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Autore: OnlyOneBill    27/12/2013    0 recensioni
Questo è un racconto drammatico rientrante anche nel genere narrativo fantastico-allegorico. Narra di una ragazza tredicenne che viene 'tradita' in modo 'disumano' e dal dolore diventa una colomba che vola via, tornando felice come lo era prima di subire tanto dolore.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Maria era una ragazza tredicenne semplice come tutte solo con uno straordinario livello di sensibilità, che non tutti hanno. Maria abitava nella città di Novara, nel Nord Italia. Lei amava la sua città, dalle piazze ai piccoli borghi, lei ci era sempre stata affezionata perché era la sua città: ci ha vissuto tutta la vita e continuerà a viverci. Lei viveva una vita normale come tutti: scuola, amiche, divertimento, famiglia, ed era felice. Era sempre stata felice ed era convintissima che lo sarà sempre, che nessuno avrebbe compromesso la sua felicità perché nessuno era così importante da toglierle il sorriso! Maria era una ragazza molto sicura di sé e convinta dei suoi ideali.
In un normale giorno di settembre, stava passeggiando per la piazza principale con sua cugina Francesca (alla quale era affezionatissima) quando disse –Ho fame, andiamo al Pub a mangiare qualcosa?- e Francesca rispose –Ma certo, anche perché anch’io ho un certo languorino-. Si diressero verso il Pub più popolare della zona, dove andavano sempre, e entrarono. Francesca si sedette ad un tavolo con due sedie mentre Maria andò a chiedere al bancone del Pub due bicchieri di Coca-Cola e degli snack. La ragazza del bancone le consegnò un vassoio con la roba che aveva ordinato e Maria si voltò per dirigersi al tavolo ma, appena si voltò, si trovò davanti un gruppo di ragazzi nel quale scorse Francesca che parlava con uno di loro: era alto, aveva lunghi capelli neri e mossi ed era vestito di nero, ma era un bel ragazzo. Maria si avvicinò a Francesca e, appena quella si girò, disse –Maria! Brava hai preso la roba da mangiare! Dammi il vassoio, dovrà essere pesante- prese il vassoio, lo portò velocemente al loro tavolo e tornò in un battito di ciglia e continuò a parlare: -Lui è Luca, il mio compagno di scuola- e le indicò il ragazzo capellone con cui stava già parlando prima. Il ragazzo guardò Maria e le strinse la mano dicendo –Piacere Luca-, Maria strinse la mano a sua volta rispondendo –Piacere Maria-. Ci fu un momento di silenzio. Luca salutò le ragazze che andarono al tavolo per mangiare. Uscite dal Pub, andarono a casa di Maria. Salite nella camera da letto Francesca disse a Maria: -Allora, bello Luca eh?- e lei rispose –Si dai, è un bel ragazzo- e Francesca continuò dicendo –Sai, ci sto messaggiando ora e mi sta dicendo che ti trova carina e che vorrebbe conoscerti meglio, per te va bene?-. Maria arrossì e annuì col capo approvando la proposta.
La settimana dopo Luca e Maria si videro, come previsto, e rimasero insieme tutto il pomeriggio a parlare. Così iniziarono a vedersi anche il giorno dopo, e il giorno dopo ancora, e i giorni a seguire, fino a quando non decisero di mettersi insieme. Maria era ancora più felice di quanto lo era prima: si era innamorata per la prima volta ed era anche ricambiata. Luca e Maria passavano tutti i pomeriggi insieme. Andavano nella piazza, al parco, nei borghi. Scherzavano, si abbracciavano, facevano cose divertenti, ma anche romantiche, come dovuto, e Maria tornava a casa ogni giorno più felice. Tutta questa felicità portava Maria a farsi molte paranoie che portò avanti con il passare del tempo, e la sua felicità, più che altro, era basata su quelle, anche perché Luca era molto chiuso, a contrario suo, e sembrava non importarsene molto. Ma Maria lo amava lo stesso, perché sapeva di essere amata e di essere importante per una persona che lei amava a sua volta.
