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Autore: Morgana_Graunt    28/12/2013    3 recensioni
una ragazza che dopo essere cresciuta sognando Hogwarts scopre di far parte di una delle più antiche famiglie purosangue... quelle che per lei erano estranei diventano la sua famiglia... quello che per lei era un sogno irrealizzabile diventa la sua realtà...
una strada da seguire, anche se per alcuni non è quella giusta...
un destino da compiere, un sogno da realizzare... per cui lottare, vivere e sacrificare... ma non dovrà sacrificare solo se stessa... ma anche il suo cuore... e scegliere se l'amore che da orgoglio o l'amore puro, quello che viene definito amore da ragazzini...
Genere: Fantasy, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Era estate… un estate calda, il sole picchiava. Era una delle estati più importanti della vita di una persona… Era l’estate del 2017, era l’estate in cui Angela passava dalle elementari alle medie. Stava camminando lungo una strada di campagna, pantaloncini corti in jeans, infradito e canottiera rigorosamente verde, un verde cupo… il suo colore preferito. I lunghi capelli mossi di un nero lucente, gli occhi dello stesso colore, labbra carnose ma sottoli pallide e la carnagione chiara sebbene stesse spesso al mare a prendere il sole, era magra e alta ma per la sua età era abbastanza fornita di curve. Angela camminava con le cuffiette nelle orecchie, la sua canzone preferita era a tutto volume, “fai come ti pare” di Max Pezzali risuonava nelle sue orecchie trasmettendole mille emozioni stupende. Camminava a ritmo di musica scuotendo la testa e muovendo le braccia come stesse ballando. Intorno al collo una collana col ciondolo a forma di serpente e una borsetta a tracolla in jeans, appesa a un braccio una borsa della spesa, davanti a lei all’improvviso una grande casa bianca, due piani con cantina e soffitto, al primo piano i due lati paralleli avevano dei terrazzi e c’erano grandi finestre per lato mentre al piano terra un gran portone in legno, accanto c’era un grande garage che aveva anche una veranda, tutto intorno alla casa orti, giardini e una stalla, la casa e il giardino erano corniciati da una staccionata di legno grezzo. Alla vista della casa lei si fermò, tutta la gioia e la spensieratezza che la ragazza inglese di origini italiane aveva fino a quel momento sparì per lasciare posto a una sensazione di opressione e prionia, aprì il cancello e urlò a gran voce “sono tornata!” a quel punto due bambine una molto abbronzata capelli castani lunghi e lisci e occhi scuri l’altra con i capelli biondi corti e ricci e gli occhi azzurri, un po più piccola della prima. “ciao sel,ciao Miki… si ho tutto” disse lei sorridendo “bene, dacci portiamo noi dentro!” affermò quella mora “okey Sel, tieni…occhio che pesa!” rispose lei dandole la borsa “e io che porto?” chiese la bionda, Miki, “mmh, tieni!” disse dandole il resto dei soldi che tirò fuori dalla tasca “grazie, nonna! Nonna, i soldi!” una donna non troppo alta, coi capelli grigi e gli occhi scuri arrivò “ah ecco, Angela vai su a pulire le vostre camere, i vostri genitori arrivano oggi” Angela sbuffò “non fare così e vai a pulire!” Angela tirò il fiato e andò in casa, salì in soffitta, prese la scopa e spazzò… Dopo un paio d’ore le due camere delle sorelline erano pulite, andò nella sua stanza, a differenza delle altre due vistosamente colorate, la sua era bianca con mobili di legno e qua e la qualcosa di verde. Si buttò sul letto, dal comodino accese la radio che faceva sentire un cd di Max Pezzali, Terraferma, accanto alla radio c’era un libro “Harry Potter e il principe Mezzosangue” lo aprì a pagina 394 e cominciò a leggere. In quel momento Miki entrò e si buttò accanto a lei “lo leggi di nuovo?! È