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Autore: redandgrayfox    26/12/2013    0 recensioni
Elv è un Viaggiatore Interspaziale, un essere capace di viaggiare in più Mondi con una storia misteriosa alle spalle, un genio della guerra, capace di assimilare diversi poteri in base alle dimensioni in cui si muove. Il Mondo in cui si trova in questa storia è quello dell'Epoca Sengoku, dove protagonisti sono Inuyasha e i suoi amici. Come potrete capire leggendo, per chi è appassionato di Anime come Bleach, Naruto e altri, ma anche di Videogiochi, che ormai sono diventati dei classici, Elv è già stato in altri Mondi e ha interagito con molti personaggi. Siamo alla fine dell'avventura di Elv in questo Mondo e il prodigioso guerriero ha interferito parecchio nelle vite di Inuyasha e gli altri, cambiando alcuni particolari rispetto alla storia originale conosciuta da tutti gli appassionati.
Le vicessitudini di Elv sono tante e, se gradirete, pubblicherò le prossime. Ho già pubblicato una sua storia nel magico Mondo di FT. Vi invito a vedere anche quella storia e nel frattempo vi auguro buona lettura!
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hakudoshi, Kagura, Koga, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Kagura/Sesshoumaru, Sango/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’addio all’Epoca Sengoku
Erano passati tre anni dalla morte di Naraku. La maledizione che la Sfera dei 4 Spiriti mi aveva lanciato, temendo il mio potere spirituale, il quale fu causa della sua distruzione, insieme al corretto desiderio di Kagome, era ancora presente, nella forma di un tatuaggio, nel mio braccio sinistro. Essa rimarrà fino a quando tutti i discendenti del Demone Ragno non scompariranno. Ma io avevo salvato suo figlio Hakudoshi, portandolo dalla parte del bene, e con lui avevamo salvato Kagura, sua sorella, signora del vento . Ricordo ancora il mitico salvataggio del Bambino Bianco: “Io sono figlio di Naraku e sto per perire… Che cosa vuoi da me?” “Se disprezzi così tanto le tue origini, allora diventa mio figlio!”. Con questa frase nel cuore, Hakudoshi passò dalla nostra parte e quest’ultimo poco tempo dopo salvò Kagura, tagliando i tentacoli di Naraku che stavano per trafiggerla, dopo che quest’ultimo le aveva restituito il cuore.
Successivamente a tutto questo e all’arrivederci di Koga, il demone lupo, che si fece da parte, essi si ritirarono in esilio con lui e tornarono dopo la morte di Naraku, per trovare me e Inuyasha (Kagura probabilmente voleva vedere anche Sesshomaru). Quando spiegai le condizioni della mia maledizione, Hakudoshi rimase scioccato. Non più di tanto sentendo che cosa la legava al mio braccio, bensì ascoltando che effetti aveva sulla mia anima e sul mio corpo. Se avessi usato uno qualsiasi dei miei poteri, essa mi avrebbe portato alla morte per il dolore. Non potevo più combattere normalmente, senza provare un’atroce sofferenza.
Ma Hakudoshi mi disse che non se ne era rimasto con le mani in mano per tutto questo tempo e che aveva potenziato la sua aura demoniaca. Sfruttando il legame di sangue che aveva tra il male che avevo appena acquisito e la mia arte nei sigilli, Hakudoshi riuscì a porre un limite alla maledizione. Avrei potuto usare i miei poteri sentendo un fievole dolore che sarebbe diventato più intenso tanto quanto più grande sarebbe stata la forza utilizzata dal sottoscritto.
Il sigillo fu creato in tre anni e una volta terminato Hakudoshi giurò che avrebbe trovato un modo per rimuovere la maledizione definitivamente, ma io gli ero già grato così, perché il suo lavoro mi permetteva di combattere.
