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Autore: Cris 99    26/12/2013    0 recensioni
Prendo la rincorsa e sto per scagliargli la spada addosso quando mi sbatte contro il muro e mi porta via la spada e la posa sulla mia gola. Lo sapevo, era tutto un trucco per aggirarmi e uccidermi. Un po' più di pressione e sono morta, la mia vita è nelle sue mani.
Adesso siamo a pochi centimentri di distanza. Potrebbe distruggermi o baciarmi, la scelta sta a lui.
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Siamo arrivati allo scontro finale. Dopo mesi passati a combattere sulle strade, nei campi, ho finalmente davanti a me il mio piu grande nemico. Ha ucciso mio padre,  mia madre e mia sorella ancora in fasce. Non ho piu una famiglia causa sua. Il mio regno non è altro che macerie. Ha distrutto tutto quello che era caro per me. Tutto quello che mi resta è ucciderlo e adesso è arrivato il momento.
Ci troviamo nella biblioteca della torre circolare. Abbiamo iniziato a combattere ieri sera e, fin dal campo, ci eravamo trovati.  Lui era della parte opposta, dal suo ghigno ruiscivo a capire l'ignoto. Lo scontro era stato cruento, i miei combattenti, ormai decimati, davano il meglio di loro. Senza il nostro stratega, rimasto ucciso in un'imboscata, non riuscivamo a sfondare le linee nemiche. Non c'era nient'altro da fare se non rifugiarsi nel castello, ormai unica costruzione non ancora incendiata o crollata. Il mio popolo non esisteva più,  i miei soldati non avevano una famiglia e quindi, non avevano niente da perdere, come me.
Tutto ero iniziato per via di un mio capriccio. Un re di un paese lontano aveva preteso che io e suo figlio ci sposammo. Io non volevo, ero innamorata di un povero stalliere e il cuore immenso di mio padre, preferiva il bene della figlia piuttosto che accoppiarla con uno sconosciuto. Il giorno dopo l'invio del rifiuto attraverso un piccione viaggiatore, mio padre venne assassinato. Come lui anche mia madre, ma a lei gli avevano causato un dolore ancora piu grande: degli uomini dai volti coperti erano entrati nella notte in camera sua, l'avevano sollevata di peso e portata nelle camere di mia sorella e, davanti a lei, l'avevano presa e lanciata dalla finestra, subito dopo le avevano piantato uno stiletto in pancia. Le donne di servizio erano accorse appena avevano sentito dei rumori e mi han detto che le ultime parole pronunciate da mia madre erano per me: dovevo vendicare le loro morti. Quella notte non ero nel castello, ero nella tomba di famiglia a piangere la morte di mio padre. Avendo solo poco piu di vent'anni sono dovuta diventare regina di un grande regno. Durante la cerimonia della mia incoronazione c'è stata un attacco da parte di quel re folle. Quasi tutti gli invitati sono rimasti uccisi, tra cui il mio amore. Le persone importanti del regno sono svanite in pochi minuti.
Il mio esercito era composto da braccianti e agricoltori. La fine era vicina. Infatti, dopo poco piu di una settimana eccomi qui, nella torre di un castello decandente con l'uomo che ha ucciso tutto di me. Sgaino la mia spada e sferro il primo colpo, lo schiva, lui non sembra voler combattere, meglio per me, sarà piu facile annientarlo. Tiro un altro colpo e riesce a bloccarmi la spada. Si toglie l'elmo e finalmente riesco a vedere la sua faccia. Ha degli occhi verdi bellissimi, attreverso la luce del sole che sorge riesco a scorgere la sua bellezza, rimango basita. Con una mano regge la spada e con l'altra mi toglie l'elmo. I miei capelli cadono sull'armatura sporca. Non capisco cosa sta facendo. Vuole vedere in faccia le sue vittime per poi ricordarsele? Vuole abusare di me? Mi vuole tagliare la testa? Come può un uomo cosi bello essere cosi fatale? Non capisco. "Non combattermi" sono queste le parole uscite dalla sua bocca. Non capisco, noi siamo nemici, ha ucciso la mia famiglia e il mio amore. Lascia cadere la spada e inditreggia.
Io:" mi hai portato via tutto, come posso aver pietà di te?"
X:" non sono stato io"
Prendo la rincorsa e sto per scagliargli la spada addosso quando si scansa, mi afferra,  mi sbatte contro il muro e mi porta via la spada, la impugna e la posa sulla mia gola. Lo sapevo, era tutto un trucco per aggirarmi e uccidermi. Un po' più di pressione e sono morta, la mia vita è nelle sue mani.
X:" non conbattermi"
Io:" che motivo ho?"
Adesso siamo a pochi centimentri di distanza. Potrebbe distruggermi, non capisco perché non lo faccia. X:" stasera ho ucciso mio padre, quel vecchio pazzo... tanti anni fa, i nostri genitori, durante una bevuta, avevano stipulato un accordo per non fare piombare i nostri regni in una guerra, l'accordo prevedeva che noi due ci sposassimo, tuo padre non gli diede peso, una promessa fatta tra due ubriachi non ha importanza, aveva ragione. Mio padre, invece, impazzì. Il nostro castello diventò una prigione e ci rinchiuse mia madre, l'unica che riusciva a calmarlo. I figli dei contadini divennero soldati, tutti divennero soldati. Aspettò molti anni e dopo quel rifiuto non ci vide più. Vi attaccò e, bhe, il resto lo sai."
Mentre raccontava quella storia mi sono guardata intorno. Non ho via di scampo.
Io:" cosa devo fare?"
Mi guarda perplesso. Non si aspettava questa domanda. In effetti cosa bisogna fare in questi casi? Tornare alla pace o finire un regno che non ha piu vita? Non lo so. Nella mia testa ci sono troppe domande. La spada premuta contro la gola mi inizia a fare male. Noto l'impossibile: i suoi occhi mi vogliono, mi scrutano, notano quanto sono piccola e provata.
Mi bacia.
Non me lo aspettavo. Non avevo considerato questa opzione. Io e l'assasino insieme. No, non lo è più, adesso è il figlio dell'assassino. Rispondo al bacio,  mi piace. Non avevo mai provato una sensazione del genere. Ci baciamo e a dividerci c'è la spada che inizia a premere. Prima di essere un soldato, prima di essere una donna sono una regina e ho appena trovato il mio re. Spalanco gli occhi e mi rendo conto di tutto, lo spingo via.
Io:" hai fatto uccidere cosi tante persone... il mio regno non esiste più!" Sembra speasato. Non si aspettava nemmeno questo.
X:" ero rinchiuso nelle segrete, sono evaso..."
Lo bacio. Sento del liquido denso scivolarmi sul collo e poi il vuoto.
Apro gli occhi e mi trovo tra le braccia del ragazzo dagli occhi verdi. È bellissimo. Mi dice che sono svenuta per colpa della spada e che la guerra è finita. Nel momento in cui avevo perso tutto si è aperto un nuovo capitolo della mia vita. Non ho vendicato niente, mi sento in colpa per questo, ma lo hanno fatto al mio posto. Adesso tutto è al suo posto e me ne posso andare in pace.
  
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