Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: NeaFallenAngel    27/12/2013    6 recensioni
"Faceva male, fottutamente male.
Faceva male sapere che la persona a cui aveva dato tutto, l’aveva tradito.
Odiava il tradimento, che fosse per amore o meno.
Si sentiva abbandonato, ferito, confuso ,deluso, stanco e stupido.
Ora che era lì solo, gli passarono per la mente tante piccole cose che avrebbero potuto fargli capire che qualcosa non andava, ma che aveva ignorato, cieco come chi è perdutamente innamorato.
Eppure non riusciva ad odiarla, ora la sentiva del tutto indifferente.
In quel momento la porta del bar si aprì, facendo sì che la porta vecchia cigolasse.
Andy continuò a tener la testa china verso il basso, cercando di capire chi potesse essere."

Come stareste,se tutto quello che credavate fosse una realtà salda,si sbriciolasse?
Come stareste se veniste salvati da qualcuno che avete salvato inconsciamente?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi è il 26 dicembre, quindi Buon Compleanno Saviour.

This Is A Rebel Love Song

-7.Fear -

 

L’aula dell’università non era mai stata fredda come in quel momento.

La sua  voglia di seguire la lezione ancora minore rispetto del solito.

Faceva freddo,dannatamente freddo e nemmeno la felpa pesante riusciva a scaldarla.

Mancava poco più di mezz’ora alla fine della lezione, che era passata in modo tremendamente lento.

L’ora e mezza precedente di lezione l’aveva passata a  ascoltare passivamente il professore mentre spiegava annoiatamente  le opere del rinascimento italiano, scarabocchiando sul suo quaderno per lo più frasi senza senso, anche se ogni tanto la sua mano si perdeva in una A, ornandola, per poi ricalcarci sopra altro, abbastanza nervosamente,per evitare che qualcuno vedesse quello che stava facendo.

 

La lezione  finì, ed Ashy aspetto di essere sola prima di uscire dall’aula.

Essere l’ultima ad uscire significava incontrare meno gente possibile nei corridoi e incontrare meno gente possibile nei corridoio significare avere meno gente che le dava fastidio.

Mentre si stava alzando, il telefono le vibrò nella tasca dei pantaloni.

Doveva ricordarsi di togliere il silenzioso, decisamente.

Era Kirsten.

Aspetta a disperarti, hai pensato ai gatti?”

Quali gatti?”

Rispose velocemente al  messaggio, infilandosi il cappotto nero pesante e uscendo.

Camminò a testa bassa per i corridoi, cercando nervosamente nella sua borsa il suo mp3 e le sigarette.

Quando uscì dall’università aveva già le cuffie nelle orecchie, nonostante l’mp3 fosse spento, mentre come sempre non trovava l’accendino.

Il cellulare vibrò di nuovo, facendola  innervosire ulteriormente.

Genio del male…….ci sono tre gatti in casa…..e fino a prova contraria tu ne hai solo uno, Ashy”

“Eh quindi?”

L’istinto di uccidere la sua coinquilina era davvero forte il quel momento, che bisogno c’era di scriverle dei gatti?

Le venne un flash  e si ricordò, oltre a capire cosa intendeva la coinquilina:

Femme e Crow.

I gatti.

Andy.

Un sorrisino stupido le comparve sul volto, che lei si appresto a mandar via subito prima che qualcuno potesse vederla.

e quindi tornerà e non credo lo farà fra molto”

“Io e te dobbiamo parlare quando arrivo a casa,sappilo,stai diventando inquietante”

Mise il cellulare in borsa in modo da non poterlo sentire e finalmente trovò l’accendino,con cui si accese una sigaretta.

Per un momento fu felice di sapere che la coinquilina quella sera l’avrebbe passata con il suo ragazzo: avrebbe avuto il tempo di piangere come se non ci fosse un domani senza che nessuno potesse vederla, ascoltando musica al massimo volume senza che nessuno la disturbasse.

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Si era addormentata sul letto, sfiancata dal non aver dormito la notte prima.

Suonò il citofono un paio di volte prima che realizzò che fosse quello e non il frastuono che proveniva dal suo stereo.

Scese di sotto esattamente com’era, convinta che fosse Kirsten: i capelli scompigliati e il segno del cuscino sulla guancia.

Mentre scendeva di sotto il campanello  suonò di nuovo con insistenza e Ashy urlò un “arrivo,un attimo” che più che altro sembrò un lamento indefinito e abbastanza infastidito.

