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Autore: MetalheadLikeYou    28/12/2013    2 recensioni
Till ed Eleonora vanno finalmente, dopo aver tanto penato, a vivere insieme a Berlino, la convivenza sarà una dura "lotta", ce la faranno?
Bho.......
Continuo di "Ohne dich kann ich nicht sein...Ohne dich".
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2



Tornammo insieme in salone.
Quella ragazza mi fissava con uno sguardo strano, mi stava studiando e allo stesso tempo disprezzando.
Così come avevo capito le prime reazioni di mia madre, ovvero la sorpresa mista a "disgusto", riuscivo a capire anche se con difficoltà la reazione di Marie-Louise.
Till la fissava con un'espressione critica e lei gli teneva testa.
Mi misi seduta il più lontano possibile da quella donna, quasi intimorita dal suo gelido sguardo.
<< Marie...lei è Eleonora>> 
Till ci presentò di nuovo, sedendosi poi al mio fianco e come al suo solto poggiando una mano su una mia coscia.
<< Ho capito chi è!>> rispose lei.
<< Potresti essere più gentile, per favore?>> gli domandò lui, sbuffando.
Lei alzò gli occhi al cielo, continuando a fissarmi.
<< Bhe....se devi parlare parla>> disse rivolgendo lo sguardo al padre, che silenzioso la scrutava.
<< Ci siamo conosciuti a Roma il 9 luglio>> iniziò lui, << E' venuta con noi anche a Udine..>>
<< Tu sei pazzo>> lo zittì lei, prendendo posizione.
Io me ne stavo in silenzio, sentendomi quasi sotto esame, braccata.
<< Ma ti puoi mettere con una di 30 anni, portartela in giro per il mondo e qui?>>
Till osservava la figlia con lo sguardo spento, quasi triste ed io mi sentivo colpevole.
Lei continuava a dire la sua e il mio compagno se ne restava in silenzio.
<< Ehy...insomma smettila!>> dissi io, con la rabbia che ormai mi circolava nel corpo.
<< Scusa?>> domandò lei, ironica.
<< Ho detto di smetterla, insomma chi pensi di essere eh? Ok che sei sua figlia ma ti pare il modo di trattare le persone?>>
Till mi osservò, stringendo la presa sulla mia coscia, quasi a volermi calmare, la figlia invece mi osservava con gli occhi quasi inniettati di sangue.
<< Ma chi pensi di essere tu? Non è che se ti scopi mio padre, automaticamente hai il mio rispetto ne...>>
<< Marie>> la riprese il padre.
<< Non difendermi Till, non farlo...senti tu cosetta, non permetto a nessuno di parlarmi in questo modo, quello che faccio io con tuo padre sono cazzi nostri...>>
La tipa si alzò ed automaticamente anche io mi tirai in piedi, Till si passò una mano sul volto e fece lo stesso.
<< Ma non ti permetto di insinuare nulla, io amo tuo padre e non sarai tu ad allontanarmi da lui, intesi?>>
Lei ghignava.
<< Ele..>>
Till mi tirò a se, abbracciandomi e poggiando la testa su una mia spalla, ripetendomi di star calma.
Nessuno, nemmeno sua figlia, aveva il diritto di etichettarmi come una puttana o un'arrivista, lei non sapeva quello che avevamo passato io e suo padre, quindi di conseguenza non doveva permettersi di giudicarmi.
<< Tu mi stai dicendo che non stai con mio padre per i soldi, come tutte le altre?>>
<< Non mi importano i suoi soldi>> commentai rabbiosa.
<< E non ti interessa nemmeno il suo ruolo>>
<< Non userò mai il suo ruolo per dei secondi fini>>
Lei continuò a scrutarmi, lasciando poi inevitabilmente cadere lo sguardo sul mio braccio tatuato.
<< E quello?>>
<< L'ho fatto quando avevo 18 anni, l'ho fatto qui, si sono la prima fan del gruppo, sono fiera di esserlo e sono fiera di star con lui, ma non perchè è Till Lindemann il cantante del mio gruppo preferito, ma perchè è Till e basta>>
Lei alzò un sopracciglio, mentre Till, sorrideva felice, mi diede un bacio su una spalla.
<< Hai un gran bel caratterino>> commentò poi la figlia, << Tu sei felice?>> chiese, rivolta all'uomo che mi stringeva tra le sue braccia.
<< Si>> rispose secco.
<< Ok>>
<< Ok?>> domandò lui.
<< Ok, state insieme, vivete la vostra vita felice, ma se usi mio padre io ti ammazzo con le mie mani>> disse lei.
<< Non preoccuparti, io amo veramente tuo padre>> risposi, sorridendo.
Sentii il mio telefono squillare e Till ridere, gli diedi una gomitata ed andai a rispondere.


*** Till ***

 
<< Certo che hai una delicatezza tu?>>
<< Ho ripreso da te>> 
Mia figlia continuava ad avere uno sguardo duro, freddo anche con me.
<< Che c'è?>> domandai.
<< La ami veramente?>> mi chiese lei a sua volta, fissandomi intensamente.
<< Si, lei è diversa>>
<< Ne sei sicuro?>>
<< Marie, io e lei dopo un concerto...bhe...capisci, il giorno dopo è scappata, terrorizzata, è tornata a Roma, abbiamo passato delle settimane bruttissime, lei ha il terrore di sentirsi inadeguata, non voleva nemmeno provarci, è la prima ad aver paura dei media perchè non vuole crearmi problemi, quando usciamo cerca di non farsi vedere troppo appiccicata a me, le altre invece erano l'esatto contrario>> 
Lei mi fissò, avevo parlato senza mai riprendere aria e ora respiravo a fatica.
Mi diede una pacca su una spalla.
<< Non ti vedevo così preso da tanto>>
<< Non mi ci vedevo nemmeno io>>
<< Spero che vada bene, papà, lo spero>>
Le sorrisi, sotto quella corazza di ferro, mia figlia aveva un gran cuore, era dolce ed era una sognatrice, era una romanticona e soprattutto era molto sensibile.
<< Lo spero anche io>>







Halloooooo.
Eccomi qui di nuovo, certo che Marie rompe un po eh? 
Elfa_ e RoarGirl io sono contenta di avervi fatto felici, ma veramente tanto contenta.
Dato che siamo "all'inizio" della storia, non ho molto da dire, se non ringraziarvi come sempre....bhe un bacione e alla prossima :3 
  
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