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Autore: Stargirl1998    29/12/2013    7 recensioni
Ehm... questa è una schifezza.
E' importante che io vi avvisi. Questa è una porcata, non betata (perché mi vergogno di presentare al mio beta una simile merderia), sfogo di una fangirl con una cartella piena di file di word che deve assolutamente sfoltire e a cui è troppo affezionata per eliminare.
"-Sei un idiota.
Kili guardò Tauriel stupito, per poi spalancare la bocca in un'espressione di muta protesta.
-Sei stato male, stavi per morire, io mi sono preoccupata così tanto e tu ti alzi così, incurante del fatto che stai ancora male?! Per cosa poi. Sei un idiota, decisamente.
Sorride malizioso, sfiorandole un polso con le dita
-Ti ho fatto preoccupare?
Tauriel arrossì di colpo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Tauriel
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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First kiss
 
 
La mano dell’elfa srotolava della garza lungo il polpaccio del nano evitando accuratamente il suo sguardo, che sentiva pungerle la nuca incessantemente. Dopo quello che era successo la sera prima stentava a guardarlo, nel timore di risentire le farfalle nello stomaco, segno abbastanza chiaro che le tradizioni elfiche andavano abbondantemente a farsi benedire.
Sospirò pesantemente quando sfiorò la pelle bollente del ginocchio, attirando ulteriormente lo sguardo dei presenti sul suo viso.
 
-Va meglio. Kili, prova a muovere il piede…
 
Il nano eseguì, facendo contrarre le dita e coronando il tutto con smorfie di dolore. Tauriel alzò gli occhi al cielo e sorrise
 
-Non morirai. L’antidoto ti è stato somministrato in tempo.
 
Un movimento sospetto tra le file dei nani raccolti accanto all’indisposto la fece voltare di scatto verso il malato e il suo capannello di fedelissimi. Il moro era girato verso il fratello, che sorrideva malizioso e gli stringeva la clavicola con una certa energia. Il suo fratellino era quasi implorante e cercava di trattenerlo per la casacca, sibilando parolacce mentre questo si avviava con le figlie di Bard verso la porta della capanna, ridacchiando sommessamente. Un certo gelo artigliò le viscere dell'elfa quando capì il perverso piano del nano. Si voltò lentamente verso il tavolo della cucina, dove Kili stava irrigidito e voltato verso la porta, borbottando frasi in lingua che di certo non erano complimenti all’indirizzo di suo fratello.
 
-Grazie…
 
Lo bisbigliava più alla porta che a Turiel, ma bastava a farla arrossire tanto da costringerla a voltarsi ancora verso la finestra per smaltire il sangue alle guance. Le farfalle si ripresentavano e la mano correva al cuore.
 
-Ma figuriamoci, insomma, ho saputo che la freccia era avvelenata e…
 
Si morse la lingua “…e sono corsa qui dal Reame Boscoso per salvarti la vita”. Una cosa che farebbe chiunque per chiunque.
 
-Ti sono infinitamente grato.
 
La sua voce arrivava più chiara, segno inconfutabile che si era girato verso di lei. Le farfalle sbattevano contro la parete del suo stomaco e artigliò le dita lunghe al davanzale della finestra, nel maldestro tentativo di non svenire. Una parte del suo cervello realizzò che c’è poco di maldestro negli elfi, solitamente.
 
-Lo so, del resto è una vita
 
Sentiva Kili ridacchiare ed afferrare il bastone accanto al tavolo. Perché aveva permesso di tenere lì quel bastone?
 
-Era la mia vita. Posso chiederti perché lo hai fatto?
 
Lo sentiva grugnire infastidito per il dolore alla gamba mentre l’appoggiava al suolo reggendosi al bastone.
 
-E’ importante salvare le vite, anche quelle dei nani
 
“Perché da quando ti ho visto in quella radura ho avuto paura di perderti e dovevo salvarti”
I passi che distavano dal tavolo alla finestra erano pochi, e in un attimo le fu accanto, si appoggiò al davanzale e la obbligò a guardarlo.
Era ancora pallido e aveva la casacca leggermente aperta, dato che quella notte aveva bruciato di febbre, ma stava meglio. Lo testimoniavano sia le labbra più rosse che il suo sorriso. Il suo sguardo si arrischiò sui suoi occhi. Erano ancora più belli di quanto ricordasse. Verdi, castani, oro.
Oro? Sì.
Improvvisamente Kili tremò e si dovette appoggiare alla sua spalla.
 
-Stai bene?!
 
Si accorse troppo tardi di averlo detto troppo animatamente e si ritrovò di nuovo sotto esame dagli occhi del nano, velati dalla sorpresa e da del malcelato dolore.
 
-Adesso ci sdraiamo di nuovo…
 
Lui l’accontentò e si sdraiò sul tavolo, massaggiandosi distrattamente il ginocchio ferito.
 
-Sei un idiota.
 
Kili guardò Tauriel stupito, per poi spalancare la bocca in un'espressione di muta protesta
 
-Sei stato male, stavi per morire, io mi sono preoccupata così tanto e tu ti alzi così, incurante del fatto che sei ancora ferito?! Per cosa poi. Sei un idiota, decisamente.
 
Sorride malizioso, sfiorandole un polso con le dita
 
-Ti ho fatto preoccupare?
 
Tauriel arrossì di colpo. Kili era improvvisamente più serio,  ma con ancora l’ombra di un sorrisino che gli disegnava le labbra.
 
-Sì, nano.
 
La mano di Kili scivolava sulla sua nuca, avvicinandola alle sue labbra.
Era il suo primo bacio.
La amava.
Suo fratello per una volta aveva ragione e Kili lo ringraziò mentalmente di aver levato le tende, quando Tauriel lo abbracciò e rispose al bacio.
Fuori dalla finestra un certo nano biondo stava ballando con la figlia di un certo arciere una quadriglia sfrenata, per festeggiare la sua testardaggine e il primo amore del piccolo di casa.
 
  
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