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Autore: Gino94    26/12/2013    2 recensioni
Akira Le è un normalissimo Drow con un sogno: fuggire dalla sua comunità e visitare il mondo esterno.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, questa è la prima volta che scrivo una FF su un gioco di ruolo quindi non sono molto esperta! ^^" In realtà io avevo già pubblicato la stessa storia in precedenza ma a quanto pare ho commesso alcuni errori riguardo la trama e quindi ho dovuto eliminarla e ripubblicarla modificata.
Il personaggio in questione è il mio primo e attuale PG usato in D&D: Akira Le un Drow di classe stregone/renger. Questo è diverso dagli altri Drow, non è malvagio, anzi è piuttosto ingenuo, sociale, logorroico, acidello, moooolto effemminato (infatti lo chiamano spesso al femminile nonostante sia maschio) ma molto leale verso i propri compagni. Spero che questa piccola introduzione del mio personaggio sia di vostro gradimento e, inoltre, vorrei sottolineare che ho creato questo personaggio prima ancora di sapere cosa fossero effettivamente i Drow, di conseguenza la storia non si attinge molto alla vita di un vero elfo nero.
Buona lettura!



Akira Le, che una volta si chiamava semplicemente Akira, è un banalissimo Drow che viveva in un modesto villaggio sotterraneo. La vita degli elfi neri era celata negli oscuri meandri sotterranei cui l’unica fonte di luce sono dei funghi luminosi che crescono esclusivamente sottoterra. Anche i suoi tratti erano quelli di un banale Drow: pelle scura come la notte, occhi di un rosso scarlatto che ricordava il sangue ed infine una cascata di capelli bianchi con riflessi violacei lisci come la seta.
Akira viveva solo con la madre, la solita ma rispettata madre affettuosa e iperprotettiva, con l’unica differenza che questa a volte soffrisse di scatti d’ira provocati dalle sue manie per la pulizia. Fu proprio lei a raccontare al giovane Drow le caratteristiche del mondo esterno, o come lei lo definiva “il mondo lassù”. Costei riteneva che nel mondo al di sopra di loro vivessero solo creature inutili e indegne, troppo deboli per affrontare la dura vita sotterranea. Carica di sdegno verso ogni creatura vivente al di fuori, insegnava a suo figlio come la razza Drow fosse la più forte e la più pura e come fosse giusto eliminare ogni altro tipo di elfo in circolazione. Ma nonostante gli avvertimenti della madre, Akira si appassionava sempre di più al mondo esterno desideroso un giorno di poterlo vedere. Il Drow non si sentiva affatto appartenente alla comunità, disprezzava sia il sistema giudiziario che i riti religiosi. Non sopportava affatto che i maschi Drow, in confronto alle donne, venissero considerati meno delle bestie selvatiche, trovava disgustosi i sacrifici umani offerti alla loro Dea Ragno e come il suo orientamento sessuale venisse discriminato. Sin da piccolo Akira aveva sempre preferito la compagnia maschile a quella femminile fino a desiderare esclusivamente uomini. Non aveva amici, era solo, l’unica compagnia (a parte sua madre) erano i propri sogni, non poteva assolutamente esprimere il proprio giudizio perché sapeva molto bene che il suo destino sarebbe stato quello di venire sacrificato o peggio. Nessuno sapeva cosa gli passasse realmente per la testa, nemmeno la sua stessa madre, solo lui.
Un giorno, durante le rare volte che chiacchierava con la madre, scoprì con suo enorme stupore che suo padre, scomparso molti anni prima quando lui era ancora molto piccolo, era scappato alla scoperta di avventure nel mondo esterno; questa notizia lo sconvolse e, nonostante lo sdegno della madre nei confronti del marito scellerato, lo motivò ulteriormente ad uscire da quella vita buia e crudele.
Raggiunta la maggiore età, carico di speranza decise di partire in cerca di avventure nel mondo esterno. Sua madre ovviamente era all’oscuro di tutto, si limitò a lasciarle solo un messaggio scritto su un piccolo foglio di pergamena: “Ho deciso di vivere la vita che ho sempre desiderato, non cercami. Mi mancherai”.
Fuggire non fu affatto facile, ma ne era al corrente, le guardie erano piazzate ovunque vi fossero passaggi per l’esterno ma, con qualche piccolo sotterfugio e una gran dose di temperanza riuscì ad uscire e ad assaporare per la prima i raggi del sole. A primo impatto furono una tortura per i propri occhi, se li sentì bruciare violentemente, anche la sua pelle. Velocemente cercò un riparo sotto un albero e quando la vista ritornò a funzionare si accorse che sia i suoi vestiti che quelle poche armi e provviste che si era portato appresso erano bruciate. Sebbene fosse nudo, disarmato e senza provviste con il cuore colmo di gioia lasciò la sua vecchia vita alle spalle per cominciarne una nuova.
“D’ora in poi il mio nome non sarà più Akira ma…Akira…LE!”
Peccato che inventiva zero.
Sfortunatamente i sogni non potevano sfamarlo e riparlarlo dalle intemperie, di conseguenza dopo alcuni giorni si ritrovò in fin di vita, affamato, assetato e con alle calcagna delle bestie feroci desiderose della sua carne. Ormai allo stremo delle forze pensò che la sua vita fosse giunta al termine, privo di sensi si rassegnò alla sua dipartita.
Forse, per benevolenza della Dea ragno o per pura fortuna degli avventurieri riuscirono a portarlo in salvo. Si risvegliò in un palazzo in compagnia di una fanciulla. Scoprì che questa era una principessa di un modesto regno, lui le raccontò la propria storia e lei, emozionata dalle sue parole decise di farlo rimanere palazzo. I due divennero presto amici e Akira Le ebbe la possibilità di sistemarsi, imparare a difendersi, e con il tempo studiò stregoneria diventando così uno stregone alle prima armi. In quel palazzo Akira passò i momenti più belli della sua vita accettato (o quasi) da tutti, ma dentro di lui sapeva che il suo viaggio doveva ancora continuare. Era rimasto troppo a lungo in compagnia di quella ragazza e con molta amarezza decise che avrebbe continuato a viaggiare, esplorando sempre più posti nuovi e conoscendo sempre più gente. Il mondo che aveva sempre sognato era lì, desideroso di essere esplorato.
La sua storia è appena cominciata.
 
Spero vi sia piaciuta, grazie per aver letto e commentate! ^^
Ciauzzz <3
  
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