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Autore: Tempie90    26/12/2013    9 recensioni
Seguito di "Il loro primo albero di Natale" troviamo ancora Castle alle prese con l'albero di Natale per Nico.
Spero di suscitare una vostra risata in questo periodo di feste! =)
Buona lettura!
Tempie. =)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Questione di fiducia: Nico's Adventures!!'
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Buona sera =D
Avrei dovuto pubblicare questa OS ieri, perchè è incentrata sul Natale dei nostri eroi, ma ho avuto la possibilità di farlo solo adesso... Spero che il mio regalo, seppur in ritardo, sia comunque di vostro gradimento *_*
Ne approfitto per augurarvi Buone Feste nell'attesa trepidante del 6 gennaio!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Tempie. =)



                                     L'albero a portata di Nico...





“Et Voilà! Ho finito. Ecco a voi l’ albero a portata di Nico.” Lo scrittore si allontanò di qualche passo per ammirare la sua opera. Fiero e impettito chiamò gli altri due occupanti del loft.
“Amore? Venite a vedere…”
“Castle stavo dando da mangiare  a Nico, non potevi aspettare altri cinque minuti?” Disse scocciata la detective.
“Oh Kate, perché devi sempre riprendermi? Ho finito l’albero guarda, non è fantastico?” Chiese con il sorriso di un bambino adorabile.
“Gagaaa” Nico si sbracciò indicando l’albero.
“Ti piace ometto? Meno male, visto che mamma non vuole darmi nessuna soddisfazione..” Disse imbronciato.
Kate alzò gli occhi al cielo esasperata. “E’ bellissimo Castle…va bene così?”
Castle la guardò ancora più offeso. “ Detective non sei per nulla convincente.. Ma lasciamo perdere, vieni qui Nico, te lo faccio vedere da vicino.” Detto questo prese il bambino in braccio e si avvicinò, barcollando giocosamente, all’albero mostrandogli tutti i peluche appesi, tra cui lo scoiattolo, un panda, qualche elefantino e scimmietta.
“Ti piacciono? E qui ci sono anche delle scatolette con dei cioccolatini, mentre qui ho messo le caramelle…” Poi avvicinò il viso a quello del bambino con fare cospiratore. “Appena mamma si allontana te ne do qualcuna.”
“Castle!” Il richiamo della detective lo fece sobbalzare. “Non ci provare nemmeno, Nico non può fare abuso di queste cose, è ancora troppo piccolo.”
“Oh oh, mano sui fianchi. Sguardo assassino. Piede che batte furiosamente a terra…Nico, siamo nei guai!!” Sussurrò terrorizzato lo scrittore mentre osservava la sua musa. Il bambino invece lo guardava come se fosse impazzito non capendo cosa stesse succedendo.
“Ga?” Chiese, a modo suo, indicando l’albero.
“No Nico, non adesso ok? Mamma non vuole che te le dia…Non insistere prima che ci chiuda in soffitta!” Sussurrò ancora più terrorizzato.
Ma il bambino insistette con voce più squillante. “ Gaaa gaaaa” Indicando ancora l’albero.
