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Autore: shinigami di fiori    27/12/2013    3 recensioni
Seguito di "My full moon"
La parola cambiamento è così difficile da comprendere?
No, la parola cambiamento ci spaventa.
L'odio fa parte degli umani, se non hai odio...Non sei umano...Non puoi eliminarlo.
Non ho mai detto di volerlo elimanre.
Ti ho tro-va-ta...
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genei Ryodan, Gon Freecss, Hisoka, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Una piacevole brezza estiva sfiorava i rami degli alberi da frutto, emanando nell’aria un dolce profumo zuccherino.
Il venticello era caldo, quasi come una carezza.
Mancava poco al tramonto, il cielo cominciava a tingersi di un tenue arancio mischio ad un rosato pesca.
In una piccola cittadina, i lampioni cominciavano ad accendersi per illuminare le tristi stradine.
-S-signorina, se continua a bere un bicchiere dopo l’altro finirà col perdere i sensi- Disse un uomo alquanto preoccupato.
-Ti ho detto che sono abituata, non preoccuparti, un altro- Urlò una strana voce femminile, ma incredibilmente rozza.
-C-cosa? Ma sarebbe il trentesimo di fila- Cercò di spiegare.
-Cos’è? Una donna o un mostro-? Si domandavano le persone nel locale, con parole sussurrate.
La donna finì l’ultimo sorso di birra, appoggiò violentemente il bicchiere sul bancone e si girò verso l’uomo che l’aveva criticata, rizzò le orecchie.
-Cosa? Non credo di aver sentito bene- Disse, portandosi una mano all’orecchio per incitarlo a ripeterle l’insulto ad alta voce.
Il suo tono di voce era tipico di un ubriacone fradicio all’una di notte.
Il ragazzo sorrise abbassando lo sguardo.
-Eheh, mi hai sentito nonostante sia infondo al locale-? Le urlò, cominciando ad alzarsi per andare verso di lei.
-Ovvio, parli con la voce di uno scaricatore di porto- Disse lei, sorridendo leggermente e mostrando le guance rosse per l’eccessiva ingestione di alcolici.
La ragazza era comodamente appoggiata su uno sgabello, con la schiena contro il bancone.
Il ragazzo le arrivò vicino, guardandola dall’alto verso il basso.
-per essere una ragazza così bella hai dei modi davvero vichinghi sai? Mi piaci- Disse l’uomo avvicinandosi al suo viso, sentendo l’odore degli alcolici penetrare nelle sue narici.
-Davvero? Allora cosa vuoi-? Disse lei, riprendendo il bicchiere di birra vuoto e osservandone le gialle goccioline sul fondo.
In quel momento tre uomini la circondarono, appoggiandosi contro le colonne e ridacchiando minacciosi.
-Voglio che tu venga a divertirti con noi in questa notte di una piena- Disse l’uomo, sbattendo una mano violentemente sul bancone.
-Accidenti, ha osato essere scortese con la Banda dei Serpenti di Sabbia….Poverina, questa nottata per lei sarà indimenticabile- Disse una donna al suo fidanzato, sussurrando le parole con un filo di voce.
La donna rizzò le orecchie di nuovo.
-Banda dei Serpenti di Sabbia-? Disse ad alta voce.
La ragazza si tappò la bocca incredula.
“Che mi abbia sentito da qui? No, non è possibile…Probabilmente li consoce anche lei” Pensò calmandosi la giovane.
-è una proposta a cui non puoi rifiutare, non preoccuparti, abbiamo un localino tutto nostro in cui le urla non usciranno mai dalle pareti- Disse l’uomo biondo, tirando il mento della ragazza su con la sua possente mano ricca di anelli.
La donna si dondolò sullo sgabello e si girò verso il bancone.
-Un’altra birra-.
Tutti nella sala si stupirono.
“Stupida, avresti dovuto fare come ti hanno ordinato….Almeno avresti avuta salva la vita” Pensò un vecchietto, mentre finiva con estrema calma il suo bicchiere di birra.
-Mi stai per caso ignorando…No,  vero-? Disse l’uomo, puntando una pistola d’argento sulla  nuca della ragazza, intenta a bere l’ennesimo bicchiere.
-ah, che buona- disse la donna, dopo aver finito di bere in un solo fiato.
-Devi sapere che non mi piacciono le persone che non obbediscono ai miei ordini- Disse, caricando il grilletto.
-E va bene- Le parole della donna stupirono l’uomo, che allontanò l’arma dalla testa della ragazza.
-Ti sei decisa? Bene, ma non sarò gentile con te- Disse, pronto a trascinarla via da un braccio.
-Ma…-
L’uomo si fermò.