Quando aprì la porta rimase ferma dieci minuti a osservare la persona davanti a lei.

Andy rimase a guardarla, serio in principio, per poi sorriderle.

-Ciao- disse solamente.

-Ciao, entra…ma che ci fai qui? ah, giusto i gatti..- le rispose mezza assonata la ragazza.

Il cantante si tolse la giacca e l’appese all’attaccapanni dell’ingresso, per poi sedersi sul divano letto che era stato probabilmente richiuso poco prima.

-Non dovevo andarmene così prima, scusa-

-E di che?-

-Ma stavi dormendo?-

-Si- rispose mentre andava a prepararsi un tazza piena di caffè bollente.

-Scusa di nuovo-

-Non scusarti più, non ce ne è bisogno, ok?- lo interruppe la mora.

-Dicevo…non dovevo lasciarti così oggi, dopo quello che hai fatto per me in questi due giorni…più che altro non posso-

-Non puoi?-

Andy non le rispose.

La ragazza posò la tazza sul bancone della cucina di marmo chiaro, per poi sorridere teneramente verso di lui.

-Vieni, ti faccio vedere una cosa-

E detto ciò, si incamminò verso il corridoio.

Il cantante la seguì senza proferire parola e incuriosito, dato che durante la sua permanenza non era mai salito al piano superiore.

La scala era a chiocciola, di legno scuro ,in netto contrasto con i muri chiari e di tanto in tanto scricchiolava leggermente sotto i loro passi.

Alla fine della scala si apriva un corridoio stretto e corto, che dava su quattro porte scure.

Ashy entrò nella prima, lui la seguì.

Era buio, prima che lei  accese la luce, ma data l’ora non si vedeva nulla nemmeno all’aperto, probabilmente .

Lasciò che Andy andasse al centro della stanza ,per poi accendere la luce.

Andy si guardò attorno.

Davanti a lui c’era una scrivania, su cui stava un computer di vecchia generazione e una serie di cartacce con fogli più o meno scritti.

Il muro alla sua destra era stato totalmente ricoperto da foto.

Loro, dei Black Veil Brides ,vecchie e nuove ,ma la maggior parte erano dell’epoca di We stich these wounds.

Al centro c’era la scritta Fallen Angel, fatta a mano ,bianca, che spiccava in contrasto al muro probabilmente nero.

Un altro spazio vuoto dalle foto era più in basso, dove c’era la scritta “Saviour will be there,when you feel alone” nello stesso carattere di quella  superiore.

Sparsi qua e la c’erano altri spazi più piccoli, con testi interi ,troppo piccoli e intricati da leggere da dove si trovava lui.

Lui la guardò a metà tra il leggermente sconvolto e lo stupito.

-io non credo, che poi ,tu mi debba così tanto- proferì lei,tenendo lo sguardo basso come suo solito.

-Ashy, io…-

-Lo so che te lo sei sentito dire tante volte ed è banale, ma se non fosse per te, per voi, io non sarei qui-

-Ashy…io-

-No, è troppo tardi per scappare urlando- gli sorrise.

Il cantante rise gioiosamente, per poi tornare serio ma continuando a sorridere ,avviandosi verso di lei.

Ashy lo guardò, rimanendo ferma mentre lui la abbracciava teneramente.

La sentì tremare sotto le sue braccia nonostante non facesse per nulla freddo in casa.

-Che c’è?-

Ashy capì che si riferiva al tremore che non riusciva a controllare, ma soprattutto non le era mai capitato.

-Non lo so….credo perché tu sia la prima persona che mi abbraccia in 19 anni di vita dopo Kristen- lo disse abbassando lo sguardo, facendo in modo che lui non potesse guardarla negli occhi.

Lei rimase così, con la testa contro il suo petto finché lui non le alzò il mento in modo da avere contatto visivo.

Lui aveva capito da cosa poteva essere causato quel tremore.

Qualcosa di passato ma inconsciamente indelebile che lei non poteva dimenticare: tutto il tempo passato, e probabilmente anche quello presente, ad avere paura degli altri.

-Non ti farò nulla, lo giuro-

-Lo so-

Non le avrebbe fatto nulla, ne era certa ,non l’avrebbe fatta soffrire.

-Non me ne andrò-

Ashy non gli rispose, si limitò a  abbassare la testa e stringersi a lui.

Di questo non era poi tanto sicura.

 

 

 

 

 

   
 
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