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Autore: Koa__    27/12/2013    6 recensioni
Non passi mai di fronte alla porta della camera da letto di Sherlock Holmes, ma questa notte lo fai...
[Oneshot ispirata a "The next day" di oOBlackRavenOo]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è ispirata a The Next Day di oOBlackRavenOo
La quale mi ha detto che potevo pure mettermi a scrivere, se ero ispirata.
Prende spunto (ma poi va per vie traverse) da una scena
descritta alla fine del primo capitolo, quando John vede Sherlock
nudo sul letto che abbraccia il cuscino.


Spero di non offendere nessuno scrivendo questa cosa,
vuole essere solo un omaggio a qualcosa di bello.

Un bacio da _Koa_
(Che non sta facendo il countdown!
No… e che è molto bugiarda nel dirlo XD)

PS. Ho bisogno di una beta per una long Johnlock/Mystrade
che sto scrivendo. Se qualcuno potesse aiutarmi, 
mi farebbe un enorme favore.



 
Feel


 
Non passi mai davanti alla porta della sua camera da letto, non è necessario perché la vostra convivenza, la vostra amicizia, non supera mai i taciti limiti della privacy. O almeno tu non lo fai, perché per Sherlock la parola intimità non esiste. Lui entra in bagno mentre ti fai la doccia, ti ruba il cibo dal piatto, ti si appiccica addosso quando la sera vi mettete sul divano a guardare un film, piomba in camera tua a tutte le ore… Non gli interessa un bel niente del fatto che tu, John Hamish Watson, preferisca mantenere una qual certa distanza. Non che tu voglia mettere chilometri fra di voi perché, se così fosse, te ne saresti andato via molto tempo fa. No, il motivo per cui la pensi così, è perché la sua vicinanza è disturbante e ti smuove un qualcosa dentro. Un desiderio sopito, tenuto ben nascosto e non vuoi assolutamente che Sherlock lo faccia emergere. Sarebbe inappropriato se accadesse: siete amici e soprattutto uomini.

Non passi mai di fronte alla porta della camera da letto di Sherlock Holmes, ma questa notte lo fai. Sono le tre del mattino e lui sta dormendo. Di per sé, il fatto è una rarità e forse è proprio per questo che ne sei tanto attratto, non lo sai, non ne hai una precisa idea. Tutto quello di cui sei assolutamente sicuro è che fino ad ora ti sei girato e rigirato nel letto senza mai avere pace; la tua mente non faceva che pensare a lui e a come ha afferrato il tuo braccio mentre guardavate quel vecchio film, poche ore fa. Sherlock ti ha toccato senza avere un motivo valido per farlo e tu sei andato in confusione, sei scappato ritirandoti nella tua stanza senza dire nulla. Sei fuggito e lui lo ha capito.

Ti fermi sulla soglia e lo vedi. Sherlock è prono sul materasso: il lenzuolo color avorio lo copre a malapena ed è tutto arruffato appena sopra il sedere, la schiena invece è nuda e basta solo questo a farti fremere. I capelli ricadono morbidi e riempiono il cuscino di ricci indomiti e, ovviamente, ne sei geloso. Invidi maledettamente quello stupido letto perché lui può averlo, mentre tu soltanto guardarlo. La luce fioca della lampada, coperta da una delle sue camicie, lo illumina quel tanto che basta da farti intravedere il suo volto rilassato. È insolito poterlo osservare mentre è così, completamente in balia di Morfeo e non preda della sua mente frenetica.

E forse dovresti andartene, John e tornare di sopra. Lasciare che quegli strani pensieri che non ti fanno dormire, vengano classificati dal tuo cervello come dei sogni ad occhi aperti o innocenti fantasie. Dovresti, ma non lo fai e i tuoi piedi sembrano essere dotati di vita propria, mentre ti portano da lui. Sei puro istinto quando ti siedi sul materasso e allunghi una mano verso quel corpo nudo. Lo guardi a lungo, beandoti della sua bellezza eterea che ti spezza il fiato. Protendi le dita, ma non lo tocchi: non oseresti mai tanto. Ti limiti ad ammirarlo, a passare la mano sul suo corpo senza mai sfiorarlo veramente.
“La tua schiena dev’essere così liscia...” pensi, mentre una mano accarezza virtualmente una spalla e la tua bocca si apre e chiude, boccheggiando, come se bramasse di morderlo o leccarlo.

