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Autore: Hermione Weasley    16/11/2004    22 recensioni
Ron e Hermione, una giornata sulla neve. One Shot semplice e banale! Spero vi piaccia leggete e recensite!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!!!

Oggi non sapevo che fare, ero un po' giù, sapete, uno di quei giorni in cui uno si senta da schifo...ecco, insomma mi è venuta l'ispirazione per questa One-Shot. Semplicissima e banale, ma mi piaceva l'idea.

I pg sono sempre Ron e Hermione, li amo.

Siccome ho dedicato già una storia a Cho89 e una a Ginny89 [Le Griffyndor si riconoscono] , dedico questa a Night, sperando in un futuro migliore.

Un baciotto e lasciatemi qualche commentino!!!


Hermione Weasley

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*

Be My Angel

*


"I Was Her

She Was Me

We were one

We were free

if that somebody calling me one

She's the one"


Robbie Williams, She's The One



Era una fredda e soleggiata mattina d'inverno.

Il castello di Hogwarts non era mai stato così bello. Gli alberi frusciavano al passare del vento, e la superficie del lago si increspava. Dalla capanna di Hagrid si alzava un'alta colonna di fumo, mentre Thor dormiva beato su una delle tante zucche che crescevano imperterrite nell'orto del guardiacaccia. La neve della notte aveva imbiancato tutto il parco, le cime delle torri erano nascoste da soffici cumuli bianchi.

Tra non molto sarebbe stato Natale, e come al solito Harry, Ron e Hermione avevano deciso di rimanere a Hogwarts per le vacanze.

I pochi rimasti insieme a loro, quasi tutti studenti del 5° e 7° anno, si rilassavano giocando nella neve oppure studiando in vista degli esami del 2° Trimestre.


Hermione Granger che non si accontentava di fare una cosa alla volta, aveva deciso di conciliare le due cose, quindi studiava sì, ma seduta sulle radici della possente quercia che cresceva poco distante dal Campo di Quidditch.

Aveva le guancie arrosate dal vento, le labbra leggermente screpolate, la sciarpa del Grifondoro ben stretta attorno all'esile collo, e i capelli sciolti che ogni tanto il vento si divertiva a scompigliare.


Harry e Ron erano andati a giocare a Quidditch "Almeno non saremo presi alla sprovvista per la prima partita dopo le vacanze" avevano detto sparendo con i loro manici di scopa.

Per questo Hermione era sola, si era stancata di vederli giocare di continuo, insomma alla fin fine erano due ragazzi che si divertivano a inseguire delle palle, stando a cavalcioni su manici di scopa alquanto insicuri. Erano anni che Hermione andava chiedendosi come mai il Ministero non proibisse i manici di scopa, ma non lo capiva che il 64% di maghi morti ogni anno, erano causa di cadute da scope?


Alzò vagamente gli occhi al cielo azzurro, quell'azzurro che non poteva non farle venire in mente quegli occhi...

Si costrinse a tornare a fissare il pesante libro che teneva aperto sulle ginocchia Storie di Streghe in Carriera di Agatha Cooper. Ma per la prima volta in vita sua non aveva nessunissima voglia di leggere. Chiuse il libro con un colpo secco e lo appoggiò su una radice accanto a se.


Si stiracchiò le gambe e si diede una sistemata ai capelli, che attualmente si erano ridotti ad una massa informe.

Sospirò, dopotutto aveva rinunciato a tenerli in ordine già da molto tempo addietro. In quegli ultimi tempi era cambiata molto, sempre più taciturna e solitaria, stava sempre meno con Ron ed Harry, e non sapeva dire se fosse per scelta personale o altro, fatto sta che li vedeva di rado, si limitava a salutarli la mattina per poi sparire, rintanandosi in biblioteca o in dormitorio. Il più delle volte pensava, pensava a sè stessa alla sua vita, al suo futuro...Bè questo finchè Calì e Lavanda non facevano il loro ingresso, cominciando a raccontarle tutto ciò che era successo in giornata, chi aveva baciato chi, chi aveva mollato chi, le coppie che erano nate in quelle 24 ore...Insomma sempre le solite cose.


Il motivo di questa inversione di rotta c'era. Tutti se ne erano accorti, ma lei non lo voleva ammettere. Testarda com'era non accettava l'idea.

