Da quando mi ero messa insieme a lui non avevano fatto altro che dirmi di quanto fosse pericoloso e poco affidabile, di quanto mi avrebbe fatta soffrire e tante altre cose che non volevo ascoltare. Forse mi rifiutavo di accettarlo perché anche io sapevo che in fondo non avevano tutti i torti, ma non volevo ammetterlo. L’ho conosciuto durante una delle rare serate in cui erano riusciti a trascinarmi in discoteca. Si era avvicinato a me e mi aveva offerto da bere, un cliché. A metà serata ero già sbronza, così si offrì di accompagnarmi a casa. Non sono mai stata una che regge bene l’alcol e lui ne approfittò. Lo facemmo in macchina, questo è l’unico ricordo nitido che ho di quella notte. Quando mi svegliai e mi resi conto di ciò che avevo fatto, rimasi di stucco. Io non ero quel genere di ragazza, proprio no. Mi vestii il più velocemente possibile e scesi dall’auto, per poi correre in casa. Ecco, da lì ebbe inizio la nostra storia. Da quel giorno continuò a farsi trovare sotto casa, fin quando non cedetti ed uscii con lui. Però qualcosa andò storto. Dopo quasi un anno di relazione che sembrava essere una favola, venni a sapere da alcuni amici che mi aveva tradita, e non una sola volta. Non ci volevo credere, fin quando non fu lui stesso a confessare tutto, costretto dall’evidenza dei fatti. Con la parola “tutto” non intendo solo il fatto che fosse stato con altre ragazze, ma anche che facesse costante uso di droga e che fosse stato più volte schedato e mandato in questura. Mi chiesi come avessi fatto a non notarlo, ad essere così fottutamente ingenua. Restammo separati per un certo periodo di tempo, ma dopo poco cercò di riconquistarmi dicendo che era cambiato, ma cambiato per davvero. Io gli credetti, così ricominciammo da capo. Tutto stava andando per il verso giusto, fin quando un giorno, tornando a casa da lavoro, trovai una lettera sul comodino:
 
Ti chiedo scusa.
Scusa per essere stato un coglione, per averti tradita, per non averti raccontato quello che mi stava succedendo. Scusa per tutto.
Ero convinto che avremmo potuto ricominciare da zero, senza che la nostra relazione fosse costantemente intralciata dai miei stupidi errori, ma non è stato così. Ieri ci sono ricascato, l’ho fatto di nuovo. Tu non puoi, non devi stare con uno come me. Io non ti merito.
Ho deciso di andarmene per il tuo bene, perché ti avrei solo ferita e probabilmente continuando a starmi vicino, avresti preso anche tu alcune delle mie brutte “abitudini”, e sai a cosa mi riferisco. L’unica cosa che voglio è che tu stia bene, per questo ti consiglio di non sprecare nemmeno una lacrima per uno come me, che da questo mondo non merita niente, se non la morte. Ti ho amata sin dal primo giorno, ma nonostante questo c’è qualcosa di malato, di malsano dentro di me, che mi spinge a comportarmi così. Credimi, sparire è la cosa migliore che possa fare.
Ti amerò sempre, ricordalo
                                                                                                                                                                    Ryan
 
Quando finii di leggere mi sedetti a terra, con la schiena contro il muro. Ci vollero alcuni minuti prima che il mio cervello comprendesse tutto ciò che stava accadendo, ma quando me ne resi conto scoppiai in un pianto pieno di rabbia, dolore e amarezza. Tutto ciò che pensavo si fosse aggiustato, in realtà non aveva fatto altro che disintegrarsi lentamente, fino a scomparire. Mi aveva abbandonata, invece di cercare una soluzione. Aveva preferito scappare e lasciarmi qui da sola. Lo odiavo, ma odiavo ancora di più me stessa per averlo amato così tanto, pur sapendo che probabilmente non sarebbe finita bene e che lo avrei comunque amato in eterno, perché ormai aveva lasciato una traccia indelebile nei miei ricordi e nel mio cuore.