-Voglio che tu faccia una partita a braccio di ferro con me, anzi no….Voglio che anche i tuoi amici si battino…Basterà battermi una volta sola e farò tutto quello che volete-. Disse, con le guance sempre più rosse.
L’uomo mise via la pistola.
-Adoro questa donna- Disse, assumendo uno sguardo perverso.
Il proprietario del locale sistemò un piccolo tavolo ricoperto da una volgare tovaglia rossa tappezzata, ideale per un incontro di braccio di ferro.
-Cercherò di non fare male a quel grazioso braccio che ti ritrovi- disse un degli omoni che l’aveva circondata qualche minuto prima.
La ragazzo lo fulminò con lo sguardo e focalizzò i suoi occhi sulla stretta di quelle due mani.
-Pronti….COMINCIATE-! Urlò il proprietario del locale.
Un rapido movimento, una stretta letale…Un suono terribile.
-C-cosa m- L’omone non finì la frase che cominciò a tenersi il braccio e ad urlare, sbavando per la disperazione.
-L’OSSO, L’OSSO, QUALCUNO FACCIA QUALCOSA- urlò l’uomo.
La gente si coprì gli occhi, qualcuno lasciò anche il locale seduta stante.
Gli altri due uomini si preoccuparono, abbassando lo sguardo verso il compagno che si contorceva dalla disperazione.
-C-capo, troveremo sicuramente altre donne…- Disse uno dei due preoccupato.
-N-non essere ridicolo, vuoi che il nome della Banda dei Serpenti di Sabbia venga infangato da una sgualdrina-? Domandò, cominciandosi ad agitare.
-Il prossimo- Disse la donna girandosi verso i rimanenti.
Si accomodarono.
-Pronti…COMINCIATE-!
L’uomo sudava freddo, temendo per il suo braccio.
Spinse con tutta la sua forza, ma il braccio della ragazza era saldo…Non voleva proprio muoversi.
Un sorrisino innocente, odorava d alcol e le sue guance accaldate la rendevano una ragazza alquanto strana.
-Mi dispiace- disse con un sorrisetto.
Ruppe anche il braccio dell’altro uomo, facendolo cadere a terra.
La donna si scrocchiò le  nocche.
-Il prossimo- Disse, lanciano un’occhiata fulminante agli ultimi due, tra i quali il capo biondo.
-Avanti, non vi farete davvero battere da una come me-? Disse, volgendogli un’occhiata divertita.
-Che aspetti? Vai idiota- Il capo spinse l’altro uomo al tavolo, dove la ragazza lo aspettava a braccia conserte.
Si sistemò sulla sedia esitante, come se avesse potuto scappare da un momento all’altro.
-Pronti…VIA-!
Altro braccio rotto e dolore lancinante.
I tre uomini non si mossero da lì a causa degli ordini del capo.
-Il PRO-SSI-MO- Sussurrò la ragazza.
L’uomo estrasse la pistola.
-S-stupida, pensavi davvero che avrei accettato la tua sfida? Io faccio quelli che mi pare e piace,  questa città appartiene a noi della Banda dei Ser- Un colpo in faccia lo stese al tappeto, facendogli perdere sangue dal naso e arrossandogli le labbra.
-Che male-! Disse, premendosi il naso.
Il piede della ragazza lo colpì violentemente al ventre, facendolo sputare.
Solo alloro riuscì a temere la figura che aveva sopra di lui: Lunghi capelli arancioni raccolti in una folta coda alta, una canotta scollata rossa che metteva il seno abbastanza esposto e una giacca lunga a quadri rossi con il chiaro scuro. I pantaloni le arrivavano sopra il ginocchio e portava una cinta scura alla vita. Un collare largo, di cuoio arancione a strisce rosse le cingeva il collo, al braccio aveva una cordicella che si giungeva con un bastone che aveva sempre tenuto sotto il bancone, tra le gambe. Ai piedi, degli stivali marroni bassi.
L’aria sbronza e i suoi occhi marroni luccicanti erano in contrasto tra loro.
-Ohi- Disse,  guardando un ultima volta l’uomo a terra e poi girarsi verso il proprietario.
-S-si-? Chiese, un po’ sconvolto.
-Avete la possibilità di arrestare questi tizi, sbrigati e chiama la polizia…Resterò qui finché non arrivano- Disse, sedendosi sopra il ventre dell’uomo mal ridotto.
-C-certo, hai ragione- Disse, facendo segno ad un cameriere di recarsi al telefono.
-Uomini come loro in giro per la città può essere pericoloso, non trovi-? Chiese la donna, fissando il corpo che le fungeva da sedia.
-Si, hai ragione. Ma vedi noi non ci possiamo fare nulla-. Disse il proprietario, cominciando a ripulire i luridi tavoli.
-Perché-? Chiese la ragazza.