la 7° volta!” “sai che amo questi libri! Sono il mio modo di fuggire alla realtà” “ma perché proprio Harry Potter?” “non lo so…mi coinvolge, come se quello che leggo fosse la mia vita” “ma perché lo leggi ancora se lo sai a memoria?” “perché ogni volta mi coinvolge di più!” “ma perché…?” cominciò a chiedere la picccola Miki venendo però bloccata dalla sorella “ohhhh…perché perché perché…smettila di chiedere! Questi libri non sono usciti tanto tempo fa… e li ho già letti 7 volte ciascuno, e allora? Smettila di fare domande… piuttosto, che vuoi?” “la nonna dice che è pronta la cena” “di che arrivo tra un attimo” Miki uscì dalla stanza.. Angela si alzò e si affacciò alla finestra, guardò alla finestra “ma perché Hogwarts non è reale?...quanto vorrei mollare tutto e andarmene… andare in un luogo magico…dove posso essere libera di essere me stessa” sussurrò lei “Angela! forza! Su, scendi!” “arrivo nonna!” con malinconia si allontanò dalla finestra e scese. Si sedette a tavola tra le due sorelline, di fronte a lei sua nonna; poco distante dal tavolo stava il piccolo gotto bianco e nero, Fregola, che mangiava dalla ciotola. Nei piatti della pasta col tonno “nonna sai che il tonno non mi piace” “cosa?! E da quando?!” “più o meno da sempre! E meno male che mi hai cresciuta tu..” “mangia e sta zitta!” “ma nonna…” “mangia!” Angela fissò il piatto con rabbia e all’improvviso il tonno si trasformò in pollo, ma nessuno sene accorse, solo lei. Quella notte angela si addormentò come al solito con la musica… verso le 3 di notte sua nonna la chiamò “Angela scendi! Sono arrivati i tuoi genitori, vai giù e porta su le valigie” lei aprì gli occhi, sospirò e fece come aveva detto. Quando tornò a dormire pensò di nuovo ad Hogwarts. La mattina dopo Angela si alzò presto e scese in cucina dove la nonna già cucinava, prese una fetta di pane, ci spalmò sopra la marmellata di fragole e la mangiò velocemente. Andò alla stalla dove si trovavano 6 cavalli, ogniuno in un box, la porta che portava a ogniuna di questi aveva inciso due nomi, quello del cavallo e quello del proprietario. Lei andò nella stanzina in fondo a destra dove c’era inciso “angela. Alex” entrò e vide già in piedi a mangiare un cavallo dal manto, coda e criniera neri e una linea lungo il muso bianca “ei Alex, andiamo a fare una passeggiata, ti va?” il cavallo nitrì, pochi minuti dopo lei uscì dalla stalla in groppa al cavallo, trottarono fino alla staccionata “nonna noi andiamo a fare un giro, ciao!” saltarono oltre la staccionata e corsero verso le montagne che toccavano il cielo all’orizzonte. Angela dietro aveva la solita borsa a tracolla, abbastanza capiente. Arrivati ad un’immenso campo d’erba isolato si fermarono e raggiunsero un albero che aveva una casetta sopra, lasciò Alex liero e si sedette ai piedi dell’albero, dalla borsa tirò fuori un blocco di fogli e un astuccio, scrutò l’ambiente che la circondava e, scelto il soggetto, cominciò a disegnare un bozzatto; dopo un po salì sulla casetta che era arredata come uno studio d’arte, quadri, tele, colori di tutti i tipi arredavano la stanza; prese un cavalletto e una tela che portò giù, poi dei colori e uno sgabello. Preparò tutto e poi dipinse ciò che aveva abbozzato poco prima. Quando il dipinto fu finito sulla tela c’erano un cielo, alberi all’orizzonte, erbetta chiara e un libro appoggiato sull’erba accanto a un mp3 e un pennelo; nel cielo una scritta “libri, musia e arte…la mia vita!” guardò il dipinto, tirò fuori il telefono e lo fotografò, in quel momento Sel arrivò in groppa a un cavallo bianco “la nonna dice che devi venire” “metto in ordine e arrivo” disse scrutando ancora il dipinto, riordinò, chiamò il cavallo e tornò a casa.
  
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