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Autore: _Vishual_    29/12/2013    3 recensioni
Perchè doveva andare a finire proprio così? Dovevo limitarmi a sorvegliarli e proteggerli, niente di più e niente di meno. Soprattutto niente di più.
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-Piacere, io sono…-interruppi il ragazzo
-…Leeteuk, il leader. Vero?-gli dissi
-Emh, si sono io. Wow, sono contento che tu sappia chi sono.
-E loro sono Yesung, Donghae, Shindong, Kangin, Siwon, quell’idiota di Kyuhyun, Ryeowook, Sungmin e… Eunhyuk dov’è?
-Non sono idiota! Comunque, quella scimmia sta pe ritornare era uscito un secondo
Improvvisamente entrò il ragazzo. Si voltò e mi guardò stranito.
-Ciao, io sono HyukJae. Tu chi sei?-mi chiese avvicinandosi
-La tua guardia-risposi fredda
Sgranò la voce dall’imbarazzo e si allontanò andandosi a mettere vicino all’amico Donghae.
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-Senti, posso farti una domanda?-
-Dimmi pure, hai bisogno di qualcosa?
-Non proprio. Volevo solo sapere: ti piaccio?
Rimasi muta.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eunhyuk, Kyuhyun, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

Mi chiamo Fei Ling, ho 25 anni e sono una ragazza cinese nata in nel sud-ovest della Cina. Ho i capelli neri corti con un lato più lungo dell’altro ed esso ha la ciocca frontale colorata di rosso fuoco, le mie labbra sono carnose, sono snella ma ho le curve a posto (non sono molte ma non mi mancano) e  sono alta 1,64. Il mio unico segno particolare è la mia piccola cicatrice sullo zigomo sinistro.
Le mie abilità sono le arti marziali, la box, le lingue e la danza. Sono cintura nera di Karate, Aikido e di Taekwondo, ho vinto due campionati della Box, ho fatto un corso di salvataggio e di stuntman.  So parlare otto lingue, ho vinto due coppe di ballo a coppia e singolo e sono un’esperta nella danza dei ventagli. Inoltre so suonare pianoforte, violino e clarinetto. Sono disciplinata e difficilmente rido e mi scompongo, sono una persona muta e riflessiva. Quando sto male o provo qualche sentimento lo maschero e lo tengo per me facendo finta di niente.
Non ho amici, d’altronde non ne ho mai avuti. Sono cresciuta con mio cugino Benwa e la sua famiglia da quando avevo due anni perché i miei genitori morirono in un incidente d’auto. Passai tutta la mia vita con Benwa, era come un fratello per me ma un giorno una malattia me lo portò via. Dal giorno della sua morte diventai ancora più chiusa in me stessa. Stavo giorno e notte ad allenarmi con il mio bastone allungabile donato a me da mio cugino prima della sua morte. Era il suo bastone. Color noce con inciso il simbolo del drago. Un altro oggetto che avevo sempre con me era una collana sempre con il simbolo del drago data a me quando i miei genitori morirono, apprteneva a mia nonna materna. Da quando ero piccola il mio simbolo è stato quello del drago, infatti mio cugino mi chiamava “Long” ovvero “Drago” in cinese.
 
