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Autore: CaiusJ    28/12/2013    4 recensioni
Questa breve storia vede come protagonisti il favorito Cato e la giovane concorrente del distretto 11, Rue.
"Cato avvicinò ancora di più le sue labbra al suo orecchio sinistro e le sussurrò:- Buona fortuna, Rue."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rue
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina il sole era piacevolmente tiepido, i suoi raggi infondevano un po' di calore sul viso della giovane Rue che se ne stava tranquillamente appollaiata sul ramo di un albero a riposare un poco. Era il quarto giorno nell'arena e già molti dei partecipanti iniziali avevano perso la vita,  chi nel bagno di sangue e chi a causa di incidenti procurati dagli abitanti di quel bosco in cui si teneva la 74esima edizione degli Hunger Games.
Tutto era relativamente calmo, un leggero venticello crava un dolce fruscio facendo danzare le foglie più piccole; in lontananza si sentiva il meraviglioso canto di qualche ghiandaia imitatrice, che annunciava l'inizio di un nuovo giorno.
Rue aprì un occhio, poi lentamente anche l'altro. Si portò pigramente le mani al volto e le strofinò sulle palpebre per schiarirsi la vista dopo quelle poche ore di sonno che era riuscita a concedersi.
La giovane ragazza del distretto 11 si mise a sedere sul ramo con le gambe a penzoloni verso il vuoto e inspirò la fresca aria del mattino; decise che era giunto il momento di muoversi un po' e di cambiare la posizione, prima che qualcuno potesse trovarla e ucciderla. Rue era molto fiera di se stessa, era riuscita a sopravvivere quattro giorni nonostante fosse solo una ragazzina dodicenne senza particolari abilità nella lotta o nell'uso delle armi; per questo doveva ringraziare il suo buon vecchio nonno che fin da quando era molto piccola, l'aveva sempre portata con sé al lavoro e le aveva insegnato come arrampicarsi fino alle punte degli alberi più alti. Oh, come le mancava suo nonno. Come le mancava tutta la sua famiglia; Rue in cuor suo sapeva già che non li avrebbe mai più rivisti.
Con la sua graziosa agilità scese senza problemi da quell'albero di trenta metri e sussultò quando il suolo emise uno scricchiolio sotto i suoi piedi. Non doveva farsi scoprire, per nessuna ragione qualcuno avrebbe dovuto trovarla, soprattutto sperava di non imbattersi accidentalmente in uno dei favoriti.
Rue camminò per qualche minuto finché raggiunse un ruscello.
Si chinò verso l'acqua limpida e senza nemmeno domandarsi se si sarebbe potuto trattare di una qualche trappola degli strateghi, immerse le sue dita sottili attraverso la superficie argentea di quel piccolo corso d'acqua. Si sciacquò il viso e bevve qualche sorso dalle sue mani, poi si ricordò di quanto potesse risultare difficile trovare altra acqua, così aprì il piccolo zaino che era riuscita ad afferrare all'inizio dei giochi alla cornucopia, prese una borraccia e fece per riempirla.
Mentre stava finendo di rifornirsi di acqua sentì un rumore.
Si alzò di scatto e cercò di capire da dove provenisse; era stato un suono secco, come di un legno che si spezza seguito da due leggeri tonfi.
Rue non fece in tempo a girarsi che di fronte a lei si stagliava la figura di un giovane, dai capelli biondi e gli occhi del colore del ghiaccio. Era Cato.
Presa dal panico la giovane pensò di fare l'unica cosa sensata: scappare.
Non riuscì nemmeno a finire quel pensiero che Cato sembrò prevedere la sua mossa e, con uno scatto le si parò davanti e le afferrò il braccio.
Rue pensò che per lei fosse la fine, ma in quel momento accadde l'impensabile.
Cato si portò un dito alla bocca e le fece cenno di non fare rumore; con una rapidissima mossa il favorito lanciò la sua spada con un gesto energico, e questa trafisse un grosso coniglio che aveva avuto la pessima idea di uscire dalla sua tana proprio in quel momento.
Cato fece qualche passo e, dopo aver raccolto la sua preda,  si rivolse a Rue e le disse:-Hai fame?-.
La giovane ragazza dalla pelle ambrata era rimasta sconvolta dal gesto di quel favorito. Aveva pensato che l'avrebbe uccisa all'istante e quindi sperava in una morte rapida e indolore. Una sorta di sorriso le comparve sul volto e annuì sedendosi su un tronco.
Cato finì di scuoiare l'animale e lo cucinò su un piccolo fuocherello, acceso poco prima; offrì metà del coniglio a Rue che lo divorò in pochi istanti, senza proferire una parola.
-Stai tranquilla, non ti ucciderò.- esordì Cato quando ebbe ingoiato l'ultimo pezzo della sua colazione
-ma cerca di non fare troppo rumore, perché non credo che gli altri approverebbero la mia scelta- concluse indicando la direzione da cui era arrivato.
Rue era alquanto sorpresa e l'unica parola che riuscì a dire fu un semplice:-Perché?-.
A quella domanda Cato non rispose e si limitò a sorriderle. Nonostante Rue fosse ancora giovane e molto spaventata, trovava quel ragazzo e quel suo ciuffo biondo ribelle molto carino.
Dopo aver accuratamente spento il fuoco e pulito i resti del coniglio, Cato si avvicinò ad un palmo da Rue.
La guardò negli occhi con un'aria un po' triste e le disse:- ti consiglio di andare in quella direzione, cercherò di tenere i miei compagni lontani da questa zona-.
Rue rispose ringraziandolo in un sussurro e fece per andarsene, ma sentì la presa di Cato che le teneva la mano destra.
Si girò e i loro sguardi si incrociarono di nuovo, questa volta in maniera più intensa.
Lui improvvisamente le cinse i fianchi e la abbracciò.
Rue avvampò e quando sentì il respiro di lui vicino al suo orecchio, non riuscì a trattenere una piccola risatina soffocata.
Cato avvicinò ancora di più le sue labbra al suo orecchio sinistro e le sussurrò:- Buona fortuna, Rue- e le diede un bacio sulla guancia.
Sciolse l'abbraccio e la guardò allontanarsi.
Dopo aver fatto qualche metro Rue finalmente si girò e, mostrando un lieve rossore sul viso rispose:-Buona fortuna anche a te, Cato-.

Si dice che Cato abbia pianto solo due volte durante la sua giovane vita.
La prima, per la morte della sua compagna di infanzia, Clove.
La seconda invece le telecamere lo ripresero mentre disperato correva verso la tomba ornata di fiori che Katniss aveva creato per lei, Rue.
  
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