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Autore: Muffler    28/12/2013    0 recensioni
Elleonor è muta. Per comunicare con le persone sapeva che esistevano vari modi e quello che preferiva in assoluto era la musica.
Il suo mutismo non le impediva di creare legami con le persone, piuttosto quello che glielo aveva impedito era stato il mutismo dei legami affettivi: non le dicevano niente.
Non le dicavano niente da troppo tempo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Fia,
alle anime che sono simili ma non per questo non diverse,
Che arricchiscono le cose del mondo e il modo in cui le guardiamo.


Quella sera nella musica che Elleonor aveva composto c'era stato il suono della frase "ti stingo a me".
Era da tempo che non comunicava con qualcuno,
né tramite il linguaggio dei gesti né attraverso quello più spontaneo del corpo,
dell'avvicinamento e della lontananza, dei sensi e dei loro rivestimenti umani.
Il suo mutismo non le impediva di creare legami con le persone. 
Piuttosto quello che glielo aveva impedito era stato il mutismo dei legami affettivi: non le dicevano niente.
Non le dicavano niente da troppo tempo.
Così falsamente costruiti, falsamente interpretati benevolmente, ed effettivamente soltanto veramente falsi.
_____________________________________________________________________________________ Aveva vissuto una sola volta l'esperienza della danza di due anime che s'ascoltano a prescindere dall'intenzione e dai modi, s'ascoltano e si capiscono:
S'erano incontrati, s'erano presi, avevano dato gli stessi nomi alle stesse cose. 
Poi s'erano persi.

Intuizione: (Loro non s'erano capiti. S'erano rapiti e uccisi).
I due s'erano smarriti tra i fili sui quali avevano tessuto certezze ed erano inciampati su loro stessi.
Il peso di due vite che si cadono addosso e che non fanno più neppure una vita: si erano svuotati, divorati,
esclusi dalla libertà d'esistere come esseri singoli.
S'erano chiamati Amore, 
ma ne erano stati soltanto due figli unici viziati,
figli dell'amore, desiderosi e incapaci.
S'erano tenuti e legati troppo stretti, 
avevano smesso di danzare, 
avevano cominciato a tirarsi e in fine s'erano spezzati.

Intuizione: (Si rischia questo nell'amore tutto, nel sentire sincero).

Per breve tempo aveva frequentato persone che non le sentivano pensieri, e alla fine era finita per annullarsi ugualmente.
Perciò era sparita.

_________________________________________________________________________________ Elleonor non scambiava da mesi nessun contatto fisico o intellettivo con  alcuno se non che con la sua fantasia.
C'erano solo intuizioni a passare serate con lei,
ad amalgamarsi al suo vivere,
solo parti alterate di qualche suo pensiero che era venuto sù senza essere pensato, solo sentito.
Creava musica.
Un nuovo giorno si svegliò con un'intuizione diversa nel suo genere: di solito le intuizioni sono rivelazioni,  questa non lo era affatto, questa era un bel dubbio.  Eppure Elleonor non esitò a chiamarla col nome di intuizione  perché per afferrare certi dubbi pure ci vuole l'intuito,  tanto che sono inconsistenti e fragili.

Intuizione: (Ci sono legami tra cose che sono distanti mondi, 
tra dubbio e intuizione, per esempio).

La sera di quel nuovo giorno compose: "Ditemi voi signori se le creazioni tutte non sono poi alla fine null'altro che legami" 
questa frase qui l'aveva scritta nel suo notturno immaginando una platea di uomini che le stavano intorno e che muovevano le labbra ognuno dicendo contemporaneamente quello che la sua musica gli aveva trasmesso. 
"Leggerezza, frenesia, nostalgia, sonnolenza, stupore, malumore". Dicevano in coro stonando.
E la frase che lei aveva scritto nella sua musica?
Nessuno, nessuno l'aveva intesa. 
Tutti focalizzati sul proprio ascolto interiore.
Come aveva fatto una frase del genere a suscitare leggerezza o nostalgia?
Intuizione: (Non aveva detto niente a nessuno e nessuno le stava dicendo niente.
Come solito).
Stette per ammutolire la sua musica quando ad un tratto:
"Dubbio", disse qualcuno,
 (Ler, si chiamava quel qualcuno)
"questa musica mi trasmette dubbio, 
e la mia risposta è un sì bemolle: le creazioni sono legami".

"Intuizione" esclamò Elleonor con la sua musica.
"È stata un'intuizione.
E la mia risposta è ugualmente un sì bemolle: 
si, le creazioni sono legami".

Avevano parole e tonalità diverse, 
 (acuto il si bemolle di Elle, basso quello di Ler)
ma erano le parole e le tonalità giuste.
Giuste.

Cominciarono a danzare, a creare, a legare alle proprio mani le descrizioni del mondo e poi passarono a scambiarsi i fili. Fu semplice?
Per niente. Fu eccezionalmente bello. E trovarono il modo ogni volta di capirsi.

Intuizione: (Capirsi non è capire le cose allo stesso modo.
Capirsi è capire le cose in modo diverso e raccontarsele, capirsi è riuscire a capire che i nomi diversi che si sono trovati ognuno con la propria invenzione indicano effettivamente una stessa cosa, 
e che le cose diverse che si sono viste a volte hanno un unico nome. Capirsi è essere disponibili ad uscire dal proprio ascolto, entrare nell'ascolto dell'altro, tornare nel proprio ascolto più arricchiti.
Capir sì, è danzare.
Capirsi è provare piacere nella libertà di chi si ama). Ma questa cosa qui è troppo lunga per essere un'intuizione, no? C'è ne aveva messa di musica per arrivare a capirla questa cosa qui.
  
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