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Autore: Linsday BlackRose    28/12/2013    2 recensioni
24 Dicembre 1823, una notte, può cambiare una vita, e salvarla da un oblio senza fine.
"- Monsieur...Mi starete sempre vicino, vero?- Domandò.
- Sempre Fantine, sempre- Le baciò la fronte."
Inutile dire Valjean/Fantine, no? Oppure appena vedete il mio nome, lo date per scontato, per default?
Regalo di Natale (Che verrà rifiutato, ci scommetto) per augurare buon Natale a questo bellissimo Fandom!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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24 dicembre
 
Era la notte di Natale; la notte che tutti attendono sempre con ansia, specialmente i bambini.
Ma la nostra storia, non riguarderà una bambina, ma una donna. Fantine; una donna che si crede inferiore agli altri, essendo arrivata alla prostituzione, per mantenere la figlia.
Quella notte, stava riposando dentro un letto d'ospedale.
Aveva da poco conosciuto un uomo, il sindaco della città, Monsieur Madeleine; un uomo dolcissimo, che, appena era svenuta durante il suo arresto, l'aveva immediatamente portata in ospedale e fatta curare, quasi come se fosse una persona normale, e no una prostituta.
Fantine non riusciva a dormire, si continuava a rigirare tra le lenzuola, come alla ricerca di qualcosa, senza sapere nemmeno lei stessa cosa; sapeva solamente che, da qualche giorno, una figura maschile dominava nei suoi pensieri, senza neanche sapere perché.
D'un tratto, si aprì la porta. La donna si alzò di scatto, appena udì il rumore della serratura che scattava.
Dalla porta entrò l'oggetto dei suoi pensieri che, appena la vide, sorrise, poi parlò:- Mademoiselle Fantine! Ancora sveglia?-
- S...Si Monsieur la mayore, noto che anche voi lo siete- Balbettò un poco incerta la donna.
L'uomo non rispose alla sua affermazione, ma arrossì tutto d'un tratto, e, mentalmente, ringraziò il buio, che impediva di vedere alla donna il rossore che si era diffuso sulle sue guancie.
Dopo questo, si avvicinò al letto di lei, prese una sedia, e si sedette accanto a lei. I due si fissarono per alcuni minuti, poi Fantine iniziò un discorso, con la prima, e forse meno indicata, cosa da dire.
- Perché siete qui?- Domandò a bruciapelo, cogliendolo di sorpresa.
Il sindaco, per un po', non rispose, poi pronunciò a bassa voce, quasi come se si vergognasse, la risposta:- Volevo solo...augurarvi Buon Natale- Sorrise, ancora.
La donna fece per parlare, ma l'uomo la zittì inconsciamente, continuando la frase precedente.
- E poi...Volevo chiedervi cosa desiderate per regalo, io vorrei farvi qualcosa, però non saprei, perciò...Vorrei che voi esprimeste una preferenza, così che saprei cosa farvi-
Fantine lo fissò stupita, era il primo che le voleva regalare qualcosa per Natale, il primo in generale che volesse mai farle un regalo.
Quella frase, detta con innocenza, generosità, affetto, mise in grande imbarazzo Fantine.
Nessuno, nemmeno lei stessa, aveva mai pensato che valesse la pena di sprecare soldi inutilmente per Fantine la prostituta, tutti soldi che guadagnava con il suo "lavoro" , li spediva alla sua bambina, pensando che lei avesse più bisogno, infondo, non aveva sempre pensato che lei poteva stare anche senza niente? L'importante era sua figlia.
Ora, invece, arrivava un uomo, che conosceva da molto poco, a chiederle cosa potesse regalarle.
Nella sua mente, si fecero d'improvviso vivide le immagini dei suoi clienti, che, in cambio di sesso, le davano soldi; subito associò i soldi al regalo. Non pensava certo che il sindaco volesse fare sesso, però, la sua mente le diceva di non accettare.
Inconsciamente, aveva paura che poi lui pretendesse sesso.
Si decise, finalmente, a rispondere:- Non c'è bisogno di regali monsieur-
- Fantine...Perché non dovrei farvi un regalo? Infondo...io vi voglio bene-
Quella frase la fece restare di stucco, più della prima.
Allora, su questa terra, c'era davvero qualcuno che le potesse volere bene, che l'avrebbe aiutata.
Nessuno le aveva mai detto una cosa simile, nessuno le aveva mai voluto bene, ed ora...arrivava lui, il sindaco, e glielo diceva.
- Monsieur...Sul serio, non c'è bisogno-Tentò, balbettante, lei; ma niente poté muovere il sindaco dal suo intento.
- Fantine...Vi ho vista sorridere, quando avete notato, dalla finestra, una madre che regalava una bambola alla sua bambina.
Vorrei rivedere il vostro sorriso- Il sindaco era onesto talmente onesto, che qualcosa si smosse dentro di lei.
Si commosse. Nessuno si era mai interessato davvero a lei, lui si. Il sindaco, si era affezionato ad una prostituta.
Non riuscì a trattenere i singhiozzi, così, appena il sindaco la sentì piangere le chiese subito:- Fantine, perché piangete?-
- Nulla monsieur, nulla- Sorrise singhiozzando, passandosi una mano chiusa a pungo sugli occhi, per levarsi le lacrime, poi proseguì:- Ho capito cosa potreste regalarmi-
- Cosa?-
- Mi abbraccereste?-
Quella richiesta lo colse impreparato. Un abbraccio, solo un abbraccio, la cosa più umile che si potesse mai chiedere, ma anche quella più dolce.
Non capì sul momento il perché lei gli avesse chiesto proprio un abbraccio, poi realizzò il motivo. Voleva solo un po' d'affetto.
Le sorrise, poi pronunciò dolcemente:- Non dovreste neanche chiederlo, certo che vi abbraccerei-
L'uomo si sedette sul bordo del letto, poi allungò le braccia verso di lei, fino a rinchiuderla nel suo abbraccio.
Lei sorrise, poi posò il volto sul suo petto, chiudendo gli occhi, gustando quel momento.
Sì, si fidava di lui, e nessuno le avrebbe mai fatto cambiare idea.
- Monsieur...Mi starete sempre vicino, vero?- Domandò.
- Sempre Fantine, sempre- Le baciò la fronte. - Se avrete bisogno ditemelo, io vi starò vicino per sempre- Le pose una mano sotto il mento, e la fissò nei suoi occhi azzurri- Fantine...-
 

 
 

*Angolodiquellatipachehaancorailcoraggiodidefinirsiautricedopoquestoschifo*
*Si nasconde dietro il cuscino dei Beatles e quello dei miserabili*
Okay....Itanto l'ho pubblicato con ritardo, perché a Natale, i parenti mi avevano preso in ostaggio il computer (Leggete:Mio zio doveva scaricarmi tutta la discografia dei Queen, dei Doors e dei Led Zeppelin)
Perciò, so che è uno schifo, ma è per augurare buon Natale a tutti voi qui!
Perciò, Buon Natale, e felice anno nuovo!
*Si ripara dietro ai cuscini, sperando che non le arrivino pomodori*

 

  
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