoio, corse verso la stanza di Lady Christina ed entrò, quello che vide fu la donna seduta sulla poltrona accanto al camino e un essere che la osservava sorridendo, una donna bellissima ma effimera.

La ragazza rimase impietrita poi urlò con quanto fiato aveva in gola, altre cameriere accorsero e videro Lucille, lo spirito poi sparì così come era venuto. Lady Christina giaceva sulla poltrona senza vita.

***********************************************************

Tra poche ore sarebbe stata l’alba e le loro ricerche non avevano avuto esito, Paul si sentiva sconfortato, avevano esaminato solo una piccola parte dei posti segnalati, ormai si stava rassegnando all’idea di dover continuare il lavoro il giorno successivo.

Raccolse le forze e spostò un altro masso con l’aiuto di un altro uomo, sempre insieme scavarono con lentezza il terreno, un ragazzo teneva una lanterna per illuminare il loro lavoro, Paul stava per abbandonare quello scavo quando notò qualcosa di bianco, decise di togliere altro terreno e finalmente trovò quello che stavano cercando. In pochi minuti aveva riportato alla luce le ossa della donna che ossessionava le loro vite. Oliver e Benjamin erano stati chiamati e arrivarono quando il corpo fu disseppellito interamente, Oliver studiò lo scheletro "Vedete queste costole rotte devono aver perforato i polmoni e forse il cuore, il bacino e rotto, è morta sul colpo sicuramente."

Paul trovò nel terreno un anello con inciso lo stemma dei Diamond, quella era la conferma "Forza portiamola al castello, chiudete quella buca e qualcuno vada a chiamare il prete, ditegli che c’è un funerale da celebrare."

Quando arrivarono al castello, le tre donne li stavano attendendo con ansia, non riuscivano a crederci che l’incubo stava per finire. "Dobbiamo ancora celebrare il funerale, non siete obbligati a venire" disse Paul rivolto agli amici, Alexandra era al suo fianco e gli teneva la mano.

"Io ci sarò" disse al marito.

"Anche noi" disse Patty parlando anche per Oliver.

"Devo esserci" disse Rose sapendo che Benjamin sarebbe stato al suo fianco.

Quel pomeriggio il prete del villaggio vicino celebrò il funerale di Lucille Diamond, seconda moglie del defunto Lord Diamond. I resti mortali furono sepolti in un terreno al di fuori delle mura del castello, terreno fatto prima consacrare, con quel gesto si chiudeva definitivamente una delle pagine più triste della dinastia dei Diamond.

Durante la cena erano tutti allegri, ormai non temevano più l’apparizione del fantasma, Jenkins però interruppe il loro chiacchiericcio. "Milord, perdonatemi se vi interrompo, ma è arrivato un messaggero da Londra."

"Chi lo manda?" chiese Paul curioso.

"Il Sig. Brooke"

"Il notaio di Lady Christina?" disse Paul non capendo il perché di quella visita. "Fallo passare Jenkins."

"Come desiderate Milord."

Pochi attimo dopo, un uomo entrò era stanco per il lungo viaggio e Paul fece portare da bere per lui, dopo essersi dissetato l’uomo consegnò una lettera da parte del notaio Brooke. Paul aprì la busta impaziente, lesse velocemente mentre un’espressione incredula gli si dipingeva sul volto.

"Paul cos’è accaduto?" chiese Alexandra preoccupata.

"Leggi tu stesa" disse l’uomo passando la lettera in mano alla moglie.

Signoria vostra, vi scrivo questa lettera per comunicarvi il decesso di vostro nonna, Lady Christina Diamond, è morta l’altra notte senza soffrire nel calore della sua casa.

Sono estremamente affranto per la scomparsa di Lady Christina che reputavo una donna molto colta e cortese e mi aggiungo con umiltà al vostro dolore.

Essendo morta senza testamento tutte le sue proprietà passeranno in mano vostra e di vostra sorella al compimento della maggiore età di Lady Rose.

Vorrei aggiungere anche che numerose cameriere hanno visto un "fantasma", una donna, accanto al corpo di Lady Christina, naturalmente sono tutte credenze popolari ma mi è sembrato giusto avvisarvi prima in modo che possiate mettere a tacere queste chiacchiere.

Attendo vostre notizie, servo vostro.

Notaio

J. Brooke.

Alexandra posò la lettera che venne letta anche da Rose e dagli altri, tutti sapevano che il fantasma nominato non era una credenza popolare ma l’ultima apparizione di Lucille.

"Questa volta è veramente finita" disse Paul prendendo una mano di Alex tra le sue.

"Una nuova vita, da oggi inizia una nuova vita!" disse Rose con un sorriso.

  
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