Ginny aveva provato a parlargliene ma lei si era abilmente dileguata con la scusa di alcuni compiti arretrati.

Chiuse gli occhi e la scena le tornò viva e limpida alla mente


-Hermione!! Hermione!!!- Calì gridava con tutte le sue forze.

La Grifondoro emerse di malavoglia dal libro di pozioni che stava imparando a memoria.


-Che c'è Calì- disse con aria seccata.

-Ma perchè non ce l'avevi detto?-

-Detto cosa?-


Lavanda fece capolino da dietro le spalle dell'amica.

-Guarda che puoi anche dire la verità, non è più un segreto ormai-


Hermione strabuzzò gli occhi.

-Scusate ma non capisco di che state parlando e sinceramente ho di meglio da fare-


-Come? Sul serio non lo sai?-

-Ma sapere cosa?- chiese spazientita.


Calì e Lavanda si scambiarono uno sguardo preoccupato, indecise sul da farsi.

-Bè allora forse è meglio che te lo dica di persona-

-Ma chi?-

-Niente lascia stare, andiamo Lavanda-


Si avviarono a passo spedito verso il dormitorio, quando all'improvviso Hermione scattò in piedi afferrando Calì per un polso e strattonandola verso di sè.


-Mi dici che è successo?- le chiese con una punta di asprezza.

-Non posso, Hermione- disse fissandosi le scarpe.

-Voglio sapere-

-Ok, glielo dico io- mormorò Lavanda all'amica.


Diede un leggero colpo di tosse per schiarirsi la voce.

-Ecco vedi, Ron...-

-Ron...?-

-Si Ron e....oh insomma! Ron e Hannah si sono messi insieme-


Piombò il silenzio nella Sala Comune deserta.

Hermione non aveva tradito finora nessuna emozione, si era limitata a mollare la presa sul braccio di Calì. Dopo aver fatto un profondo respiro si decise a rispondere.


-Ah! Quella cosa, credevo che la sapessero tutti, non è una novità- e detto questo era scomparsa lasciando le Grifondoro alquanto sconvolte.



Ripensando alla scena le venne da ridere, chissà come era sembrata loro ridicola. Non era vero che sapeva di quella cosa, affatto.

Per questo si era allontanata via via sia da Ron che da Harry, aveva un incredibile bisogno di stare da sola.

Un brivido le percorse la schiena, si alzò. Dopo essersi sistemata la sciarpa fece per prendere il libro quando all'improvviso una massa sconosciuta le venne addosso, facendola cadere per terra e faccia in giù nella neve.


-Accidenti, ma chi diavolo è il deficente che ha avuto la brillante idea!!- si tirò subito su arrabbiatissima, per poi scorgere nella neve la figura di un ragazzo. Non avrebbe saputo dire chi fosse, ma quando vide i ciuffi rossi far capolino dalla neve, non ebbe più dubbi.


Ron alzò lentamente la testa, stampato sulla faccia un sorriso alquanto beota, come suo solito.


-Ron!-

-Wow! Ti ricordi ancora come mi chiamo? Credevo che te ne fossi dimenticata, visto che non fai altro che evitarmi-


Si era tirato su e adesso svettava su di lei in tutta la sua altezza, i pantaloni larghi, i capelli spettinati con qualche fiocco di neve qua e là, la sciarpa arrotolata alla bell'e meglio.

Hermione arrossì vagamente dopo la sua ultima affermazione.


-Non dire sciocchezze- disse evitando il suo sguardo.

-Non pensavo fossi così sfacciata da negare- le rispose facendo una smorfia.

-Bè non lo nego, ma sai con i compiti e il resto....-

-Sei una bugiarda, i compiti li hai fatti tutti, anche quelli che Ruf ci ha dato per marzo!-


Hermione rimase in silenzio, torturandosi con foga le labbra.

-Sai mi sono lasciato con Hannah-


Quell'affermazione la colpì, una piacevole sensazione di calore le invase il petto.

-Sul serio!? Bè mi dispiace-

-No fa nulla, non era la ragazza per me-


-Harry dov'è?- chiese Hermione.

