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Autore: Sashy    20/05/2008    2 recensioni
Era il momento per Axel di scomparire per sempre, ma c'era un'ultima cosa che avrebbe fatto prima di quello...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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...Non mi chiedete niente. Mi annoiavo.
Questa storia è molto importante per me, e sì l'ho scritta io, ma ne vado così fiera che mi sembra che non sia mia.
Sono riuscita a fare una fic senza pensare a cose perverse.
L'ispirazione mi è venuta dal titolo di un libro che adoro, cioè "L'Ombra del Vento". Leggetevelo, sul serio.

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L'ombra del vento.

Era seduto sulla torre dell'orologio, davanti al tipico panorama del sole che tramonta a Crepuscopoli. Una volta, dopo una faticosa giornata di lavoro, lui si sedeva lì, con due ghiaccioli al sale marino, e lo aspettava. Era la loro pausa, il loro momento libero, il momento di essere tranquilli.
Ma per quella volta, forse solo per quella volta, per lui era un singolo rifugio dall'Organizzazione, un rifugio dove poteva pensare a quel che stava succedendo.
Riflettere. E scrivere.
Scrivere una lettera a lui, a quel che gli avrebbe voluto dire, a quel che lui deve e vuole sapere, prima di morire.



"Perché la luce ci attrae tanto?"
Axel guardò all'orizzonte. Tranquillamente, come se fosse una domanda normalissima.
"L'ombra" Rispose "E' l'opposto della luce. La luce è quel qualcosa che noi non abbiamo, che noi non possiamo vedere, toccare. La luce è quel qualcosa che permette di stare bene, di sentire, di gioire. Noi però siamo destinati a sparire nell'oscurità. Se siamo esseri oscuri, la luce non ci sarà mai vicina."




L'ispirazione gli era venuta da Kairi, quando scrisse la lettera e la spedì via mare: se lei poteva comunicare con Sora, perché lui non poteva fare lo stesso?
Tanto non c'aveva nulla da perdere: era tutto finito. Sora si stava avvicinando sempre di più a scoprire la verità, Riku e Kairi si stavano avvicinando sempre di più a Sora, i mondi stavano per ritornare sempre più pacifici.
Le stelle stavano sempre di più ritornando ai loro posti.



Roxas stava fissando il vuoto. Axel credeva di averlo traumatizzato.
Eh, ma era pur sempre la realtà.
"Anche l'Ombra evita la Luce." Aggiunse, pensando che avrebbe detto qualcosa.
Accidenti, com'era salato quel gelato!




Chissà cosa sarebbe successo se Roxas lo avesse seguito.
Chissà cosa sarebbe successo se Riku e Naminé non avessero aiutato DiZ.
Chissà cosa sarebbe successo se Roxas non avesse deciso di scappare.
Perché? Sembrava così contendo da quel che diceva..



"Io non sono d'accordo."
"Eh?"
Aveva aspettaro per un'ora un suo segno di presenza. E se ne usciva con questo.
"L'Ombra non è evitata dalla Luce. La Luce non odia L'Ombra."
Roxas si girò verso il volto di Axel. Era così sorridente e spensierato..
"L'Ombra non può fare a meno della Luce." Finì di dire.




La loro amicizia, era definita dall'Organizzazione "inseparabile", ma insensata.
Loro dicevano sempre che lui e Roxas non potevano dirsi "ti voglio bene", visto che non potevano provare sentimenti.
Axel rispondeva sempre: "Ti voglio bene. Che significa? Vuol dire che vuoi qualcuno quando sta bene? 'Ti voglio che stai bene?' In questo caso, quando l'altro è malato, non gli vuoi più bene?
Ti Voglio Bene. Facendo l'analisi logica:
Io: Soggetto
Voglio: Predicato Verbale
Bene: Complemento di modo
Te: Complemento oggetto.
In questo caso, il Ti Voglio Bene si può cambiare in 'Io voglio che tu stia bene', Io voglio il tuo bene.
Axel voleva bene a Roxas. E lo stava provando in quel momento, standone sulla torre a scrivere le ultime parole che avrebbe scritto nella sua vita, prima di sacrificarsi per lui e per il destino che meritava.



"Ogni oggetto, animale o persona ha una propria ombra, guarda" disse Roxas, indicando l'ombra di una persona, l'ombra dei muri, l'ombra della torre dell'orologio.
"Quindi, tu dici che ogni Luce ha la sua Ombra?" Domandò Axel.
Roxas sembrava così felice che si mise quasi ad urlare dalla gioia: "Certo! Tutto ha un'Ombra, anche i cuori, anche le cose che non si vedono!"
Axel era un po' stupito, un po' confuso dalla sua teoria.
Non poteva essere che tutto aveva una sua ombra.
Roxas si avvicinò ad Axel, guardandolo con un sorriso di incoraggiamento, di forza.
"L'oscurità..." continuò "...L'oscurità in cui noi scompariamo, è solo l'Ombra del cielo."




"Firmato, Axel."
Aveva finito la lettera.
Ora poteva farlo.
Si alzò, con molta forza quasi da cadere. Aprì la sua mano che fino al secondo prima teneva stretta la lettera, e quest'ultima volò per l'orizzonte.
Era il suo turno, ora toccava a lui far continuare il destino.
L'ultimo panorama che avrebbe visto era il tramonto di Crepuscopoli e la lettera che volava, destinata ad arrivare prima o poi a Roxas. E non importava quanto tempo ci avrebbe messo o quanto sembrava impossibile che lo raggiungesse.
Ci avrebbe pensato l'Ombra del Vento a portarla da lui.


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