Il vecchietto che era sempre stato seduto al tavolo raggiunse i due, intromettendosi nella loro conversazione.
-Noi siamo deboli, non possiamo competere con le forze esterne di questo mondo. Non importa quante persone uccideranno…Noi non potremmo cambiarli e loro non cambieranno noi…Già, questi sono….Gli esseri umani- Disse, alzando gli occhi, da sempre coperti dallo scuro cappello.
La ragazza lo guardò, chiuse gli occhi e sorrise.
Le sirene della polizia arrivarono davanti al locale, fermandosi e assordando le orecchie dei presenti con le loro sirene rosse e blu.
La giovane si alzò dall’uomo, che sembrò tirare un sospiro di sollievo.
-Bene, il mio lavoro qui è finito…Ah, senta…- Disse, fermandosi davanti alla porta.
-Non ho i soldi per pagare le bibite che ho consumato- Disse, grattandosi la testa.
L’uomo la guardò e rise lievemente.
-Questa sera sei stata molto più utile senza denaro…Di questo ti ringrazio molto- Disse inchinandosi.
-Ah, vecchio- Disse poi, volgendo lo sguardo all’anziano, ancora appoggiato al bancone.
-Fare cambiamenti vuol dire migliorare….i cambiamenti sono sempre positivi- Disse la ragazza sorridendo.
-Eheheh, non per gli umani…Per noi cambiamento vuol dire confusione o rivolta- Disse ridacchiando.
-La parola cambiamento è così difficile da comprendere-? Chiese la donna con un sorriso.
-No, la parola cambiamento ci spaventa…Parli come se tu non facessi parte della categoria- Rise il vecchietto, mostrando i denti sotto i baffi.
-Mph, ci vediamo- Disse la giovane, correndo fuori dal locale, lasciandosi sfuggire un  sorriso sulle labbra.
-Hei, ferma- Urlò la polizia, vedendola balzare via all’improvviso fuori dalla porta.
-Va tutto bene…Lei è dalla nostra parte- Disse il vecchio, alzando lo sguardo a quella cupa sera.
-O no?...Signorina-? Si coprì gli occhi con il cappello.
-Giornatina niente male, eh agenti-? Disse il proprietario del locale, accogliendo i poliziotti e osservandoli ammanettare i mafiosi.
Arrivò fino ad un porto, scorgendo oltre al mare una strana isola.
-Che strana isola…Sembra una balena- Disse, guardando all’orizzonte con una mano sopra gli occhi per vedere più lontano.
Saltò dal porto e la gravità la obbligò a fare una capriola. Atterrò in piedi…Sull’acqua calma della  notte, così calma e argentata che pareva mercurio.
I pesci cominciarono a saltarle tra le gambe, i gabbiani cominciarono a planare verso di lei, emettendo dolci cinguettii.
La ragazza prese il bastone che teneva con sé.
Due orecchie dal colore arancio si alzarono dai capelli, una folta coda sbucò fuori dai pantaloni, le sue unghie si allungarono.
Quello che sembrava un bastone, ad ogni colpo di vento emetteva un suono dolce.
La ragazza, in piedi sull’acqua e osservata da pesci e gabbiani, si portò il bastone alla bocca che, adesso, ospitava due canini appuntiti.
Lo rigirò, sul bastone c’erano dei buchi….Era uno splendido flauto intagliato in un legno dello stesso colore del cioccolato bianco.
-Volete che suoni qualcosa-? Domandò dolcemente ai gabbiani nel cielo.
Appoggiò le labbra all’apertura e soffiò, cominciò a camminare verso quell’isola, ad ogni suo passo l’acqua danzava.
La notte non era mai stata così bella.
………………………………………………………………………………………………………………………………..
In una casetta di legno, qualcosa insieme alla brezza notturna entrò in quella stanza.
Dei bianchi capelli che ricadevano giù dal letto, dei capelli corvini appoggiati su un morbido cuscino e dei capelli argentati sotto le coperte.
Due occhini ambrati si aprirono lentamente….Guardarono il mare dalla finestra, udendo qualcosa.
-Il suono…Di un flauto-?
…………………………………………………………………………………………………………………………………
-Ahhh, che meraviglia….Una notte avvolta dai sussurri e dai suoni….Di un candido…Strumento a fiato-! La ragazza smise per un secondo di suonare.
 
 
-Angolo Autrice-
Eccolo qua, il primo capitolo della seconda stagione J
Spero di avervi  incuriosito e che vi prenda come vi ha preso la prima. Pubblico il primo capitolo (finalmente). Spero vi sia piaciuto e apprezzo le recensioni J
Al prossimo capitolo, un bacione a tutti!
-Shinigami di fiori-
 
 
 
 
 
  
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