“Hai visto? Adesso vuole le caramelle…” Kate assottigliò lo sguardo.
“Beh, almeno una possiamo anche dargliela no?” Tentò lo scrittore.
“Assolutamente no! Deve prima finire di mangiare la sua pappa, poi vedremo…”
L’uomo allora accostò nuovamente il viso a quello del figlio guardandolo negli occhi serio. Ovviamente Nico, inconsapevole della situazione lo osservò con quei suoi grandi occhi azzurri, attenti. “ Va bene ometto… Abbiamo quasi raggiunto un accordo: tu mangi tutta la pappa e mamma ci permetterà di mangiare le caramelle…Ok?”
“Ci???” La voce alle sue spalle gli procurò un mezzo infarto. Quand’è che si era avvicinata?
“Ehi, che fai origli? Quello era un discorso tra me e mio figlio.” Disse indispettito.
“Vorrei solo capire se stai usando di nuovo nostro figlio per i tuoi sotterfugi golosi…”
“Non mi permetterei mai!” Rispose offeso.
“Davvero? Come quando per halloween ti sei ‘travestito’ da scrittore e sei uscito con Nico nel passeggino per il ‘dolcetto o scherzetto’ tornando con il già nominato passeggino pieno di caramelle che, era chiaro, non ti avevano dato le persone alla porta?”
Chiese sarcasticamente e tutto d’un fiato.
“Non è vero! Certo che me le avevano date le persone alla porta, sono uno scrittore, mi avevano riconosciuto e mi avevano omaggiato con tutte quelle caramelle.” Rispose alzando il mento come una prima donna.
“Castle, c’era lo scontrino tra tutte quelle caramelle…Le hai tolte dalle confezioni ma ti sei dimenticato dello scontrino!” Disse sollevando gli occhi al cielo.
“Cavolo detective 24h su 24h!” Disse cercando di portarla sul ridere. Quel discorso non stava andando a suo favore.
Ci pensò Nico a salvarlo dalla situazione, sbracciandosi ancora verso l’albero.
“No…Piccolo, abbiamo fatto un patto ricordi? Prima la pappa e poi le caramelle.” Cercò di tranquillizzarlo lo scrittore.
“Gaaaaaa.” Insistette ancora.
“Ok adesso basta. Nico andiamo a finire di magiare e poi ti do le caramelle!” Disse Kate più dolcemente. Lo prese in braccio e si diresse in cucina. Castle si voltò verso la sua opera e, aprì furtivamente una scatoletta con dei cioccolatini. Sorrise a missione quasi compiuta.
“CASTLE!”
“Oh Signore!” Balzò indietro spaventato.
“Se provi a mangiare uno solo di quei cioccolatini o caramelle, giuro che farò in modo che Nico non abbia dei fratellini in futuro!”
“Vuoi altri figli?” Gridò l’uomo dal salone verso la cucina illuminandosi.
Si sentì in risposta un sospirò che sapeva di esasperazione.
“Vieni a tavola, non è il momento di parlarne!”
L’uomo rabbrividì: sempre autoritaria la sua Kate. Sorrise, lui l’amava anche per questo. E per il suo lato da tigre. E anche quello sexy. E anche il suo lato B. E anche quando faceva quel giochetto in camera da letto con… “CASTLE!”
“Arrivo amore, arrivo.” Rispose correndo in cucina.
 
