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Autore: isjawaad    26/12/2013    2 recensioni
Louis era sbagliato. Ogni cosa che faceva o pensava lo era. Sarebbe stato meglio per lui chiudere gli occhi per sempre perchè lo sanno tutti: 'se parli poco, gli occhi cominciano a far rumore.'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo guardava e riguardava.
Miseriaccia, era proprio bello.
Era quel bello che vedeva a scuola nei bagni, quando c’era James che si lisciava il ciuffo davanti allo specchio, lui si nascondeva dietro la porta del bagno e lo osservava. A dire la verità anche lui pensava che osservare un ragazzo lisciarsi i capelli ed essere così compiaciuti di quel gesto sarebbe potuto sembrare un qualcosa da maniaci. Soprattutto se a spiarlo era un ragazzo. Si, Louis Tomlinson, diciotto anni, si nascondeva dietro le porte a fissare i ragazzi. E’ strano, un ragazzo non guarda i ragazzi, un ragazzo guarda le ragazze, insomma, non è quello che gli ripeteva sempre lo zio?
‘Louis, girati mentre faccio la pipì, ma che mi diventi frocio?’
Louis rideva, ma non sapeva proprio cosa poteva significare ‘frocio’. E poi aveva quella vaga idea che quell’osservare ripetutamente ragazzi invece che ragazze lo rendesse un po’ come diceva lo zio, quel termine cattivo, si, un po’ frocio.

E quindi tornando a quella fredda, nebbiosa e ispida notte di Natale, Louis era andato a messa. Andava in una parrocchia un po’ lontana da casa Tomlinson, gli piaceva passeggiare nel freddo. Quando camminava pensava anche un po’ a lui, pensava a Phoebe, anche un po’ alla mamma e allo zio, che poi chissà che voleva quello zio, sempre in casa, e con lui erano sempre presenti le lattine rosse, si, quelle della Duff. Louis camminava e impregnava gli stivali viola nella neve, li faceva sporcare ben bene perché a James proprio non piacevano. James lo chiamava ‘finocchio’ quando lo vedeva con quegli stivaletti e Louis aveva quella brutta e vaga idea che la parola ‘finocchio’ fosse legata inevitabilmente a ‘frocio’. Ed era quindi arrivato alla conclusione che sarebbe stato meglio sporcare gli stivaletti per nascondere il colore violaceo e non pensare né fare quelle cose che potessero farti ritenere ‘frocio’ o ‘finocchio’. Perché era sbagliato.
Ma niente da fare, la messa era cominciata, il prete era entrato e niente di che, Louis stava di nuovo sbagliando. Stava sbagliando di grosso.
‘Louis smettila, Louis smettila’ si ripeteva così nella testa, velocemente, e più pensava a quelle parole più perdevano significato. Perché il prete doveva essere così fottutamente bello? Da quando i preti sono belli?
Eppure lui lo era.
Nel candore bianco della toga, sollevando l’ostia, gli occhi brillavano. Erano due smeraldi, altro che occhi, incastonati in un viso magro, coronato da alcuni riccioli ribelli.
‘I preti non dovrebbero essere così.’ Osservò Louis ad alta voce. Poi si portò velocemente le mani alla bocca e strabuzzò gli occhi imbarazzato. Fortunatamente nessuno se n’era accorto, Louis si ricompose e mise ordine nella propria testa. Quando sarebbe tornato a casa e la madre gli avrebbe chiesto il resoconto della messa per metterlo alla prova lui cosa gli avrebbe raccontato? La mamma era così religiosa, lei sarebbe andata sicuramente in paradiso, altro che lui, lui che sapeva solo fissare i ragazzi. Bè gli avrebbe raccontato di quel prete bellissimo che predicava il vangelo, chissà cosa diceva, l’importante era che continuasse a muovere quelle labbra, in quel modo così bello, così delicato. Certo che no, Louis non gli avrebbe mai potuto raccontare una cosa del genere, insomma, queste sono cose che ci si tiene per sé,  e poi, se solo l’avesse saputo chissà cosa sarebbe successo. La mamma era sempre d’accordo con lo zio, quando lo chiamava frocio, quando lo picchiava, quando invece di portarlo a scuola lo portava negli strip club, dove Louis non sembrava divertirsi affatto.
Ma la mamma aveva anche ragione su alcune cose. Lei aveva notato il modo in cui Louis guardava James, e lo aveva ammonito: ‘Louis, se parli poco gli occhi cominciano a far rumore, stai attento.’
E come faceva a far star zitti quei maledetti occhi azzurri? Come poteva fare? Chiuderli, si, chiuderli pareva essere l’unica soluzione. Fece così infatti, chiuse gli occhi delicatamente e, ricordandosi le fatture della chiesa si mosse insicuro nei suoi scarponcini viola, per raggiungere il prete. Distribuiva innocuo le sue ostie, ‘il corpo di Cristo’ ripeteva ad ogni fedele guardandolo negli occhi. Louis tenne gli occhi chiusi. Porse le mani in avanti, chiuse a coppa, pronto a ricevere l’ostia.
‘Puoi aprirli gli occhi.’
Era una voce suadente, una voce che conosceva, certo che la conosceva, ma non ricordava dove l’avesse conosciuta. Era una voce talmente bella che Louis aprì gli occhi come accecato dalla luce del mattino e preso alla sprovvista dalla vista del ragazzo cadde a terra, si, successe proprio così, cadde a terra tutto d’un pezzo.  Ci fu un flebile boato cristiano, si, erano proprio delle voci da cristiani, e il ragazzo dai riccioli castani si accasciò vicino a Louis, avvicinando le labbra all’orecchio destro del ragazzo.
Diede un debole bacio sulla tempia del ragazzo che, immobile lo guardava estasiato.
Poi riprese a distribuire le ostie. Tirò uno sguardo a Louis e sussurrò: ‘Dopo questa mi scomunicheranno.’







 
Beeeene, buonasera a tutti abitanti di Efp! 
Questa OS è una cosuccia nata dal mio povero cervello che all'una cominciava già a dare segni di follia. Però mi era piaciuta come idea e quindi ho deciso di buttare giù qualcosa.
Diciamo la verità,  tutto nasce dall'incontro del mio nuovo parroco che è giovanissimo ed è anche bellissimo, tra l'altro. E quindi non ho potuto fare a meno di scrivere questa pazzia.
Tanti baci e abbracci a tutti.


xx
-fè.
  
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