Passarono quasi quattro mesi. Era un giorno piovoso e Maria era in camera sua a fare i compiti di matematica, quando ad un tratto sbucò Francesca dalla porta. Era sudata, col fiatone, con lo sguardo preoccupato e gli occhi limpidi, quasi come se stesse per lacrimare. Si appoggiò alla porta riprendendosi dal fiatone cercandosi di asciugare il sudore che colava come fosse lava. Maria si accorse di lei e, allarmata, la soccorse facendola sdraiare sul letto e facendole bere dell’acqua. Dopo qualche minuto Francesca si sentì meglio, ma era preoccupata, triste, spaventata. Era strana, lei non era mai stata così. Doveva essere accaduto qualcosa. Maria le chiese preoccupata: -Francesca, cosa è successo? Mi devi dire qualcosa di importante?- Francesca rispose quasi sussurrando –Si…si tratta di Luca..-. A Maria iniziò a battere forte il cuore; chiese con voce tremante –Luca? Che ha fatto?- Francesca la guardò quasi piangendo, e disse –Guarda cosa mi ha scritto, e guarda gli screen che mi ha dato- e le pose il cellulare. Maria ebbe un colpo al cuore. Aveva le lacrime agli occhi. Chiese a Francesca –E’ tutto vero?-. Francesca annuì dicendo –Mi dispiace Maria, davvero. Lui ti ha soltanto preso in giro. Tutte le cose belle che ti diceva e che ti faceva sono state tutte scommesse fatte con i suoi amici, tutte scommesse che organizzavano in questo gruppo su Whatsapp e questa situazione è iniziata da quando avete cominciato a conoscervi. E’ stato un atto disumano, lo riconosco. Mi dispiace tantissimo-. Maria stava fissando il pavimento con gli occhi gonfi e il viso pieno di lacrime. Faceva fatica a respirare. Tremava. Prese il telefono di Francesca e chiamò Luca che rispose dicendo –Ciao Francesca, perché mi hai chiamato? Ti serve qualcosa?- Maria con gli occhi pieni di lacrime e una piena rabbia in corpo urlò: -Perché mi hai fatto questo?- Luca riconobbe la voce della sua ex e rispose a voce bassa: -Maria..- Maria lo interruppe esclamando: -Spiegami perché lo hai fatto! Perché?!- Luca fece un respiro profondo e rispose: -Il fatto è che ci conosciamo poco e poi ipoteticamente sarebbe impossibile una relazione e ti fai troppe paranoie, film mentali, eccetera- e Maria in lacrime gli urlò: -Ma questo non significa che mi devi trattare così!- e lui disse: -Scusa- Francesca si intromise nella chiamata e disse: -Avete chiuso- e Luca rispose –Ok- e attaccò il telefono. Maria fissò il telefono, non si era mai sentita così. Francesca le accarezzava i capelli per tirarle su il morale, ma Maria era impassibile, con il viso rigato dalle lacrime, la bocca semiaperta, gli occhi lucidi, annebbiati e gonfi. Si buttò per terra e iniziò a singhiozzare come non aveva mai fatto. Francesca cercava di consolarla ma lei le urlava di andare via, così Francesca se ne andò e Maria rimase sola in camera sua. Era stesa a terra, a pancia in giù sul pavimento, che continuava a singhiozzare. Aveva il cuore a pezzi. Stava provando dolore, tanto dolore. Alzò leggermente lo sguardo verso la finestra aperta e iniziò ad urlare piangendo: -Dio, tu che sei lassù e che aiuti le persone, soccorrimi! Liberami da questo forte dolore! Fammi smettere di soffrire in modo così brutale! Ti prego!- Passarono alcuni minuti ma non accadde niente. Maria era a pezzi per terra. Si sentiva morire, sentiva che anche il suo cuore piangeva, non era mai stata così. Voleva liberarsi di questo dolore così forte. D’un tratto sentì un gemito proveniente dal suo cuore e iniziò a tremare. Era diventata pallida e gli occhi iniziavano a schiarirsi. Chiuse gli occhi e, quando li riaprì, si accorse che stava volando per la sua stanza. Si diresse verso il suo specchio: era diventata una bellissima colomba dalle morbide piume bianche. Uscì dalla finestra dirigendosi verso il cielo che si schiarì, facendo tornare il sole, e alla fine svanì nell’orizzonte. Si sentiva libera, il dolore era cessato. Era tornata ad essere felice e stavolta, veramente, lo sarà per sempre.
  
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