Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: Rety    26/12/2013    1 recensioni
Poesia evocativa. Campi di concentramento. Olocausto. Filosofia. E un po' di realtŕ.
Genere: Drammatico, Poesia, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 


Il cielo stellato sopra di me
E' la legge morale dentro di me.
Traggo inconsciamente vantaggio
Da citazioni errate a caso.
Note musicali sparse come peli
Di un barboncino, bianche e sfacciate,
Rivestono come foglie secche il pavimento
Della foresta nera delle mie giornate,
Ed evito cosě di calpestare la realtŕ,
Evito di farmi mordere dalle vipere,
E levito, leggero, distratto e distolto
Da tutto, vado. Evado.
Descrizioni tristi di un mondo silenti offrono 
Alla mia mente viaggi privi
Di apparente ritorno per un altro mondo, lo stesso
Peggiore.
Signori e signore
Divisi tra loro, 
Dai figli, dall'oro.
Terreni battuti e polveri varie
Per aria e per terra e per costole umane;
Cieli coperti e nuvole obese 
Si oppongono ai resti di bestie distese 
Sui fianchi o supine o comunque che importa? 
Chi č vivo si conta da tempo le ossa
Con gli occhi ed č solo ch'č compito duro
Siccome ne spuntan di nuove a ogni pasto.
Si dorme per sbaglio.
Ci si ama per sfregio.
Si muore per danno 
Di chi poi č costretto
Giŕ morto a trovarsi
In cinque in un metro
Ristretto e riarso
Perfino all'inferno.
E ride bene chi ride ultimo.
E vive bene chi vive ultimo?
Deride bene chi vive,
Ma mi viene da chiedere: "chi vive?"
Un tramonto muore ad aprile:
Geme una luce zodiacale 
Che, bui tutti i rivali,
Riflette le polveri interstellari;
Occhio intrepido vede,
O soltanto lo vuole,
Cuore trepido gode,
O soltanto non duole.






 




 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: Rety