La prigione del divertimento
Il mondo vuole che tu sia felice. Sorridi a quel passante, sorridi appena sveglia a tua madre. Chiuditi in te stessa e piangi, ma attenta a non farti vedere da nessuno, potresti sembrare pazza. La gente comune, quella normale, non piange per strada, non piange ascoltando un album. Chiuditi in te stessa e pensa, non parlare, ma attenta a non farti vedere da nessuno, potresti sembrare pazza. La gente comune, quella normale, parla con tutti.
Ciò che è fuori dal comune è strano, chi è fuori dal comune è pazzo. Tu cosa sei? Strano o pazzo?
“Delle volte mi fermo tra gli alberi, prendo la terra bagnata e la passo sul viso. Lascio che la terra mi sporchi le guance, gli occhi, la bocca. Sono strana o pazza?”
Forse sono pazza. Quando sono sola penso alla morte, quando sono in compagnia penso a quanto vorrei restare sola per pensare alla morte.
“Perché la mia vita è così brutta?”
“La vita non è né bella né brutta, è originale.”
Penso sempre alla morte, al mio funerale, al trapasso, al buio assoluto, cosicché ho il solo e unico dolore della certezza di morire e di veder morire. Nonostante tutto non ho ancora perso la capacità di sorridere, seppur fingendo, a chi vuole che io lo faccia. L’unica capacità che ho perso è quella di vivere come vorrei.
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