 Finita la cena si accoccolarono sul divano, mentre Nico sgambettò verso il salone come se avesse un’importante missione.
“Oh no, se ne è ricordato?” Esclamò Castle, sepolto tra i comodi cuscini, seguendolo con lo sguardo. Strinse ancor di più Kate al suo petto.
“ E’ colpa tua che gli metti queste idee in testa.” Lo rimproverò rilassandosi su di lui con una mano sul suo petto e le gambe di lato sul divano.
“Mhm… Lo preferivo quando ti stava appiccicato addosso e non mi permetteva di baciarti…” Mugugnò.
Kate rise dandogli un colpetto alla spalla. Lo sentì farsi pensieroso all’improvviso.
“Castle?” Lo chiamò come a chiedergli che stesse pensando.
“Ho un’idea.” Disse.
“Un’idea riguardo cosa?”
“Per far venire qui Nico invece che alzarci noi!”
“Ah si? E quale sarebbe?” Chiese con un sopracciglio alzato osservandolo.
Castle sorrise furbo, cosa che incuriosì maggiormente la donna, e si avvicinò dandole un bacio. Dolce, lento, atto a gustarsi a vicenda.
Kate si staccò leggermente da lui sorridendo: “Mhm, ottima idea…” Così riprese a baciarlo teneramente. Adorava quei baci. Non c’era urgenza o passione, solo tanto amore espresso in quello sfiorarsi di labbra e dall’ incontro delle loro lingue.
Erano ancora immersi nella loro romantica sessione di baci quando un frastuono li fece saltare giù dal divano. Si voltarono allarmati verso il salone correndo a cercare Nico.
Quando arrivarono rimasero scioccati dalla scena. Il più stravolto fu Rick nel vedere il suo adorato albero, addobbato con tanta cura e meticolosità, completamente distrutto e non più in posizione verticale bensì orizzontale.
Cercarono con gli occhi Nico ma sentivano solo i suoi gorgoglii allegri.
“Ma dov’è?” Chiese preoccupata la donna.
Non ebbero il tempo di cominciare a cercarlo che il piccolo sbucò tra i rami dell’albero, miracolosamente intatto e con un sorriso da orecchio a orecchio. Completamente incurante del disastro combinato, lo videro sedersi in mezzo a quei rami ormai distrutti e tirar fuori da quell’ammasso di verde un peluche. Li guardò contendo con gli occhi brillanti, mostrando loro il piccolo panda che aveva tra le mani.
“Gaaaaadaaaaa” Affermò gioioso.
Rick quasi ebbe un mancamento.
“Ha…Hai…” Chiuse gli occhi respirando profondamente prima di continuare. “ Hai tirato giù il mio albero per quel peluche????”
Il bambino guardò il suo piccolo amico, e si voltò di nuovo verso di loro sorridendo felice. Per lui era stata una soddisfazione. “Gaaaaa”
“Credo che per tutto il tempo, il suo pensiero fisso non fossero le caramelle ma quel peluche, Rick! L’ha indicato ripetutamente questa sera mentre noi parlavamo…Non voleva le caramelle ma quel panda!” Disse ancora mezza scioccata Kate.
“E non poteva dirlo esplicitamente invece di distruggere un albero? Guardalo lì, lo maltratta pure.” Disse sconvolto indicando il bambino seduto sui rami e che ogni tanto strappava qualche ago.
Kate guardò prima il figlio felice per la missione compiuta, poi Rick sbigottito per la scena.
Castle sentì gli occhi della donna su di sé e la guardò a sua volta. La vide sorridergli dolcemente, con uno sguardo perso e bonariamente divertito.
“Adesso perché ridi?” Chiese imbronciandosi con le braccia al petto.
“Ti amo.” Disse solamente.
Due semplici parole che in una situazione del genere non avrebbero avuto senso se non per il fatto che la loro era una famiglia strana, e nelle famiglie strane si scelgono i momenti meno azzeccati per dire certe cose.
Rick si sciolse a quello sguardo e a quelle parole. Le si avvicinò lasciandole un bacio sulla guancia.
“Ti amo anch’io, Kate.” Le sussurrò all’orecchio.
Si sorrisero innamorati.
“Gaaaadaaaaaaaaa”
Rick alzò gli occhi al cielo mentre Kate scoppiò a ridere.
“Mamma mia Nico, una tregua no?” Disse l’uomo dirigendosi verso il figlio.
Kate lo seguì e insieme si sedettero vicino a lui sui rami, tanto ormai quell’albero era irrecuperabile.
“Domani andremo a comprare un altro albero, questa volta però vediamo di non farlo….a portata di bambino!” Disse serio.
Quelle parole fecero nascere l’ennesima risata di Kate che per consolarlo un po’, prese tra gli addobbi una delle sue adorate scatolette con cioccolatini e caramelle.
“Forza papà golosone…” Gli disse porgendogli l’oggetto. “ A te l’onore di aprire questa scatoletta. Ho davvero voglia di una caramella.” Gli sorrise.
Il viso dell’uomo s’illuminò. Prese la scatola dalle sue mani e l’aprì teatralmente prima di metterla tra loro permettendo anche a Nico di osservare le leccornie dentro.
Il piccolo le studiò per un momento interessato, poi sorrise e affondò il pugno dentro.
“Oh no no birbantello. Una sola.” Disse Kate severa.
Il bambino la guardò con i suoi occhi da cucciolo, uguali a quelli del padre. ‘Oh cavolo’ pensò. ‘ Due contro uno non vale!!’ Sospirò sconfitta.
“E va bene. Due. Non una di più!” Affermò assottigliando gli occhi.
Nico sorrise di rimando e lei gli aprì il primo cioccolatino, sotto gli occhi dolci del suo scrittore.
Kate si voltò e ricambiò il suo sorriso. Poi prese una caramella, la scartò e gliela poggiò delicatamente sulle labbra.
Sarebbe stato un Natale fantastico.


Tempie's corner:

Spero che questa shot vi abbia divertito come ha divertito me quando l'ho scritta. O comunque che  vi abbia lasciato un dolce sorriso sulle labbra.
P.S. Non ho avuto il tempo di rileggerla da quando l'ho scritta perciò spero non ci siano troppi errori.
Un bacio e ancora auguri!
Tempie. =)

 
  
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