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Autore: katherinepiercekat    26/12/2013    2 recensioni
Post Thor, the dark world. Angst | Thorki.
"Fissò Thor, quasi con compassione, posando la mano destra sul petto. Un segno riconoscibile a chiunque. Un segno di morte. E fu così che l'urlo del dio riecheggiò per tutto il palazzo di Asgard."
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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A breath without you.

«I never wanted the throne, I only ever wanted to be your equal.» - Loki Laufeyson.

Thunraz, Donar, Thor.
E' mai esistito un suono più bello del tuo nome in qualsiasi forma esso sia pronunciato?
Se potessi, farei tutto ciò che è in mio potere per bloccare il tempo e poterti ammirare per sempre, perdendomi nei tuoi occhi da guerriero che ho imparato ad amare giorno dopo giorno.
Desidererei stare tutto il tempo accanto a te, stringendoti e accarezzando i tuoi lunghi capelli biondi che per me sono più preziosi dell'oro stesso.
Ma adesso tutto questo è solo un ricordo lontano, di notti passate a fissare il tuo volto, le nostre anime divise in un solo corpo.
Ho dovuto modificare il Fato, ho dovuto agire per salvarti, per mantenere in vita il re dei nove regni.
L’Aether non è stato distrutto del tutto, una piccola parte è stata confinata nel corpo di un uomo attraverso un incantesimo oscuro e potente. Il corpo di costui è quello di Odino, tuo padre. Ed è stato lui stesso ad eseguire l’incantesimo, con le proprie mani e il proprio sangue. Non vuole che tu salga al trono, vuole ucciderti per poi morire come unico erede di Asgard. Convinto della profezia del saggio che siede al suo fianco nel palazzo reale, la quale afferma che tu avresti portato alla distruzione l’impero creato dai tuoi antenati, ha agito con stupidaggine, ha agito alle tue spalle con l’unico scopo di distruggerti.
Tutto ciò l’ho saputo solo ieri da un elfo oscuro di Malekith, ma avevo già da tempo alcuni sospetti, sospetti che non ti potevano essere rivelati, perché sei talmente impulsivo e testardo che avresti voluto risolvere la situazione di testa tua, finendo così ucciso.
Questa stessa notte ho deciso di voler affrontare Odino, usando i miei poteri e prendendo le tue sembianze. Ho intenzione di smascherarlo e di ucciderlo, ma così facendo non so se riuscirò a ritornare da te.
Chiamami pure vigliacco, testardo, incapace, egoista come tutti hanno sempre fatto, ma lo faccio per te. Per darti la possibilità di vivere ancora, di vedere con i tuoi occhi le meraviglie del mondo, di poter avere un giorno una famiglia. Sei tutto ciò che mi rimane, dopo la morte di Frigga. E ti amo troppo per lasciarti andare. Ma è mio dovere farlo, perché se Odino avesse ordinato prima del tempo la tua distruzione, l’impero di Asgard sarebbe caduto realmente in rovina.
Ti prego, capiscimi. Tu sei la salvezza dei nove regni, sei il loro re, tu non puoi morire. Tu devi vivere per loro, per il tuo popolo, per i tuoi sudditi.
La mia vita è irrilevante, da sempre ho mentito, ingannato e ucciso. Ho fatto cose tremende, ove nessuno è in grado di redimermi. O forse il tuo cuore l’ha già fatto, e questo, dentro la mia anima, è inciso come il sangue.
Quindi perdonami, perdonami perché quando eri bambino ero solito farti dispetti, perché molte volte ti ho disonorato, perché ti ho fatto soffrire torturando la tua anima, perché non ti ho amato come avresti voluto.
Perdonami perché ti amo così tanto che mi duole il cuore, ma adesso sono libero, libero di amarti senza metterti in pericolo.
Non è un addio e nemmeno un arrivederci. Questa lettera è una speranza, una piccola parte della mia anima ancora umana.
Per questa ragione, se adesso stai leggendo tutto ciò, promettimi che non impazzirai, che continuerai a regnare a testa alta, da valoroso guerriero, re, amante e marito quale sei.
Con amore e speranza,

Tuo per sempre, Loki.

Il re posò tremando la lettera sul tavolo dinanzi a lui, le lacrime che scorrevano calde come fonte di scura corrente.
Fissò la porta sino a quando un servo entrò nella sua stanza, affannato, un'espressione di dolore sul viso. Fissò Thor, quasi con compassione, posando la mano destra sul petto.
Un segno riconoscibile a chiunque. Un segno di morte.
E fu così che l'urlo del dio riecheggiò per tutto il palazzo di Asgard.



  
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