Plop.

Plop.

Le gocce di sudore mi contornavano il viso prima di schiantarsi al suolo.

Plop.

Le catene mi tenevano stretto ai polsi, e alle caviglie. L'odore della mia pelle bruciata, aleggiava nell'aria.

Plop.

Percepivo il sangue che colava dalla schiena, ma non sentivo alcun dolore... Che fosse arrivata la mia ora?

Plop.

Accanto a me, nella mia stessa situazione, c'era lui... Svenuto per il troppo patire.
I suoi capelli biondi illuminati dalla poca luce che veniva dalle torce attaccate alla parete, i linemaenti delicati del volto, sporchi di fango e sangue e il suo corpo abbandonato e sorretto solo da quelle fredde catene.
Alla sola vista le lacrime stavano iniziando ad appannarmi la visuale.
Come eravamo arrivati a questo punto? Incatenati in questa cella, perché eravamo in guerra? Perché ci amavamo?

Plop.

Una guardia continuava a frustarmi per ricevere informazioni, ma io ormai non sentivo più nulla, avevo solo gli occhi per lui...

Vedendo che su di me le torture non avevano più effetto si spostò verso Sebastian puntandogli una pistola alla nuca.
"Che cazzo vuoi fare bastardo?!?!" Ringhiai.
"Dimmi quello che voglio sapere, o lui morirà, e sarà colpa tua." Vidi un ghigno sul suo volto. Tutto questo lo divertiva.
"Ti ho già detto che non so niente! Lascialo stare!" Replicai.
La guardia scosse la testa, come deluso.
"L'hai voluto tu."
"NO!!"

Chiusi gli occhi e udì uno sparo.

Plop.