-Piton l'ha messo in punizione, poichè prima, mentre giocavamo a Quidditch, ha lasciato cadere la Pluffa sopra Tiger che è svenuto sul colpo.-


Scoppiò a ridere sotto lo sguardo di disappunto della ragazza.

-Sei così infantile Ron- affermò.

-No non è vero non sono infantile, questo è infantile-


Prese una buona quantità di neve fra le mani, ne fece una sfera perfetta e la lanciò contro Hermione che presa alla sprovvista rimase immobile, centrata in pieno.

Dopo un attimo di smarrimento decise di contrattaccare.


-Ma come osi?- afferrò la bacchetta e incantò più palle di neve, dieci o forse venti, e le lanciò contro lo sfortunato Weasley.

-Ma cosi non vale!!!- disse il rosso cominciando a schivare le palle, una dopo l'altra. -Non mi becchi, ah ah ah ah!!!-


Ma parlò troppo presto, poichè una delle ultime sfere di bianche andò a incastrarsi proprio in bocca a Ron, che sgranò gli occhi sorpreso.

-Ti sta bene!!!- gridò Hermione, divertita.

-Ah è così allora- Ron cominciò a correre verso la ragazza.

-Che fai Ron?-


Cominciò a scappare inseguita dal rosso, che non accennava a cedere.

Dopo alcuni minuti Hermione si lasciò cadere sulla neve distesa, stanchissima ma sorridente.

-Ho vinto io- sentenziò Ron prendendo posto poco distante da lei.

-Non è vero-

-Si-

-No-

-Si-

-No-

-Si-

-No-

-Si-

-Basta!-

-Ok-


Rimasero senza parlare per un bel po' di tempo.

Hermione nel frattempo cominciò a muovere le gambe e le braccia sulla neve.

Si alzò e la forma di un angelo si era disegnata sul manto bianco.


Ron scattò in piedi.

-Un angelo- affermò fissando la sagoma di Hermione impressa sulla neve.

-Ti piace? Lo facevo sempre da piccola, quando andavo in vacanze con i miei in Francia-

-è bellissimo-

-Già-

-Il mio Angelo-


Hermione si voltò verso Ron, stupita dalla sua ultima affermazione, ma il ragazzo non accennava a voltarsi verso di lei, non si era mosso, anche se le sue orecchie si dipinsero di un bel rosso rubino.

La ragazza sorrise.


-Il tuo Angelo?-

-Si- rispose lui contemplando il castello.

-Bè allora sarà il caso che tu ne faccia uno per me no?-


Ron la guardò sorpreso.

-Non so come si fa- affermò.

-Non dire baggianate, allora distenditi-


Il ragazzo ubbbidì.

-Adesso apri e chiudi le gambe e lo stesso fai con le braccia-

Ron eseguì gli ordini sotto lo sguardo divertito di Hermione, era davvero buffo.

I suoi capelli rossi risaltavano sul bianco della neve in una maniera spettacolare, era davvero bellissimo in quel momento.


Si alzò guardando il suo operato.

-Non è bello come il tuo- ammise confrontando i due angeli.

-è stupendo, ecco questo è il mio angelo-

-E tu sei il mio- le disse.


Il silenziò cadde fra i due.


-è meglio che vada adesso, Ginny mi aspetta le avevo promesso che ci saremmo viste oggi-

-Oh certo-

-Bè allora ciao Ron-


Fece per correre via verso la quercia per recuperare il libro, quando all'improvviso cambiò idea.

Fece inversione di marcia e si tuffò tra le braccia di Ron, alquanto sorpreso.


-Hermione che fai?- chiese imbarazzato.

-Grazie Ron-

-Di che?-

-Di tutto, ti voglio bene-

-Anch'io ti voglio bene. Lo voglio vedere più spesso il mio angelo, capito?-


Hermione annuì e prima di poter correre verso la quercia per riprendere il libro, Ron le diede un leggero bacio sulla guancia infreddolita.


La ragazza si allontanò a passo svelto.


Ron continuò a fissare i due angeli.


Sorrise.

Cominciò a camminare verso il castello, magari Harry lo stava cercando...

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Ecco fatto avete letto?

Spero vi sia piaciuta...


E siccome mi volete taaaaanto bene, ora mi lasciate una recensione!!!

Un bacione

Hermione Weasley



  
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