Il tuo respiro si fa pesante, una goccia di sudore t’imperla la fronte, ma la ignori e quasi nemmeno te ne accorgi perché Sherlock ti prende tutto, catturandoti i sensi. Il suo odore ti stuzzica le narici e la sua pelle soda è un invito ad essere baciata. Ma tu non lo puoi toccare, John, non lo devi fare. Non t’è permesso approfondire quel contatto perché non sei che un amico.
“E pensare che basterebbero pochi centimetri!” pensi, proprio mentre la mano (involontariamente o no) torna giù, proseguendo oltre, e percorre la spina dorsale in una carezza immaginaria che tu stesso trovi estenuante. Il cuore batte ancora più rapido nel petto e sembra voglia schizzarti fuori; lui lo sa, sa perfettamente ciò che vorresti. Sherlock direbbe che un muscolo non ha cognizione di nulla e che è solo un organo fatto di sangue e carne, tu però non vuoi crederci. In quel momento quel cuore che galoppa furioso è ben conscio del fatto che la tua mano sinistra sta per osare laddove non dovresti mai addentrarti e che sta per scostare il lenzuolo, tirandolo indietro appena e scoprendo ancora di più. Così che tu riesca a scorgere quelle sue natiche scolpite e perfette, che ormai da tempo popolano i tuoi sogni.

Non sei mai stato un estimatore della bellezza maschile, hai sempre preferito le donne e da tutta la vita ti definisci un uomo dalle pulsioni sessuali più che normali. Non per niente sei stato per anni soprannominato come: Watson tre continenti. Ma con Sherlock, dannazione lui è differente. Non hai mai conosciuto nessuno di così bello, di tanto splendido da popolarti i pensieri persino quando sei incosciente. Lui ti toglie il fiato, ti uccide il respiro e annebbia la vista, ti distorce i sensi. E il tuo cervello, John, il tuo stesso cervello che si è sempre ritenuto ordinato e per bene, ti dice (urla) che lo devi fare. Che devi allungare quelle dita, fino a saggiare la consistenza del suo sedere perfetto.

Hai il respiro ancora accelerato, il fiato ti si spezza e lo stomaco si torce, chiudendosi in una morsa mentre la tua mano è lì, ferma, a pochi millimetri dal corpo nudo di Sherlock Holmes. Tremi impercettibilmente perché sai che stai per cedere e che, se continui a pensare a quello che vorresti fargli e a tutto il sesso che desideri per voi, non potrai trattenerti a lungo. Va’ via, John, vattene da lì prima che sia tardi. Solo che... ci sei quasi e non ti vuoi fermare, no! Ancora un istante e le tue dita riusciranno ad affondare nella sua carne ed è tutto ciò che desideri in questo momento.

Lo stai per toccare e se lo farai non potrai tirarti indietro, ma questa volta ti senti pronto a correre ogni rischio perché, tentare, è meglio che negarti ogni possibilità d’avere quell’uomo straordinario. Sei pronto, lo puoi fare e lo farai. Ti allunghi un poco, le mani tremano ancora e questa volta c’è solo emozione, aspettativa ed eccitazione. Poi lui apre gli occhi e il tuo cuore sussulta, ma la tua mano è già lì e non hai alcuna intenzione di scappare. Vedi Sherlock sorridere e lo trovi bellissimo: assonnato, con il segno del cuscino a rigargli una guancia e i capelli arruffati. T’immobilizzi e rimani fermo, seduto al suo fianco, non sei però spaventato da quella che potrebbe essere la sua reazione, semplicemente trovi la sua perfezione paralizzante. Sherlock sospira e chiude gli occhi ed è allora che l’istinto, quel maledetto che fino ad ora ti ha guidato, ti dice che baciarlo sarebbe una buona idea.

Non passi mai davanti alla camera da letto di Sherlock Holmes, ma quella notte lo hai fatto ed è mattina, o addirittura pomeriggio, quando ne esci. Non hai idea di che ora sia: hai perduto il senso del tempo nell’esatto momento in cui lui ha ricambiato il tuo bacio. Inoltre ti fa male la schiena (il suo letto è terribile per le tue vecchie ossa) hai bocca gonfia e rossa così come gli occhi, che sono infastiditi dalla luce del sole e che bruciano. Ma non ti interessa. Vi siete baciati fino allo stremo prima di crollare addormentati, nudi, l’uno sull’altro. Ed è stato bellissimo. Conta solo questo adesso, forse un giorno farete addirittura l’amore o confesserete i vostri sentimenti, litigherete e farete la pace, riderete e mangerete insieme, ma non adesso: ora ti godi il momento che sa di divino.



Fine
   
 
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