Comunque in questi tre anni tante cose erano cambiate. Sango e Miroku si erano sposati e avevano avuto due gemelle e un piccolo maschietto. Shippo si era preso l’abitudine di fare lunghi viaggi per diventare un grande demone e Kohaku, accompagnato da Kirara, si stava allenando per diventare un bravo sterminatore. Rin cominciò a vivere con Kaede su scelta di Sesshomaru, perché a suo parere la bimba doveva decidere con chi stare (con lui o con gli umani) una volta cresciuta.  Spesso veniva al villaggio accompagnato da Kagura ed entrambi portavano dei doni per la piccola. Una volta concluso il mio sigillo, tornò anche Kagome e finalmente anche Inuyasha smise di essere solo, con l’arrivo della donna che amava.
E mentre scrivevo tutto questo, la tomba di Kikyo mi osservava. Non ho potuto salvarla, non ho potuto fare nulla per lei. Ho lasciato morire la donna che ho amato con tutto me stesso, trafitta dalla tela di Naraku. Naraku… Anche lui voleva solo l’amore di Kikyo, e non voleva lanciarmi quella maledizione. “Perdonami, Elv… Ma un giorno il mio male ti tornerà utile”. Sono state le sue ultime parole.
Ho salvato l’anima di uno dei miei più grandi nemici, ma non ho potuto salvare la persona più importante della mia vita. E ora abbandonerò questo mondo. Ho trovato l’amore e l’ho perso. Ciò che mi resta è un tatuaggio della mia battaglia e la mia nuova spada, la gemella opposta di Excalandil: la spada dell’oscurità, Yaminomaru, con cui posso completare la mia essenza, per poter affrontare un giorno i Tre.
Me ne andrò senza salutare nessuno… O almeno così pensavo. Alle mie spalle Hakudoshi, Kagura, Koga, Sesshomaru e il fedele Jaken mi scrutavano. Lì guardai. Si fece avanti per primo Hakudoshi: mi strinse la mano e io gli accarezzai la testa. Non c’era nulla da dire, il nostro legame era indissolubile. La seconda fu Kagura, che abbracciai: “Grazie Elv. Tu mi hai permesso di vedere un’altra volta l’uomo che amo. Tu e Hakudoshi. Fai buon viaggio. Ci rincontreremo.” La baciai sulla fronte e me ne separai. Ed ecco Koga: “Per me sei come un fratello. Sei stato il mio testimone di nozze e fai parte della mia tribù. La tua amata e tu stesso mi avete salvato la vita. Non ti dimenticherò e salderò il mio debito.” Gli strinsi la spalla e lui fece altrettanto, nel segno della nostra fratellanza. “Grazie Koga.” Una lacrima rigò il suo volto, ma la nascose subito. Gli ultimi due mi fissavano intensamente: “Non hai niente da dirmi, Sesshomaru?” “Vorresti una poesia?” Disse Jaken ironico. “Il nostro duello non è ancora finito, Elv.” “Non finirà mai, ‘cognatino’.” Risposi sghignazzando. Sesshomaru sorrise, una scena davvero inquietante. “Devo ammetterlo, non mi è dispiaciuto affatto sentirmi chiamare così.” Sfoderai Yaminomaru ed Excalandil e Sesshomaru fece lo stesso con Tenseiga e Bakusaiga. Incrociammo le spade una sola volta. “Prenditi cura degli altri e salutami tutti Sesshomaru. Non scorderò mai i nostri duelli né ti dirò addio. Concluderemo la nostra battaglia.” “Ci puoi scommettere Elv.”
Rinfoderai le spade e aprii un varco per visitare un altro mondo.
Ma prima che potessi entrarci sentii una voce: “Elv, non scordarti di noi!”Inuyasha, Kagome, Kaede, Rin, Shippo, Miroku, Sango, Kohaku, Kirara, Totosai e il vecchio Myoga avevano preparato delle decorazioni in cielo per me, i nostri odierni fuochi d’artificio. “E come potrò mai farlo…” pensai sorridendo. Alzai in alto il braccio  per salutarli e con quella luce me ne andai.
Nel mentre che entravo nel varco per l’altro mondo, una mano strinse la mia e due labbra mi baciarono. Kikyo venne a salutarmi un’ultima volta. “Addio amore mio e grazie...” mi disse.
Così finì la mia avventura nell’Era Sengoku, finì con un bacio e con un sorriso.
  
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