Adesso vi parlo di come cambiò la mia vita improvvisamente…
Un giorno, mentre stavo provando la mia nuova spada in cortile mio zio mi chiamò per comunicarmi una cosa.
-Dimmi zio-gli dissi
-In questi ultimi anni sei sempre triste e non fai altro che agitare i tuoi attrezzi in cortile e studiare e ripassare lingue. Ti ho trovato un lavoro che farebbe al caso tuo, Fei-mi comunicò
-Ovvero? E dov’è? –chiesi continuando ad agitare la mia spada
-E’ in Corea del Sud. Un mio caro amico mi ha detto che il manager di un gruppo famoso ha bisogno di un/una bodyguard e ho pensato subito a te. Quind… La vuoi smettere con quella spada? Mi fai paura! Ritorniamo al tuo lavoro, mi ha detto il mio amico di avvisarmi al più presto e ci comunicherà quando puoi iniziare.
Appoggiai la spada vicino ad un albero e annuii. Gli dissi che per me andava bene e gli chiesi più informazioni riguardo quel gruppo di ragazzi. Mi disse che era un gruppo formatosi nel 2005 di nome Super Junior. Era un gruppo famoso in tutto il mondo, amavano le loro fans (le ELF) proprio come loro amavano loro. Il gruppo aveva da pochissimo lanciato il loro sesto album “Sexy, Free & Single” e aveva riscosso immediatamente successo.
Ero curiosa di questo gruppo così mi andai ad informare su di loro e ascoltai qualche loro canzone. Erano davvero belle e i loro passi di danza mi piacevano molto. Imparai i loro nomi per poterli distinguere una volta visti di persona.
Mio zio chiamò subito il suo amico e avvisò che ero completamente disponibile, ci voleva solo il mio curriculum. La sera, dopo cena, lo scrissi al PC in poco tempo e lo mandai via mail al manager del gruppo.
Il giorno seguente mi rispose molto cordiale: “E’ proprio la persona che stavamo cercando! Che ne pensa di incominciare la prossima settimana? Alloggerai nello stesso palazzo del dormitorio del gruppo e le spese del viaggio saranno finanziate da noi. Aspetto la vostra risposta”
Andai da mio zio e gli chiesi se potevo accettare e partire per Seul la settimana seguente. Ovviamente lui era contento per me e mi rispose che potevo accettare il lavoro. Io però dovevo portare le mie adoratissime armi in Corea così chiesi al manager se nell’aereo potevo portarle. Mi rispose che potevo portare solo il bastone e non la spada e gli altri attrezzi, ma accettai comunque.
-Sei felice?-mi chiese lo zio
-Diciamo che non sono scontenta-risposi
-Sei sempre la solita. Mio figlio sarebbe fiero di te e se fosse qui in questo momento stavi saltellando dalla felicitò, Fei.
-Può darsi, ma non c’è.
Entrambi andammo a pranzare e a gustarci l’anatra che aveva cucinato la zia. Mi chiese anche lei se ero felice e le diedi la stessa risposta di mio zio. Dopo pranzo salii in camera mia a ripassare coreano (una delle otto lingue che sapevo) e dopo un paio d’ore di ripasso mi fiondai in cortile ad allenarmi con il sacco della box. Ero li a dare calci e pugni al sacco, mancava poco che lo sfondavo. Dopo tre ore iniziò a piovere e mio zio mi invitò a rientrare ma io continuavo a colpire quel sacco facendo finta di non sentirlo. Mi sentivo le spalle intorpidite così per sbloccarle decisi di fare qualche flessione. Avevo molta forza nelle braccia.
“50, 51, 52…” alla sessantesima mi fermai e ne feci una ventina in verticale. Dopo quelle settanta flessioni il mio corpo si sentiva incredibilmente meglio.
-Fei, rientra! Tra un po’ diluvia!-esclamò mio zio
-Va bene adesso vengo-risposi
Sbuffando mi asciugai la fronte con un asciugamano e rientrai. Si erano fatte le otto di sera. Wow, mi ero allenata proprio tanto. Divorai tutto quello che c’era a tavola dalla fame, mi congedai e andai a dormire.
Nei giorni seguenti mi allenai più duramente del solito per essere una bravissima futura bodyguard. Non potevo far brutta impressione a quei ragazzi e non potevo disonorare mio cugino. Gli avevo promesso che avrei sempre dato il meglio di me stessa in ogni cosa. Dovevo lavorare anche da parte sua, far sentire la sua anima ancora viva.
-Benwa, sarai orgoglioso di me. E’ una promessa-sussurrai a denti stretti vedendo una foto di me e lui di quando eravamo piccoli.
 
 
-Allora ragazzi-annunciò Leeteuk al gruppo-il nostro manager mi ha appena comunicato che tra qualche giorno arriverà la nostra nuova bodyguard. E’ un esperta di arti marziali ed è molto competente. Ha 25 anni e viene dalla Cina
-Aspetta un secondo…hai detto “esperta”.  E’ una ragazza?-domandò Donghae
-A quanto pare si. Mi ha detto che è brava e forte. . . speriamo anche carina.
-Hyung, non si dicono queste cose!-esclamò ridendo Shindong dandogli una pacca sulla spalla
Erano tutti curiosi di conoscermi. Non sapevano bene com’ero, anzi non sapevano niente di me. Erano emozionati al pensiero che una ragazza gli avrebbe fatto da guardia.
Anche io ero emozionata al pensiero che avrei lavorato in un altro paese. Anche se non lo davo in mostra l’idea mi piaceva.
Ormai mancavano pochi giorni, le valige erano pronte, io ero pronta…
  
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